Ancora noi
di
Alba17
genere
etero
Di solito torni molto tardi dal lavoro, e a me non resta che aspettarti a letto.
A volte mi addormento nell'attesa. Altre volte, tipo oggi, non ho voglia di dormire. Voglio altro.
Sento il tuo arrivo mentre apri la porta. Tengo gli occhi chiusi come dormissi profondamente mentre vieni in camera e mi dai un bacio senza svegliarmi.
Conosco già il tuo rituale, sempre lo stesso: prima doccia, poi mezz'oretta di TV, e poi ti butti a letto insieme a me.
Odio il tuo guardare la TV, quando invece potresti venire a letto e fare altro, non ho mai potuto correggere questo tuo "difetto".
"Mi serve per rilassarmi" dici, ed io ormai ho rinunciato a tenerti il muso, a farti dispetti per fartelo capire.
Dopo anni ci siamo accettati con tutti i nostri pregi e i nostri difetti. Scherzando ci diciamo che nessuno è perfetto.
Oggi a lavoro, però, ti ho provocato. Ti passavo davanti sculettando, mi strusciavo contro di te... sentivo la tua bramosia e le tue mani che, di nascosto da occhi indiscreti, si infilavano, mi palpavano ovunque. Baci sfuggenti. Voglia palese.
"Alba non è possibile che dopo tanti anni insieme abbiamo ancora voglia di darci così all'un l'altro!".
"Beh, mica siamo vecchi!" ti rispondo .
"Si, ma lo facciamo anche due volte al giorno a volte".
"Appunto... a volte" ti rispondo pungente.
Ridi, e rido anch'io.
Sento lo scroscio del acqua che viene giù. Ti immagino sotto quel getto, nudo, magari con i miei stessi pensieri, col tuo membro duro per via di essi. Immagino di alzarmi, venire a fare la doccia insieme a te, immagino di leccartelo, prenderlo in bocca mentre l'acqua scorre ininterrottamente sui nostri corpi, massaggiarti, giocare col tuo corpo.
A questo pensiero, divento un lago tra le cosce. Mi tolgo le mutandine bagnate fradicie dei miei umori.
Adesso sono pronta per accoglierti.
Ti sento che esci dalla doccia e passi in soggiorno... sento che accendi quella maledetta TV. Quanto la odio, vorrei farla sparire! Con questo pensiero mi addormento.
Non so quanto ci metti, ma nel dormiveglia sento che arrivi. Ti sdrai dietro di me e mi abbracci stringendomi al petto. La tua mano, come di consueto, mi accarezza con delicatezza per non svegliarmi.
Finché arriva sul mio sedere nudo.
Ti sento esitare. Probabilmente, non credi a ciò che tocchi. Non lo faccio mai. Non mi piace dormire senza mutandine.
La tua mano si sposta davanti. Mi accarezzi la figa con il dorso della mano, e poi con il palmo la avvolgi, la stringi come in un abbraccio.
Faccio finta di nulla, come se stessi dormendo.
Penso tra me e me: va a guardare la tua TV.
Mi dai la schiena per non svegliarmi e per cercare di calmarti. So già che non ce la fai se non mi prendi. Mi piace farti soffrire.
Mentre pensi che stia dormendo, sento il tuo girarti e rigirarti senza trovare pace.
Non resisti. Ti giri verso di me e mi abbracci di nuovo, mi riempi di dolci baci. La tua mano si appoggia sulla mia figa, ancora. Mi tradisce. Sono bagnata. Sento il tuo sesso duro strofinare tra le natiche, per poi da dietro avvicinarlo alla mia intimità.
Non mi muovo... immobile, come se avessi il sonno della morte.
Stasera ho proprio deciso di farti soffrire.
Ti giri di nuovo dall'altra parte, ma solo per pochi secondi. Faccio finta di muovermi nel sonno. Mi metto a pancia in su. Non riesci a controllarti. Ti arrendi al tuo istinto. Ti giri di nuovo verso di me e pian piano mi tiri su una gamba che appoggi sul tuo petto. Delicatamente avvicini il tuo sesso alla mia figa e cominci ad entrare lento a fondo.
