Senza paura
di
Shikky&Desmo
genere
etero
Delle esperienze negative possono cambiare totalmente una donna. La fiducia nel partner quasi non esiste, come non esiste quella in se stessa. Questo è proprio il mio caso... Forse l'uscita con lui stasera sarà l'ennesimo tentativo di trovare un uomo che sappia tirare fuori il meglio di me. Ci frequentiamo da pochi mesi, ma a dire la verità mi ci trovo davvero bene. Tra una risata e l'altra le serate scorrono serene, ma soprattutto non è ancora spuntato fuori, se non attraverso rare battute, l'argomento "sesso". Personalmente, lo vedo come un fatto di rispetto dei miei tempi, dato che gli ho già anticipato la mia avversione rispetto a tale argomento. Ci sono fatti che vorrei cancellare dalla mia mente, come quel momento in cui, anni fa, non me la sentivo di farlo, ma il mio ex mi costrinse, lasciandomi non solo tanto dolore, ma anche una convinzione: il sesso piace solo all'uomo; la donna non può provare il benché minimo piacere. Lui sa quanto io ci stia male, e forse è per questo che non ne parla... Per ora. Anche se la paura mi assale un po'.
Questa sera sono particolarmente serena. La giornata a casa è stata tranquilla e senza discussioni. Scendo a fare una passeggiata con lui e, come le altre serate, si chiacchiera, si scherza e si fanno scatti meravigliosi, cosa che adoro e lui lo sa. Mi piace quanto accetti le mie peculiarità e quanto mi lasci esprimere liberamente, ed anche stasera un gran bel panorama serale viene scattato attraverso la mia intoccabile macchinetta fotografica. Lui mi propone anche di uscire dall'auto per scattare meglio. La portiera più vicina per rientrare in auto, dato il freddo, è quella dei sedili posteriori. A scatto effettuato, dunque, rientriamo e ci sediamo vicini; io mi poggio, spontaneamente, sulla sua spalla, rilassandomi al tepore, poiché il suo corpo è molto più caldo del mio. Cominciamo a baciarci, con tenerezza. Sto davvero bene con lui, spero di stare ancora meglio col passare del tempo. Magari non mi trovo di fronte alla solita delusione...
Tra un bacio e l'altro, le sue mani cominciano ad accarezzarmi guance e collo. Mi piace sentire il calore delle sue dita, mi scaldano tanto. Passa poi per fianchi e quel po' di schiena che si riesce a toccare, dato che siamo entrambi appoggiati allo schienale e solo le nostre teste sono girate l'una verso l'altra. Anche lì comunque qualche brivido ci scappa, perché risulta quasi come un massaggio. Istintivamente faccio lo stesso sul suo corpo, come se volessi ringraziarlo per l'affetto che mi trasmette. Tutto questo crea una strana atmosfera per me, perché mi sto sciogliendo un po' su qualcosa che prima non avrei fatto, se non con l'avvertimento di non pensare neppure di andare oltre. Stavolta neppure ci penso ed i suoi baci diventano più piacevoli, più morbidi e comincia ad inumidire le mie labbra con la lingua. Qui l'allerta parte, ma non c'è niente da fare. La parte razionale di me ancora non riesce a prendere la meglio, come se fosse tutto perfettamente naturale.
Tanto naturale che finisce per passare con le dita dal collo, ai seni ed alle gambe, sempre molto delicatamente. Noi siamo ancora vestiti, ma in lui sale in desiderio e ciò diventa evidente dai pantaloni. Prova a sollevare la maglietta, il dolcevita ed il reggiseno che indosso per toccarmi finalmente. Ormai è chiaro dove voglia arrivare, quindi un po' mi ritiro, allontanandomi appena. Però in fondo non mi dispiace ciò che sta facendo. Il suo tocco caldo sul seno provoca in me una reazione che forse lui si aspettava già, ma nuova per me, dato che per questa fase "conoscitiva" e più piacevole non ero mai passata, nonostante i miei 22 anni d'età. I capezzoli diventano più turgidi e stranamente mi piace. Vorrei che continuasse, ma mi vergogno a chiedergli una cosa del genere. Forse il mio sguardo parla da solo, perché mi giro verso di lui e non lo fermo. Lo prende, dunque, come un permesso a continuare.
