La donna che sosteneva essere Catalina Lasa. Juan

di
genere
etero

L’incontro con Juan il giorno successivo.

Catalina mi chiama, è finalmente riuscita a convincere Juan ad incontrarmi, mi avvisa che lo troverò molto contrariato, ha accettato con molta avversione il fatto.
Ebbene quando entra stupisce anche me e comprendo in pieno il disorientamento di Catalina.
Ricordate la descrizione di Juan?
Alto, possente… bruno?
Beh… ora si è reincarnato in una ragazza che mostra meno dei suoi anni, sembra una sedicenne, pallida, biondina, capelli corti e con degli occhi color del cielo, magra… bellina si, ma insomma è shoccante!
Cazzo!
Sapete qualcosa del fiume della vita buddhista?
Che le reincarnazioni premiano o puniscono a seconda del proprio comportamento nella vita precedente? Che cazzo avrà combinato d’ignobile Juan per meritarsi un castigo simile? Pover’uomo, ha tutta la mia comprensione… reincarnarsi in una donna!?
Lo faccio accomodare e lui/lei mi guarda con aria di sfida.
-Sono qui solo per far contenta Catalina ma non credere di potermi imbambolare come hai fatto con lei…-
Cazzo… che voce! Come si fa ad immaginare la bestia d’uomo che era prima se parla con questa vocina? Capisco i guai che sta passando Catalina, come potrà questo scricciolo di donna soddisfarla sessualmente? Catalina è una mantide, questa se la mangia.
-Non ti sono ostile Juan… credimi. Voglio solo parlare del tuo ricomparire in queste tue sembianze. Permetti che ti faccia una o due domande?-
Più che un assenso è un grugnito il suo.
-Nella tua precedente vita… nel corpo di Juan… avevi dei segni particolari?-
-Ma io sono Juan… anche adesso!-
-Vero… ma se puoi rispondi… solo per eliminare ogni dubbio…-
-Ero grande e grosso, bruno… capelli corvini, folti… e baffi…-
-Voglio sapere di qualche particolarità intima… che solo Catalina può conoscere… su aiutami Juan… mi basta questo…-
-Capito… ho… avevo una cosa del tutto unica, sul pene…-
-Esatto… continua dammi i particolari…-
-Si… una macchia bianca… grande come una moneta da mezzo peso… proprio sul tronco…-
-E’ questo che volevo sapere. Benvenuto Juan… sono pienamente convinto!-
Mi guarda diverso ora, parte della sua ostilità è sparita.
-Juan… dimmi… ha una ragione questa tua ricomparsa in un corpo femminile? Non ti crea disagio…?-
-Si… che cazzo ne so perché?-
-Accetteresti di sottoporti ad una seduta d’ipnosi? Per saperne di più…?-
-Non so… te l’ha chiesto Catalina? E tu… in che rapporti sei con lei?-
-No… ne vedo ora l’opportunità e con Catalina… solo rapporti professionali…-
Mi guarda dubbiosa, non sa se accettare, ma la sua situazione gli pesa e si decide.
-Sarà presente Catalina…?-
-Solo se lo desideri Juan… non è necessaria…-
-Si… voglio che si convinca completamente… lo faccio solo se c’è lei…-

Ora chiariamo una cosa, pur essendo interessato alla loro questione, non ho alcuna finalità diversa dal fare un po’ di contante. Mi va bene tutto, basta far durare la cosa e incassare.
Molte pensano che ho una faccia di uno stronzo figlio di puttana ma che alla fine sono il più sentimentale degli uomini.
Tutto sbagliato! Io sono davvero carogna!
Lo lascio andare e telefono subito a Catalina.
-E’ lui… è il tuo Juan. E’ a disagio anche lui, vuole sapere perché ora vive in questo corpo. Si sottometterebbe ad una seduta d’ipnosi. Ma vuole che tu sia d’accordo e presente…-
-Io lo voglio sempre e comunque… lo sa?-
-Credo di si… puoi venire? Ora…? Meglio se parliamo a voce…-
-Juan dov’è?-
-E’ appena uscito…-

