Serata imprevista 5
di
Vinni
genere
incesti
Già il centro commerciale, l’incubo di ogni padre di famiglia, e oggi sarà il mio, già, fino a stamattina ho goduto e ora soffro, mi lancio dal letto raggiungo la cassetta di sicurezza dietro al quadro, sono un depravato a letto, ma nella vita reale sono uno stimato professionista più che benestante, conservo sempre una scorta di contanti per ogni evenienza, raccolgo due pacchetti da diecimila euro in banconote da cinquecento, sono nuovi di zecca hanno ancora la fascetta della banca, quando li metto nella tasca del pantalone mi sembro un rapper gangster, barba e doccia e sono pronto, con la coda dell’occhio vedo Ivana avvolta da un telo sfrecciare verso la cucina, sicuro va a spazzolarsi quel che resta della colazione.
Do un bacio in bocca a mia figlia per il buongiorno, che sembra quello di un film porno, ma poi mi calmo, ora non è il momento penso….
Tra un belin e un altro, entriamo in auto che sono passate le ore 13:00. Li vedo entrare nella mia Mercedes, mia figlia è vestita come una ragazza della sua età, stivaletti, pantaloncino aderente rosa, (leggins, fusòn, pantacollant, o come cazzo si chiamano questi cosi) e maglioncino azzurro, mia moglie è impeccabile nel suo tailleur blu scuro ed i tacchi non troppo alti, mio figlio, da tipico palestrato, anfibi, jeans nero aderente che mette in risalto il culo dietro ed il pacco avanti, e maglioncino bianco di lana, indossato senza camicia o maglietta sotto, proprio per esaltare il fisico. Ivana è vestita da come il venerdì sera appena trascorso, dalla malizia di chi la osserva, può sembrare sia una modella che una puttana o magari entrambe le cose, ha un tubino con minigonna che non lascia spazia all’immaginazione, la maglietta di mia figlia la coprirebbe di più, ha un cappotto nero lungo ed i tacchi a spillo, vede che la guardo e dice: al centro avrò bisogno di comprare qualcosa di più casual…. Rispondo: sissignore.
Mio figlio non vuole stare dietro e chiede alla mamma di fare cambio posto, chissà forse stare vicino alla sorella che ha mezzo scopato stamattina lo mette a disagio, metto in moto e partiamo.
Non posso non buttare lo sguardo sul corpo di Dario, è come dovrebbe essere ogni giovane di vent’anni, disinvolto ed in forma, lui si accorge dei miei sguardi, ma armeggia con la radio, mette a tutto volume della orribile musica latino-americana, ed inizia a ballare, ancora una volta mi becca a fissargli il pacco, lui abbassa i finestrini ed inizia a fare il cretino batte le mani e mi suona il clacson dello sterzo per farlo andare a ritmo di musica, mettendomi a disagio con tutti gli altri automobilisti, ballando ballando mi infila una mano tra le gambe e mi stinge forte le palle facendomi sobbalzare, dicendomi in tono sarcastico: non avevi detto di lasciaci andare? L’imbarazzo che stai provando adesso è niente rispetto a quello che abbiamo provato noi finora…
La scena è comica e fa ridere tutti di me, che per stare al gioco, alzo ancora di più la musica e mi metto a cantare con loro il tormentone Despacito.
Quando la canzone finisce chiedo a qualcuno di loro se conosce lo spagnolo e sa di cosa parla la canzone, silenzio totale, ora rido io per la loro ignoranza, Ivana esclama: è una canzone d’amore penso…
No cara, sbagliato, è la canzone di una scopata, il cantante confessa alla ragazza che ha in progetto che “se la vuole fare” in tutti i modi possibili fino a farla urlare, fino a farle dimenticare il suo nome esplorando i suoi posti preferiti. In pratica è la mia canzone per ognuno di voi ahahahahah, vedete quanto è importante la cultura ahahahha e meno male che voi andate all’università….
-ma papà tu come lo conosci lo spagnolo? Fa mia figlia
-piccola mia tuo padre lavora su uno studio importante, diciamo che quando le persone vogliono fare una bella vacanza vanno all’estero, ecco…
-non capisco quello che dici papà…
-Tesoro… come spiegartelo, anche i soldi quando sono stufi di stare in Italia, prendono e partono per andare all’estero capisci ora?
-In pratica sei una agenzia di viaggio fa mia figlia ed inizia a ridere….
-Si il tour operator dei fondi in nero, gli fa eco mio miglio Dario.
Risate generali, che vengono interrotte dal telefono di Ivana, che fa cenno a tutti di stare in silenzio, è Gino, gli aveva detto di chiamarla per ora di pranzo e sono abbondantemente passate le 13:30.
-Amore buon sabato come stai? Hai studiato ieri…….bravo….fino a che ora…… anche io ho studiato…..si sto a casa certo, dove vuoi che stia, anzi ora vado a pranzo che ho fame, ci sentiamo oggi pomeriggio per organizzarci per stasera….si, si ciao amore.
La telefonata ha scosso un po’ tutti, fortuna che siamo arrivati.
Per adesso il mio unico impegno è trovare un posto auto che sia abbastanza vicino all’ingresso, odio questi posti pieni di passeggini, carrelli e gente che legge i dépliant delle offerte, ma per come mi sono andate le cose fino adesso non mi lamento. Le tre donne si perdono subito tra la folla, resto solo con Dario che mi chiede di andare al negozio di articoli per auto e moto, gli chiedo di Ivana, mi conferma che è figlia di immigrati dell’est, Russia, Ucraina, o giù di lì, il padre fa il cameriere, la mamma arrangia lavori di sartoria, chiedo come mai non lavori come modella o roba simile, mi dice che ricevuto offerte fin dall’età dei quindici anni, ma che suo padre è assolutamente contrario, i genitori fanno salti mortali per tenerla all’università, ha anche una sorella più piccola, dell’età di Sara, in pratica la fotocopia di Ivana ma con gli occhi verdi ed i capelli neri, la cosa desta il mio interesse. I miei pensieri sono interrotti da mia moglie che mi vede tra la folla e mi chiama, “inizia a sganciare” mi fa, “devo fare la spesa per la settimana e spendere per conto mio”, quando vede i tagli da cinquecento sorride divertita, mio figlio un po’ più distante, mi fa cenno di entrare nel posto che ha scelto, è un negozio per bikers, tute di pelle giacche da motociclista, e tutto l’occorrente per le moto, Dario si sente nel mondo dei balocchi, si fionda su dei pantaloni di pelle nera lucida, e degli stivaletti pitonati, poi prende un giubbino di pelle con un’aquila stampata dietro, gli piace moltissimo, la scritta dietro dice:”be free” butto un occhio ai cartellini solo il giubbino costa ottocento euro,
-Lei è il padre? Fa il commesso pratico che ha già capito chi paga, guardi, se prende anche il casco gli occhiali ed i guanti c’è uno sconto del dieci percento.
