L'interessante vicenda della donna che sosteneva essere Catalina Lasa - l'inizio
di
Tibet
genere
etero
Già mi conoscete se avete letto i precedenti episodi...
“La strana storia della ragazza che faceva pompini nei cessi”
https://www.eroticiracconti.it/racconto/31641-
“Un complicato caso di cornuti, amanti e vendette varie.”
https://www.eroticiracconti.it/racconto/33975-
"La scontentante storia (con lieto fine) di Cristina... -bad girl-”.
https://sempretibet.blogspot.com/2016/05/la-sconcertante-storia-con-lieto-fine.html
...e quindi non occorre che vi ripeta che lavoro faccio.
Mi piace immaginarmi e vendermi, tout court, come una specie d’assistente spirituale più che un mago, è vero che opero solo con donne ma è perché le trovo molto più bisognose del mio aiuto che gli uomini. Non è vero che sia perché sono più credulone e perché, a volte, le scopo. Quest’ultima cosa è una volgare calunnia! Io le aiuto a ritrovarsi.
Comunque sia ho incrociato la mia strada con diversi casi curiosi e qualcuno vorrei raccontarvelo.
Quello della donna che crede di essere Catalina Lasa inizia in un pomeriggio di pieno ozio, quando lei mi chiama al cellulare e senza neanche salutare m’interpella...
-Maestro... se ne intende di metempsicosi?-
Si... Maestro! Mi chiamano così ora!
E’ inutile che facciate quei sorrisini di supponenza voi che leggete! Che non sia mai che abbiate bisogno di me!
Mah... dico fra me e me, intendermene di metempsicosi proprio no. Non credo d’essere padrone della materia, ma se poi mi chiedo se sono in grado di imbrogliare un po’ sul fenomeno... la risposta è si.
Quindi rispondo...
-Certo... è uno dei miei vari campi di specializzazione...-
-Posso venire...?-
-Ora? Ho degli impegni...-
-Vengo alle sei...-
Tento di interromperla ma ha già staccato.
Cazzo!
E’ il caso di saperne un po’ di più su questa metempsicosi prima che questa venga! Allora.. vediamo, per metempsicosi detta anche in maniera spiccia reincarnazione, s’intende la trasmigrazione dopo la morte dell’anima e dello spirito vitale in un altro corpo vivente. Credenza diffusa negli ambienti legati all’Induismo, al Giainismo, al Sikhismo e al Buddhismo. Inserisco in memoria altri piccoli aneddoti e l’aspetto.
Lo conoscete, per esempio, l’aneddoto che riguarda Pitagora, il grande filosofo e matematico? Senz’altro no... allora si racconta che il filosofo passando vicino a qualcuno che maltrattava un cane, colmo di compassione, dicesse… ”smettila di colpirlo! La sua anima la sento, è quella di un mio amico che ho riconosciuto dal timbro di voce...”.
L'uomo secondo i pitagorici è precipitato sulla terra a causa di una colpa originaria, per via della quale è costretto a trasmigrare da un corpo a un altro, non solo di umani ma anche di piante e animali. Per liberarsi da questa catena di morti e rinascite occorre ritornare allo stadio di purezza originaria dedicandosi alla contemplazione disinteressata.
Però!
Alle sei la faccio entrare.
Ve la descrivo?
Lo so che siete curiosi e poi fa parte del mio mestiere raccontare le persone. Bella. Non giovanissima, forse più vicina ai quaranta che ai trenta, bruna e con gli occhi neri, formosa, bel culo, belle tette e belle gambe. La faccio sedere e spero che accavalli le gambe così le possa vedere le cosce. Lo fa… devo fare un lungo respiro per controllare l’eccitazione!
-Mi dica… sono a sua disposizione. Mi parlava di trasmigrazione dello spirito… ma prima vuole dirmi il suo nome?-
-Sono Catalina Lasa… o meglio… ora sono Catalina Lasa, quello che ero prima non ha alcuna importanza…-
-Interessante… prego continui…-
Mi sto godendo gli scorci delle sue lunghe gambe inguainate in leggere e trasparenti calze, a tratti mi sembra di intravedere la bianca e liscia carne delle cosce, uhmm… faccio davvero fatica a mantenere l’aspetto professionale!
