La strega

di
genere
pulp



Anno del Signore 1350.
Una città dell'Ile de France.

Erano tempi bui.
Tempo di carestie.
Di tremende pestilenze che si succedevano una all’altra,
intere famiglie scomparivano nel giro di pochi giorni,
i villaggi si spopolavano…

Ernaud e Margaretha erano gemelli e restarono soli, unici scampati della loro pur numerosa famiglia.
Furono accolti nella casa del fratello maggiore di loro padre, era un uomo benestante, ricco anzi… secondo il metro di comparazione di allora, diventò il tutore dei giovani ed amministrava i loro averi, apparteneva alla gilda dei mercanti, la sua casa ampia e confortevole traboccava di tutto, granaglie, viveri vari, tessuti, pellicce e ancora guanti, cappelli, vestiti, i due ragazzi ne furono inizialmente affascinati, giocavano con quei vestiti per l’intera giornata mentre lo zio era occupato nel fondaco o al piano terra dove aveva il suo commercio.
Lo zio non era sposato e non fece quel gesto per generosità, vedeva nei due giovani manodopera gratuita da utilizzare occasionalmente ed era interessato ai loro cospicui averi, era una persona gretta, avara e ipocrita, prestava denaro ad usura, ma faceva parte del comitato per la costruzione della grande chiesa gotica, la fabbrica… come era chiamata, era religiosissimo anzi bigotto, un vero sepolcro imbiancato.

I due giovani… hanno passato la peste e ne sono risultati immuni, questa è una grande qualità, lo zio… lo chiamiamo con il suo nome d’ora in avanti… Jan, alla vigilia della festa per la posa della prima pietra della chiesa, ordina che venga approntato un bagno per tutti.
Si prepara una grande tinozza, si scalda l’acqua sufficiente e tutti… lui Jan per primo e poi tutta casa si lavano.
Perché fu determinante il bagno?
Semplice… dopo di lui tocca ai due ragazzi e la visione dei loro corpi nudi gli ruba la serenità, la pace.
Quei corpi flessuosi, le natiche rotonde, il sesso puntuto del ragazzo, le mammelle floride della sorella, il vederli… il desiderarli lo portano diritto sulla via per l’inferno.
Lui… Jan cerca di resistere a quelle tentazioni, ma il turbamento è troppo potente, pensieri si insinuano nel suo cervello e ne diventano padroni.
Fa approntare un secondo letto per i due ragazzi nella sua camera e appena sera, dopo cena, si ritira con loro, poi… con la scusa di sopportare meglio il freddo li fa entrare nel suo letto, i ragazzi non fanno obiezioni.
Sente il tepore dei loro corpi nudi.
Il suo di corpo… brucia, brividi di eccitazione percorrono la sua schiena, le mani formicolano, è in affanno.
Appena sente il loro respiro farsi profondo… si muove, lo attira per primo il ragazzo, vede nella sua mente… il suo sesso prendere vita sotto la sua mano, diventare lungo e grosso, lui che lo scappella, lui che tira sull’asta dura la pelle del prepuzio fino a scoprire il glande, vede la sua bocca avvicinarsi e succhiarlo, sente ancora prima di farlo… le sue labbra, la sua lingua scorrere lungo l’asta, spingere la pelle.
La sua mano, come mossa da vita propria, si posa sul torace magro del ragazzo, la lunga carezza lo porta al ventre, tocca il pelo morbido, cerca la verga a riposo.
La sente fra le dita e gli viene voglia di vederla, la grande stanza è a malapena illuminata dall’unica candela che serve per muoversi in caso di bisogno, scopre il corpo del ragazzo.
La sua mano accarezza ora lo scroto, sente le due castagne dure dentro il sacchetto rugoso, si inginocchia a fianco del corpo del ragazzo e abbassa la testa, sente l’odore di sesso e lo prende in bocca, l’emozione gli fa quasi perdere la ragione, la mano che tiene l’asta alla base, la bocca che succhia, sente lievitare la verga sotto le sue carezze.

