Anche oggi ho chiavato con mio padre al telefono
di
Anna quarant'anni
genere
incesti
-Come sei vestita?-
-Sono nuda come piace a te ed indosso solo un cortissimi baby doll che mi ha regalato l'altro giorno Andrea quando mi ha accompagnata per delle commissioni.-
-Commissioni?
Che commissioni!
E poi perché è venuto con te proprio lui che non ti accompagna mai?-
-Beh sai...dovevo andare dal ginecologo e dall'estetista e poi avevo delle compere da fare e....-
-E...cosa?
Cos'altro avete fatto.....avete scopato?-
Era mio padre dall'altro capo del telefono.
Avevo appena finito di truccarmi che ho sentito lo squillo della sua chiamata.
Gli ho risposto:
-A dire il vero si....abbiamo scopato....mi ha portata a casa di un suo amico e li ci siamo scatenati.-
Mio padre con voce roca tra l'eccitato e l'allarmato:
-Come a casa di un suo amico?
Avete scopato in tre?
Non dirmi che con lui hai già fatto quello che non hai mai voluto fare con me....farti chiavare da me insieme ad un altro?-
-Ma no papà...il suo amico non c'era e gli ha solo prestato l'appartamento.
Tu hai sempre quel chiodo fisso in testa anche se sai che mai e poi mai lo potrei fare in tre innanzitutto perché l'idea non mi eccita e poi per rispetto di mio marito al quale non vorrei mai mettere le corna.-
Gli ho risposto.
-Come sei vestita?-
E' tornato a chiedere.
-Te l'ho già detto papà.
Sono praticamente nuda con mezzo culo fuori e le labbra della fica in bella mostra come piace a te.
Ho finito da poco di truccarmi come se tu dovessi arrivare da un momento all'altro.
Credimi papà,ho davvero un'aria da puttana e l'unica cosa che mi manca è il tuo cazzo.-
E lui rispondendo in una specie di rantolo dopo un colpo di tosse:
-Sai che ti farei se fossi li adesso?
Ti aiuterei a distenderti sul tavolo in cucina,ti aprirei le cosce e dopo aver sostituito i tuoi umori con la mia saliva,ti avrei sbattuto il cazzo dentro fino a sfondarti l'utero....-
Dopo una breve pausa:
-Che cos'hai in frigo....hai zucchine...melanzane....che hai?-
-Ho una di quelle zucche lunghe che ho comperato per fare il minestrone per stasera.-
-Bene...bene....
Vai in cucina adesso,prendi quel cetriolone e distenditi se ci riesci sul tavolo altrimenti per terra che io sono già li con la lingua pronta.-
Seguendo le istruzioni di mio padre sono andata in cucina e non riuscendo per via del pancione a salire sul tavolo,ho disteso un telo bagno e due guanciali e mi ci sono sdraiata sopra a cosce aperte.-
Mentre mio padre mi raccontava di come mi stesse leccando per lubrificarmi e prepararmi per il suo cazzo,io mi accarezzavo e mi umettavo la fica con la mano bagnata della la mia stessa saliva.
I suoi ordini erano precisi e perentori.
Dovevo eccitarmi al punto di avere il sesso grondante di umori e di saliva,il grilletto scappellato e duro ed una voglia incontenibile di cazzo....il suo cazzo che dovevo chiedergli supplicandolo!
Dovevo giungere sino al momento in cui,con una sola ulteriore carezza avrei avuto un orgasmo che,essendo represso già da molti minuti,sarebbe esploso irruento e incontenibile come una cannonata.
-Ecco così...così mi piaci...è così,aperta e bagnata come una cagna che voglio darti il mio cazzo...prendilo...prendilo...prendilo tutto!-
-Ero completamente sudata col telefonino appoggiato a terra e che,in viva voce,mi dava davvero l'impressione che mio padre fosse li.
Col culo sollevato dai cuscini,mi sono puntata il grosso cazzo verde e con un colpo secco me lo sono schiantato dentro incitata dalla voce di mio padre che rimbombava per tutta la stanza.
