La donna desiderata
di
Enzoracc
genere
etero
Da medico ginecologo non mi manca certo una visione femminile molto intima, ma da un po’ di tempo cercavo per casa una cameriera, che però con adeguato stipendio accettasse anche di essere anche assistente personale (lavaggio, vestizione) oltre che sessualmente disponibile.
Quando ormai disperavo di non trovarla, ed averne sentite di ogni nei vari colloqui, ecco che ora vi racconto di come Paola sia attualmente la donna che avevo sempre immaginato.
Una mia cliente me la mandò due mesi orsono, 22 enne single in cerca di lavoro anche per portare avanti i suoi studi e progetti universitari. Vederla e pensare che era troppo fisicamente giusta per poter rimanere fu automatico. Dopo il colloquio informale, arrivò la fatidica domanda sullo stipendio.
Dovete sapere che dietro un paravento, avevo piazzato tre manichini con diversi abiti da cameriera ed un cartello con il relativo stipendio nel modo seguente:
il primo con abito castigato al ginocchio, grembiulino, a cui corrisponde stipendio basso
il secondo con abito corto e generosa scollatura abbondantemente sotto ai seni, stipendio medio
il terzo senza abito, nudo, stipendio alto.
Invito Paola ad andare dietro al paravento, per indossare il vestito che desidera, pensando che se ne andrà sbattendo la porta come tutte le altre volte.
Invece ricompare completamente nuda «se questo è il vestito giusto, a me lo stipendio va bene, ma non penso che mi paghi solo per guardarmi lavorare…»
In un attimo di imbarazzante silenzio la osservo sorridendo «sai sinceramente pagherei una donna che si occupi globalmente anche di me, sessualmente disinibita nelle sue intimità, a te starebbe bene?»
«ora che i miei studi sono in discesa, posso dedicarmi anche al mio corpo, sono vergine ma vorrei dirlo per l’ultima volta……… occuparmi di te? Si da subito» si avvicina e inizia a sbottonarmi il camice per poi abbassarmi i boxer, sorride quando li vede bagnati dal pene in erezione, che scopre subito dopo.
La accompagno nella sala a fianco e indicando la sedia ginecologica ci si siede, per poi poggiare le gambe divaricate agli appositi sostegni, sorride accorgendosi che sono più imbarazzato io di lei «mi raccomando dottore, una bella visita approfondita!»
Dopo la conoscenza preliminare delle sue tette, i capezzoli turgidi si fanno succhiare dalla mia bocca, mi siedo davanti alla sua fica bagnata dopo che ho aperto le labbra vaginali…
«scusami, dovrei scendere per fare pipì»
«aspetta»
Prendo la vasca per la raccolta liquidi dei lavaggi vaginali e la pongo sotto, lei rilascia la sua urina bella calda che scorre anche tra le mie dita.
«sai è la prima volta che mi guardano e toccano mentre piscio, estremamente eccitante, ora procedi»
Tolta la vaschetta, inizio a strusciare il pene che presto si inumidisce dei suoi umori, lei geme e il primo tentativo di penetrazione trova la resistenza dell’imene e un lamento di dolore da parte sua, arretro, lei «non curarti di me, vai»
Con decisione ora riparto affondando il pene dentro di lei, mentre un urlo di dolore arriva dalla ormai ex vergine: ritraggo il pene rosso sangue che cola anche dalla sua fica, lei mi invita a continuare.
Ad un certo punto sento che dovrei venire, ma trattengo fino a quando non sarà lei ad aver raggiunto l’orgasmo.
Quando esco con il pene ancora eccitato, lo pongo alla sua bocca: lei se lo succhia fino a quando anche il mio orgasmo giunge, che con mia meraviglia lei riceve e deglutisce come niente.
Da allora Paola si è stabilita da me, mettendosi fisicamente ed intimamente a disposizione. È bello vederla girare nuda per prendersi cura della casa, anche con quel filo in mezzo alle gambe del suo assorbente interno che in quei giorni si mostra a cambiare o farsi cambiare da me.
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