Non mi muovo, anche se sto impazzendo di voglia. Vorrei vedere cosa farai. Quale sarà la tua prossima mossa? Spingi piano, ma a fondo. Sospiro insieme a te. Questo riempirmi del tuo sesso mi fa impazzire, eppure, da stronza, non ti dò nessun segno per farti capire che sono già sveglia o che ho voglia. Cominci a muoverti lento, deciso. Le tue mani mi massaggiano i seni, li accarezzano, accarezzano la pancia... mi massaggi il petto... Dio, quanto mi piace!
Sento la tua bocca che mi lecca i piedi, che tieni all'altezza del tuo petto. Mi ciucci le dita mentre spingi dentro me. Sento i tuoi colpi ancora più decisi e sento che stai per godere.
"No, caro mio - ti dico mentre ti faccio uscire da me - non te lo permetto. Vorrei godere anche io, egoista".
Ridi, col respiro affannato e la voce roca per l'eccitazione. Non mi muovo dalla mia posizione, però. Sono pigra a quest'ora. Ti afferro il membro con la mano e lo strofino sul calore del mio sesso dall'esterno. Lo muovo su e giù con forza. Mi scivola dalla mano talmente è bagnato. Lo guido dentro di me e tu in quel momento spingi.
Di nuovo, lo tiro quasi tutto fuori. Ti fermi. "Ora comando io" ti dico, mentre cerco di prendermi tutto il piacere che da tanto bramavo.
Ti arrendi. Mi lasci fare.
Averti in pugno mi eccita da morire. Lo muovo con la mano su e giù, dentro e fuori...
La mia eccitazione diventa incontrollabile, il mio respiro ancora più affannoso, come anche il tuo. Cerchi di controllarti per non venire.
Ancora un po'. Così... poi mentre il piacere diventa incontenibile, ti lascio nuovamente libero di prendere tu il controllo.
Spingi come un forsennato dentro di me, ancora e ancora. Ti aggrappi ai miei seni con forza, i tuoi testicoli mi sbattono sul perineo, e urla gutturali si liberano dalla mia gola e dalla tua.
"Adesso sì che possiamo dormire - ti dico appagata - o meglio, ora, se vuoi, puoi andare a vedere la tua TV!".
Ridi divertito.
Rilassati ci addormentiamo, avvinghiati in un abbraccio come ai primi tempi che ci siamo conosciuti.
A volte mi addormento nell'attesa. Altre volte, tipo oggi, non ho voglia di dormire. Voglio altro.
Sento il tuo arrivo mentre apri la porta. Tengo gli occhi chiusi come dormissi profondamente mentre vieni in camera e mi dai un bacio senza svegliarmi.
Conosco già il tuo rituale, sempre lo stesso: prima doccia, poi mezz'oretta di TV, e poi ti butti a letto insieme a me.
Odio il tuo guardare la TV, quando invece potresti venire a letto e fare altro, non ho mai potuto correggere questo tuo "difetto".
"Mi serve per rilassarmi" dici, ed io ormai ho rinunciato a tenerti il muso, a farti dispetti per fartelo capire.
Dopo anni ci siamo accettati con tutti i nostri pregi e i nostri difetti. Scherzando ci diciamo che nessuno è perfetto.
Oggi a lavoro, però, ti ho provocato. Ti passavo davanti sculettando, mi strusciavo contro di te... sentivo la tua bramosia e le tue mani che, di nascosto da occhi indiscreti, si infilavano, mi palpavano ovunque. Baci sfuggenti. Voglia palese.
"Alba non è possibile che dopo tanti anni insieme abbiamo ancora voglia di darci così all'un l'altro!".
"Beh, mica siamo vecchi!" ti rispondo .
"Si, ma lo facciamo anche due volte al giorno a volte".
"Appunto... a volte" ti rispondo pungente.
Ridi, e rido anch'io.
Sento lo scroscio del acqua che viene giù. Ti immagino sotto quel getto, nudo, magari con i miei stessi pensieri, col tuo membro duro per via di essi. Immagino di alzarmi, venire a fare la doccia insieme a te, immagino di leccartelo, prenderlo in bocca mentre l'acqua scorre ininterrottamente sui nostri corpi, massaggiarti, giocare col tuo corpo.
A questo pensiero, divento un lago tra le cosce. Mi tolgo le mutandine bagnate fradicie dei miei umori.
Adesso sono pronta per accoglierti.