-Le va di dirmi dall’inizio? Catalina?-
-Non credo conosca la mia storia… Maestro..-
-Mi sembra di vedere… aspetti! Ecco… vedo Cuba, un grande amore contrastato…-
-Si… Maestro! Si…! Bravissimo! La sua fama è davvero meritata! Ha visto tutto questo in un attimo?-
Bugia?!
Ok… ma perché negare?
Mi sono solo ricordato del palazzo (art decò o liberty?) dove aveva veramente vissuto Catalina Lasa, una residenza che visitai anni fa all’Avana con una amica di allora… e ho buttato là!
Visto quanto sono intelligente?
-Si… Catalina… ho avuto questo squarcio illuminante sulla sua vita, ma prego mi racconti… vuole distendersi sul divano? –
L’aiuto a stendersi e mi metto in modo da poterla ammirare. Che cosce! Che tette! Il suo profumo mi annebbia i sensi.
-Maestro… il mio cambiamento è recente. Due mesi fa ho fatto un viaggio a Cuba… e lì… sono diventata Catalina Lasa. Ora faccio fatica a ricordare la mia precedente vita, chi ero e cosa facevo. Utilizzo la mia vecchia identità per i motivi pratici della vita, i soldi… i conti da pagare, ma ho staccato con tutti i rapporti personali che avevo prima. Sono compiutamente Catalina Lasa…-
Mi avvicino al divano e le prendo la mano, ha un bellissimo anello in platino con un solitario, lo stimo un diamante River Top Wesselton di almeno TRE carati… valore? Quindicimila euro non meno, mi rassicuro… la signora Catalina ha soldi, che sollievo! Non voglio sprecare il mio tempo in opere di carità!
-Sa Maestro? In gioventù ho partecipato a concorsi di bellezza in Avana, mi consideravano allora la più bella ragazza dell’isola… e facevo parte dell’alta società, balli, ricevimenti…-
-Catalina… è bellissima anche ora. Il suo tipo di bellezza non tramonta mai. E’ una donna splendida…! Lo sarà sempre!-
Tenete immancabilmente presente che i complimenti sono sempre graditi alle donne. Nessuna esclusa, verità assoluta!
-Adulatore…! I miei genitori mi fecero sposare il figlio del viceprimo ministro… Pedro Estevez Abreu, ma non fu un matrimonio d’amore, lui era tiepido e non riusciva minimamente a soddisfare la mia sete di sensazioni, d’amore e di piacere. Incontrai Juan… che uomo! Era vedovo e ricchissimo… Juan Pedro Baro. Bello e maschio. Come lo vidi me ne innamorai perdutamente e lui altrettanto di me. Fece di me la sua amante, la sua donna. Ma non ci bastavano più i primi incontri fugaci e clandestini. Io lo volevo sempre per me e con me. Ormai le voci sul nostro amore circolavano per la città e solo mio marito Pedro ne sembrava ignaro. Che uomo Juan… molto dotato sa…? E bravo a far l’amore. Guardi…! Anche ora a pensarci ho le caldane! Vuole vedere?-
Si mette seduta e abbassa la scollatura, ah… che seno! Bello, pieno… liscio… e che sodo deve essere al tatto!
Mi fa osservare la sua pelle arrossata, mi prende la mano e la posa sul petto, è davvero sodo, plastico e soffice.
-Senta senta… che calore..! Che effetto mi fa pensare a lui che mi accarezza, che mi spoglia e poi mi fa sua…!-
La mia mano sembra che abbia una vita sua, si intrufola sotto la coppa del reggiseno e ora sta stringendo un capezzolo duro e puntuto!
Lei si ridistende e la mia mano la segue, continuo a strizzarle il capezzolo. E’ scomodo ma resisto.
-Ormai non sopportavo più la vita che facevo, ne parlai con Pedro, mio marito, lo implorai di darmi la mia libertà, di consentirmi finalmente d’essere felice ma me lo negò. Troppi erano i nostri vincoli nella società. Allora con Juan decidemmo di fuggire e riparammo a Parigi. Lo scandalo travolse Pedro, le sue ambizioni politiche furono minate dall’evento. Io e Juan fummo finalmente felici. Assieme giorno e notte, ogni attimo della giornata e potemmo finalmente far l’amore ad ogni ora e in ogni dove… ah il piacere che mi dava…!-
-Continua Catalina… dimmi di lui… come era. Come ti faceva godere…-
La mia mano ora è fra le sue cosce, sto gustando quell’epidermide liscia come raso fra il bordo delle calze e l’inguine. E’ una parte del corpo di una donna che mi fa impazzire. L’accarezzo lungamente sopra il leggero velo dei suoi slip, stuzzico il suo clitoride.
