La 600

di
genere
masturbazione

Non avevo compiuto diciotto anni che mia madre mi compro` una fiat 600. Consumava piu` acqua che benzina. Appena la strada iniziava a salire il pennacchio di fumo appannava il cruscotto dietro. Avevo sempre con me una tanica di acqua. Mia madre mi aveva regalato l`auto per togliermi dalle palle ed appena le chiedevo i soldi per la benzina li scuciva volentieri senza chiedermi come mai ne consumassi tanta. Sono convinto che glieli rimborsava l`amante di turno. L`auto trasforma l`uomo ed io mi accorsi che appena mi mettevo alla guida il cazzo si gonfiava e mi distraeva dalla guida. A volte lo estraevo e lo mostravo dal finestrino alle eventuali donne che incontravo per strada, logicamente lontano da casa. Non rientravo prima di aver svuotato le palle. Un giorno mi capito` di caricare una signora anziana che abitava un paese non proprio sulla mia strada. Avrei dovuto deviare alquanto dal mio tragitto ma per una chiavata lo facevo volentieri. Piccolina i capelli bianchi e colla gonna lunga mi aveva colpito la camicetta candida che disegnava un seno gonfio che mi fece indurire il cazzo in modo strepitoso. Si accorse di cosa mi aveva colpito e mi sorrise bonariamente. Almeno credevo di aver interpretato nel giusto senso il suo sguardo. Usciti in aperta campagna rallentai colla scusa delle curve, le misi una mano sul ginocchio e cercai di avanzare carezzando la coscia nuda. Guardando la strada davanti a se mi disse con voce calma: - Ma lo sai che potrei essere tua madre? Ero riuscito a raggiungere le mutande ed infatti sentivo gia` la stoffa contro le dita quando ritrassi la mano e mi concentrai alla guida senza osare rispondere nulla. La gonna era rimasta sollevata e scopriva la pelle serica e bianca della coscia. Raggiunta la periferia del suo paese la pregai di scendere perche` avevo fretta e solo quando fui sulla strada del ritorno mi accorsi che il suo pooteva non essere stato un rifiuto. Piu` mi allontanavo piu` mi convincevo che avevo interpretato male il suo pensiero e la prova era la gonna sollevata sulla coscia nuda. Il giorno successivo andai a cercarla e cosi per parecchi giorni senza ottenere nessun risultato. Sulla strada che percorrevo speranzoso notai alcuni ragazzini che uscendo dalla scuola tornavano alle loro case. C`era una ragazzina, avra` avuto dieci undici anni, che mi colpi`. Aveva un visino grazioso un nasino a punta due occhietti vispi e due labbra carnose e rosse ben disegnate che mi sorridevano. Quando le passai vicino allungo` il collo per sbirciare in auto ed io sollevai il bacino per mostrarle il cazzo duro che smanettavo. La precedeva di parecchi metri un altro bambino, evidentemente suo fratello, che la incitava a raggiungerlo. Superai anche lui e gli dedicai un sorriso mentre coprivo il cazzo colla mano. Tornai indietro e mandai alla ragazzina un bacino colla bocca a culo di gallina cosa che la fece ridere sguaiatamente e le mostrai ancora il cazzo arrapato. Mi sentivo addoso una voglia di sborrare che non mi rendevo conto di molestare una bambina. Appena si accorse che stavo tornando indietro ancora una volta mi aspetto` e quando mi fermai accanto a lei guardo` divertita il cazzo che smanettavo furioso. Il fratello continuava a strillare di raggiungerlo. Vista da vicino mi accorsi di quanto fosse piccola ed inerme ma cio` non basto` a trattenermi dal prenderle una mano ed avvolgerla attorno al cazzo accompagnando le prime carezze. Poi fu lei a continuare da sola fino a farmi schizzare il brodo sul cruscotto e sul volante. - Lo vuoi succhiare? fece di no colla testa mentre guardava suo fratello che non strillava piu`ed intanto mi massaggiava il cazzo imbrattato di sborra. Le pulii le dita con un fazzoletto quindi prima che la ritraesse le misi in mano una banconota che corse a mostrare a suo fratello. Per i successivi paio di mesi di scuola mi feci vedere molto spesso ed ogni volta pagando il prezzo di un gelato per i due fratelli arrivai a farmi succhiare il cazzo una infinita` di volte al punto che dimenticai completamente la signora anziana. Confesso che ora condanno i pedofili ma so per certo che avendone l`occasione e` ben difficile rifiutare un pompino fatto da una boccuccia delicata. Vedere quella fessurina che e` la bocca, le labbra profumate e rosse gli occhietti curiosi ed allegri le manine cosi` delicate quando avvolgono a fatica il cazzo e` una sensazione che ti porta fuori dalla realta` e ci vuole tanta forza per resistere e non pensare a godere di tanta freschezza. E` la lotta di due forze, quella del cazzo e quella dell`animo. E mi sa che quella del primo prevale molto spesso sull`altra. Nel mio caso, adesso non piu` ma quando ero giovane e` successo spesso.
di
scritto il
2010-12-30
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