Sorella e fratello che bello
di
Tara
genere
incesti
I miei genitori sono andati a trovare dei parenti a Napoli, nostra città d’origine, per trascorrere con loro le festività Pasquali, mentre io, mia sorella Anna e mio fratello Mauro, siamo rimasti a casa, io per ragioni di studio ed anche Anna, mentre Mauro per lavoro. Domenica notte, quando sono tornata da ballare, prima del consueto orario, poiché non mi sentivo troppo bene, forse per avere bevuto un intruglio offertomi da un amico in discoteca, per non svegliare i miei fratelli, ho fatto pianissimo, ad aprire la porta, ed evitato di accendere la luce del corridoio, servendomi esclusivamente della lucina di servizio inserita in una presa al di fuori della stanza dove dormivamo io e Anna, la quale, stranamente, non c’era nel letto. “ Probabilmente ”, ho pensato “ sarà andata in bagno. In attesa del suo ritorno, mi sono spogliata, ho indossato la classica tuta leggera che mettevo al posto del pigiama e mi sono sdraiata sul mio lettino. Ad un certo punto, nel silenzio della notte, ho sentito uno strano rumore, che subito addebitai al fiato pesante di mio fratello, a un leggero suo russare; suono che di lì a poco si ripeté variando anche di tonalità, molto più simile ad mugolio. Curiosa, mi sono alzata e, sempre al buio, sono andata verso la camera di Mauro, dalla cui porta, aperta pochissimo, s’intravvedeva la luce dell’abajourre accesa, e sul letto, due corpi nudi che si stavano amando avidamente. Sapevo molto bene che lui, quando non c’erano i nostri vecchi, previo il nostro silenzio, si portava qualche fidanzatina del momento a casa per scoparsela senza correre rischio di farlo in macchina, con tutto quello che ultimamente succede. Rimasi di sasso quando, la coppia, nel cambiare posizione, esibì alla caviglia della donna, quella destra, un tatuaggio davvero particolare: un cuore trafitto da una croce d’oro. Lo stesso che Anna si era appena fatta tatuare un mese addietro. Il cuore incominciò a palpitarmi così forte che temetti persino potessero sentirlo, e nello stesso tempo un calore umido iniziò a colarmi abbondante fra le gambe, dove istintivamente portai entrambe le mani per masturbarmi. “ Si, Mauro. Sfondami tutta con il tuo cazzo marmoreo. Fammi urlare di piacere fino a svenire strozzata dalla lussuria dall’orgasmo! ”, sentii chiedere da mia sorella, distintamente. “ Certo, troia …, ma dopo basta. Tra non molto arriva Francesca, e non voglio che ci sorprenda a letto insieme. E’ ancora piccola, non capirebbe …! ”, rispose lui mentre la cavalcava con foga eccezionale, quasi come se davvero pretendesse di sfondarla come lei gli aveva richiesto. Dopo pochi colpi ben assestati, raggiunsero entrambi il godimento; ed anch’io, che per evitare di essere sorpresa, fuggii subito a letto e finsi di dormire. Il mattino seguente, come era prevedibile, Anna iniziò a farmi il terzo grado per sapere se io avessi visto o sentito qualcosa. Stanca del suo insistere, ad un certo punto: “ Si, ho proprio visto tutto …! Ho visto mia sorella farsi sbattere da mio fratello, e non perché lui ti ha forzata …, ma perché a te piace farti fottere da lui … Probabilmente perché ha un cazzo grosso, o perché tu sei una troia, una di quelle puttane che si farebbero fare da una caserma intera. Mi fai schifo …! ”, la rimproverai, insultandola come mai avrei pensato di fare con mia sorella. “ Già, perché la colpa è soltanto mia, vero? ”, mi chiese lei. “ Soprattutto tua … Lui è un maschio, e si sa, loro non perdono mai un’occasione. Tu non ti dovevi prestare alle sue voglie. Scommetto che è stato lui a sverginarti? ”, le domandai, ben sapendo che aveva avuto già altre relazioni quando anche lei faceva il liceo. “A sedici anni, come hai tu ora, cara la mia sorellina, ero già aperta più di una galleria dell’autostrada. Mauro ha soltanto contribuito a ampliarla, ad aprire meglio anche il secondo tunnel, che adopero preferibilmente con lui onde evitare di rimanere incinta ”. “ E’ ovvio, se voi scopate senza il preservativo …! ”, la rimproverai ulteriormente, investendomi di un’autorità che invece non ho proprio, se non altro perché lei ha due anni più di me. Inoltre, il solo fatto che, spiarli, mi aveva eccitata come mai mi era accaduto prima, neppure guardando di nascosto filmini pornografici insieme alle mie più care amiche, non mi poneva nella condizione di farle la morale. Ormai, consapevoli che io ero al corrente del loro segreto, la notte seguente, mia sorella Anna, credendo che io stessi dormendo, quatta, quatta, si è alzata ed è andata in camera di Mauro, probabilmente solo per chiarire la situazione, oppure per accordarsi su cosa fare per tacitarmi. Anche se ho tentato di rimanere a letto, la curiosità unita all’eccitazione che mi aveva assalita mi ha spinta ad andare a spiarli. La porta della stanza di Mauro era chiusa e dal di dentro non mi giungeva alcun rumore o parola. Silenzio assoluto. “ Staranno scopando ”, pensai, abbassandomi poi per spiare dal buco della serratura. Altre volte l’avevo fatto, certe volte da sola ed alcune con l’amica del cuore, Tania, che aveva