Ti sento che esci dalla doccia e passi in soggiorno... sento che accendi quella maledetta TV. Quanto la odio, vorrei farla sparire! Con questo pensiero mi addormento.
Non so quanto ci metti, ma nel dormiveglia sento che arrivi. Ti sdrai dietro di me e mi abbracci stringendomi al petto. La tua mano, come di consueto, mi accarezza con delicatezza per non svegliarmi.
Finché arriva sul mio sedere nudo.
Ti sento esitare. Probabilmente, non credi a ciò che tocchi. Non lo faccio mai. Non mi piace dormire senza mutandine.
La tua mano si sposta davanti. Mi accarezzi la figa con il dorso della mano, e poi con il palmo la avvolgi, la stringi come in un abbraccio.
Faccio finta di nulla, come se stessi dormendo.
Penso tra me e me: va a guardare la tua TV.
Mi dai la schiena per non svegliarmi e per cercare di calmarti. So già che non ce la fai se non mi prendi. Mi piace farti soffrire.
Mentre pensi che stia dormendo, sento il tuo girarti e rigirarti senza trovare pace.
Non resisti. Ti giri verso di me e mi abbracci di nuovo, mi riempi di dolci baci. La tua mano si appoggia sulla mia figa, ancora. Mi tradisce. Sono bagnata. Sento il tuo sesso duro strofinare tra le natiche, per poi da dietro avvicinarlo alla mia intimità.
Non mi muovo... immobile, come se avessi il sonno della morte.
Stasera ho proprio deciso di farti soffrire.
Ti giri di nuovo dall'altra parte, ma solo per pochi secondi. Faccio finta di muovermi nel sonno. Mi metto a pancia in su. Non riesci a controllarti. Ti arrendi al tuo istinto. Ti giri di nuovo verso di me e pian piano mi tiri su una gamba che appoggi sul tuo petto. Delicatamente avvicini il tuo sesso alla mia figa e cominci ad entrare lento a fondo.
Non mi muovo, anche se sto impazzendo di voglia. Vorrei vedere cosa farai. Quale sarà la tua prossima mossa? Spingi piano, ma a fondo. Sospiro insieme a te. Questo riempirmi del tuo sesso mi fa impazzire, eppure, da stronza, non ti dò nessun segno per farti capire che sono già sveglia o che ho voglia. Cominci a muoverti lento, deciso. Le tue mani mi massaggiano i seni, li accarezzano, accarezzano la pancia... mi massaggi il petto... Dio, quanto mi piace!
Sento la tua bocca che mi lecca i piedi, che tieni all'altezza del tuo petto. Mi ciucci le dita mentre spingi dentro me. Sento i tuoi colpi ancora più decisi e sento che stai per godere.
"No, caro mio - ti dico mentre ti faccio uscire da me - non te lo permetto. Vorrei godere anche io, egoista".
Ridi, col respiro affannato e la voce roca per l'eccitazione. Non mi muovo dalla mia posizione, però. Sono pigra a quest'ora. Ti afferro il membro con la mano e lo strofino sul calore del mio sesso dall'esterno. Lo muovo su e giù con forza. Mi scivola dalla mano talmente è bagnato. Lo guido dentro di me e tu in quel momento spingi.
Di nuovo, lo tiro quasi tutto fuori. Ti fermi. "Ora comando io" ti dico, mentre cerco di prendermi tutto il piacere che da tanto bramavo.
Ti arrendi. Mi lasci fare.
Averti in pugno mi eccita da morire. Lo muovo con la mano su e giù, dentro e fuori...
La mia eccitazione diventa incontrollabile, il mio respiro ancora più affannoso, come anche il tuo. Cerchi di controllarti per non venire.
Ancora un po'. Così... poi mentre il piacere diventa incontenibile, ti lascio nuovamente libero di prendere tu il controllo.
Spingi come un forsennato dentro di me, ancora e ancora. Ti aggrappi ai miei seni con forza, i tuoi testicoli mi sbattono sul perineo, e urla gutturali si liberano dalla mia gola e dalla tua.
"Adesso sì che possiamo dormire - ti dico appagata - o meglio, ora, se vuoi, puoi andare a vedere la tua TV!".
Ridi divertito.
Rilassati ci addormentiamo, avvinghiati in un abbraccio come ai primi tempi che ci siamo conosciuti.
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