-Così...così...troia..prenditi il mio cazzo...prendi...prendi....vorresti anche quello di tuo figlio dentro al culo adesso...dimmelo troia...dillo che vorresti che anche lui ti sborrasse dentro in questo momento...-
L'orgasmo mi era esploso in corpo davvero come se avessi un petardo dentro.
Come una macchina continuavo a stantuffarmi con quell'ortaggio che aveva tutte le caratteristiche di un cazzo vero,il cazzo di un cavallo però e mentre mi contorcevo come una serpe schiacciata,dalla mia ferita aperta tra le cosce,sgorgavano incontenibili flussi che inzuppavano i cuscini,il telo di spugna le mie mani.
Avevo goduto ed avevo squirtato da sola.
E' stata la prima volta oggi che godessi in quel modo così intenso e tangibile.
Da sola!
Mio padre dall'altro capo del telefono aveva assistito in silenzio al mio devastante orgasmo che era giunto ai suoi orecchi attraverso le mie urla scomposte e lancinanti come grida di dolore.
Chissà,forse ai suoi orecchi erano giunti anche gli sciabordii degli schizzi sparati fuori dal mio piacere.
Mentre giacevo in preda a fortissimi dolori causati dalla postura sullo scomodo e duro pavimento,mio padre mi aveva suggerito(imposto) un'ultimo ordine:
-Adesso togliti il mio cazzo dalla fica e senza lavarlo taglialo a cubetti e mettilo nel minestrone che stasera farai mangiare a tuo marito e ai tuoi figli.
Così faremo partecipare anche loro ai nostri giochini!
Amore...questo amplesso mi ha stancato.
Forse non dovevo segarmi mentre ti chiavavo e sento che la sborrata mi sta facendo rialzare la febbre.-
Mi ha detto mio padre prima di chiudere la conversazione.
Io,benché dolorante e ancora preda ai residui ansimi dell'orgasmo,gli ho risposto:
-E' stato bellissimo papà anche se mi piacerebbe poterti ripulire con la lingua come faccio sempre.-
Davvero non avevo mai goduto cosi intensamente facendo l'amore al telefono con mio padre.
Credo che tutto sia dipeso dal fatto che lo stavo già aspettando per stamattina e dunque ero già pronta per una di quelle godute che lui sapeva regalarmi.
La prima volta che abbiamo fatto sesso a distanza io e mio padre è stato un anno in cui lui non era venuto al mare insieme a noi ma era andato a casa di certi suoi amici in Sardegna.
Era un pomeriggio.
Io ero a letto per il riposino pomeridiano tipico delle zone adriatiche.
Fuori pioveva ed i miei erano tutti in soggiorno(Avevamo affittato un appartamento in una di quelle villette di Milano Marittima)a conversare e giocare a carte.
Quando il mio telefonino mi aveva scossa dal mio dormiveglia dall'altra parte c'era la voce di mio padre che dopo avermi chiesto dove stessi e cosa stessi facendo mi aveva detto:
-Tesoro...voglio fare l'amore con te....adesso...-
Naturalmente mi ha trovata perfettamente d'accordo e mentre di la mio marito ed i miei figli giocavano a non so cosa,io mi sono ritrovata a fare l'amore al telefono con mio padre.
Non so neanch'io come sono riuscita a trattenere le mie grida di piacere.
Il fatto è che,in mancanza di altro(Un cazzo di carne intendo),mentre lui mi chiavava io avevo la fica piena di ogni genere di oggetto dal flacone di profumo sino alla collanina in oro e per concludere,persino il telefonino che mi sono infilata nel momento estremo dell'acme.
In quel momento avevo nella fica due oggetti oltre al telefonino e quando mio marito allarmato dal mio grido era entrato in camera,l'avevo baciato e ringraziato per la premura e l'avevo rassicurato dicendogli che avevo avuto un brutto incubo ma che tutto era passato.
In realtà avevo la fica piena di oggetti,di umori e dello sperma che mio padre mi aveva inviato a distanza.
Abbiamo finito di chiavare alle 14,00 io ne mio padre.