-Juan era un vero uomo! Sapeva cavalcarmi per l’intera notte, non mi dava tregua… il mio piacere era continuo, gli orgasmi erano talmente tanti e forti che tutto diventava una frenesia erotica, non mi bastava mai! Ah… quel suo membro…! Grosso… grosso e come mi martellava, allargava, strofinava e spingeva…! Lo sentivo fino all’utero!-
Sposto il bordo degli slip e passo le dita sullo spacco, stringo forte il clito per poi strofinarlo lungamente, bagno le dita inserendole a forza… un dito, due dita… tre… spingo forte! Voglio il suo orgasmo! Torno sul clito. Voglio farla godere!
- Ahaaaaa…! La nostra vita si svolgeva nell’alta società di Parigi… uhuuuu… si..! Ma non disdegnavamo di vivere delle trasgressioni, ci piaceva portarci a casa una delle ballerine del Cafè Chantant o del Lidò, la portavamo a casa e la godevamo assieme… ah... che piacere! Lo guardavo mentre montava quelle ragazze, come riusciva sempre a farle godere e poi lui guardava me mentre le baciavo dove lui le aveva prima penetrate con il suo grosso membro, leccavo e le facevo godere ancora e ancora… a volte Juan mi prendeva così… da dietro e mi sbatteva come un animale… mentre io continuavo a leccare… ahaaaa…!-
E’ enormemente eccitata e ora sta godendo della mia mano!
Uhmm… il suo inarcarsi!
Ecco… il suo orgasmo!
Magnifico… quanto mi piace far godere!
Mi alzo… apro la cerniera dei pantaloni e lo faccio uscire… la tiro a me. La prendo così… lei vestita, io vestito. Le lascio gli slip… li sposto solo, non duro poi molto vista l’eccitazione che mi ha causato ma abbastanza per farle provare diversi orgasmi, la tengo contro di me sostenendola con le mani sotto le natiche, con le sue gambe che dondolano o si allacciano alla mia vita. Mi svuoto finalmente in lei con un grido da belva soddisfatta!
Riprendiamo fiato. Siamo ambedue ansanti… il piacere è stato tanto.
Mi siedo… lei si distende nuovamente. Rimane scoperta… che libidine guardare il mio seme tracimare lentamente dalla vagina aperta!
-Poi che successe…?-
-Con Pedro… avevo avuto due figli da lui durante il matrimonio e mi mancavano. D’accordo con Juan decidemmo di tornare a Cuba e fare istanza alle supreme autorità per ottenere il divorzio da Pedro, non era previsto allora nel paese… e la nostra lotta per ottenerlo fu dura e lunga… ma alla fine l’ottenni e potei sposare Juan e vivere con lui e i miei figli, fui la prima donna in Centro America e Sud America ad ottenere il divorzio, fummo felici per qualche anno e poi… io morii improvvisamente e Juan… disperato… restò solo. La mia anima e il mio spirito vagarono per la casa dove eravamo stati felici fino a che trasmigrarono in un altro corpo… questo che ora vedi davanti a te…-
-Poi… Catalina…?-
-Juan morì… non sopportò mai la mia dipartita, morì di crepacuore e si fece seppellire in piedi… rivolto verso di me così che possa guardarmi per l’eternità, un gran gesto d’amore…-
-Davvero bello…! Toccante! Continua a raccontare…-
-Come Catalina volevo stare a Cuba, fermarmi, ma c’era qualcosa che mi spingeva a tornare a casa, un bisogno impellente, tornai e fui spinta a mettere un avviso di ricerca su un sito di persone convinte di aver vissuto altre vite, l’annuncio diceva così… “Sono Catalina… Juan ti voglio… vieni da me…”-
-Si…? E allora?-
-Dopo un po’ mi arrivò un e-mail, “sono Juan… mia adorata, finalmente ti ritrovo… ti amo come allora… più di allora…-
-Il destino ti ha premiato… ha premiato il vostro amore unico…-
-Si… ci incontriamo, solo che… Maestro… Juan è trasmigrato nel corpo di una donna… lui è una donna…-
-Una donna… Catalina? Com’è possibile?-
-Non lo so… lui… cioè lei… sembra davvero essere Juan, sa tutto di quanto abbiamo vissuto... devi incontrarla e parlarle… ti prego ho bisogno di te… c’è qualcosa che mi disorienta…-
-Lo farò… ma prima dovrai parlarmi della vita comune con Juan, ricordare con me ogni particolare… e poi incontrerò… lei… lui…-
-Va bene… te lo porterò qui, ma ora ho bisogno di godere, prendimi… prendi Catalina, saziami… riempimi… usami, devo riuscire a calmare questa mia febbre!-
La spoglio… adesso la voglio nuda.