Jan non ha mai fatto nulla del genere e mai ha pensato di essere capace non solo di farle ma neanche di concepirle queste cose, ma questa è la vita.
Sente qualcosa, alza la testa e incrocia lo sguardo di Margaretha, è sveglia… accasciata e lo sta guardando, guarda Ernaud, è sveglio pure lui.
Imbarazzo, timore, ma lo supera subito, vede che quello che sta facendo è accettato, voluto, desiderato anche da loro due.
Allunga la mano e tira la ragazza verso loro, vuole coinvolgerla, vuole vederla mentre la sua bocca inghiotte il lungo cazzo del fratello, le prende fra le dita i lunghi capelli, le stringe la testa e la guida, la spinge, la fa mettere fra le gambe aperte del fratello, in ginocchio e con la mano la cerca… fruga fra le cosce, fra le natiche sode, sente sotto le dita lo spacco gonfio, sente il suo umidore, sente poi la rosellina rugosa fra le natiche, accarezza anche quella.
Ha voglia Jan… ha voglia, vede la testa muoversi… su e giù, vede l’asta del cazzo rigido, lucido della saliva della ragazza, vede il bel culo della nipote muoversi… è un invito, lo sta invitando a prenderla!
Si porta dietro lei… si mena il grosso cazzo, è un cazzo particolare, completamente coperto, il glande si libera a fatica dal prepuzio, ed è storto verso l’insù, è più un arnese da equino che umano, lo passa e ripassa sul solco, sente il respiro affannoso della nipote, la abbranca forte e spinge, sente la resistenza al suo ingresso, spinge ancora, sente… crede di sentir sfrangiarsi l’imene, sente che penetra fino in fondo, sente appoggiare i suoi grossi coglioni sul tratto perineo, non è più vergine Margaretha… non più, è stata sfondata da questo cazzo enorme, ma… di nuovo, si… per amore della verità non lo era vergine neanche prima, sono anni che gioca con il gemello, solo che questo arnese tanto grosso l’ha sverginata una altra volta.
Gode Jan… mentre la monta da animale e gode Margaretha e gode Ernaud, Jan riempie Margaretha del suo sperma, mentre lei beve quello del fratello.
La fame di Jan, la fame che ha dei due giovani è senza rimedio, senza limiti, li vuole tutti e due assieme e separati.
Ora li vuole vedere, vuole vedere mentre il fratello fa godere la sorella, è lui che prende il cazzo del giovane, che lo mena per fargli riprendere rigidità, è lui che lo succhia, è lui che lo appoggia fra le cosce di lei, è lui che lo spinge fino a farlo entrare completamente, è lui che lo incita, che gli accarezza le natiche, che lo spinge verso lei.
Gli apre le natiche raccolte e muscolose e lo tocca, si china su lui, con la bocca cerca di leccarlo proprio lì, di bagnarlo, mentre il nipote continua a montare la sorella, gli piace il sapore, l’odore di quel culo giovane, appoggia il suo grosso bastone di carne, sta sincronizzando i movimenti, spinge Ernaud verso Margaretha, spinge lui Jan… più a fondo, forte, contro il culo che vuole penetrare, sente che il ragazzo reagisce, sente che è partecipe, sente che lo vuole, vuole il suo cazzo, quando è in fondo alla fica della sorella si ferma e aspetta la spinta dello zio, questi lo sente aprirsi, lo sente allargarsi, si sente risucchiare dentro, si sente stringere forte dall’anello elastico e… è dentro, a fondo, ora si muovono assieme, hanno trovato il ritmo giusto!
Esplode il loro orgasmo, le urla della ragazza, i gemiti di Ernaud e i grugniti animaleschi di Jan riempiono la stanza.
Non è finita.
I due giovani non gli danno pace, si alternano sul corpo dell’uomo, in ginocchio uno da una parte l’altra dall’altra, tengono per la base la grossa asta di carne e la offrono alla bocca, ora di uno ora dell’altra, leccano, baciano, succhiano.
Sono scatenati… sentono il gusto amaro residuo della penetrazione anale e ne godono, sentono il grosso e lungo cazzo ridiventare duro come un bastone.
Margaretha… li vuole tutti e due, assieme, vuole essere riempita fino a scoppiare, sente il bisogno di essere aperta, di essere allargata, di sentire… dolore e di godere, godere… godere ancora.
Fa stendere il fratello, lo scavalca con una gamba e si abbassa, lo tiene con una mano e si fa infilare, appoggia il suo busto e con le mani si apre le natiche, offre anche lei il suo bel culo allo zio,
Jan… glielo lecca, morde le sode natiche, passa il viso, annusa come un cane, si mette ritto sulle ginocchia e si mena la verga, mentre la ragazza con viso girato verso lui guarda, si lecca le labbra con la lunga lingua, lo invita, lo sprona a violentarle il buchino stretto, le piace da impazzire quell’immenso tronco nodoso, vuole sentirsi spaccare, rompere in due!
Quanta fatica per Jan, quanto dolore per Margaretha, dolore confuso con il piacere mentre smania e si muove sul ventre del fratello, la penetrazione è difficile, troppo grosso lui… troppo stretta lei.
Ma ci riesce a penetrarla e lei a prenderlo, lui… ora la monta, si sente come una vacca coperta dal toro, urla… geme, mentre lo incita.
Il ragazzo sotto lei è il primo a godere, sente attraverso la membrana fra retto e vagina, sente lo strofinare del grosso e duro bastone contro il suo… e viene, riempie la sorella, poi è Jan a godere, a muoversi scompostamente dentro il culo della ragazza e a svuotarsi, svuotarsi completamente, lei… Margaretha è in pieno delirio, è in preda ad un orgasmo continuo, infinito.