Poi sono andata a mangiare qualcosa e a tagliare a cubetti quel cazzone verde come mi aveva chiesto lui.
-Sono nuda come piace a te ed indosso solo un cortissimi baby doll che mi ha regalato l'altro giorno Andrea quando mi ha accompagnata per delle commissioni.-
-Commissioni?
Che commissioni!
E poi perché è venuto con te proprio lui che non ti accompagna mai?-
-Beh sai...dovevo andare dal ginecologo e dall'estetista e poi avevo delle compere da fare e....-
-E...cosa?
Cos'altro avete fatto.....avete scopato?-
Era mio padre dall'altro capo del telefono.
Avevo appena finito di truccarmi che ho sentito lo squillo della sua chiamata.
Gli ho risposto:
-A dire il vero si....abbiamo scopato....mi ha portata a casa di un suo amico e li ci siamo scatenati.-
Mio padre con voce roca tra l'eccitato e l'allarmato:
-Come a casa di un suo amico?
Avete scopato in tre?
Non dirmi che con lui hai già fatto quello che non hai mai voluto fare con me....farti chiavare da me insieme ad un altro?-
-Ma no papà...il suo amico non c'era e gli ha solo prestato l'appartamento.
Tu hai sempre quel chiodo fisso in testa anche se sai che mai e poi mai lo potrei fare in tre innanzitutto perché l'idea non mi eccita e poi per rispetto di mio marito al quale non vorrei mai mettere le corna.-
Gli ho risposto.
-Come sei vestita?-
E' tornato a chiedere.
-Te l'ho già detto papà.
Sono praticamente nuda con mezzo culo fuori e le labbra della fica in bella mostra come piace a te.
Ho finito da poco di truccarmi come se tu dovessi arrivare da un momento all'altro.
Credimi papà,ho davvero un'aria da puttana e l'unica cosa che mi manca è il tuo cazzo.-
E lui rispondendo in una specie di rantolo dopo un colpo di tosse:
-Sai che ti farei se fossi li adesso?
Ti aiuterei a distenderti sul tavolo in cucina,ti aprirei le cosce e dopo aver sostituito i tuoi umori con la mia saliva,ti avrei sbattuto il cazzo dentro fino a sfondarti l'utero....-
Dopo una breve pausa:
-Che cos'hai in frigo....hai zucchine...melanzane....che hai?-
-Ho una di quelle zucche lunghe che ho comperato per fare il minestrone per stasera.-
-Bene...bene....
Vai in cucina adesso,prendi quel cetriolone e distenditi se ci riesci sul tavolo altrimenti per terra che io sono già li con la lingua pronta.-
Seguendo le istruzioni di mio padre sono andata in cucina e non riuscendo per via del pancione a salire sul tavolo,ho disteso un telo bagno e due guanciali e mi ci sono sdraiata sopra a cosce aperte.-
Mentre mio padre mi raccontava di come mi stesse leccando per lubrificarmi e prepararmi per il suo cazzo,io mi accarezzavo e mi umettavo la fica con la mano bagnata della la mia stessa saliva.
I suoi ordini erano precisi e perentori.
Dovevo eccitarmi al punto di avere il sesso grondante di umori e di saliva,il grilletto scappellato e duro ed una voglia incontenibile di cazzo....il suo cazzo che dovevo chiedergli supplicandolo!
Dovevo giungere sino al momento in cui,con una sola ulteriore carezza avrei avuto un orgasmo che,essendo represso già da molti minuti,sarebbe esploso irruento e incontenibile come una cannonata.
-Ecco così...così mi piaci...è così,aperta e bagnata come una cagna che voglio darti il mio cazzo...prendilo...prendilo...prendilo tutto!-
-Ero completamente sudata col telefonino appoggiato a terra e che,in viva voce,mi dava davvero l'impressione che mio padre fosse li.
Col culo sollevato dai cuscini,mi sono puntata il grosso cazzo verde e con un colpo secco me lo sono schiantato dentro incitata dalla voce di mio padre che rimbombava per tutta la stanza.