commentato, leccandosi le labbra: “ Però, tuo fratello, è davvero un bel ragazzo …! Con un pacco così grosso e lungo, chissà quante donne farà felici. Anche a me piacerebbe essere una di loro …!”, mi aveva confidato, chiedendomi anche di creare le condizioni perché ciò accadesse. Non l’ho mai fatto. E non so dire per quale motivo; forse per gelosia. Aldilà del buco della serratura, la solita luce dell’Abajour accesa mostrava i miei fratelli adagiati sulle lenzuola del letto nella classica posa del 69. Si stavano gustando con le bocche, mugolando entrambi sottovoce, e sempre a voce bassa, Mauro che la sollecitava a prenderglielo in bocca fino alla gola e, nello stesso tempo, ad accarezzargli i testicoli e a mettergli un dito appena puntato sull’ano. Una frase che mi fece quasi impazzire dal desiderio, tant’è che corsi subito in bagno intenzionata a farmi una doccia fredda per attenuare un briciolo il calore che mi aveva invaso le vene di tutto il corpo, ed anche persino i capillari. Senza alcun ripensamento, aprii l’acqua della doccia e m’infilai sotto con la solita tuta, senza nemmeno chiudere la tenda para schizzi. Mi ero appena tolta la tuta, restando completamente nuda, quando avvertii una mano tiepida accarezzarmi i glutei, e la voce di Anna lodare il mio corpo, acerbo ma in carne al punto giusto. Mi voltai di scatto, impaurita dal tocco, e la mano di mia sorella, dai glutei si era posata sul mio pube, fradicio, e non soltanto di acqua. “ Cosa stai facendo …? ”, esclamai inorridita, ma non così tanto da allontanare il mio sesso dalla sua mano, che invece si unì a cono per penetrarmi con le prime falangi; intrusione che mi portò istantaneamente al settimo cielo, consapevole che le mie tendenze sessuali non avevano un’unica direzione. “ E brave le mie sorelline …! ”, esclamò Mauro dall’entrata del bagno, anche lui completamente nudo, come me ed anche Anna. “ Posso partecipare ai vostri giochi, mie sorelline porcelline? ”, chiese, mentre si avvicinava, menandosi il membro che aveva già una consistenza da fare paura, almeno per me, ancora vergine, e non soltanto del suo. Prima che dicessi una sola parola, il mio incestuoso fratello mi prese in braccio, e seguito da mia sorella, mi portò nella sua camera, senza che io le opponessi la minima resistenza. “ Ora, bimba, impara prima a succhiarlo per bene, poi magari ti penetro il culetto, visto che Anna mi ha detto che sei ancora vergine davanti”. Restai subito senza fiato, anche perché Mauro, senza attesa mi aveva imboccato, dapprima minimamente, appena oltre i denti, ma poi, forse per la eccitazione che l’aveva assalito, o forse perché aveva capito che la mia bocca era capiente e soprattutto un bel po’ vogliosa, mi aveva invaso l’ugola quasi fino alle corde vocali. Era la prima volta che mi accadeva, nel reale, di leccare il glande di un uomo. Nella fantasia ne avevo ciucciati diversi e magari due alla volta, senza però gustarli come mi accadeva in quel momento col membro di mio fratello. “ Ora, sorellina, coricati su di quel cuscino a pancia sotto e apriti i glutei con le mani, mentre tua sorella da sotto ti lecca un po’ la passera già tutta bagnata …, dopo di che, se non sarai ancora soddisfatta, ti allargherò anche davanti, così potrai poi prendere tutti i piselli che vuoi, senza paura ”, mi sussurrò, mentre si sdraiava sopra di me, mantenendo il suo sesso ritto con una mano, dirigendolo verso il mio fiore anale non ancora spampanato. Il dolore che ne seguì, lancinante in modo inspiegabile, durò un tempo infinito. Mi sentivo devastare dentro la pancia e allo stesso tempo mi doleva anche l’utero, nonostante la lingua di Anna continuasse a leccarmi e mordicchiarmi il clitoride. “ Basta, ti prego, mi fa troppo male, Mauro ”, lo scongiurai, tentando di sottrarmi a quella dura trivella che mi allargava, forse in modo irrestringibile, il foro retrostante. “ Strano, piccola. In genere, alle donne a cui lo faccio assaggiare qui dietro, godono come delle porche. Tu non hai sentito un solo briciolo di piacere? ”, “ Assolutamente no, solo dolore ”, affermai, continuando a lamentarmi. “ Allora, mi sa proprio che devo rimediare subito, prima che la paura blocchi definitivamente la tua volontà di diventare femmina a tutti gli effetti ”, continuò, Mauro, rigirandomi, adagiandosi su di me con la massima delicatezza, fino a quando, raggiunto il velo, con un colpo solo lo profanò, cagionandomi per la seconda volta un dolore forte, quasi impossibile da sopportare, che però, questa volta, ebbe il pregio di durare un tempo limitato, tanto da divenire sempre più tenue, lasciando strada a qualcosa di più sopportabile, di più coinvolgente, come il sorgere di un fremito gioioso, di un prelibato frutto, il piacere gustativo e fisico insieme che porta poi senza equivoci all’orgasmo più assoluto, come quello che mi colse improvvisamente, mentre Mauro seguitava a infrangere senza vergogna il sesso di sua sorella, aiutato da Anna, che al mio godimento, aveva raggiunto il suo orgasmo facendomi assaporare il suo clitoride.
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