Una storia strettamente personale

di
genere
gay

Vi racconto una mia storia strettamente personale, quindi, vera. Il fatto è accaduto il 14 gennaio 2010 ma gli effetti continuano ancora tutt’oggi, anzi fino alla scorsa settimana. Allora ero a Parigi per una mostra su Gauguin che si teneva al Quai d’ Orsay ed alloggiavo al residence-Hotel Les Jardins du Roy ( non esiste più. Oggi è un anonimo residence con la reception nei dintorni di Place de la Republique) in rue Buffon di fronte alla Gare d’Austerlitz. Un black escort aveva posto il suo profilo in un conosciuto sito gay che aveva attirato la mia attenzione in quanto dichiarava di avere delle misure da porno performer. Per quanto sappia tutto quello che un escort dice di avere o di fare va ridotto della metà e, a volte, più della metà ma comunque lo contattai per avere un incontro con lui lo stesso giorno alle ore 20 circa. Chiarisco subito che ho sempre frequentato e frequento regolarmente escort. Da diversi anni mi sono praticamente convertito all’escort black e posso dire in base alla mia esperienza, che non esiste l’assioma: uomo nero = cazzo enorme e prestazioni super. Ero curioso, quindi, di sapere se Il mio black era attendibile o meno. Alle ore 20 ricevetti la sua chiamata con la quale mi avvertiva di essere all’ingresso del residence gli diedi le coordinate del piano e della camera e restai in attesa con una vibrante curiosità. Quando aprii la porta mi trovai dinanzi un uomo alto circa 1,90 lo feci entrare e ci presentammo.
Ciao mi chiamo Marcello, Momo. Abitualmente poiché nei rapporti con gli escort non ci si trastulla nei convenevoli gli indicai subito dove si trovava l’armadio ed il bagno. Si tolse il grosso giaccone che indossava, ripose le consunte Nike nell’armadio, si sfilò il maglione e lasciò scivolare il jeans restando praticamente nudo in cinque minuti. Era ed è alto, magro, due gambe lunghe da fenicottero ed aveva due caratteristiche che mi conquistarono la prima : un cazzo enorme! La seconda gli mancava l’incisivo superiore sinistro. Ancora oggi quando l’incontro la prima cosa che gli guardo è la bocca anche se oggi è tutto regolare. Eravamo nudi ed io rimasi interdetto davanti a quel coso che da moscio era già così massiccio; fu lui a prendere l’iniziativa mi fece abbassare me lo voleva mettere in bocca ma non c’entrava. Vi sembra che stia raccontando una fanfaronata? NO! vi sto raccontando la verità. Cominciai a leccarlo a succhiargli le palle e la cappella, gli venne rapidamente duro. Ero attratto da quel cazzo ma nello stesso ero nervoso e teso per paura che non fossi in grado di sopportare la penetrazione, Momo avendo capito il mio problema in maniera molto tranquilla e rilassante mi disse che mi avrebbe inculato senza troppa sofferenza. Rimasi molto dubbioso di quella sua certezza. Mi domandò se avessi della crema o meglio ancora un dilatante per fisting ( oggi il Fist extreme non mi manca mai) gli mostrai la confezione di Lube extreme con il quale si unse due delle sue lunghe dita e cominciò a lavorarmi il buco del culo. Rilassati continuava a dirmi mentre le dita nel culo ormai scivolavano senza procurarmi fastidi. Ad un certo momento mi scaricò mezzo contenitore all’interno e quasi altrettanto sul suo cazzo. Ero disteso sul letto, mi divaricò le gambe e si mise in mezzo, mi allargò le natiche mettendo a vista l’ano al centro del quale appoggiò la cappella. Rimase in quella posizione qualche secondo dandomi la possibilità di passare dalla contrazione ad un primo rilassamento poi lentamente cominciò a spingere, a fermarsi , a spingere di nuovo con più forza; io sentii che parte della sua cappella iniziava d aprirsi la strada e mi stavo eccitando . Le sua mani ora scivolavano sul mio corpo alla ricerca del mio punto più sensibile e lo trovò nel capezzolo di destra. Si creò improvvisamente un alchimia: lui continuava a spingere giocando con il mio capezzolo, la mia tensione/paura si allentava , l’eccitazione mi prendeva, l’ano si dilatava, lui diede una spinta decisa ed io gridai, lo tirò fuori ma rientrò subito. UN MALE BOIA! Ma era entrato,lo tenevo nel culo. Non si mosse e restò fermo affinché non superassi quel momento poi quando sentì che i muscoli dello sfintere si rilassavano cominciò a chiavarmi. Dopo alcuni minuti mi mise alla pecorina e me lo spingeva dentro senza problemi mentre io ero in uno stato di grazia. Mentre mi fotteva mi sussurrò nell’orecchio: vuoi che ti apra tutto e ti sborro dentro ? SI!! Mi fece mettere spalle a terra, pancia in aria, due cuscini sotto i reni, gambe appoggiate al suo petto e culo all’altezza del suo cazzo; in quella posizione me lo sentii veramente tutto dentro e sorrise dicendomi adesso va bene, non hai più male, solo un poco gli risposi. Me lo tirò fuori tutto d’un colpo con l’effetto sonoro del tappo di champagne ma non ebbi nemmeno il tempo di ridere che mi tappò con un colpo solo; secco e forte; rimasi a bocca aperta e senza fiato. Il momento magico fu quando cominciò a pomparmi per sborrare, era una sensazione fantastica(almeno per me) mi sentivo il culo completamente aperto, riusciva ad entrare ed uscire senza che io avessi da lamentarmi, le sua palle gli si erano gonfiate e me le sentivo sbattere contro e poi quando dopo aver scaricato il suo sperma rimase piazzato dentro fermo fin quando non si afflosciò. Ahhh!! quanto mi era piaciuto e quanto avevo goduto . Quando ci salutammo lui mi guardò e mi disse forse manca l’extra. Ne ho incontrato tanti di escort, cubani, brasiliani, black, arabi, francesi e tedeschi bianchi, un polacco con una sberla cavallina tutti con cazzi imponenti e che mi hanno fatto godere ma Momo, per me, è tutta un’altra cosa e da allora non abbiamo mai smesso di frequentarci.
scritto il
2017-07-07
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