Devo metterla a pecora e voglio sbattere con i lombi contro le sue natiche nude! Farla urlare e gemere di piacere!
Però difficile è saziarla… è una belva scatenata!
L’ambiente si surriscalda e l’odore di sesso impregna tutto, un odore forte e speziato, che bel culo ha! Liscio, sodo… e largo! L’alone intorno al buco è meraviglioso… ci incollo la bocca!
Ahaaaaa!
Potrei parlare con voi del culo di Catalina per ore ma dubito che affrontereste l’argomento con il mio stesso entusiasmo, però seguitemi per un attimo… il concetto di bellezza è variabile per località, per cultura e nel tempo, ma sapete cosa è sempre uno dei fattori della bellezza universalmente riconosciuto?
Proprio un bel culo femminile!
Verità!
Passiamo oltre.
Soddisfare completamente Catalina mi occupa per buona parte della serata, sembra contenta della mia opera quando, lei distesa languidamente sul divano ed io stravaccato a terra ai suoi piedi e vinto dalla fatica, riprendiamo il discorso di Juan.
Un momento…!
Divago si… ma ne vale la pena, vederla così aperta con il suo pelo curato all’aria, mi ricorda “L’origine del mondo” di Gustave Courbet, non lo conoscete questo dipinto? Male… malissimo! Ma per fortuna vostra ci sono qui io a farvelo conoscere, guardate e datemi ragione:
http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/pittura/commentaire_id/lorigine-del-mondo-3675.html?tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=509&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=841&cHash=bb48af0b90
Vero che è splendido?
Quando vedo il dipinto per la prima volta devono allontanarmi a forza dalla sala del museo. Faccio sensazione, ho gli occhi fuori dalla testa.
-Catalina… parlami del tuo Juan… dimmi di lui…-
-Ahhh… magnifico! Bruno d’occhi e di capelli, capelli folti e talmente neri che tirano al blu e grandi baffi, carnagione scura permanentemente abbronzata e denti bianchissimi, l’impressione che da è di possanza. Alto e grosso… un gran bell’uomo… Dio… che bello è!-
-Ha dei segni particolari? Intimi? Che potete conoscere solo voi due?-
-Si… il petto villoso e molto muscoloso, un bel culo robusto ma un particolare lo distingue da tutti. Sul suo pene… proprio sull’asta ha una macchia più chiara… larga come una monetina. Il pene è molto scuro e si nota benissimo… ti faccio vedere dove l’ha…-
Si alza e prende in mano il mio attributo al momento non più utilizzabile.
-Ecco… proprio qui… –
-Dimmi un’ultima cosa… il perché ti disorienta la sua reincarnazione…-
-Lo vedrai da te… voglio che ci parli e che mi dici…-
L’invito a cena ma rifiuta e mentre si riveste parliamo necessariamente d’affari, le spiego che voglio dedicarmi completamente al suo caso ma che per questo sono costretto a chiederle più del mio solito compenso. Mi lascia un assegno. A quattro zeri.
Che splendida persona! Bella e generosa, il giusto combinarsi di due eccelse qualità.
Esco e festeggio l’occasione da solo. Non mi parlate di fica per stasera vi prego.
Faccio invece l’amore con una vecchia bottiglia di Medoc Château Mouton Rothschild. Ahahah… ma che pensate? E’ un vino… un Bordeaux! Lo accosto a delle lombatine d’agnello marinate nel vino con patate novelle gratinate. Un’unione perfetta… sarà così facile sistemare Catalina e Juan?
Quando posso mi vizio. Amarsi è il segreto della felicità. Segnatevi questa frase!
“Vivete e voletevi bene, cazzo!”
Perdo tempo…?
