Nella pelle di un'altro
di
Brunaluna
genere
sentimentali
Quando gli anni passano, relegati ad un amore consolidato a tratti fermo nel tempo dimentichi alcune sensazioni. 15 anni sono tanti e per me che prima di lei non ho mai amato sono ancora di più, ci uniscono passioni, viaggi fatti, progetti, visioni della vita.
Abbiamo deciso tanto tempo fa di non avere figli, troppo egoisti, incerti sul futuro e sui principi, poi io un figlio non l'ho mai desiderato...sono onesto.
Ci trovavamo ad una festa aziendale di Natale, nessun amico ma profonda stima e conoscenza. Lei è meravigliosa, elegante, preparata, solare e propositiva. Parla con tutti ha sempre un bicchiere in mano eppure i colleghi sono i miei. La guardo da lontano. Che uomo fortunato che sono.
-Mi offri una sigaretta?
Una voce familiare mi distoglie dal mio spettacolo, Anita la compagna di uno dei miei colleghi.
Le accendo una sigaretta,lei mi ringrazia con un sorriso. Mi è sempre stata sulle palle, devo dire.L'ho vista poche volte sempre scostante, sulle sue, non trasparivano mai i suoi pensieri.
-Non sapevo che fumassi- le dico cordiale prima di fare per rientrare in sala.
"Mi fa schifo il fumo." Mi risponde asciutta. Poi mi guarda imbarazzata. "Per una donna intendo, non mi piace come vizio."
Attimo di silenzio.
Scoppiammo a ridere.
Lei cercava di spiegarsi per non offendermi, saltellando tra un'idea salutista e l'altra fino a dire che è affascinante un uomo che fuma... intanto era alla cicca. Forse era brilla ma non mi sembrava così antipatica quella sera.
Mi diceva che aveva bisogno di stendere un Po la tensione per via di qualche nottataccia addosso causata dal figlio piccolo.
-Non si direbbe affatto stai benissimo.
Non volevo lusingarla,era davvero bellissima con un abito lungo con scollo Americano, un notevole spacco laterale ed orecchini etnici tra i capelli ondulati.
Ricordo quando Edo mi parlò di lei, che lo aveva stregato con i suoi capricci da bambina quel dare e togliere costante che gli faceva perdere la ragione.
Mi ritrovai a raccontarle di me ed Eva della nostra vita, del trasferimento, lei mostrava di sapere molte più cose della mia vita di quanto potessi sospettare. Ad un tratto mi disse:" Eva è stupenda, ma tu avresti avuto bisogno di una immatura accanto per crescere".
Lì per lì mi infastidì non poco e gentilmente chiusi il discorso e tornai dalla mia compagna. Confermo, mi stava sulle palle.
La serata fu lenta, eppure i miei occhi erano ipnotizzati, seguivo Anita con lo sguardo, continuando a sentire riecheggiare nelle orecchie i nostri precendenti discorsi,pesando le sue frasi come fossero tirchie predizioni di una megera. Osservavo come parlasse con gli altri colleghi più affabilmente, sorridendo a battute di dubbia simpatia, ogni tanto si allontanava per telefonare alla baby sitter. "Amore tu che ne pensi?" La voce di Eva mi riportò alla realtà, non avevo ascoltato assolutamente nulla, "Si può fare cara" dico entusiasta, lanciandomi nel vuoto. Attimo di silenzio in cui mi sentì catapultato a 20 anni prima all'esame di maturità. Poi Eva sciolse un sorriso e continuò con gli altri con mio sommo sollievo" Bene allora ci organizziamo per il prossimo Week end, lago, barca, funghi" sento poco altro... Avevo le antenne intente a seguire l'altra coppia Ormai poco distanti da noi. Edo le aveva preparato un piattino di stuzzicherie aggiungendo un "Hai mangiato niente" a metà tra il rimprovero e l'incoraggiamento, la sua mano era appoggiato al suo fianco e nelle pause di solitudine lei non lesinava baci sulle labbra svelti ma affettuosi. Il nostro ultimo bacio così risale al saluto di stamattina,pensai. La sentii dire "Facciamoci un selfie" i suoi 10 anni in meno in alcuni momenti si vedevano tutti e lui la seguiva per quanto poteva...
