La commessa era uno schianto 2.
di
Batacchione.
genere
etero
Chiaro che col pensiero ero sempre ad immaginare Stefania intenta a scoprire il suo bel corpo ed io glielo slinguavo interamente, centimetro per centimetro e pensavo a come si eccitava e gemeva per il piacere provato. Le spalancavo le cosce vellutate, tornite, leccavo la fighetta che vedevo pelisissima e mi ci accarezzavo le guance. Certo che non potevo continuare così, sognando, immaginando...insomma...io dovevo scoparmela... era la prima volta che ero attratto da giovanissime ma di una cosa ne ero certissimo, assolutamente, era maggiorenne e tutto le potevo chiedere, ed anche lei poteva ottenere di tutto da me. Quindi quel giorno le telefonai e mi rispose che potevamo anche incontrarci e subito le chiesi se era libera da impegni di lavoro, così, rispondendomi lei che era disponibile anche subito, la andai a prendere a casa sua e lei mi attendeva già al suo portone. Salì in macchina e mi disse che a casa sua c'era sua sorella Viviana perciò dovevamo trovarci un posto per stare a...parlare tranquilli ed io le proposi di approfittare di casa mia che era tristemente vuota e lei subito sorrise accettando la proposta. Senza dovermi adoperare per creare l'atmosfera adatta, Stefania, appena richiusi la porta di casa mia, si avvinghiò letteralmente abbracciandomi e mi schioccò un bacio sulle labbra per poi forzare le mie labbra con la sua lingua ed avvolgerme la mia. iniziai a baciarla anche dietro le orecchie e scesi poi sul collo mordicchiandolo come avrebbe fatto un vampiro ma certo non le succhiai il sangue ma ambedue i capezzoli e poi l'ombelico però non volevo continuare i giochi in piedi, nel corridoio e la presi quindi in braccio portandomela in camera da letto dove troneggiava un lettone di stile antico ben alto dal pavimento e quando la posai sulle copeerte, mi liberai dei miei abiti ed andai subito a leccarle la figa succhiandole le labbra ed il grilletto, poi, preso da un'eccitazione indomabile, mi appoggiai col glande alla fighina e la penetrai con sempre più ritmo intenso aumentandone il ritmo e lei sospirava, gemeva pregandomi di non fermarmi mai ma invece dopo la lunga cavalcata mi supplicò di farle riprendere fiato anche perchè da diciannovenne che era, non reggeva al mio ritmo impostole. Quando stavo per sborrare le chiesi se prendeva la pillola e mi tranquillizzò affermandomi di farlo da mesi ed allora mi lasciai andare sborrandole dentro tanto di quello sperma sufficiente di ingravidare più ragazze. Dopo che uscii dalla fighetta la andai a baciare i seni e risalire alla bocca che vedevo fare roteare la lingua con sensualità, avidità e gliela succhiai con le labbra, dopo le chiesi se le piaceva anche prendere il cazzo nel culo che era così sodo, invitante, eccitante al punto da farmi già riaddrizzare ma Stefania si mise in atteggiamento di difesa, facendomi presente che lì era amcora vergine e tale voleva restare ma non mi arresi, infatti iniziai a giocare eccitandola fortemente ed intanto le leccavo l'ano e con l'Indice glielo stuzzicavo penetrandolo con cautela, fingendo che si trattava solo di un gioco e lei ad un certo punto m'implorò di finire di penetrarle l'ano a brevi tratti e dopo invece dovevo infilarle tutto il dito interamente e lo feci senza più scrupoli, senza esitarci sopra. Il su e giù nel culetto la eccitò a tal punto che mi chiese se volevo ancora "farle il culetto" ed io non negai che lo volevo fortemente, quindi mi chiese come doveva mettersi per essere inculata possibilmente senza farla soffrire ma la rassicurai che bastava stesse rilassata e non pensasse al dolore ma solamente al piacere, al godere nel sentire il forellino dilatarsi ampiamente ma con la massima mia delicatezza e così fu: le allargai le cosce poi le leccai l'ano infilandoci prima un dito poi due insieme seguiti da un terzo ed infine accostai all'ano il glande e spinsi tutto dentro fino a sbattere le palle su di lei; di seguito la penetrai più volte poi mi fermai sentendola dirmi che le stava piacendo moltissimo anche se le mie poco modeste proporzioni sono assai ingombranti per i buchi ancora vergini. Anche lì sborrai infinitamente e le dissi che nessuna donna anche espertissima, era stata capace di darmi piacere come stava facendo lei, la mia bambolina Stefania. Lei si sentì felicissima e mi riempì di baci tanto da farmi rieccitare e me la scopai nuovamente con foga, con passione, come fosse stata la prima volta per noi due. Dopo che ci fumammo una sigaretta in silenzio scambiandoci sguardi che dicevano chiaramente di volere amoreggiare ancora, Stefania mi parlò di sua sorella Viviana chiedendomi se potevo farle del bene in due modi: uno nel riuscire a farla lavorare in agenzia e due nel farsi "fare la festa" dato che lei era di tre anni più grande ma ancora inesorabilmente vergine in tutti i suo buchi naturali. Le risposi allora che se aveva un giorno libero dal lavoro, mi doveva chiamare per incontrarci in casa mia. Dopo checi facemmo una doccia insieme e concludemmo in bagno la quarta scopata, ci rivestimmo ed andammo in trattoria poi la lasciai al suo portone baciandola con passione ed infine tornai a casa mia.
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