Questa fu la prima notte e molte, molte altre ne seguirono, molte… e la loro pazzia, la loro libidine non trovò mai piena soddisfazione.
Ma differente è come la vivono la loro libidine, innocentemente Ernaud e Margaretha, tutto era naturale per loro, la loro anima era candida.

Per Jan… invece è dramma, inizia a patire le pene dell’inferno nella sua anima contrastata, i rimorsi… quando non è preso dal desiderio carnale non gli danno pace.
E… nella sua ricerca di sollievo causa la sua fine e quella dei due ragazzi.
Va a confessarsi dal suo amico, prevosto della cattedrale, gli racconta tutto, anche nei particolari, nel segreto del confessionale si ritiene al sicuro ma non sa ancora quanto sbaglia, nella sua ipocrisia meschina colpevolizza la nipote.

Ora per capire il seguito è necessario che l’autore spieghi alcune cose…

Erano davvero tempi cupi, i fenomeni come carestie e epidemie venivano vissute come castighi divini, castighi dovuti a chissà cosa… e spesso innocenti venivano incolpati di cose assurde, specie le donne, donne… disprezzate da sempre dalla autorità religiosa, donne accusate di contatti con il diavolo, streghe!
Cortei di flagellanti, di penitenti, di esaltati riempivano le strade sempre pronti ad esplodere nella follia religiosa.
Poi… da sapere ancora, che in caso di delazione per i casi di stregoneria, i beni dell’accusato vengono divisi in tre parti, un terzo al delatore, un terzo all’autorità religiosa, un terzo al potere temporale.
La sodomia, i rapporti diciamo contro natura venivano puniti altrettanto duramente, prevedevano il rogo, per il principio di doversi congiungersi solo per concepire.
Il prevosto riceve la confessione e pensa… e ripensa, pensa ai beni di Jan, a quelli dei due giovani, chiama una donna che frequenta la chiesa e che lavora presso la casa di Jan, parla a lungo con lei, le spiega cosa vuole faccia.
Pochi giorni dopo riceve una denuncia particolareggiata, la inoltra al vescovo che dispone immediatamente per gli arresti di
Jan, Margaretha e Ernaud, vengono imprigionati e inizia il loro tormento.

Volete davvero sapere cosa subirono?
Ne avete lo stomaco?
Tutti e tre confessarono, naturalmente, di avere contatti con il demonio, di essere colpevoli delle epidemie, di praticare la sodomia.
I ragazzi vennero ripetutamente violentati dai torturatori, dagli inquisitori, dalle guardie, ormai erano senza volontà, stracci umani, violentati infine con ferri roventi, furono strappati loro capezzoli,unghie, strappato il clitoride a Margaretha.

Poi in un giorno di grande festa per la città vennero arsi vivi, la strega Margaretha e i suoi due diabolici amanti Ernaud e Jan.

E fu tutto…
di
scritto il
2018-08-02
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