Il massaggio
di
Mitana
genere
incesti
Proprio quella mattina mia madre aveva mandato un conoscente al paese vicino al nostro a cercare dei braccianti per la mietitura. Quando il grano e` maturo bisogna mieterlo perche` se si aspetta qualche giorno si rischia di perdere il raccolto, il seme troppo secco appena viene scosso cade. Ha aspettato per tutto il giorno la risposta ma ma fino a ora di cena non e` arrivata nessuna conferma. L`ansia le ha procutato un tale mal di testa che ha appena assaggiato il cibo. Vederla cosi nervosa ho avuto pieta` e le ho carezzato il viso per farle sentire la mia vicinanza. MI ha guardato riconoscente coi suoi occhioni di vacca al macello. Le ho ,ersso un braccio al colo e le ho dato un bacio sulla guancia. Lei ha nascosto la faccia nel collo ed ho sentito l`umido delle sue labbra. Mi sono spostato quanto basta per sfiorare la sua bocca colla mia. Mamma ha i suoi cinquant`anni suonati ma conserva ancora la freschezza di una giovinetta. Favorita dalla Natura cerca di accusare meno anni dei quanti non ne abbia in realta` vestendo in modo giovanile e pettinandosi di conseguenza. Sa benissimo di quanto seducenti siano i suoi lunghi capelli o l`inizio del canale che separa due seni morbidi o lo spacco strategico che le scopre le cosce quando cammina o infine il dondolio delle chiappe sode. Gode nel vedere la luce negli occhi di chi la guarda, in fondo anche lei e` femmina e sente la mancanza di un marito deceduto prematuramente. Le sue labbra tumide contro la pelle delicata del collo mi provocano un brivido ed il cazzo mi si indurisce. Ci sono dei momenti in cui in lei vedo solo la manza in calore e dimentico la madre. Ormai sono un ragazzotto coi miei ormoni sempre in giro ed il cazzo pronto ad infilarsi in qualsiasi buco basta che sia accogliente e umido. La mia famiglia e` composta da lei e da me, da due persone che si vogliono tanto bene e che hanno bisogno una dell`altro. Quante volte ci siamo sfiorati, quanti toccamenti con relative eccitazioni finite con solitarie seghe da parte mia e, presumo, ditalini da parte sua. Quando sfioro le sue labbra colle mie i suoi occhi brillano di una luce sensuale che mi fa scoppiare i coglioni dalla voglia di sborrarvi dentro. Le vorrei dipingere il volto col mio sperma caldo. Spalmarle sul viso il mio desiderio, riempirle la bocca colla mia voglia. Il pensiero di godere di lei mi fa star male e tremo mentre cerco inutilemente di penetrarle in bocca colla lingua. - Mi fa male la testa....Temo che sia una scusa per allontanarmi. Mi alzo in piedi mi porto alle sue spalle e le massaggio le tempie. Sorride felice e miagola come una gattina innamorata: - Mi fa male il collo...le spalle anche. Il suop desiderio e` un ordine per me quindi le masssaggio il collo. Si agita per assecondare il movimento delle mani e quando le infilo sotto la vestaglia mormora con un filo di voce: - Li, bravo, li sento del bene. Ah, che bene mi sento. Seduta sullo scanno colle braccia abbandonate e le cosce scoperte per l`involontaria apertura della vestaglia stando in piedi dietro di lei ammiro agevolmente meta` seno a stento contenuto nelle sue coppe di merletto. Quando le sbottono la vestaglia per massaggiarla meglio appoggia sulle mie le sue mani e mi accompoagna mentre apro la vestaglia che le cade scoprendo seno e spalle. Non posso evitarlo, la sua pelle bianca mi attira, le bacio la nuca e le faccio un succhiotto mentre le cingo il petto. Ah, i seni morbidi contro le mie braccia con lei che appoggia le mani alle mie perche` non mi allontani. Geme e curva la testa mentre le succhio la pelle sensibile della nuca. Eccola la donna sensibile, la femmina vogliosa di coccole. - Ah, che bene mi fa....massaggiami a lungo...mi sento cosi bene... Torno a massaggiarle la schiena e scendo piu` in fondo possibile. Il reggiseno impedisce un massaggio regolare per cui glielo sgancio e lei per evitare che cada ne regge le coppe. Torno a baciarle la nuca torno a massaggiarle la schiena ma furbescamente la cingo colle braccia raggiungo le sue mani e le allento perche` il reggiseno cada. Volge indietro il suo sguardo per incrociare il mio e mentre nei suoi occhi vedo una domanda nei miei sono certo che legge il desiderio. - La schiena mi devi massaggiare, la schiena... Le sto massaggiando due globi polposi due globi morbidi e sodi allo stesso tempo due globi di cui lei e` fiera e che appena puo` mostra a destra ed a manca per la gioia di chi le sta difronte. Le sollevo i seni come per soppesarli e ne strizzo i capezzoli. Le sue mani sempre appoggiate sulle mie accompagnano i gesti lascivi sottolineati da mugugni gemiti e