E’ vero. Credo che poi capirete la mia titubanza a raccontare, è davvero un caso strano.
“La strana storia della ragazza che faceva pompini nei cessi”
https://www.eroticiracconti.it/racconto/31641-
“Un complicato caso di cornuti, amanti e vendette varie.”
https://www.eroticiracconti.it/racconto/33975-
"La scontentante storia (con lieto fine) di Cristina... -bad girl-”.
https://sempretibet.blogspot.com/2016/05/la-sconcertante-storia-con-lieto-fine.html
...e quindi non occorre che vi ripeta che lavoro faccio.
Mi piace immaginarmi e vendermi, tout court, come una specie d’assistente spirituale più che un mago, è vero che opero solo con donne ma è perché le trovo molto più bisognose del mio aiuto che gli uomini. Non è vero che sia perché sono più credulone e perché, a volte, le scopo. Quest’ultima cosa è una volgare calunnia! Io le aiuto a ritrovarsi.
Comunque sia ho incrociato la mia strada con diversi casi curiosi e qualcuno vorrei raccontarvelo.
Quello della donna che crede di essere Catalina Lasa inizia in un pomeriggio di pieno ozio, quando lei mi chiama al cellulare e senza neanche salutare m’interpella...
-Maestro... se ne intende di metempsicosi?-
Si... Maestro! Mi chiamano così ora!
E’ inutile che facciate quei sorrisini di supponenza voi che leggete! Che non sia mai che abbiate bisogno di me!
Mah... dico fra me e me, intendermene di metempsicosi proprio no. Non credo d’essere padrone della materia, ma se poi mi chiedo se sono in grado di imbrogliare un po’ sul fenomeno... la risposta è si.
Quindi rispondo...
-Certo... è uno dei miei vari campi di specializzazione...-
-Posso venire...?-
-Ora? Ho degli impegni...-
-Vengo alle sei...-
Tento di interromperla ma ha già staccato.
Cazzo!
E’ il caso di saperne un po’ di più su questa metempsicosi prima che questa venga! Allora.. vediamo, per metempsicosi detta anche in maniera spiccia reincarnazione, s’intende la trasmigrazione dopo la morte dell’anima e dello spirito vitale in un altro corpo vivente. Credenza diffusa negli ambienti legati all’Induismo, al Giainismo, al Sikhismo e al Buddhismo. Inserisco in memoria altri piccoli aneddoti e l’aspetto.
Lo conoscete, per esempio, l’aneddoto che riguarda Pitagora, il grande filosofo e matematico? Senz’altro no... allora si racconta che il filosofo passando vicino a qualcuno che maltrattava un cane, colmo di compassione, dicesse… ”smettila di colpirlo! La sua anima la sento, è quella di un mio amico che ho riconosciuto dal timbro di voce...”.
L'uomo secondo i pitagorici è precipitato sulla terra a causa di una colpa originaria, per via della quale è costretto a trasmigrare da un corpo a un altro, non solo di umani ma anche di piante e animali. Per liberarsi da questa catena di morti e rinascite occorre ritornare allo stadio di purezza originaria dedicandosi alla contemplazione disinteressata.
Però!
Alle sei la faccio entrare.
Ve la descrivo?
Lo so che siete curiosi e poi fa parte del mio mestiere raccontare le persone. Bella. Non giovanissima, forse più vicina ai quaranta che ai trenta, bruna e con gli occhi neri, formosa, bel culo, belle tette e belle gambe. La faccio sedere e spero che accavalli le gambe così le possa vedere le cosce. Lo fa… devo fare un lungo respiro per controllare l’eccitazione!
-Mi dica… sono a sua disposizione. Mi parlava di trasmigrazione dello spirito… ma prima vuole dirmi il suo nome?-
-Sono Catalina Lasa… o meglio… ora sono Catalina Lasa, quello che ero prima non ha alcuna importanza…-
-Interessante… prego continui…-
Mi sto godendo gli scorci delle sue lunghe gambe inguainate in leggere e trasparenti calze, a tratti mi sembra di intravedere la bianca e liscia carne delle cosce, uhmm… faccio davvero fatica a mantenere l’aspetto professionale!
-Le va di dirmi dall’inizio? Catalina?-
-Non credo conosca la mia storia… Maestro..-
-Mi sembra di vedere… aspetti! Ecco… vedo Cuba, un grande amore contrastato…-
-Si… Maestro! Si…! Bravissimo! La sua fama è davvero meritata! Ha visto tutto questo in un attimo?-
Bugia?!
