In prima fila
di
Mitana
genere
masturbazione
Avevamo cenato da poco quando Vittorio ci saluto` ed usci di casa. Sentimmo il portone cigolare prima aperto qindi richiuso con un tonfo secco segno che Vittorio era uscito. Mamma ando` in bagno per la solita abluzione serale e mi disse di spegnere la luce e mettermi a letto. Raggiunsi l`interruttore in cima alla scala ed una volta al buio lanciai distrattamente un`occhiata lungo la rampa di scale che portava al portone. Al debole chiarore di una brace di sigaretta distinsi nettamente brillare la pelle lucida di una cappella di cazzo ed una mano che la scapocchiava con gesti lenti. Ristetti un momento ad osservare e non mi ci volle molto per capire a chi appartenesse e cosa ci facesse nascosto li. Era evidentemente rimasto ad aspettare che andassi a dormire per fottere mia madre in tutta tranquillita`. Io ero al corrente della loro relazione ma non li avevo mai visti consumare. Mi si induri` il cazzo ad immaginare quel tubo scuro infilato tra le cosce di mamma. Andai in camera mi misi a letto e nascosi il cazzo duro sotto le lenzuola. Mia madre con indosso la solita vestaglia scosciata ed i seni che tracimavano dalla scollatura senza reggiseno aveva gli occhi lucidi e mi sorrise mentre le palpavo il petto intenta a rimboccare le coperte. Mi raccomando` di dormire e di non aspettarla perche` aveva da fare in cucina, doveva preparare le sementi da dare al colono. Mi venne da ridere pensando a quale seme si riferisse ed appena ebbe richiusa la porta in punta di piedi mi preparai a spiarla. Vittorio era accanto al vecchio canterano che continuava a smanettare un grosso cazzo ricurvo e collo sguardo allupato ammirava il culo di mamma che scodinzolava mentre preparava un`alcova morbida sul coperchio della madia del pane. Appena sistemata la coperta ed un cuscino Vittorio la raggiunse alle spalle e sollevata la gia` corta camicia le scopri` le chiappe ed infilo` nel canale un cazzo che mi sembro` enorme. Mamma si era raddrizzata e cercava di afferrare colle mani il cazzo che lui agitava tra le natiche. Le cavo` dalla testa la camicia ed osservai la perfetta curva della schiena di mamma. Per poco pero`, perche` Vittorio la fece piegare, adagiare il petto nudo sul cuscino e aperte le gambe affondo` tra le cosce il cazzo duro e lo fece sparire chiavandola alla pecorina. Riconobbi il gemito soffocato di mamma che segnalava l`arrivo del bastone nelle viscere. Vittorio si alzo` sulle punte per entrarle il piu` in fondo possibile facendo gridare la poveretta di fare piano. Mamma si era accasciata colla faccia sulla coperta mentre il suo amante le ravanava con violenza tra le cosce. La teneva ferma per le tette e lei gli aveva afferrato i fianchi per sentirlo meglio. Appariva a tratti il cazzo scuro lucido di umore e con un tonfo riaffondava. Il miracolo dell`amore. Due corpi fusi, il cazzo come collante, la prova del piacere il liquido che rantolando Vittorio le aveva scaricato in corpo e che mamma tratteneva nella mano a coppa per evitare che cadesse sul pavimento. Eccola la schiava che s`inginocchia e pulisce colla lingua il cazzo impiatriccciato del suo seme. La donna e` flessibile elastica mobile e si contorce nelle posizioni piu` eccitanti per dare piacere al suo compagno. Mi pareva ancora piu` bella mamma mentre succhiava il cazzo sia per pulirlo sia per provarne piacere intanto che agitava una mano furiosa in mezzo alle cosce. Vittorio le mise le mani sotto le ascelle e la sollevo` fino a farla sedere sul bordo dell`alcova. Le apri` le cosce e nascose il viso in grembo dove i suoi capelli neri si confusero col triangolo di pelo pubico di mamma. Vittorio doveva essere un leccatore provetto a giudicare da come mamma strabuzzava gli occhi e dalla violenza con cui strizzava i seni e martoriava due capezzoli scuri e duri. Dopo un`interminabile leccata l`amico si accomodo` a sua volta sul bordo del letto e mamma s`impalo` sedendosi sulle ginocchia. Era proprio difronte alla porta della camera ed io osservavo come in prima fila mia madre che apriva la fica pelosa e si adagiava con cautela sul cazzo che svettava voglioso ed arrapato. Ancora adesso mi viene un cazzo duro da record a ricordare la fica di mia madre che si apriva e mostrava le pareti di un rosso vivo e tutto lucido per l`umore e la grossa capocchia scura che aveva afferrato e guidava. Una volta sistemato il cazzo comincio` la danza che le faceva buttare indietro la testa mentre Vittorio le strapazzava i seni e lei che si sgrillettava. Saltava come in sella ad un cavallo imbizzarrito e stentava a contenere i gemiti ed i sospiri temendo che io la udissi dalla camera da letto. Partecipavo con lei alla chiavata e mi pareva di essere inculatio dallo stesso cazzo che la stantuffava. Scossa da un paio di orgasmi mamma mi pareva perfino piu` bella e comunque piu` eccitante lo era e piu` femmina. Vittorio era stanco, la fece stendere sull`alcova e le monto` sopra. Comincio` a leccarla dai piedi quindi le cosce la fica il ventre le tette ed infine le si stese sopra e mentre mamma smaniava le infilo` dolcemente in corpo un cazzo duro e semre ritto. Io accompagnavo cogli occhi il culo che si sollevava ed abbassava con movimenti lenti ma decisi ed acceleravo la manovella quando lui accelerava la penetrazione. Mi chiesi chi godesse di piu`, lui che penetrava o lei penetrata. Non so se qualcuno saprebbe rispondere a questo quesito. Mamma sbatteva la testa presa da un orgasmo che le faceva dimenticare di essere di questo mondo e lui quando sborro` per la seconda volta bofonchiava sbuffava rantolava come se fosse sul punto di tirare le cuoia. Rimasero a lungo sfiniti uniti dal cazzo come perno e dalla lingua in un appassionato bacio da innamorati. E` bello amarsi. Oddio, mamma amava il cazzo in quanto oggetto di piacere e la prova era il fatto che passava facilmente da un cazzo all`altro bastava che fosse grosso e duro. Finalmente Vittorio parti` questa volta per davvero e mia madre mi raggiunse a letto. Era accaldata, emanava un odore di maschio, il pelo della fica conservava un odore di sborra secca e di piscio stantio. Non espresse meraviglia a trovarmi ancora sveglio, mi rimbocco` le coperte come aveva amorevolmente sempre fatto, le strizzai i capezzoli ancora eretti e mi sorrise quasi cercando una complicita` che c`era ma lei non lo sapeva. Da quella volta ho sempre spiato mia madre coi suoi amanti ed ho sottolineato i suoi orgasmi colle mie sborrate dietro la porta della cucina. Mi ha insegnato il sesso senza parlare e senza saperlo. Ho imparato ad amare e rispettare la donna per merito suo ed ho imparato ad apprezzare un bel cazzo duro. Mi divido equamente tra i due sessi e son capace di cercare e trovare il piacere e con l`uno e con l`altro. Grazie mamma, per il tuo essere puttana. Ed io sono felice e fiero di essere un figlio di puttana. Non tutti riescono ad esserlo .
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