Mio figlio mi guarda con gli occhi lucenti, come a dire: vedi papà c’è anche lo sconto.
-prima provatela dico io, il commesso mi indica il camerino, dentro non c’è nessuno, la mia mente inizia a fare programmi, dico al commesso di prendere anche delle maglie, delle altre scarpe ed altri due giubbini, poi gli dico sorridendo: “entro con mio figlio a vedere come sta con tutta questa roba, e aggiungo, ci metteremo un po’ per provarla tutta”, “non si preoccupi prendetevi tutto il tempo”, dice, mentre come nei cartoni animati posso vedere il simbolo dei dollari nelle sue pupille.
Entro e butto tutta la roba che mi ha dato in un angolo, mio figlio ha già i calzoni di pelle infilati e si guarda allo specchio, chiede se mi gli piacciono, e come gli stanno, mi posiziono dietro e gli tocco il culo, l’altra mano che gli scorre sul pacco davanti, “…e come ti devono stare figlio mio, benissimo” si infila il giubbino e gli stivaletti, sembra un personaggio uscito dal film “Mad max”, chiede ancora se sta bene, ma io non lo ascolto più, cerco di infilare la mano nello stretto pantalone, raggiungo il cazzo, mio figlio fa cenno di piantarla, non lo faccio, gli apro la patta e tiro fuori cazzo e coglioni, dallo specchio Dario segue l’operazione, inizio a leccare e giocare con le palle, le stringo forte fino a fargli emettere un gemito, mi dice di fare piano che altrimenti ci sentono, inizio a leccare, gli faccio un ingoio come quello della mamma, si rilassa un po’ anche lui, mi mette una mano dietro la nuca, la sua testa va all’indietro e chiude gli occhi, adoro quando lo fa, e mi detta il ritmo del pompino, gli stringo le palle alla base del cazzo con una mano e le tiro verso il basso, poi con l’indice dell’altra mano premo al centro del sacchetto scrotale per separarle, deve faticare per contenere il respiro, ma il suo cazzo in gola reagisce ingrossandosi ancora di più, inizio a succhiare più velocemente, cercando di fare presto, ancora mi dice piano, piano che ci sentono, ma mi asseconda piegandosi avanti e indietro con le gambe, ora entrambe le sue mani sono sulla mia testa, inizia a dare colpi potenti, la bocca e la gola sono piene, mi afferro al pantalone di pelle che lo fa sembrare più rude e bono, lo sento ansimare, si irrigidisce, e gode, gode direttamente nella mia gola, mi tiene quel nodoso randello piantato nella trachea per paura di sporcare a terra, è inutile, qualche goccia sgorga lo stesso, ingoio, ingoio, ingoio, senza gustare nemmeno il sapore, mi guarda indispettito, e mentre si sforza di soffocare i suoi grugniti comincia a rivestirsi, io sghignazzo come un matto, mi alzo e vincendo le sue resistenze, lo bacio alla francese, colandogli seme e saliva in bocca, le avventure nei camerini mi hanno sempre divertito, ma quando ho sognato di farne qualcuna, mai avrei pensato che il partner di turno fosse un uomo, figlio a me per giunta.
Mio figlio esce, “mi punisce” comprando altra roba, maglie, magliette, polsini borchiati, guanti a mezzo dito, bandane ecc. ecc. alla fine il conto supera i duemila euro, ma mentre pago sento ancora il suo sperma in bocca e la cosa mi rende felice.
Non esco neanche dal negozio che squilla il cellulare, è mia figlia che assieme ad Ivana si fanno raggiungere dall’altro lato del centro, le vedo e penso quanto mi costerà, sono davanti ad un negozio di vestiti di marca, mia figlia mi dice che hanno già scelto la roba che vogliono, manca solo il cash, sgancio cinquecento euro, Ivana mi guarda divertita, in questo negozio con quella somma compriamo giusto le calze, Sara conferma ridendo, e mi dice: se vai per questi mari…. Non discuto, fare la parte delle spilorcio ora non mi sembra il caso, le do tremila euro e le dico divertitevi, ma Ivana dice a Dario che ha già detto a Sara cosa le deve prendere e quindi di restare con lei ad aiutarla che deve venire con me a farmi vedere una cosa, mi trascina direttamente allo store della mela mangiata, e si mette ad armeggiare con i modelli, credo che tutti gli sfigati e nerd commessi che vi lavorano si avvicinano per dare consigli, io le sussurro all’orecchio: qualsiasi modello prendi mettilo a vibrazione, che ho delle idee su dove metterlo, non mi risponde neanche, non so se qualcuno dei brufolosi commessi ha sentito quello che ho detto, mi allontano e mi metto a giocherellare su un tablet ad angry birds, dopo un po’ mi fa cenno di avvicinarmi che ha scelto, telefono, poi mi dice: secondo te non andrebbe abbinato lo smartwatch, e magari pure le cuffie wireless?
- ne sono convinto rispondo, le si illuminano gli occhi, i commessi fanno commenti sottovoce quando pago i quasi duemila euro di conto in contanti, usciamo da lì che Ivana mi bacia, chissà se sente il sapore dello sperma di Dario….
Mi dirotta verso la gioielleria, e corre subito verso i diamanti chiedendomi quale fosse quello che volevo comprarle, ovviamente non esiste, le dico che forse è già stato venduto, cerco di dirottarla su altri modelli, questa è una gioielleria da centro commerciale, sicuro i gioielli non arrivano a cifre alte, infatti gli anelli che vedo non superano i mille euro, ma ho fatto male i conti, lei vuole abbinare un punto luce agli orecchini, il prezzo totale supera e di molto i tremila euro, la guardo severo:
-ti ho dimostrato di essere un tipo generoso, non voglio rinfacciarti niente, ma mi stai chiedendo il pacchetto completo più gli optional, ti prego dimmi che come io supero il limite per te, tu lo farai per me
-mi sembra di averti dimostrato che il limite con te l’ho passato da un pezzo, ho aiutato a farti scopare tua figlia e pure tuo figlio,
-e pure tua sorella rispondo, senza più alcun pudore, è stato Dario a parlarmene, ingenuamente forse, me ne sono innamorato alla sola descrizione, ha detto che ti somiglia molto, solo che è mora, hai visto, io ho sposato una mora, quindi mi piacciono molto, non credi che anche tua sorella meriti un telefono? Le dico sorridendole
-sei un bastardo, un porco, una bestia che non si ferma davanti a nulla, secondo te venderei mia sorella per un cellulare?