Ok… ma perché negare?
Mi sono solo ricordato del palazzo (art decò o liberty?) dove aveva veramente vissuto Catalina Lasa, una residenza che visitai anni fa all’Avana con una amica di allora… e ho buttato là!
Visto quanto sono intelligente?
-Si… Catalina… ho avuto questo squarcio illuminante sulla sua vita, ma prego mi racconti… vuole distendersi sul divano? –
L’aiuto a stendersi e mi metto in modo da poterla ammirare. Che cosce! Che tette! Il suo profumo mi annebbia i sensi.
-Maestro… il mio cambiamento è recente. Due mesi fa ho fatto un viaggio a Cuba… e lì… sono diventata Catalina Lasa. Ora faccio fatica a ricordare la mia precedente vita, chi ero e cosa facevo. Utilizzo la mia vecchia identità per i motivi pratici della vita, i soldi… i conti da pagare, ma ho staccato con tutti i rapporti personali che avevo prima. Sono compiutamente Catalina Lasa…-
Mi avvicino al divano e le prendo la mano, ha un bellissimo anello in platino con un solitario, lo stimo un diamante River Top Wesselton di almeno TRE carati… valore? Quindicimila euro non meno, mi rassicuro… la signora Catalina ha soldi, che sollievo! Non voglio sprecare il mio tempo in opere di carità!
-Sa Maestro? In gioventù ho partecipato a concorsi di bellezza in Avana, mi consideravano allora la più bella ragazza dell’isola… e facevo parte dell’alta società, balli, ricevimenti…-
-Catalina… è bellissima anche ora. Il suo tipo di bellezza non tramonta mai. E’ una donna splendida…! Lo sarà sempre!-
Tenete immancabilmente presente che i complimenti sono sempre graditi alle donne. Nessuna esclusa, verità assoluta!
-Adulatore…! I miei genitori mi fecero sposare il figlio del viceprimo ministro… Pedro Estevez Abreu, ma non fu un matrimonio d’amore, lui era tiepido e non riusciva minimamente a soddisfare la mia sete di sensazioni, d’amore e di piacere. Incontrai Juan… che uomo! Era vedovo e ricchissimo… Juan Pedro Baro. Bello e maschio. Come lo vidi me ne innamorai perdutamente e lui altrettanto di me. Fece di me la sua amante, la sua donna. Ma non ci bastavano più i primi incontri fugaci e clandestini. Io lo volevo sempre per me e con me. Ormai le voci sul nostro amore circolavano per la città e solo mio marito Pedro ne sembrava ignaro. Che uomo Juan… molto dotato sa…? E bravo a far l’amore. Guardi…! Anche ora a pensarci ho le caldane! Vuole vedere?-
Si mette seduta e abbassa la scollatura, ah… che seno! Bello, pieno… liscio… e che sodo deve essere al tatto!
Mi fa osservare la sua pelle arrossata, mi prende la mano e la posa sul petto, è davvero sodo, plastico e soffice.
-Senta senta… che calore..! Che effetto mi fa pensare a lui che mi accarezza, che mi spoglia e poi mi fa sua…!-
La mia mano sembra che abbia una vita sua, si intrufola sotto la coppa del reggiseno e ora sta stringendo un capezzolo duro e puntuto!
Lei si ridistende e la mia mano la segue, continuo a strizzarle il capezzolo. E’ scomodo ma resisto.
-Ormai non sopportavo più la vita che facevo, ne parlai con Pedro, mio marito, lo implorai di darmi la mia libertà, di consentirmi finalmente d’essere felice ma me lo negò. Troppi erano i nostri vincoli nella società. Allora con Juan decidemmo di fuggire e riparammo a Parigi. Lo scandalo travolse Pedro, le sue ambizioni politiche furono minate dall’evento. Io e Juan fummo finalmente felici. Assieme giorno e notte, ogni attimo della giornata e potemmo finalmente far l’amore ad ogni ora e in ogni dove… ah il piacere che mi dava…!-
-Continua Catalina… dimmi di lui… come era. Come ti faceva godere…-
La mia mano ora è fra le sue cosce, sto gustando quell’epidermide liscia come raso fra il bordo delle calze e l’inguine. E’ una parte del corpo di una donna che mi fa impazzire. L’accarezzo lungamente sopra il leggero velo dei suoi slip, stuzzico il suo clitoride.
