L'adulterio di Franco Bianchi - Ep.1. Una vecchia amica

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tradimenti

SEGUITO di L'adulterio di Ludovica Bianchi, disponibile su questo sito o nel blog: https://raccontiviola.wordpress.com/2015/04/21/legami-episodio-1-la-volta-del-passerini/

Capitò nei giorni in cui Ludovica se ne era andata via per lavoro.
Ma ovviamente era tutto iniziato prima.
Molto prima, a ripensarci.
Norma Calisso la conosceva dalle medie. Era di un anno più giovane e la prendevano per il culo perché era alta ‘un metro e un crodino’: la battuta stava anche nel fatto che del crodino aveva anche il colore dei capelli, rigorosamente acconciati alla Rachel. La prendevano per il culo, ma in realtà non riuscivano a staccare gli occhi dalle sue tette, già esplose in seconda media. Ma, al di là delle tette, Franco si era proprio imbarcato bene per quella tipa. Era una questione di fianchi, di come si muoveva, di come si prendeva il suo spazio anche tra la folla, attorniata da compagne a cui arrivava a malapena alla spalla perché, chissà perché, faceva pallavolo.
Non le aveva mai rivolto la parola.
Poi era scomparsa, come capita a molti dopo le medie nei paesi di montagna, e se l’era ritrovata insegnante alla scuola serale che frequentava. Lei era entrata e l’aveva salutato cordialmente. Lui aveva ricambiato, ma ci aveva messo un buon quarto d’ora a riconoscerla. Lei non era molto diversa. Quasi stesso taglio di capelli al color crodino, stessa bocca e ovviamente non era cresciuta di altezza. Anche il seno era ancora là. Quello che era cambiato era il contesto: la ragazzina che l’aveva fatto sbavare alle medie, ora aveva una fede al dito ed era la nuova insegnante di italiano.
In classe erano in pochi e Franco riuscì, dopo la lezione e dopo 20 anni di attesa, a rivolgerle la parola. Iniziò con piuttosto burbero ‘allora come va?’ ma grazie a lei poi venne tutto naturale e dopo 20 minuti di chiacchiere realizzarono che l’aula era vuota e che il custode li stava mandando a casa. Risero e si ficcarono nel bar di fronte a finire di raccontarsi aneddoti delle medie, a scambiarsi domande come ‘ma che fine ha fatto quello?’, e poi a raccontare di com’era andata a loro. Parlarono come vecchi amici finché Franco, bestemmiando come punto esclamativo, realizzò che era tardissimo.
Salutò in fretta e se ne andò dopo un abbraccio da vecchi amici.
In auto si sentì strano. Non era certo la prima volta che dopo lezione finiva in qualche bar e Ludovica non avrebbe fatto una piega. Eppure si era ritrovato ad immaginare una serie di scuse. Non proprio bugie ma qualcosa che gli permettesse di omettere che era stato tutto quel tempo con Norma Calisso. Ma soprattutto, anche se Franco era un duro (non certo un tipo da farfalle nello stomaco), se c’è qualcosa che gira in pancia ad un duro, ecco, in quel momento Franco ce l’aveva.
Entrò in casa e realizzò che Ludovica era già a letto. Il fatto di non doverci parlare gli mise una certa euforia, come se l’avesse scampata bella. Si mise persino a fischiettare una villotta di montagna, mentre pisciava tranquillo.

[ogni commento è gradito. Il seguito verrà pubblicato su questo sito e in anteprima su https://raccontiviola.wordpress.com/2023/03/27/ladulterio-di-franco-bianchi-ep-1-una-vecchia-amica/
scritto il
2023-03-29
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