-Ah, frena frena Ivana, hai detto che eri con me, hai visto l’incesto come ha migliorato i rapporti nella mia famiglia, potrebbe migliorare i rapporti tra te e tua sorella
-con mia sorella ho un bellissimo rapporto, non ho bisogno di farla scopare da un depravato per migliorarlo
-ti credo, quindi non vuoi essere tu ad insegnarle la buona strada, non credi che tua sorella bella com’è possa incontrare dieci, cento depravati come me, che la usano come un oggetto e poi la scaricano, invece se ci sei tu potresti almeno insegnarle a farle le scelte giuste, e poi confessa non avete mai sperimentato? Siete giovani e splendide, e la differenza di età non supera i tre anni, niente moralismi con me, sono sicuro che c’è stato più di un contatto
- c’è stato o non c’è stato non sono cose che ti riguar……….
Non le faccio finire la frase che le piazzo la lingua in bocca e la bacio appassionatamente
-Grazie Ivana grazie, sapevo di poter contare su di te, farò in modo che sarai orgogliosa di avermela presentata, ti renderò felice, vi renderò felici e non rimpiangerai nulla hai la mia parola
-ma che ringrazi, mica ti ho detto che te la faccio scopare?
-invece l’hai ammesso, proprio adesso, dicendo che qualcosa con tua sorella c’è stato ed io sono l’uomo più felice sulla terra, e poi scusa orecchini e anello già li hai, non vuoi ritornare con me qui a comprare anello e bracciale, magari potremmo tornare pure con tua sorella, a proposito come si chiama?
-Karina…. Ma io non ho det…..
-Karina, che bel nome, senti sono già arrapato, tu sei davvero la donna più super di sempre
Lei avrebbe ancora da ridire, ma io la porto alla cassa a pagare, compro anche una spilla e una grossa catena d’oro ed una fede nuziale, la proprietaria che è una bella donna mi lancia sguardi di compiacimento, penso pure perché la cifra è un montepremi da quiz televisivo, chiedo se eseguono incisioni, la risposta è affermativa, dico di scrivere solo la data di oggi, lei chiama il marito, un ometto basso grassoccio e pelato, e gli dice di occuparsene, approfitto della sua complicità per dirle:
-Secondo lei un uomo che spende tanto per una donna ne è innamorato o finge
-ma certo che è innamorato
-eppure signora mia, lei tentenna, non mi vuole seguire, non mi vuole accontentare in nessun modo,
-Ivana replica, non lo stia a sentire è sposato
La gioielliera, donna pratica del mondo, risponde: e che importanza c’ha, finché ti fa di questi regali tu accontentalo pure
-Signora lei non sa cosa mi ha chiesto questo mandrillone
La gioielliera continua: senti cara lo vedi quello la (ed indica il marito) mi ha promesso mari e monti, disse che sarebbe arrivato sulla luna per me, ed oggi guardatelo, e devo pure faticare per farlo lavorare, ascolta il consiglio di un estranea, approfittane adesso che sei giovane per ottenere quello che vuoi perché poi sarà troppo tardi
Io ridendo e guardando Ivana dico alla signora: pensi che voglio pensare pure alla sorella, ma lei non vuole che mi interessi (Ivana mi guarda con occhi di fuoco)
-piccola mia questo è un uomo d’oro tienitelo vicino finché puoi, fa la gioielliera
Il siparietto si chiude quando il marito ci consegna la fede, salutiamo e ci allontaniamo
-sei proprio uno stronzo mi fa lei, ma non è arrabbiata, forse incuriosita, infatti chiede per chi fossero gli altri oggetti e perché le ho comprato una vede
-Perché vorrei che tu la indossassi sempre, perfino se ti sposassi per davvero, hai detto di essere con me Ivana, accontentami, cedimi, sottomettiti, amami, ci conosciamo da meno di un giorno eppure hai in pratica visto tutto di me, anche le peggiori depravazioni, e non sei fuggita, i regali non contano niente, sono solo un aggiunta, in realtà penso tu sia come me, pronta ad affrontare il godimento senza vergogna, ti prego stammi vicino sempre, non mi dirai che ti ho delusa fino adesso? Sorrido, forse ti ho shoccato, ma se sei qui è perché c’è qualcosa che ti incuriosisce, che già ti lega a me e ti fa dire: vediamo cosa c’è dietro la collina, vediamo dove possiamo arrivare, se ti chiedo di coinvolgere tua sorella non è perché ti voglio male, ma perché ti voglio fin troppo bene (ancora una volta devo fare quella che i politici più corrotti chiamano “Moral Suasion” la capacità manipolatoria di smuovere le coscienze, ovviamente secondo i propri comodi) dimmi di sì, dimmi che farai di tutto per farmi godere senza limiti e soddisfarmi come solo una donna come te può fare
Lei tentenna, di remore ne ha molte, ma in realtà finché non mi dà un ceffone e se va, significa che ha già accettato, infatti dico ridendo per tentarla, se vuoi riporto tutto indietro, e chiedo alla gioielliera di farmi da complice… lei mi tira per il braccio e mi riporta verso il negozio dove ha detto che sta mia moglie.
Non ho nessuna voglia di proseguire in quel dannato centro, vorrei stare da tutt’altra parte e fare tutt’altre cose e glielo dico, lei ovviamente pensa a quando andremo al ristorante, effettivamente sono le quasi le 14:30 ed io ho mangiato solo un hot-dog la sera prima, incontro mia moglie, col carrello che esplode dalla merce, ha fatto la spesa per tutta la settimana e comprato in un negozio di biancheria intima biancheria sexi per tutti, le chiedo se ha comprato la borsa che tanto voleva mi risponde ovviamente no, mica vendono borse da mille euro qui dentro, le chiedo allora quanto ha speso, tutto è la parola che proprio mi aspettavo.