-Juan era un vero uomo! Sapeva cavalcarmi per l’intera notte, non mi dava tregua… il mio piacere era continuo, gli orgasmi erano talmente tanti e forti che tutto diventava una frenesia erotica, non mi bastava mai! Ah… quel suo membro…! Grosso… grosso e come mi martellava, allargava, strofinava e spingeva…! Lo sentivo fino all’utero!-
Sposto il bordo degli slip e passo le dita sullo spacco, stringo forte il clito per poi strofinarlo lungamente, bagno le dita inserendole a forza… un dito, due dita… tre… spingo forte! Voglio il suo orgasmo! Torno sul clito. Voglio farla godere!
- Ahaaaaa…! La nostra vita si svolgeva nell’alta società di Parigi… uhuuuu… si..! Ma non disdegnavamo di vivere delle trasgressioni, ci piaceva portarci a casa una delle ballerine del Cafè Chantant o del Lidò, la portavamo a casa e la godevamo assieme… ah... che piacere! Lo guardavo mentre montava quelle ragazze, come riusciva sempre a farle godere e poi lui guardava me mentre le baciavo dove lui le aveva prima penetrate con il suo grosso membro, leccavo e le facevo godere ancora e ancora… a volte Juan mi prendeva così… da dietro e mi sbatteva come un animale… mentre io continuavo a leccare… ahaaaa…!-
E’ enormemente eccitata e ora sta godendo della mia mano!
Uhmm… il suo inarcarsi!
Ecco… il suo orgasmo!
Magnifico… quanto mi piace far godere!
Mi alzo… apro la cerniera dei pantaloni e lo faccio uscire… la tiro a me. La prendo così… lei vestita, io vestito. Le lascio gli slip… li sposto solo, non duro poi molto vista l’eccitazione che mi ha causato ma abbastanza per farle provare diversi orgasmi, la tengo contro di me sostenendola con le mani sotto le natiche, con le sue gambe che dondolano o si allacciano alla mia vita. Mi svuoto finalmente in lei con un grido da belva soddisfatta!
Riprendiamo fiato. Siamo ambedue ansanti… il piacere è stato tanto.
Mi siedo… lei si distende nuovamente. Rimane scoperta… che libidine guardare il mio seme tracimare lentamente dalla vagina aperta!
-Poi che successe…?-
-Con Pedro… avevo avuto due figli da lui durante il matrimonio e mi mancavano. D’accordo con Juan decidemmo di tornare a Cuba e fare istanza alle supreme autorità per ottenere il divorzio da Pedro, non era previsto allora nel paese… e la nostra lotta per ottenerlo fu dura e lunga… ma alla fine l’ottenni e potei sposare Juan e vivere con lui e i miei figli, fui la prima donna in Centro America e Sud America ad ottenere il divorzio, fummo felici per qualche anno e poi… io morii improvvisamente e Juan… disperato… restò solo. La mia anima e il mio spirito vagarono per la casa dove eravamo stati felici fino a che trasmigrarono in un altro corpo… questo che ora vedi davanti a te…-
-Poi… Catalina…?-
-Juan morì… non sopportò mai la mia dipartita, morì di crepacuore e si fece seppellire in piedi… rivolto verso di me così che possa guardarmi per l’eternità, un gran gesto d’amore…-
-Davvero bello…! Toccante! Continua a raccontare…-
-Come Catalina volevo stare a Cuba, fermarmi, ma c’era qualcosa che mi spingeva a tornare a casa, un bisogno impellente, tornai e fui spinta a mettere un avviso di ricerca su un sito di persone convinte di aver vissuto altre vite, l’annuncio diceva così… “Sono Catalina… Juan ti voglio… vieni da me…”-
-Si…? E allora?-
-Dopo un po’ mi arrivò un e-mail, “sono Juan… mia adorata, finalmente ti ritrovo… ti amo come allora… più di allora…-
-Il destino ti ha premiato… ha premiato il vostro amore unico…-
-Si… ci incontriamo, solo che… Maestro… Juan è trasmigrato nel corpo di una donna… lui è una donna…-
-Una donna… Catalina? Com’è possibile?-
-Non lo so… lui… cioè lei… sembra davvero essere Juan, sa tutto di quanto abbiamo vissuto... devi incontrarla e parlarle… ti prego ho bisogno di te… c’è qualcosa che mi disorienta…-
-Lo farò… ma prima dovrai parlarmi della vita comune con Juan, ricordare con me ogni particolare… e poi incontrerò… lei… lui…-
-Va bene… te lo porterò qui, ma ora ho bisogno di godere, prendimi… prendi Catalina, saziami… riempimi… usami, devo riuscire a calmare questa mia febbre!-
La spoglio… adesso la voglio nuda.