In pochi minuti riesce a togliere quegli strati, così da poter godere dei miei seni senza difficoltà. Comincia a massaggiare quello che io ho sempre ritenuto un seno quasi inesistente, data la seconda taglia che porto, ma che lui gradisce, a quanto pare. Lecca con movimenti lenti i capezzoli, li mordicchia in alcuni momenti, e mi scappa un gemito, cosa che ho evitato finora, data la paura. Si toglie la maglietta e mi permette, guidandomi, di accarezzargli fianchi, petto, schiena e collo. Istintivamente, comincio a baciargli il collo e a sentire finalmente, pelle su pelle, quel calore che avevo sentito fino a quel momento solo al di sopra degli abiti. Il contatto diretto del mio petto sul suo è... Piacevole. Non mi sposterei più. Ma lui sa, a differenza mia, che c'è ben altro da provare. Mi mette una mano sui suoi pantaloni, proprio nella zona dell'inguine, e sento una pulsazione, una voglia di uscire fuori, ma mi assale la paura. E se farà male come quella volta? E se davvero mi sto illudendo che piaccia anche a me? E se...?
Tra un mio dubbio e l'altro, lui ha già messo le mani nei miei jeans per toccare il clitoride, muovendosi appena e provocando in me un'altra sensazione piacevole. Mi toglie i jeans e fa lo stesso coi suoi. Il mio imbarazzo è evidente, così come lo spavento per qualcosa che in effetti conosco solo in teoria, attraverso letture o chiacchiere con le amiche. Ma se la pratica è davvero piacevole come raccontano alcune amiche... Perché non provare a lasciarlo fare? In qualsiasi momento potrei fermarlo. Lui mi toglie anche quel po' che indosso, così da trovarsi la fighetta direttamente libera. La massaggia, su e giù, con diverse pressioni nei diversi punti in cui si rende conto che risultano più piacevoli per me e intanto guida anche me a fare lo stesso. Nel frattempo nei suoi boxer il movimento è continuo ed io vorrei capire come dare un po' di piacere anche a lui, quindi mentre ansimo per le sue dita su di me lui si toglie i boxer e mi muove la mano sul suo pene eretto, su e giù, prima con calma e poi sempre più rapidamente. Un po' mi lascio guidare da lui, ma poi vado avanti da sola, avendo come unica guida i suoi gemiti di piacere.
Lui comincia ad infilare le sue dita nel mio piccolo spazio prima ristretto, poi sempre più umido e spazioso, fino a farci passare due dita, mentre il pollice continua a massaggiare l'area superiore... Non c'è niente da fare: mi piace tutto questo, mi godo il suo tocco, ansimo, il mio respiro diventa più affannato, e più spinge con le dita, più ne ho voglia. Forse anche per lui vale lo stesso, dato che non è per niente silenzioso. Ad un certo punto, poi, mi pone la fatidica domanda: "Ti va...?" con tono eccitato. Mi risulta chiarissima la domanda, anche se non continua. Mi piace, ma ho paura. Gli chiedo soltanto di andarci piano e di non farmi pentire di avergli dato fiducia. Azzarda subito una posizione che non immaginavo: si siede al centro dei sedili posteriori e mi fa mettere su di lui, senza ancora lasciarlo entrare. Si assicura prima che la figa sia umida, poi dopo aver bagnato le sue dita nel buchetto, me le porta vicino alla bocca. Non mi resta che aiutare la sua eccitazione leccandole, facendogli capire che anche io sto trovando piacevole tutto ciò. Il suo pene è sempre più rigido: ha voglia di me.
Ad essere sincera, anche io ho voglia di lui. Avvicina lentamente la cappella all'ingresso della fighetta, per poi spingere pian piano, fino ad entrare fino alla metà, sostenendomi quanto serve. Non provo dolore... No... È altro, è una sensazione piacevole, meravigliosa. Istintivamente sono io a scendere più in basso, rifiutando il suo sostegno, per farlo entrare integralmente. Col bacino, fa dei movimenti che vanno dal basso verso l'alto, su e giù, prima lentamente, poi sempre più rapidamente. No... Quel dolore non lo provo, anzi, ansimo dal piacere, dalla gioia che quel movimento porta con sé. Comincio io a muovermi e lui lascia fare a me, lascia scoprire a me questo piacere, e più mi muovo, più lui ansima, come me. Si... Questo piacere si può provare in due, si deve provare in due. Mi viene spontaneo cominciare a baciarlo, mentre mi muovo ancora su di lui, sulle labbra, sul collo, sulle orecchie, con soffi e sospiri che lo eccitano tanto, e si sente. Ogni suo gemito mi sprona a continuare, godo anche della sua voce...