-Così...così...troia..prenditi il mio cazzo...prendi...prendi....vorresti anche quello di tuo figlio dentro al culo adesso...dimmelo troia...dillo che vorresti che anche lui ti sborrasse dentro in questo momento...-
L'orgasmo mi era esploso in corpo davvero come se avessi un petardo dentro.
Come una macchina continuavo a stantuffarmi con quell'ortaggio che aveva tutte le caratteristiche di un cazzo vero,il cazzo di un cavallo però e mentre mi contorcevo come una serpe schiacciata,dalla mia ferita aperta tra le cosce,sgorgavano incontenibili flussi che inzuppavano i cuscini,il telo di spugna le mie mani.
Avevo goduto ed avevo squirtato da sola.
E' stata la prima volta oggi che godessi in quel modo così intenso e tangibile.
Da sola!
Mio padre dall'altro capo del telefono aveva assistito in silenzio al mio devastante orgasmo che era giunto ai suoi orecchi attraverso le mie urla scomposte e lancinanti come grida di dolore.
Chissà,forse ai suoi orecchi erano giunti anche gli sciabordii degli schizzi sparati fuori dal mio piacere.
Mentre giacevo in preda a fortissimi dolori causati dalla postura sullo scomodo e duro pavimento,mio padre mi aveva suggerito(imposto) un'ultimo ordine:
-Adesso togliti il mio cazzo dalla fica e senza lavarlo taglialo a cubetti e mettilo nel minestrone che stasera farai mangiare a tuo marito e ai tuoi figli.
Così faremo partecipare anche loro ai nostri giochini!
Amore...questo amplesso mi ha stancato.
Forse non dovevo segarmi mentre ti chiavavo e sento che la sborrata mi sta facendo rialzare la febbre.-
Mi ha detto mio padre prima di chiudere la conversazione.
Io,benché dolorante e ancora preda ai residui ansimi dell'orgasmo,gli ho risposto:
-E' stato bellissimo papà anche se mi piacerebbe poterti ripulire con la lingua come faccio sempre.-
Davvero non avevo mai goduto cosi intensamente facendo l'amore al telefono con mio padre.
Credo che tutto sia dipeso dal fatto che lo stavo già aspettando per stamattina e dunque ero già pronta per una di quelle godute che lui sapeva regalarmi.
La prima volta che abbiamo fatto sesso a distanza io e mio padre è stato un anno in cui lui non era venuto al mare insieme a noi ma era andato a casa di certi suoi amici in Sardegna.
Era un pomeriggio.
Io ero a letto per il riposino pomeridiano tipico delle zone adriatiche.
Fuori pioveva ed i miei erano tutti in soggiorno(Avevamo affittato un appartamento in una di quelle villette di Milano Marittima)a conversare e giocare a carte.
Quando il mio telefonino mi aveva scossa dal mio dormiveglia dall'altra parte c'era la voce di mio padre che dopo avermi chiesto dove stessi e cosa stessi facendo mi aveva detto:
-Tesoro...voglio fare l'amore con te....adesso...-
Naturalmente mi ha trovata perfettamente d'accordo e mentre di la mio marito ed i miei figli giocavano a non so cosa,io mi sono ritrovata a fare l'amore al telefono con mio padre.
Non so neanch'io come sono riuscita a trattenere le mie grida di piacere.
Il fatto è che,in mancanza di altro(Un cazzo di carne intendo),mentre lui mi chiavava io avevo la fica piena di ogni genere di oggetto dal flacone di profumo sino alla collanina in oro e per concludere,persino il telefonino che mi sono infilata nel momento estremo dell'acme.
In quel momento avevo nella fica due oggetti oltre al telefonino e quando mio marito allarmato dal mio grido era entrato in camera,l'avevo baciato e ringraziato per la premura e l'avevo rassicurato dicendogli che avevo avuto un brutto incubo ma che tutto era passato.
In realtà avevo la fica piena di oggetti,di umori e dello sperma che mio padre mi aveva inviato a distanza.
Abbiamo finito di chiavare alle 14,00 io ne mio padre.
Poi sono andata a mangiare qualcosa e a tagliare a cubetti quel cazzone verde come mi aveva chiesto lui.
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