Ci rechiamo al ristorante, ovviamente non è gran che, ma contando che siamo in un centro per famiglie, non mi aspetto la cucina vellutata che preferisco, tutti hanno fame e tutti mangiano di gusto, Ivana poi non si fa mancare nulla e fa pure il bis, guardandola a tavola mangiare rivela l’età che ha, è veramente appena ventenne, uscita da poco dall’adolescenza, guardo anche i miei figli, Sara soprattutto, mi dico se quello che voglio fare poi sia giusto davvero, date le possibilità economiche che ho potrei avere tutte le professioniste del mondo a soddisfare i miei porci comodi senza turbare l’animo di nessuno, in pratica l’angioletto che è in me sta facendo gli straordinari, ma poi interviene il demonietto, che mi ricorda che da un lato ho mia moglie e dall’altro mia figlia, mentre mangio una lasagna che andrebbe tirata in faccia al cuoco, allungo la mano da sotto il tavolo, fino a raggiungere mia figlia che per un attimo smette di mangiare, e mi guarda di sottecchi, il suo pantaloncino morbido sembra fatto apposta per trastullare la fica, ci affondo un dito medio nel mezzo.
-Franco! brutto maiale, lascia stare la bambina e mani sul tavolo, fa mia moglie!
Mia figlia ride, così pure Dario e Ivana, e pure mia moglie.
-Si papà, fa Dario, che credi di essere in un film anni settanta ahahahahah, hai fatto l’indifferente ma ti abbiamo visto tutti ahahah,
-Come potevi sperare di non essere visto dice mia moglie, mi aspettavo una cosa del genere da te ed all’improvviso hai iniziato a mangiare con la sinistra
- Che devo fare, rispondo ci ho provato, mica credevo di essere un sorvegliato speciale.
Lo sei!!! Rispondono quasi all’unisono tutti….
Arriva però un’altra chiamata di Gino che ci zittisce, anche stavolta lo liquida con poche battute, poi chiede a Dario quando la riaccompagnerà a casa, ti accompagno io dopo, “dopo quando?” fa lei stasera devo uscire con Gino altrimenti si insospettisce, le rispondo: dopo essere andati in un posto, suscito la curiosità di tutti, i miei regali per voi non sono finiti
-Che regali devi farci risponde mia moglie
Dei sexi regali, voglio portarvi in un sexi center dove voglio comprarvi vestitini, mascherine e tutto l’occorrente necessario per il divertimento, per Dario ho già visto un completo da schiavo tutto di pelle che non vedo l’ora che lo ammiriate, per voi ragazze, beh avete visto cinquanta sfumature di grigio, sarà più o meno così, nelle due camere vicino all’ingresso che avrei dovuto usare come studio e non ho mai usato perché alla fine ho comprato lo studio vicino casa, ho intenzione di organizzare una sala dei giochi, dove poterci divertire senza limiti.
mia moglie dice: “tu hai perso il senno”, ma io continuando, “no cara ho perso il conto haahahahahahah”
ci incamminiamo verso il sexi store, è molto grande, ha vari reparti, mia figlia sicuro in un posto del genere non c’è mai stata, scopre un mondo per lei quasi leggendario, Ivana fa la donna di mondo ma in realtà anche lei è incuriosita e timorosa, mia moglie lo conosce bene siamo stati altre volte, anche mio figlio dice che una volta, con gli amici c’è stato, inizio a prendere di tutto, creme, unguenti, tanto, ma tanto lubrificante, un kit completo per la dilatazione anale, stimolatori clitoridei, strizza capezzoli, anelli fallici, plug di ogni forma anche vibranti, costumini sexi, in pratica prendo tutti i ruoli, dalla infermiera alla poliziotta, mascherine per lo scambio di coppia, fruste e frustini, il completo da schiavo per mio figlio, “è tutto borchiato come piace a te, se esci in moto con quello sicuro tutti ti guardano hahahaah” faccio rivolto a Dario, che mi dice: guarda che tutta quella roba su di me non la usi…. la uso, la uso sta’ tranquillo, vai a dare un’occhiata ai dvd, gli dico mentre prendo un paio di falli per doppia penetrazione, già mi immagino mamma e figlia collegate con questi nel culo, poi vedo un pugno per fisting, mmmm prendo anche quello, mia figlia, mia moglie ed Ivana esclamo assieme: NOOOO….. ed io Invece: Siiiii…., continuo negli acquisti, pungoli elettrici, stimolatori che si possono azionare a distanza con il telecomando, e col cellulare, faccio venire avanti Ivana, “vedi che bel modo di usare il cellulare nuovo ti ho trovato?” …sembro un brava casalinga che riempie il carrello della spesa, tanto che il commesso mi si avvicina, e chiede se può essermi utile, mi allontano con lui e chiedo se di solito c’è movimento nelle dark room, beh si, risponde lui, siamo un bel club scambisti, gli confesso che io e mia moglie siamo alla prima esperienza, non voglio mischiarmi tra la folla preferisco qualcuno di bravo e navigato e soprattutto di piacente, non so neanche se mia moglie è ben disposta per questo, quindi che almeno “la prima botta” sia fatta come si deve, lui mi dice che c’è una coppia di fidanzati, ragazzi belli e giovani come quelli là (ed indica mio figlio con accanto la sorella ed Ivana), lo chiedo maggiori dettagli e lui mi fa: lui ogni tanto si esibisce come spogliarellista e lei fa la cubista in discoteca, ma non sono mercenari, diciamo che a fine serata se lei gli fa un regalo…. loro non disprezzano, ecco.
-Taglia corto ragazzo, io sono un tipo pratico, lo so che legalmente non si fa, ma là ci sono mia moglie e mio figlio con la fidanzata più una loro amica (mento) e come hai visto solo di cazzi finti sto a mille euro di spesa, quindi fai il prezzo….
Mi sventola cinque dita sotto il naso, ok gli faccio: “dammi il tuo numero di telefono se riesco a convincere mia moglie uno di questi giorni saremo dei vostri, a che ora comincia la sarabanda?”
-verso le undici
- non vedo il materiale per il bondage dov’è, e vado a comprare corde e legacci, nonché un telo in latex per il water sport, e l’occorrente per i clisteri, a lui che mi ha seguito chiedo: sono molto intenzionato a sperimentare tutta questa roba, ma sono inesperto, organizzate dei tutorial?
-beh, fa lui grattandosi la fronte, abbiamo una serata fetish venerdì prossimo, per il bondage poi viene un “maestro dei nodi” con una modella appena si raggiunge un numero di persone interessate, per l’arte dei clisteri non saprei, posso presentala a qualcuno dei clienti cui piace questa pratica.