All'improvviso una strana sensazione pervade il mio corpo: un brivido fortissimo che sale dall'inguine fino alla testa, portandomi a spostarla all'indietro, rilassando il collo, un brivido che mi fa tremare le gambe e che fa stringere tantissimo i muscoli all'interno della figa, tanto da dovermi fermare per qualche attimo e capire bene cosa sia successo. Lui lo sa benissimo, sorride e mi chiede se la sensazione sia stata piacevole o meno, dato che ho appena raggiunto l'orgasmo. Io resto in silenzio... Se è stato così bello per me, lo stesso dovrebbe essere per lui... Mi prende di peso e mi stende sotto di lui, cominciando a spingere a più non posso in un canale ormai umidissimo e desideroso di lui... Si muove avanti ed indietro, rapidamente, emettendo versi di piacere, fino a quando non si rende conto di essere vicino all'orgasmo. Quindi si sposta e mi fa sedere accanto a lui e mi indica come fare per "lavorare di bocca" e farlo godere anche in questo modo. Non avrei mai pensato di fare una cosa simile: lo prendo in bocca e comincio a muovermi, su e giù, e notando che i movimenti con la lingua gli piacciono molto, li sfrutto per farlo godere di più. Il suo pene è gonfio, si agita, sembra pronto all'esplosione finale, cosa che avviene ben presto ed io mi ritrovo a godere del suo seme direttamente in bocca. Neanche questo mi è dispiaciuto... Mi stupisco di me stessa e di cosa sono stata in grado di fare e di provare.
Dopo una vestizione veloce, si torna verso casa. Regna il silenzio. Mi vergogno? Nah. Ho sentito dolore? Nemmeno. Sono delusa? Macché! Lui rompe il ghiaccio dicendomi: "Ti ha dato fastidio o male?" "No..." "...Ma ti ha fatto piacere, o sbaglio?". Devo ammetterlo: sì, mi è piaciuto tantissimo e davvero se dovesse ricapitare non direi di no. Prima di salire a casa mi saluta con un bacio e mi dice: "Grazie, porcellina!" con un sorrisetto malizioso. "Grazie a te... Perché altrimenti non avrei mai scoperto questo splendido piacere... Succederà di nuovo, vero?" "Non lo so, sai, ho un po' paura!", ironizza. Ridiamo insieme, ma mi rassicura che ogni volta andrà sempre meglio, perché saprò capire cosa preferisco fare, agirò da sola, ma soprattutto non avrò più paura di una cosa tanto piacevole come il sesso.
Shikky
Questa sera sono particolarmente serena. La giornata a casa è stata tranquilla e senza discussioni. Scendo a fare una passeggiata con lui e, come le altre serate, si chiacchiera, si scherza e si fanno scatti meravigliosi, cosa che adoro e lui lo sa. Mi piace quanto accetti le mie peculiarità e quanto mi lasci esprimere liberamente, ed anche stasera un gran bel panorama serale viene scattato attraverso la mia intoccabile macchinetta fotografica. Lui mi propone anche di uscire dall'auto per scattare meglio. La portiera più vicina per rientrare in auto, dato il freddo, è quella dei sedili posteriori. A scatto effettuato, dunque, rientriamo e ci sediamo vicini; io mi poggio, spontaneamente, sulla sua spalla, rilassandomi al tepore, poiché il suo corpo è molto più caldo del mio. Cominciamo a baciarci, con tenerezza. Sto davvero bene con lui, spero di stare ancora meglio col passare del tempo. Magari non mi trovo di fronte alla solita delusione...
Tra un bacio e l'altro, le sue mani cominciano ad accarezzarmi guance e collo. Mi piace sentire il calore delle sue dita, mi scaldano tanto. Passa poi per fianchi e quel po' di schiena che si riesce a toccare, dato che siamo entrambi appoggiati allo schienale e solo le nostre teste sono girate l'una verso l'altra. Anche lì comunque qualche brivido ci scappa, perché risulta quasi come un massaggio. Istintivamente faccio lo stesso sul suo corpo, come se volessi ringraziarlo per l'affetto che mi trasmette. Tutto questo crea una strana atmosfera per me, perché mi sto sciogliendo un po' su qualcosa che prima non avrei fatto, se non con l'avvertimento di non pensare neppure di andare oltre. Stavolta neppure ci penso ed i suoi baci diventano più piacevoli, più morbidi e comincia ad inumidire le mie labbra con la lingua. Qui l'allerta parte, ma non c'è niente da fare. La parte razionale di me ancora non riesce a prendere la meglio, come se fosse tutto perfettamente naturale.