Edo mi ha raccontato sporadicamente ma con intensità dei loro futili litigi, della gelosia di lei, dei suoi dispetti, quando non erano ancora una coppia consolidata mi raccontò che era meravigliosa anche a letto. Un cocktail letale per uno scapolone come lui.
La serata finì,con amarezza per me.
Eva si addormentò in fretta io scavai informazioni e foto su di lei, trovai un video che rividia ripetizione: lei ballava sulla spiaggia con in braccio il pupo.Dolcissima. Il video terminava con un suo primo piano in cui ripeteva: "Ti adoro. Ti adoro. Ti adoro."
Mi addormentai con la ripetizione delle sue labbra che intravedono la lingua mente pronunciano "ti".
Cado in un sogno sconnesso in cui sono Edo. Ho un bimbo in braccio e la mia tenera Anita mi bacia sulle labbra a ripetizione.
Le scene cambiano di continuo e vedo i suoi orecchini etnici dondolare sotto i suoi movimenti ritmici: la guardo dall' alto mentre i suoi occhi neri sprofondano nei miei la sua bocca blocca il mio corpo come fosse una maga,la sento addosso, sento un formicolio intenso nel ventre e le sue lunghe gambe che scivolando verso il basso accarezzano le mie, con la lingua esplora la bocca del mio sesso, e mimando l'unione sessuale tiene le sue labbra semichiuse, pochi secondi meravigliosi in cui scandisce il mio ingresso nella sua bocca caldissima. Tiene i suoi occhi nei miei ed in pausa mi dice "ti adoro". Ho tanta sete e lei mi abbraccia come un fiore di loto, nudi e seduti con le gambe incrociate, si impala su di me e muovendosi come una danzatrice del ventre mi sussurra: sono la donna per te.
Mi aggrappo ai suoi lunghi capelli abbracciandola prima di venire un lento orgasmo sento una mano stringere la mia. Apro gli occhi "Amore stai bene?" È Eva.
Guardo le nostre mani unite, mai così distanti.
Abbiamo deciso tanto tempo fa di non avere figli, troppo egoisti, incerti sul futuro e sui principi, poi io un figlio non l'ho mai desiderato...sono onesto.
Ci trovavamo ad una festa aziendale di Natale, nessun amico ma profonda stima e conoscenza. Lei è meravigliosa, elegante, preparata, solare e propositiva. Parla con tutti ha sempre un bicchiere in mano eppure i colleghi sono i miei. La guardo da lontano. Che uomo fortunato che sono.
-Mi offri una sigaretta?
Una voce familiare mi distoglie dal mio spettacolo, Anita la compagna di uno dei miei colleghi.
Le accendo una sigaretta,lei mi ringrazia con un sorriso. Mi è sempre stata sulle palle, devo dire.L'ho vista poche volte sempre scostante, sulle sue, non trasparivano mai i suoi pensieri.
-Non sapevo che fumassi- le dico cordiale prima di fare per rientrare in sala.
"Mi fa schifo il fumo." Mi risponde asciutta. Poi mi guarda imbarazzata. "Per una donna intendo, non mi piace come vizio."
Attimo di silenzio.
Scoppiammo a ridere.
Lei cercava di spiegarsi per non offendermi, saltellando tra un'idea salutista e l'altra fino a dire che è affascinante un uomo che fuma... intanto era alla cicca. Forse era brilla ma non mi sembrava così antipatica quella sera.
Mi diceva che aveva bisogno di stendere un Po la tensione per via di qualche nottataccia addosso causata dal figlio piccolo.
-Non si direbbe affatto stai benissimo.
Non volevo lusingarla,era davvero bellissima con un abito lungo con scollo Americano, un notevole spacco laterale ed orecchini etnici tra i capelli ondulati.
Ricordo quando Edo mi parlò di lei, che lo aveva stregato con i suoi capricci da bambina quel dare e togliere costante che gli faceva perdere la ragione.