Devo metterla a pecora e voglio sbattere con i lombi contro le sue natiche nude! Farla urlare e gemere di piacere!
Però difficile è saziarla… è una belva scatenata!
L’ambiente si surriscalda e l’odore di sesso impregna tutto, un odore forte e speziato, che bel culo ha! Liscio, sodo… e largo! L’alone intorno al buco è meraviglioso… ci incollo la bocca!
Ahaaaaa!
Potrei parlare con voi del culo di Catalina per ore ma dubito che affrontereste l’argomento con il mio stesso entusiasmo, però seguitemi per un attimo… il concetto di bellezza è variabile per località, per cultura e nel tempo, ma sapete cosa è sempre uno dei fattori della bellezza universalmente riconosciuto?
Proprio un bel culo femminile!
Verità!
Passiamo oltre.
Soddisfare completamente Catalina mi occupa per buona parte della serata, sembra contenta della mia opera quando, lei distesa languidamente sul divano ed io stravaccato a terra ai suoi piedi e vinto dalla fatica, riprendiamo il discorso di Juan.
Un momento…!
Divago si… ma ne vale la pena, vederla così aperta con il suo pelo curato all’aria, mi ricorda “L’origine del mondo” di Gustave Courbet, non lo conoscete questo dipinto? Male… malissimo! Ma per fortuna vostra ci sono qui io a farvelo conoscere, guardate e datemi ragione:
http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/pittura/commentaire_id/lorigine-del-mondo-3675.html?tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=509&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=841&cHash=bb48af0b90
Vero che è splendido?
Quando vedo il dipinto per la prima volta devono allontanarmi a forza dalla sala del museo. Faccio sensazione, ho gli occhi fuori dalla testa.
-Catalina… parlami del tuo Juan… dimmi di lui…-
-Ahhh… magnifico! Bruno d’occhi e di capelli, capelli folti e talmente neri che tirano al blu e grandi baffi, carnagione scura permanentemente abbronzata e denti bianchissimi, l’impressione che da è di possanza. Alto e grosso… un gran bell’uomo… Dio… che bello è!-
-Ha dei segni particolari? Intimi? Che potete conoscere solo voi due?-
-Si… il petto villoso e molto muscoloso, un bel culo robusto ma un particolare lo distingue da tutti. Sul suo pene… proprio sull’asta ha una macchia più chiara… larga come una monetina. Il pene è molto scuro e si nota benissimo… ti faccio vedere dove l’ha…-
Si alza e prende in mano il mio attributo al momento non più utilizzabile.
-Ecco… proprio qui… –
-Dimmi un’ultima cosa… il perché ti disorienta la sua reincarnazione…-
-Lo vedrai da te… voglio che ci parli e che mi dici…-
L’invito a cena ma rifiuta e mentre si riveste parliamo necessariamente d’affari, le spiego che voglio dedicarmi completamente al suo caso ma che per questo sono costretto a chiederle più del mio solito compenso. Mi lascia un assegno. A quattro zeri.
Che splendida persona! Bella e generosa, il giusto combinarsi di due eccelse qualità.
Esco e festeggio l’occasione da solo. Non mi parlate di fica per stasera vi prego.
Faccio invece l’amore con una vecchia bottiglia di Medoc Château Mouton Rothschild. Ahahah… ma che pensate? E’ un vino… un Bordeaux! Lo accosto a delle lombatine d’agnello marinate nel vino con patate novelle gratinate. Un’unione perfetta… sarà così facile sistemare Catalina e Juan?
Quando posso mi vizio. Amarsi è il segreto della felicità. Segnatevi questa frase!
“Vivete e voletevi bene, cazzo!”
Perdo tempo…?
E’ vero. Credo che poi capirete la mia titubanza a raccontare, è davvero un caso strano.
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