Comix porn parody 5 – I Grissin 5: Meg sottomette Chris
di
Joe Cabot
genere
comici
Chris pretese un pompino, come prima cosa, ma non ci fu altro, perché la bocca della sorellona lo fece venire subito. Se ne andò piuttosto umiliato, mentre lei ghignava soddisfatta, leccandosi le labbra lucide. Ma tempo una decina di minuti, lui tornò e le si infilò nel letto col cazzo di nuovo duro e stavolta se la scopò di buona lena.
Iniziò un tran tran piuttosto impegnativo. Chris non perdeva occasione di sbatterla a novanta sul tavolo della cucina, di farla inginocchiare per scoparla in bocca, di farsi cavalcare sul divano, di legarla al letto e incularla. Meg dopo un po’ dovette ammetterlo: Glen era un’altra cosa, era un maestro di perversione, ma Chris pareva ipnotizzato dalla sua fica. E dal suo culo. E poi da settimane Glen non si faceva vedere e allora tanto valeva giocare con il fratellino scemo e sempre arrapato.
E poi, per gioco, si decise a mandarlo in bianco.
Una sera gli fece trovare la porta della camera chiusa e lo lasciò a bofonchiare minacce sottovoce al di là della porta finché la smise, perché c’era pur sempre il rischio di svegliare il grassone (Lois invece era uscita: usciva spesso in quel periodo).
Il giorno dopo, a colazione, Meg era già seduta quando arrivò Chris, guardandola in cagnesco. Gli diede il buon giorno con un sorriso perfido. Lui si sedette, infuriato, e lei prese ad armeggiare sotto al tavolo, mentre chiedeva a Lois se c’erano ancora cereali. Con abilità, muovendosi sulla sedia, si sfilò le mutandine e, mentre Lois (al solito con occhiaie e riflessi da post sbronza) guardava tra i cassetti in cerca di cereali, con un gesto fulmineo le lanciò in faccia al fratello.
Chris rimase basito (eufemisticamente). Le intascò per non farsi beccare da Lois.
Rimase basito (eufemisticamente) tutta la mattinata a scuola, odorando di nascosto le mutandine, e quando tornò trovò la sorella sul divano, che canticchiava e leggeva una rivista, con la gonnellina da collegiale che le lasciava scoperte le cosciotte. Lois era di là, in cucina e Chris dovette fare attenzione quando le sussurrò “vieni di sopra”.
– Non mi va – rispose senza alzare gli occhi dalla rivista.
Chris era sconvolto. Meg se la rideva di gusto. Era chiaro ormai che non poteva più ricattarla, e che era lei ora a tenerlo al guinzaglio..
Ma capì cosa fare di quel guinzaglio solo quando si decise ad andare a casa di Glen, usando le chiavi che aveva duplicato di nascosto. Lui non c’era in casa, ma sentì rumori giù in seminterrato. Cauta come una gatta scese e vide sua madre Lois, in reggicalze, con le mani legate ad un gancio al soffitto, e Glen che la scudisciava a dovere con il suo frustino preferito. Non era la prima volta che vedeva Glen con altre donne, e non la indispettiva nemmeno il fatto che si trattasse di quella troia di sua madre. Ma, mentre guardava il suo Glen che si decideva a sodomizzare la donna ancora legata, realizzò che quella puttana era il motivo per cui Glen non la cercava più.
Mentre si ritirava cautamente, decise che avrebbe trovato il modo di sguinzargliarle contro il suo cagnolino Chris.
>>>CONTINUA>>>
Iniziò un tran tran piuttosto impegnativo. Chris non perdeva occasione di sbatterla a novanta sul tavolo della cucina, di farla inginocchiare per scoparla in bocca, di farsi cavalcare sul divano, di legarla al letto e incularla. Meg dopo un po’ dovette ammetterlo: Glen era un’altra cosa, era un maestro di perversione, ma Chris pareva ipnotizzato dalla sua fica. E dal suo culo. E poi da settimane Glen non si faceva vedere e allora tanto valeva giocare con il fratellino scemo e sempre arrapato.
E poi, per gioco, si decise a mandarlo in bianco.
Una sera gli fece trovare la porta della camera chiusa e lo lasciò a bofonchiare minacce sottovoce al di là della porta finché la smise, perché c’era pur sempre il rischio di svegliare il grassone (Lois invece era uscita: usciva spesso in quel periodo).
Il giorno dopo, a colazione, Meg era già seduta quando arrivò Chris, guardandola in cagnesco. Gli diede il buon giorno con un sorriso perfido. Lui si sedette, infuriato, e lei prese ad armeggiare sotto al tavolo, mentre chiedeva a Lois se c’erano ancora cereali. Con abilità, muovendosi sulla sedia, si sfilò le mutandine e, mentre Lois (al solito con occhiaie e riflessi da post sbronza) guardava tra i cassetti in cerca di cereali, con un gesto fulmineo le lanciò in faccia al fratello.
Chris rimase basito (eufemisticamente). Le intascò per non farsi beccare da Lois.
Rimase basito (eufemisticamente) tutta la mattinata a scuola, odorando di nascosto le mutandine, e quando tornò trovò la sorella sul divano, che canticchiava e leggeva una rivista, con la gonnellina da collegiale che le lasciava scoperte le cosciotte. Lois era di là, in cucina e Chris dovette fare attenzione quando le sussurrò “vieni di sopra”.
– Non mi va – rispose senza alzare gli occhi dalla rivista.
Chris era sconvolto. Meg se la rideva di gusto. Era chiaro ormai che non poteva più ricattarla, e che era lei ora a tenerlo al guinzaglio..
Ma capì cosa fare di quel guinzaglio solo quando si decise ad andare a casa di Glen, usando le chiavi che aveva duplicato di nascosto. Lui non c’era in casa, ma sentì rumori giù in seminterrato. Cauta come una gatta scese e vide sua madre Lois, in reggicalze, con le mani legate ad un gancio al soffitto, e Glen che la scudisciava a dovere con il suo frustino preferito. Non era la prima volta che vedeva Glen con altre donne, e non la indispettiva nemmeno il fatto che si trattasse di quella troia di sua madre. Ma, mentre guardava il suo Glen che si decideva a sodomizzare la donna ancora legata, realizzò che quella puttana era il motivo per cui Glen non la cercava più.
Mentre si ritirava cautamente, decise che avrebbe trovato il modo di sguinzargliarle contro il suo cagnolino Chris.
>>>CONTINUA>>>
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