-bravo ragazzo consigliami per il meglio che se ingrano con questa cosa divento un cliente premium, gli dico mentre gli faccio scivolare una banconota da cinquanta nel taschino.
-Sissignore fa lui, agli ordini.
La mia truppa mi vede con tutta quella roba e mi guarda esterrefatta, ma io rispondo ai loro sguardi: voi avete fatto i vostri acquisti, ora io faccio i miei.
Do un bacio in bocca a mia figlia per il buongiorno, che sembra quello di un film porno, ma poi mi calmo, ora non è il momento penso….
Tra un belin e un altro, entriamo in auto che sono passate le ore 13:00. Li vedo entrare nella mia Mercedes, mia figlia è vestita come una ragazza della sua età, stivaletti, pantaloncino aderente rosa, (leggins, fusòn, pantacollant, o come cazzo si chiamano questi cosi) e maglioncino azzurro, mia moglie è impeccabile nel suo tailleur blu scuro ed i tacchi non troppo alti, mio figlio, da tipico palestrato, anfibi, jeans nero aderente che mette in risalto il culo dietro ed il pacco avanti, e maglioncino bianco di lana, indossato senza camicia o maglietta sotto, proprio per esaltare il fisico. Ivana è vestita da come il venerdì sera appena trascorso, dalla malizia di chi la osserva, può sembrare sia una modella che una puttana o magari entrambe le cose, ha un tubino con minigonna che non lascia spazia all’immaginazione, la maglietta di mia figlia la coprirebbe di più, ha un cappotto nero lungo ed i tacchi a spillo, vede che la guardo e dice: al centro avrò bisogno di comprare qualcosa di più casual…. Rispondo: sissignore.
Mio figlio non vuole stare dietro e chiede alla mamma di fare cambio posto, chissà forse stare vicino alla sorella che ha mezzo scopato stamattina lo mette a disagio, metto in moto e partiamo.
Non posso non buttare lo sguardo sul corpo di Dario, è come dovrebbe essere ogni giovane di vent’anni, disinvolto ed in forma, lui si accorge dei miei sguardi, ma armeggia con la radio, mette a tutto volume della orribile musica latino-americana, ed inizia a ballare, ancora una volta mi becca a fissargli il pacco, lui abbassa i finestrini ed inizia a fare il cretino batte le mani e mi suona il clacson dello sterzo per farlo andare a ritmo di musica, mettendomi a disagio con tutti gli altri automobilisti, ballando ballando mi infila una mano tra le gambe e mi stinge forte le palle facendomi sobbalzare, dicendomi in tono sarcastico: non avevi detto di lasciaci andare? L’imbarazzo che stai provando adesso è niente rispetto a quello che abbiamo provato noi finora…
La scena è comica e fa ridere tutti di me, che per stare al gioco, alzo ancora di più la musica e mi metto a cantare con loro il tormentone Despacito.
Quando la canzone finisce chiedo a qualcuno di loro se conosce lo spagnolo e sa di cosa parla la canzone, silenzio totale, ora rido io per la loro ignoranza, Ivana esclama: è una canzone d’amore penso…
No cara, sbagliato, è la canzone di una scopata, il cantante confessa alla ragazza che ha in progetto che “se la vuole fare” in tutti i modi possibili fino a farla urlare, fino a farle dimenticare il suo nome esplorando i suoi posti preferiti. In pratica è la mia canzone per ognuno di voi ahahahahah, vedete quanto è importante la cultura ahahahha e meno male che voi andate all’università….
-ma papà tu come lo conosci lo spagnolo? Fa mia figlia
-piccola mia tuo padre lavora su uno studio importante, diciamo che quando le persone vogliono fare una bella vacanza vanno all’estero, ecco…
-non capisco quello che dici papà…
-Tesoro… come spiegartelo, anche i soldi quando sono stufi di stare in Italia, prendono e partono per andare all’estero capisci ora?
-In pratica sei una agenzia di viaggio fa mia figlia ed inizia a ridere….
-Si il tour operator dei fondi in nero, gli fa eco mio miglio Dario.
Risate generali, che vengono interrotte dal telefono di Ivana, che fa cenno a tutti di stare in silenzio, è Gino, gli aveva detto di chiamarla per ora di pranzo e sono abbondantemente passate le 13:30.
-Amore buon sabato come stai? Hai studiato ieri…….bravo….fino a che ora…… anche io ho studiato…..si sto a casa certo, dove vuoi che stia, anzi ora vado a pranzo che ho fame, ci sentiamo oggi pomeriggio per organizzarci per stasera….si, si ciao amore.
La telefonata ha scosso un po’ tutti, fortuna che siamo arrivati.
Per adesso il mio unico impegno è trovare un posto auto che sia abbastanza vicino all’ingresso, odio questi posti pieni di passeggini, carrelli e gente che legge i dépliant delle offerte, ma per come mi sono andate le cose fino adesso non mi lamento. Le tre donne si perdono subito tra la folla, resto solo con Dario che mi chiede di andare al negozio di articoli per auto e moto, gli chiedo di Ivana, mi conferma che è figlia di immigrati dell’est, Russia, Ucraina, o giù di lì, il padre fa il cameriere, la mamma arrangia lavori di sartoria, chiedo come mai non lavori come modella o roba simile, mi dice che ricevuto offerte fin dall’età dei quindici anni, ma che suo padre è assolutamente contrario, i genitori fanno salti mortali per tenerla all’università, ha anche una sorella più piccola, dell’età di Sara, in pratica la fotocopia di Ivana ma con gli occhi verdi ed i capelli neri, la cosa desta il mio interesse. I miei pensieri sono interrotti da mia moglie che mi vede tra la folla e mi chiama, “inizia a sganciare” mi fa, “devo fare la spesa per la settimana e spendere per conto mio”, quando vede i tagli da cinquecento sorride divertita, mio figlio un po’ più distante, mi fa cenno di entrare nel posto che ha scelto, è un negozio per bikers, tute di pelle giacche da motociclista, e tutto l’occorrente per le moto, Dario si sente nel mondo dei balocchi, si fionda su dei pantaloni di pelle nera lucida, e degli stivaletti pitonati, poi prende un giubbino di pelle con un’aquila stampata dietro, gli piace moltissimo, la scritta dietro dice:”be free” butto un occhio ai cartellini solo il giubbino costa ottocento euro,
-Lei è il padre? Fa il commesso pratico che ha già capito chi paga, guardi, se prende anche il casco gli occhiali ed i guanti c’è uno sconto del dieci percento.