Tanto naturale che finisce per passare con le dita dal collo, ai seni ed alle gambe, sempre molto delicatamente. Noi siamo ancora vestiti, ma in lui sale in desiderio e ciò diventa evidente dai pantaloni. Prova a sollevare la maglietta, il dolcevita ed il reggiseno che indosso per toccarmi finalmente. Ormai è chiaro dove voglia arrivare, quindi un po' mi ritiro, allontanandomi appena. Però in fondo non mi dispiace ciò che sta facendo. Il suo tocco caldo sul seno provoca in me una reazione che forse lui si aspettava già, ma nuova per me, dato che per questa fase "conoscitiva" e più piacevole non ero mai passata, nonostante i miei 22 anni d'età. I capezzoli diventano più turgidi e stranamente mi piace. Vorrei che continuasse, ma mi vergogno a chiedergli una cosa del genere. Forse il mio sguardo parla da solo, perché mi giro verso di lui e non lo fermo. Lo prende, dunque, come un permesso a continuare.
In pochi minuti riesce a togliere quegli strati, così da poter godere dei miei seni senza difficoltà. Comincia a massaggiare quello che io ho sempre ritenuto un seno quasi inesistente, data la seconda taglia che porto, ma che lui gradisce, a quanto pare. Lecca con movimenti lenti i capezzoli, li mordicchia in alcuni momenti, e mi scappa un gemito, cosa che ho evitato finora, data la paura. Si toglie la maglietta e mi permette, guidandomi, di accarezzargli fianchi, petto, schiena e collo. Istintivamente, comincio a baciargli il collo e a sentire finalmente, pelle su pelle, quel calore che avevo sentito fino a quel momento solo al di sopra degli abiti. Il contatto diretto del mio petto sul suo è... Piacevole. Non mi sposterei più. Ma lui sa, a differenza mia, che c'è ben altro da provare. Mi mette una mano sui suoi pantaloni, proprio nella zona dell'inguine, e sento una pulsazione, una voglia di uscire fuori, ma mi assale la paura. E se farà male come quella volta? E se davvero mi sto illudendo che piaccia anche a me? E se...?
Tra un mio dubbio e l'altro, lui ha già messo le mani nei miei jeans per toccare il clitoride, muovendosi appena e provocando in me un'altra sensazione piacevole. Mi toglie i jeans e fa lo stesso coi suoi. Il mio imbarazzo è evidente, così come lo spavento per qualcosa che in effetti conosco solo in teoria, attraverso letture o chiacchiere con le amiche. Ma se la pratica è davvero piacevole come raccontano alcune amiche... Perché non provare a lasciarlo fare? In qualsiasi momento potrei fermarlo. Lui mi toglie anche quel po' che indosso, così da trovarsi la fighetta direttamente libera. La massaggia, su e giù, con diverse pressioni nei diversi punti in cui si rende conto che risultano più piacevoli per me e intanto guida anche me a fare lo stesso. Nel frattempo nei suoi boxer il movimento è continuo ed io vorrei capire come dare un po' di piacere anche a lui, quindi mentre ansimo per le sue dita su di me lui si toglie i boxer e mi muove la mano sul suo pene eretto, su e giù, prima con calma e poi sempre più rapidamente. Un po' mi lascio guidare da lui, ma poi vado avanti da sola, avendo come unica guida i suoi gemiti di piacere.