sospiri. - Come sei bella....e morbida....Il mio e` stato un pensiero ad alta voce e lei mi ha fissato negli occhi senza parlare. La luce che vedo brillare in essi parla per lei. Appoggio l`inguine contro la sua schiena nuda e le faccio sentire quanta voglia mi accende il suo corpo cosi eccitante. Eccola che spinge il busto contro di me felice di essere desiderata per la femmina che e` in lei. Una femmina sensuale e piacente pronta a ricevere gli omaggi a lei dovuti. La vestaglia e` scivolata e le cosce nude dalla pelle diafana mi invogliano a baciarle, ma non oso. Non vorrei che mi respinga. Non posso bruciare i tempi e rischiare un rifiuto. Standole alle spalle ho modo di godere di lei facendole sentire la protuberanza del maschio, la turgescenza del potere e sempre strizzandole i seni mi agito dietro di lei assecondando il suo ritmo. Le stringo le spalle tra le mani. le cingo i fianchi e le carezzo il ventre quindi infilo una mano nelle mutandine e lei mi chiede di non esagerare. Quando le afferro un gluteo e lo strizzo si solleva quanto basta perche` lo contenga nella mano e ne approfitto per afferrare anche l`altro abbassando lo slip. - Ma cosa vuoi fare? La voce e` roca, e` una domanda retorica alla quale non rispondo. Mi limito solo a spingere in giu` lo slip e la sollevo di peso perche` le scopra il culo. Eccola che si alza in piedi e scalcia lontano le mutandine metre io tiro fuori un cazzo che svetta maestoso colla capocchia viola e la pelle lucida. - Sono cosi in ansia per i braccianti...I braccianti? Mi domando. Che braccianti? Ah, i braccianti. E come cazzo vuoi pensare ai braccianti in un momento come questo? Curvati sul tavolo che te lo infilo nel culo un bracciante, bella troia. Davanti a me, non esiste piu` la madre amorosa bisognosa di affetto ma solo la troia alla quale manca un cazzo che la impali e le annaffi le ovaie. Non so se dice qualcosa ne` m`interessa sentire cosa dice, la sola voce che sento e` quella del mio cazzo che grida per entrare nel nido a lui adatto e disposto da una Natura generosa e libertina. Le faccio curvare la schiena i seni appoggiati sul tavolo ed io che le allargo le cosce col ginocchio quindi inumidita la capocchia colla saliva le infilo nel canale delle chiappe un cazzo duro come un pezzo di legno. Sospira e geme ma lei non m`interessa piu`, viene fuori il mio egoismo e benche` mi dica di fare piano con un colpo secco eccomi sistemato nelle sue viscere. oddio come scotta la sua vagina, e come rantola impalata simile ad un pollo allo spiedo. - Ma...cosa fai?...cosa stai facendo?... Ma come cosa faccio? Non lo senti? Ti sto chiavando mamma, mia bella troia. Non lo senti che ti sto trapanando le viscere? Non lo senti il cazzo duro contro l`utero che spinge per arrivarti in gola? Mi pare di avere un cazzo lungo una vita e grosso un`esistenza. La troia sotto le mie spinte accusa i colpi e li asseconda agitando i lombi ed appena accenno ad uscire annaspa per afferrare i fianchi e trattenermi. La vista di lei e` eccezionale, le chiappe aperte col forellino bene in vista e la raggiera regolare che lo ciorconda coi peli irti che provengono dal pube e gli fanno da cornice. Inumidisco l`indice e glielo infilo nel culo, fa una mossa come per fuggire ma il gemito mi pare sia un invito ed infatti quando le affondo il dito fino alla base la sento allentarsi scossa da un violento orgasmo. Non trattiene i rantoli ed i gemiti sono espressi con piacere, volge indietro la testa per guardarmi e negli occhi vi leggo la gioia di sentirsi donna. Accosto al primo il dito medio e visto che agita il bacino per trarne piacere li faccio roteare per aprire il passaggio al cazzo che esce dalla vagina per provare il caldo del nuovo nido. So bene che mia madre e` stata visitata da quella porta decine di volte dal ciabattino vicino casa per cui conosco quanto piacere le procuri la sodomia. Il cazzo la penetra in tutta la sua lunghezza e sfocia ben dopo la strettoia dello sfintere. Le sollevo il bacino per infilarle in fica un paio di dita ed appena sento il turgore del cazzo separato dalla sottile membrana interna le annaffio il buco del culo e vedo lo sperma schizzare mentre continuo a stantuffare mentre lei viene scossa da un ulteriore orgasmo. Restiamo avvinti fino a che il cazzo molle scivola fuori mentre lo sperma cola sul pavimento e vi forma una chiazza. Pulisco il cazzo con un fazzoletto mentre lei passa una salvietta tra le cosce e mentre raccatta le mutandine ed il reggiseno passando una mano tra i capelli sussurra come a se stessa: - Sono cosi in ansia per i braccianti....
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