Mio figlio mi guarda con gli occhi lucenti, come a dire: vedi papà c’è anche lo sconto.
-prima provatela dico io, il commesso mi indica il camerino, dentro non c’è nessuno, la mia mente inizia a fare programmi, dico al commesso di prendere anche delle maglie, delle altre scarpe ed altri due giubbini, poi gli dico sorridendo: “entro con mio figlio a vedere come sta con tutta questa roba, e aggiungo, ci metteremo un po’ per provarla tutta”, “non si preoccupi prendetevi tutto il tempo”, dice, mentre come nei cartoni animati posso vedere il simbolo dei dollari nelle sue pupille.
Entro e butto tutta la roba che mi ha dato in un angolo, mio figlio ha già i calzoni di pelle infilati e si guarda allo specchio, chiede se mi gli piacciono, e come gli stanno, mi posiziono dietro e gli tocco il culo, l’altra mano che gli scorre sul pacco davanti, “…e come ti devono stare figlio mio, benissimo” si infila il giubbino e gli stivaletti, sembra un personaggio uscito dal film “Mad max”, chiede ancora se sta bene, ma io non lo ascolto più, cerco di infilare la mano nello stretto pantalone, raggiungo il cazzo, mio figlio fa cenno di piantarla, non lo faccio, gli apro la patta e tiro fuori cazzo e coglioni, dallo specchio Dario segue l’operazione, inizio a leccare e giocare con le palle, le stringo forte fino a fargli emettere un gemito, mi dice di fare piano che altrimenti ci sentono, inizio a leccare, gli faccio un ingoio come quello della mamma, si rilassa un po’ anche lui, mi mette una mano dietro la nuca, la sua testa va all’indietro e chiude gli occhi, adoro quando lo fa, e mi detta il ritmo del pompino, gli stringo le palle alla base del cazzo con una mano e le tiro verso il basso, poi con l’indice dell’altra mano premo al centro del sacchetto scrotale per separarle, deve faticare per contenere il respiro, ma il suo cazzo in gola reagisce ingrossandosi ancora di più, inizio a succhiare più velocemente, cercando di fare presto, ancora mi dice piano, piano che ci sentono, ma mi asseconda piegandosi avanti e indietro con le gambe, ora entrambe le sue mani sono sulla mia testa, inizia a dare colpi potenti, la bocca e la gola sono piene, mi afferro al pantalone di pelle che lo fa sembrare più rude e bono, lo sento ansimare, si irrigidisce, e gode, gode direttamente nella mia gola, mi tiene quel nodoso randello piantato nella trachea per paura di sporcare a terra, è inutile, qualche goccia sgorga lo stesso, ingoio, ingoio, ingoio, senza gustare nemmeno il sapore, mi guarda indispettito, e mentre si sforza di soffocare i suoi grugniti comincia a rivestirsi, io sghignazzo come un matto, mi alzo e vincendo le sue resistenze, lo bacio alla francese, colandogli seme e saliva in bocca, le avventure nei camerini mi hanno sempre divertito, ma quando ho sognato di farne qualcuna, mai avrei pensato che il partner di turno fosse un uomo, figlio a me per giunta.
Mio figlio esce, “mi punisce” comprando altra roba, maglie, magliette, polsini borchiati, guanti a mezzo dito, bandane ecc. ecc. alla fine il conto supera i duemila euro, ma mentre pago sento ancora il suo sperma in bocca e la cosa mi rende felice.
Non esco neanche dal negozio che squilla il cellulare, è mia figlia che assieme ad Ivana si fanno raggiungere dall’altro lato del centro, le vedo e penso quanto mi costerà, sono davanti ad un negozio di vestiti di marca, mia figlia mi dice che hanno già scelto la roba che vogliono, manca solo il cash, sgancio cinquecento euro, Ivana mi guarda divertita, in questo negozio con quella somma compriamo giusto le calze, Sara conferma ridendo, e mi dice: se vai per questi mari…. Non discuto, fare la parte delle spilorcio ora non mi sembra il caso, le do tremila euro e le dico divertitevi, ma Ivana dice a Dario che ha già detto a Sara cosa le deve prendere e quindi di restare con lei ad aiutarla che deve venire con me a farmi vedere una cosa, mi trascina direttamente allo store della mela mangiata, e si mette ad armeggiare con i modelli, credo che tutti gli sfigati e nerd commessi che vi lavorano si avvicinano per dare consigli, io le sussurro all’orecchio: qualsiasi modello prendi mettilo a vibrazione, che ho delle idee su dove metterlo, non mi risponde neanche, non so se qualcuno dei brufolosi commessi ha sentito quello che ho detto, mi allontano e mi metto a giocherellare su un tablet ad angry birds, dopo un po’ mi fa cenno di avvicinarmi che ha scelto, telefono, poi mi dice: secondo te non andrebbe abbinato lo smartwatch, e magari pure le cuffie wireless?
- ne sono convinto rispondo, le si illuminano gli occhi, i commessi fanno commenti sottovoce quando pago i quasi duemila euro di conto in contanti, usciamo da lì che Ivana mi bacia, chissà se sente il sapore dello sperma di Dario….
Mi dirotta verso la gioielleria, e corre subito verso i diamanti chiedendomi quale fosse quello che volevo comprarle, ovviamente non esiste, le dico che forse è già stato venduto, cerco di dirottarla su altri modelli, questa è una gioielleria da centro commerciale, sicuro i gioielli non arrivano a cifre alte, infatti gli anelli che vedo non superano i mille euro, ma ho fatto male i conti, lei vuole abbinare un punto luce agli orecchini, il prezzo totale supera e di molto i tremila euro, la guardo severo:
-ti ho dimostrato di essere un tipo generoso, non voglio rinfacciarti niente, ma mi stai chiedendo il pacchetto completo più gli optional, ti prego dimmi che come io supero il limite per te, tu lo farai per me
-mi sembra di averti dimostrato che il limite con te l’ho passato da un pezzo, ho aiutato a farti scopare tua figlia e pure tuo figlio,
-e pure tua sorella rispondo, senza più alcun pudore, è stato Dario a parlarmene, ingenuamente forse, me ne sono innamorato alla sola descrizione, ha detto che ti somiglia molto, solo che è mora, hai visto, io ho sposato una mora, quindi mi piacciono molto, non credi che anche tua sorella meriti un telefono? Le dico sorridendole
-sei un bastardo, un porco, una bestia che non si ferma davanti a nulla, secondo te venderei mia sorella per un cellulare?
