Una vacanza in Umbria
di
Batacchione.
genere
etero
Ero da poco stato congedato per problemi di salute ma niente di preoccupante e col grado di Colonnello mi prendevo una pensione con liquidazione appetibile, perciò, dopo due giorni che potevo dimenticare di essere un militare, potendo così definirmi col termine di "borghese" e sentendo già il profumo di di un viaggetto ma in Umbria che tanto apprezzavo, decisi come prima cosa di cambiare l'auto, una piccola utilitaria ideale per serpeggiare in mezzo al caotico traffico di Roma con una spaziosa e capiente fuoristrada ed optai per la Dacia Duster e con quell'auto potevo portare con me l'inseparabile cane meticcio :Pluto, comodamente per lui di grandi dimensioni. Andai deciso con Pluto per sentire anche il suo parere sull'acquisto. Andai dritto al concessionario più vicino a casa mia e, dopo ore di trattativa e conoscenza dell'auto scelta: la Duster, appunto, feci accomodare Pluto sul bagagliaio aperto con sedile ribaltabile ed uscii dalla concessionaria lasciando lì la storica ormai Fiat 500 che era l'asso per girare a Roma appunto! Arrivammo a casa e, dato che erano appena le undici, decisi di preparare la valigia ed il necessario da viaggio per il mio passeggero Pluto, poi cercai in Umbria un albergo che ospitava anche i cani ma nessuno li accettava ed allora ad un campeggio vicino a Perugia trovai una casetta in legno dove potevo convivere col mio Pluto. Partii e dopo un'ora e mezza ero arrivato a Todi dove potei ammirare la bellissima Chiesa della Consolazione e poi ripresi la superstrada ed arrivai al camping scelto. Dopo un luculliano pranzo...che sogno la cucina umbra!...andai a farmi una pennichella ma poi andai a conoscere Assisi, Gubbio, Spoleto ecc.. Il giorno dopo volevo conoscere tutta Todi e ci tornai. La conobbi quasi tutta e presi la decisione che lì sarei nadato a vivere fino al mio ultimo giorno. Mentre ero nella piazza che sapevo essere la quarta d'Italia come bellezza ed arte, mi sento chiamare "Checco, zio Checco!". Mi giro e vedo un tipo sui quarant'anni che veniva verso me ed infine lo riconosco come figlio di un mio commilitone:Paolo. Dopo saluti ed abbracci, mi dice di vivere lì con la sua famiglia: Dopo una telefonata a sua moglie, Paolo m'invita a pranzo a casa sua in campagna e lì conosco sua moglie Laura e la loro figlia Milena. Laura una bella morona tutta curve, sui quarant'anni e Milena invece biondina ben messa con visetto d'angelo belle curva dal seno al culetto, ed infine il loro gatto Amilcare che subito si affiatò col mio Pluto. Mi offrirono un pranzo ottimo e nel mangiare perlai a loro del mio pensiero di vivere in campagna lì in Umbria e Paolo si prodigò a trovarmi un casale in zona. Milena invece s'impegnò con me per tenermi lei la futura casa ben pulita ed ordinata, solo in cambio di aiutarla a preparare gli esami di maturità classica. Per farla breve, dopo un mese io ero già andato ad abitare vicno alla casa di Paolo a Todi. Milena i primi giorni mi aiutò molto a sistemare la mia casa ed a pulirla a fondo. Subito dopo io mi prodigai a fare studiare Milena e chiaramente non mi lasciava rimanere insensibile alla sua bellezza: sempre indossando minigonne che lasciavano le cosce e la canottiera aderentissima ed il culetto sodo che spesso cercavo di palparlgielo mentre mi abbracciava dicendomi sempre che le ero molto simpatico e le piacevo molto, tanto che una sera andammo io e lei ad una pizzeria a cena dove trovammo suoi amici coetanei e lì lei mi presentò a loro come il suo compagno di vita e prese la palla al volo dandomi un bacetto sulla guancia ma poi passò ad infilarmi la linguetta in bocca, vantandosi con gli amici che ci volevamo tanto bene ed io non fui da meno nel ricambiare il "bacino". Conclusasi la serata in pizzeria, salimmo in macchina e lei subito mi abbracciò baciandomi sul collo, in bocca, cuicciandomi poi l'orecchio e mi disse che, una volta superati gli esami, mi avrebbe donato un prezioso suo regalo e quando però le chiesi di cosa si trattasse, mi rispose trattavasi di una cosa sua che si offre solo una sola volta ma io rimasi nel pieno del mistero e del non capirci nulla. Arrivammo a casa sua ed i genitori già dormivano, così lei mi prese la mano e mi chiese poi, non essendo esperta di sesso, di spiegarle come avrebbe potuto farmi un bocchino, mai fatto prima di ora ed io rimasi allibito ma lei era giovane, appena diciottenne ed allora la invitai a slacciarmi la patta dei calzoni ed estrarre fuori il mio cazzone già a metà tra barzotto e metà drizzato, poi glielo feci impugnare e me lo feci segare un poco ma dopo le spiegai che avrei accettato e goduto molto se lei se lo prendeva in bocca stringendolo appena un pò con le labbra e con la lingue che girava intorno alla punta...spiegai poi che si chiamava glande..poi doveva scorrere su e giù ed aumentare il ritmo appena sentiva drizzarsi di più ed infine risucchiarlo qundo lo sentiva schizzare fuori lo sperma, più popolarmente quando si sborra. La sentii impegnarsi alla maniera tale che per essere la sua prima volta con la bocca, se la stava cavando magistralmente e, quando arrivò la mia sborrata lei seguì le mie istruzioni ingoiando tutto e dopo si sforzò a mandare giù fino all'ultima goccia e dopo bacetti al glande, mi baciò anche in bocca, chiedendomi poi se per me sapeva baciarmi bene oppure no ed allora dovevo istruirla anche nel bacio. Ma la nostra storia appena cominciata ve la continuerò a raccontare in seguito!
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