Lui comincia ad infilare le sue dita nel mio piccolo spazio prima ristretto, poi sempre più umido e spazioso, fino a farci passare due dita, mentre il pollice continua a massaggiare l'area superiore... Non c'è niente da fare: mi piace tutto questo, mi godo il suo tocco, ansimo, il mio respiro diventa più affannato, e più spinge con le dita, più ne ho voglia. Forse anche per lui vale lo stesso, dato che non è per niente silenzioso. Ad un certo punto, poi, mi pone la fatidica domanda: "Ti va...?" con tono eccitato. Mi risulta chiarissima la domanda, anche se non continua. Mi piace, ma ho paura. Gli chiedo soltanto di andarci piano e di non farmi pentire di avergli dato fiducia. Azzarda subito una posizione che non immaginavo: si siede al centro dei sedili posteriori e mi fa mettere su di lui, senza ancora lasciarlo entrare. Si assicura prima che la figa sia umida, poi dopo aver bagnato le sue dita nel buchetto, me le porta vicino alla bocca. Non mi resta che aiutare la sua eccitazione leccandole, facendogli capire che anche io sto trovando piacevole tutto ciò. Il suo pene è sempre più rigido: ha voglia di me.
Ad essere sincera, anche io ho voglia di lui. Avvicina lentamente la cappella all'ingresso della fighetta, per poi spingere pian piano, fino ad entrare fino alla metà, sostenendomi quanto serve. Non provo dolore... No... È altro, è una sensazione piacevole, meravigliosa. Istintivamente sono io a scendere più in basso, rifiutando il suo sostegno, per farlo entrare integralmente. Col bacino, fa dei movimenti che vanno dal basso verso l'alto, su e giù, prima lentamente, poi sempre più rapidamente. No... Quel dolore non lo provo, anzi, ansimo dal piacere, dalla gioia che quel movimento porta con sé. Comincio io a muovermi e lui lascia fare a me, lascia scoprire a me questo piacere, e più mi muovo, più lui ansima, come me. Si... Questo piacere si può provare in due, si deve provare in due. Mi viene spontaneo cominciare a baciarlo, mentre mi muovo ancora su di lui, sulle labbra, sul collo, sulle orecchie, con soffi e sospiri che lo eccitano tanto, e si sente. Ogni suo gemito mi sprona a continuare, godo anche della sua voce...
All'improvviso una strana sensazione pervade il mio corpo: un brivido fortissimo che sale dall'inguine fino alla testa, portandomi a spostarla all'indietro, rilassando il collo, un brivido che mi fa tremare le gambe e che fa stringere tantissimo i muscoli all'interno della figa, tanto da dovermi fermare per qualche attimo e capire bene cosa sia successo. Lui lo sa benissimo, sorride e mi chiede se la sensazione sia stata piacevole o meno, dato che ho appena raggiunto l'orgasmo. Io resto in silenzio... Se è stato così bello per me, lo stesso dovrebbe essere per lui... Mi prende di peso e mi stende sotto di lui, cominciando a spingere a più non posso in un canale ormai umidissimo e desideroso di lui... Si muove avanti ed indietro, rapidamente, emettendo versi di piacere, fino a quando non si rende conto di essere vicino all'orgasmo. Quindi si sposta e mi fa sedere accanto a lui e mi indica come fare per "lavorare di bocca" e farlo godere anche in questo modo. Non avrei mai pensato di fare una cosa simile: lo prendo in bocca e comincio a muovermi, su e giù, e notando che i movimenti con la lingua gli piacciono molto, li sfrutto per farlo godere di più. Il suo pene è gonfio, si agita, sembra pronto all'esplosione finale, cosa che avviene ben presto ed io mi ritrovo a godere del suo seme direttamente in bocca. Neanche questo mi è dispiaciuto... Mi stupisco di me stessa e di cosa sono stata in grado di fare e di provare.
Dopo una vestizione veloce, si torna verso casa. Regna il silenzio. Mi vergogno? Nah. Ho sentito dolore? Nemmeno. Sono delusa? Macché! Lui rompe il ghiaccio dicendomi: "Ti ha dato fastidio o male?" "No..." "...Ma ti ha fatto piacere, o sbaglio?". Devo ammetterlo: sì, mi è piaciuto tantissimo e davvero se dovesse ricapitare non direi di no. Prima di salire a casa mi saluta con un bacio e mi dice: "Grazie, porcellina!" con un sorrisetto malizioso. "Grazie a te... Perché altrimenti non avrei mai scoperto questo splendido piacere... Succederà di nuovo, vero?" "Non lo so, sai, ho un po' paura!", ironizza. Ridiamo insieme, ma mi rassicura che ogni volta andrà sempre meglio, perché saprò capire cosa preferisco fare, agirò da sola, ma soprattutto non avrò più paura di una cosa tanto piacevole come il sesso.
Shikky
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