Mi ritrovai a raccontarle di me ed Eva della nostra vita, del trasferimento, lei mostrava di sapere molte più cose della mia vita di quanto potessi sospettare. Ad un tratto mi disse:" Eva è stupenda, ma tu avresti avuto bisogno di una immatura accanto per crescere".
Lì per lì mi infastidì non poco e gentilmente chiusi il discorso e tornai dalla mia compagna. Confermo, mi stava sulle palle.
La serata fu lenta, eppure i miei occhi erano ipnotizzati, seguivo Anita con lo sguardo, continuando a sentire riecheggiare nelle orecchie i nostri precendenti discorsi,pesando le sue frasi come fossero tirchie predizioni di una megera. Osservavo come parlasse con gli altri colleghi più affabilmente, sorridendo a battute di dubbia simpatia, ogni tanto si allontanava per telefonare alla baby sitter. "Amore tu che ne pensi?" La voce di Eva mi riportò alla realtà, non avevo ascoltato assolutamente nulla, "Si può fare cara" dico entusiasta, lanciandomi nel vuoto. Attimo di silenzio in cui mi sentì catapultato a 20 anni prima all'esame di maturità. Poi Eva sciolse un sorriso e continuò con gli altri con mio sommo sollievo" Bene allora ci organizziamo per il prossimo Week end, lago, barca, funghi" sento poco altro... Avevo le antenne intente a seguire l'altra coppia Ormai poco distanti da noi. Edo le aveva preparato un piattino di stuzzicherie aggiungendo un "Hai mangiato niente" a metà tra il rimprovero e l'incoraggiamento, la sua mano era appoggiato al suo fianco e nelle pause di solitudine lei non lesinava baci sulle labbra svelti ma affettuosi. Il nostro ultimo bacio così risale al saluto di stamattina,pensai. La sentii dire "Facciamoci un selfie" i suoi 10 anni in meno in alcuni momenti si vedevano tutti e lui la seguiva per quanto poteva...
Edo mi ha raccontato sporadicamente ma con intensità dei loro futili litigi, della gelosia di lei, dei suoi dispetti, quando non erano ancora una coppia consolidata mi raccontò che era meravigliosa anche a letto. Un cocktail letale per uno scapolone come lui.
La serata finì,con amarezza per me.
Eva si addormentò in fretta io scavai informazioni e foto su di lei, trovai un video che rividia ripetizione: lei ballava sulla spiaggia con in braccio il pupo.Dolcissima. Il video terminava con un suo primo piano in cui ripeteva: "Ti adoro. Ti adoro. Ti adoro."
Mi addormentai con la ripetizione delle sue labbra che intravedono la lingua mente pronunciano "ti".
Cado in un sogno sconnesso in cui sono Edo. Ho un bimbo in braccio e la mia tenera Anita mi bacia sulle labbra a ripetizione.
Le scene cambiano di continuo e vedo i suoi orecchini etnici dondolare sotto i suoi movimenti ritmici: la guardo dall' alto mentre i suoi occhi neri sprofondano nei miei la sua bocca blocca il mio corpo come fosse una maga,la sento addosso, sento un formicolio intenso nel ventre e le sue lunghe gambe che scivolando verso il basso accarezzano le mie, con la lingua esplora la bocca del mio sesso, e mimando l'unione sessuale tiene le sue labbra semichiuse, pochi secondi meravigliosi in cui scandisce il mio ingresso nella sua bocca caldissima. Tiene i suoi occhi nei miei ed in pausa mi dice "ti adoro". Ho tanta sete e lei mi abbraccia come un fiore di loto, nudi e seduti con le gambe incrociate, si impala su di me e muovendosi come una danzatrice del ventre mi sussurra: sono la donna per te.
Mi aggrappo ai suoi lunghi capelli abbracciandola prima di venire un lento orgasmo sento una mano stringere la mia. Apro gli occhi "Amore stai bene?" È Eva.
Guardo le nostre mani unite, mai così distanti.
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