-Ah, frena frena Ivana, hai detto che eri con me, hai visto l’incesto come ha migliorato i rapporti nella mia famiglia, potrebbe migliorare i rapporti tra te e tua sorella
-con mia sorella ho un bellissimo rapporto, non ho bisogno di farla scopare da un depravato per migliorarlo
-ti credo, quindi non vuoi essere tu ad insegnarle la buona strada, non credi che tua sorella bella com’è possa incontrare dieci, cento depravati come me, che la usano come un oggetto e poi la scaricano, invece se ci sei tu potresti almeno insegnarle a farle le scelte giuste, e poi confessa non avete mai sperimentato? Siete giovani e splendide, e la differenza di età non supera i tre anni, niente moralismi con me, sono sicuro che c’è stato più di un contatto
- c’è stato o non c’è stato non sono cose che ti riguar……….
Non le faccio finire la frase che le piazzo la lingua in bocca e la bacio appassionatamente
-Grazie Ivana grazie, sapevo di poter contare su di te, farò in modo che sarai orgogliosa di avermela presentata, ti renderò felice, vi renderò felici e non rimpiangerai nulla hai la mia parola
-ma che ringrazi, mica ti ho detto che te la faccio scopare?
-invece l’hai ammesso, proprio adesso, dicendo che qualcosa con tua sorella c’è stato ed io sono l’uomo più felice sulla terra, e poi scusa orecchini e anello già li hai, non vuoi ritornare con me qui a comprare anello e bracciale, magari potremmo tornare pure con tua sorella, a proposito come si chiama?
-Karina…. Ma io non ho det…..
-Karina, che bel nome, senti sono già arrapato, tu sei davvero la donna più super di sempre
Lei avrebbe ancora da ridire, ma io la porto alla cassa a pagare, compro anche una spilla e una grossa catena d’oro ed una fede nuziale, la proprietaria che è una bella donna mi lancia sguardi di compiacimento, penso pure perché la cifra è un montepremi da quiz televisivo, chiedo se eseguono incisioni, la risposta è affermativa, dico di scrivere solo la data di oggi, lei chiama il marito, un ometto basso grassoccio e pelato, e gli dice di occuparsene, approfitto della sua complicità per dirle:
-Secondo lei un uomo che spende tanto per una donna ne è innamorato o finge
-ma certo che è innamorato
-eppure signora mia, lei tentenna, non mi vuole seguire, non mi vuole accontentare in nessun modo,
-Ivana replica, non lo stia a sentire è sposato
La gioielliera, donna pratica del mondo, risponde: e che importanza c’ha, finché ti fa di questi regali tu accontentalo pure
-Signora lei non sa cosa mi ha chiesto questo mandrillone
La gioielliera continua: senti cara lo vedi quello la (ed indica il marito) mi ha promesso mari e monti, disse che sarebbe arrivato sulla luna per me, ed oggi guardatelo, e devo pure faticare per farlo lavorare, ascolta il consiglio di un estranea, approfittane adesso che sei giovane per ottenere quello che vuoi perché poi sarà troppo tardi
Io ridendo e guardando Ivana dico alla signora: pensi che voglio pensare pure alla sorella, ma lei non vuole che mi interessi (Ivana mi guarda con occhi di fuoco)
-piccola mia questo è un uomo d’oro tienitelo vicino finché puoi, fa la gioielliera
Il siparietto si chiude quando il marito ci consegna la fede, salutiamo e ci allontaniamo
-sei proprio uno stronzo mi fa lei, ma non è arrabbiata, forse incuriosita, infatti chiede per chi fossero gli altri oggetti e perché le ho comprato una vede
-Perché vorrei che tu la indossassi sempre, perfino se ti sposassi per davvero, hai detto di essere con me Ivana, accontentami, cedimi, sottomettiti, amami, ci conosciamo da meno di un giorno eppure hai in pratica visto tutto di me, anche le peggiori depravazioni, e non sei fuggita, i regali non contano niente, sono solo un aggiunta, in realtà penso tu sia come me, pronta ad affrontare il godimento senza vergogna, ti prego stammi vicino sempre, non mi dirai che ti ho delusa fino adesso? Sorrido, forse ti ho shoccato, ma se sei qui è perché c’è qualcosa che ti incuriosisce, che già ti lega a me e ti fa dire: vediamo cosa c’è dietro la collina, vediamo dove possiamo arrivare, se ti chiedo di coinvolgere tua sorella non è perché ti voglio male, ma perché ti voglio fin troppo bene (ancora una volta devo fare quella che i politici più corrotti chiamano “Moral Suasion” la capacità manipolatoria di smuovere le coscienze, ovviamente secondo i propri comodi) dimmi di sì, dimmi che farai di tutto per farmi godere senza limiti e soddisfarmi come solo una donna come te può fare
Lei tentenna, di remore ne ha molte, ma in realtà finché non mi dà un ceffone e se va, significa che ha già accettato, infatti dico ridendo per tentarla, se vuoi riporto tutto indietro, e chiedo alla gioielliera di farmi da complice… lei mi tira per il braccio e mi riporta verso il negozio dove ha detto che sta mia moglie.
Non ho nessuna voglia di proseguire in quel dannato centro, vorrei stare da tutt’altra parte e fare tutt’altre cose e glielo dico, lei ovviamente pensa a quando andremo al ristorante, effettivamente sono le quasi le 14:30 ed io ho mangiato solo un hot-dog la sera prima, incontro mia moglie, col carrello che esplode dalla merce, ha fatto la spesa per tutta la settimana e comprato in un negozio di biancheria intima biancheria sexi per tutti, le chiedo se ha comprato la borsa che tanto voleva mi risponde ovviamente no, mica vendono borse da mille euro qui dentro, le chiedo allora quanto ha speso, tutto è la parola che proprio mi aspettavo.
Ci rechiamo al ristorante, ovviamente non è gran che, ma contando che siamo in un centro per famiglie, non mi aspetto la cucina vellutata che preferisco, tutti hanno fame e tutti mangiano di gusto, Ivana poi non si fa mancare nulla e fa pure il bis, guardandola a tavola mangiare rivela l’età che ha, è veramente appena ventenne, uscita da poco dall’adolescenza, guardo anche i miei figli, Sara soprattutto, mi dico se quello che voglio fare poi sia giusto davvero, date le possibilità economiche che ho potrei avere tutte le professioniste del mondo a soddisfare i miei porci comodi senza turbare l’animo di nessuno, in pratica l’angioletto che è in me sta facendo gli straordinari, ma poi interviene il demonietto, che mi ricorda che da un lato ho mia moglie e dall’altro mia figlia, mentre mangio una lasagna che andrebbe tirata in faccia al cuoco, allungo la mano da sotto il tavolo, fino a raggiungere mia figlia che per un attimo smette di mangiare, e mi guarda di sottecchi, il suo pantaloncino morbido sembra fatto apposta per trastullare la fica, ci affondo un dito medio nel mezzo.