Non so il perché ma nel pensare e nell’immaginare i loro corpi allacciati, Juan in versione femmina e Catalina, mi è venuta un’erezione della madonna! Ah… ci muoio su queste cose!
Lo dico a Catalina appena arriva e mostro come sono messo sotto, la informo su cosa me lo ha fatto diventare duro!
Mi guarda con aria saputa…
-Voi maschi siete sempre prevedibili… e ‘sta storia delle lesbiche! Che palle! Ora devo rilassarti mi sa… altrimenti non mi segui…-
Ora sono io disteso sul divano e lei, oggi, sceglie di lavorarmi oralmente. Ha voglia di avere una bella banana di carne dura in bocca… dice. Le manca troppo ‘sta cosa. Riconosco che ci sa proprio fare… fa tutte le cosine che mi piacciono tanto, mi sputa ripetutamente sulla cappella… o fa scivolare un filo di saliva dalla sua bocca e poi ci passa la lingua ripetutamente. Una mano la usa stringendo forte la sacca dello scroto o massaggiando il tratto perineo e strofinando fra le mie natiche. L’altra mano? Cazzo…! Me la infila in bocca o mi strizza forte un capezzolo, come fa a sapere che non ci resisto? Che mi fa morire?
Il capezzolo no!
Stacca un attimo la bocca che sembra un’idrovora in funzione.
-Voglio berti… succhiare fino all’ultima goccia…-
Perché cercare di rimandare e di scontentarla? M’inarco e urlo mentre mi ruba l’anima! Mi svuoto completamente nella sua bocca avida.
Si rialza e mi bacia, sento il sapore del mio sperma.
-Sei buono… un sapore liscio… non troppo accentuato… ti ho goduto…-
Figurati come ho goduto io!
Ritorniamo al nostro problema? A fatica ci riesco, rimando a dopo il soddisfarla.
Mi chiede…
-Hai visto il suo tatuaggio?-
-No… un tatuaggio? Dove ce l’ha? Cosa raffigura?-
-Cosa dice piuttosto… un cuore su una natica con dentro: “Toni… sono la tua gattina per sempre…” guardo… lo leggo… e la mia libidine scompare…-
-Cazzo…!-
-Cioè… mi chiedo… cosa dovrei provare ad andare a letto con uno o una che ha il nome di un altro tatuato addosso…?-
-Su… piantala. Non è un problema a meno che a letto non vi mettete a leggere e basta…-
-Ahahah… buona battuta…! Ma non sei tu a vivere sta cosa!-
-Dimmi piuttosto se riesce a soddisfarti e tu lei…-
-Andiamo male… lui… cioè lei… ha avuto solo questo ragazzino, ‘sto Toni, non ha nessuna esperienza ed è bloccata… Juan è bloccato in questa situazione! Io la soddisfo e penso anche molto bene ma lui/lei non ci riesce con me. Juan è completamente fuori luogo! Cazzo!!!! Vado in fibrillazione dalla voglia! Mi manca quel grosso cazzone scuro! Ogni volta che mi prendeva mi faceva andare in paradiso a forza d’orgasmi! Voglio un cazzo! Mi piace leccare fighe… lo adoro anzi! Ma il mio piatto principale non può essere nient’altro che un bel cazzo robusto e che duri! Ed eventualmente fighe per contorno!

Ha ragione! Impossibile trovare un pelo d’errore in quello che dice. Mi metto all’opera. Ok… il mio non è il cazzo del suo Juan ma non sembra disdegnarlo. Non vuole saperne di essere leccata, basta lingua mi dice. Inizio con metterla chinata in avanti con il busto sul mio tavolo. Gode… e piange di riconoscenza. Va bè… non piange veramente sembra che pianga dai gemiti che fa. Il secondo round lo giochiamo lei distesa sul piano del tavolo con le gambe al cielo. Il terzo… la faccio galoppare per tutta la stanza, lei a quattro gambe e io sopra di lei in piedi, gambe larghe e ginocchia flesse. E’ una fatica…!
Vince lei ai punti. No… per k.o. tecnico… insomma alla quarta ripresa non riesco ad alzarmi dall’angolo e getto la spugna, mi ritiro.
Per la seduta con Juan prendiamo accordi per il giorno successivo. Mi lascia… ha fretta di tornare da lui/lei, scommetto che si leccheranno fra le gambe tutta la sera. Sicuro che prima o poi le vedrò all’opera.
Devo andare a mangiare qualcosa di sostanzioso, ho le ginocchia che mi tremano.
Ho l’impressione che sarà un caso impegnativo, mi sa che domani mattina inizio a fare una cura intensiva di zabaione o faccio brutte figure. Intanto vado in un locale dove c’è un discreto giro, si mangia, si beve, si ascolta musica, si balla anche e si rimorchia. M’impegno con una costata di manzo argentino grande come il piatto e l’accompagno con una birra scura doppio malto. C’è una tizia che mi gira intorno che sembra una mosca impazzita, la conosco… è una che la da via facile, faccio finta di non vederla.
Maledetto lavoro!

Ora devo farvi una confidenza.
Poi vi racconto del pomeriggio con Juan e Catalina ma prima vi devo dire che anch’io ho avuto nel mio passato un riferimento, non propriamente nel campo sessuale, ma come esempio fulgido di vita. Che male c’è a riconoscerlo? E’ onestà intellettuale la mia, merce rarissima in giro. Questa santa donna della quale vi voglio parlare ha nelle mani un vero potere taumaturgico, non meno valido di quello di Luigi IX il santo, re di Francia che con il tocco delle mani guariva gli scrofolosi. Lei invece con il solo tocco sa far rizzare anche il cazzo più riottoso e meno disposto a far sesso.
Quando la conobbi era sposata, aveva un amante per sfizio, ricco e molto porco e vari clienti danarosi e bisognosi della sua assistenza. Economicamente stava da dio. La sua capacità di trattare il sesso era ed è ancora eccelsa. Non ero un suo cliente.. intendiamoci, né lo divenni in seguito, eravamo solo in stretta confidenza per aver scopato diverse volte in precedenza, nulla d’importante però, niente di serio, solo un soddisfacente trastullo e per ambedue uno scambio interessante d’esperienze.

Ora vi parlo dell’inizio della mia carriera. Ok..?
di
scritto il
2018-07-14
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