-Franco! brutto maiale, lascia stare la bambina e mani sul tavolo, fa mia moglie!
Mia figlia ride, così pure Dario e Ivana, e pure mia moglie.
-Si papà, fa Dario, che credi di essere in un film anni settanta ahahahahah, hai fatto l’indifferente ma ti abbiamo visto tutti ahahah,
-Come potevi sperare di non essere visto dice mia moglie, mi aspettavo una cosa del genere da te ed all’improvviso hai iniziato a mangiare con la sinistra
- Che devo fare, rispondo ci ho provato, mica credevo di essere un sorvegliato speciale.
Lo sei!!! Rispondono quasi all’unisono tutti….
Arriva però un’altra chiamata di Gino che ci zittisce, anche stavolta lo liquida con poche battute, poi chiede a Dario quando la riaccompagnerà a casa, ti accompagno io dopo, “dopo quando?” fa lei stasera devo uscire con Gino altrimenti si insospettisce, le rispondo: dopo essere andati in un posto, suscito la curiosità di tutti, i miei regali per voi non sono finiti
-Che regali devi farci risponde mia moglie
Dei sexi regali, voglio portarvi in un sexi center dove voglio comprarvi vestitini, mascherine e tutto l’occorrente necessario per il divertimento, per Dario ho già visto un completo da schiavo tutto di pelle che non vedo l’ora che lo ammiriate, per voi ragazze, beh avete visto cinquanta sfumature di grigio, sarà più o meno così, nelle due camere vicino all’ingresso che avrei dovuto usare come studio e non ho mai usato perché alla fine ho comprato lo studio vicino casa, ho intenzione di organizzare una sala dei giochi, dove poterci divertire senza limiti.
mia moglie dice: “tu hai perso il senno”, ma io continuando, “no cara ho perso il conto haahahahahahah”
ci incamminiamo verso il sexi store, è molto grande, ha vari reparti, mia figlia sicuro in un posto del genere non c’è mai stata, scopre un mondo per lei quasi leggendario, Ivana fa la donna di mondo ma in realtà anche lei è incuriosita e timorosa, mia moglie lo conosce bene siamo stati altre volte, anche mio figlio dice che una volta, con gli amici c’è stato, inizio a prendere di tutto, creme, unguenti, tanto, ma tanto lubrificante, un kit completo per la dilatazione anale, stimolatori clitoridei, strizza capezzoli, anelli fallici, plug di ogni forma anche vibranti, costumini sexi, in pratica prendo tutti i ruoli, dalla infermiera alla poliziotta, mascherine per lo scambio di coppia, fruste e frustini, il completo da schiavo per mio figlio, “è tutto borchiato come piace a te, se esci in moto con quello sicuro tutti ti guardano hahahaah” faccio rivolto a Dario, che mi dice: guarda che tutta quella roba su di me non la usi…. la uso, la uso sta’ tranquillo, vai a dare un’occhiata ai dvd, gli dico mentre prendo un paio di falli per doppia penetrazione, già mi immagino mamma e figlia collegate con questi nel culo, poi vedo un pugno per fisting, mmmm prendo anche quello, mia figlia, mia moglie ed Ivana esclamo assieme: NOOOO….. ed io Invece: Siiiii…., continuo negli acquisti, pungoli elettrici, stimolatori che si possono azionare a distanza con il telecomando, e col cellulare, faccio venire avanti Ivana, “vedi che bel modo di usare il cellulare nuovo ti ho trovato?” …sembro un brava casalinga che riempie il carrello della spesa, tanto che il commesso mi si avvicina, e chiede se può essermi utile, mi allontano con lui e chiedo se di solito c’è movimento nelle dark room, beh si, risponde lui, siamo un bel club scambisti, gli confesso che io e mia moglie siamo alla prima esperienza, non voglio mischiarmi tra la folla preferisco qualcuno di bravo e navigato e soprattutto di piacente, non so neanche se mia moglie è ben disposta per questo, quindi che almeno “la prima botta” sia fatta come si deve, lui mi dice che c’è una coppia di fidanzati, ragazzi belli e giovani come quelli là (ed indica mio figlio con accanto la sorella ed Ivana), lo chiedo maggiori dettagli e lui mi fa: lui ogni tanto si esibisce come spogliarellista e lei fa la cubista in discoteca, ma non sono mercenari, diciamo che a fine serata se lei gli fa un regalo…. loro non disprezzano, ecco.
-Taglia corto ragazzo, io sono un tipo pratico, lo so che legalmente non si fa, ma là ci sono mia moglie e mio figlio con la fidanzata più una loro amica (mento) e come hai visto solo di cazzi finti sto a mille euro di spesa, quindi fai il prezzo….
Mi sventola cinque dita sotto il naso, ok gli faccio: “dammi il tuo numero di telefono se riesco a convincere mia moglie uno di questi giorni saremo dei vostri, a che ora comincia la sarabanda?”
-verso le undici
- non vedo il materiale per il bondage dov’è, e vado a comprare corde e legacci, nonché un telo in latex per il water sport, e l’occorrente per i clisteri, a lui che mi ha seguito chiedo: sono molto intenzionato a sperimentare tutta questa roba, ma sono inesperto, organizzate dei tutorial?
-beh, fa lui grattandosi la fronte, abbiamo una serata fetish venerdì prossimo, per il bondage poi viene un “maestro dei nodi” con una modella appena si raggiunge un numero di persone interessate, per l’arte dei clisteri non saprei, posso presentala a qualcuno dei clienti cui piace questa pratica.
-bravo ragazzo consigliami per il meglio che se ingrano con questa cosa divento un cliente premium, gli dico mentre gli faccio scivolare una banconota da cinquanta nel taschino.
-Sissignore fa lui, agli ordini.
La mia truppa mi vede con tutta quella roba e mi guarda esterrefatta, ma io rispondo ai loro sguardi: voi avete fatto i vostri acquisti, ora io faccio i miei.
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