Conobbi mia nipote dopo anni.
di
Batacchione.
genere
etero
Dopo anni che giravo per tutto il Mondo, venne il momento che potevo finalmente ritornare in Italia ed a soli cinquant'anni potei iniziare a godermi la vita da pensionato ma non certo con quelle pensioni da morto di fame perchè ero stato un alto funzionario di una società multinazionale e di pensione prendevo sui cinquemila euro. Tornai quindi in Italia e me ne andai diretto a Roma a casa di mio fratello per potere finalmente conoscere la mia nipote Annalisa. Quando arrivai a casa di mio fratello, mi accolse affettuosamente mia cognata Marisa che mi mise al corrente dello scorrere della loro vita, ovvero, mio fratello lavorava come Ingegnere in una società edile e lei, Marisa, era da anni in una assicurazione internazionale e la loro figlia Annalisa si stava riposando a casa, dopo un periodo molto impegnativo per lei che doveva decidere se intraprendere il percorso di Suora o tornare alla vita di laica ed al momento non si trovava a casa perchè si stava facendo visitare dal medico di famiglia per una sua indisposizione. Mentre stavamo bevendo un thè sentimmo aprirsi la porta di casa poi entrò in salotto Annalisa che appena mi vide corse ad abbracciarmi riempendomi di baci in viso poi venne mio fratello Marino che mi abbracciò e dopo la mia bellissima nipotina, venticinquenne, bionda, alta, un viso d'Angelo ed un fisico giunonico da fare addrizzare il cazzo anche ad un moribondo. Chiaramente era vestita in modo molto sobrio, castigato, proprio come se fosse già una Suora ma le prorompenti forme non le poteva certo nascondere bene ...e dopo, appunto, raccontò a me e a sua madre della visita medica ed il Dottore, avendola vista un poco depderita, conoscendola dalla sua nascita, le prescrisse iniezioni intramuscolari che la avrebbero rimessa in forma ed ora si presentava il prpblema di trovare chi poteva venire in casa a praticarle tali iniezioni e lì, al solo pensiero che facendogliele io mi sarei goduto l'ammirare il culo che mi eccitava tanto perchè alto, sodo, ben sporgente, celato dalla lunga gonna; e lo immaginavo stupendo, meraviglioso, così mi rivolsi a mia cognata offrendomi come praticante di punture, chiarendo subito che da anni ne facevo a bizeffe sia a me stesso che ad altrui, amici, colleghi ed avevo la certezza di non fare sentire a nessuno alcun dolore di ago perchè, dopo lo strofinare massaggiando la natica da bucare, spruzzavo uno spry di ghiaccio sintetico vaporizzato, così cho subiva la puntura non percepiva assolutamente l'ago. Annalisa mi venne a sedere sulle mie cosce e mi nominò subito suo "iniezionatore" proprio perchè aveva il solo terrore delle iniezioni ed al sentire che nessuno si lamentava della mano mia, disse poi subito a suo padre di andare in Farmacia ad acquistare le iniezioni. Marino mi chiese di accompagnarlo ed andammo così insieme ad acquistare il necessario dove io feci aggiungere il ghiaccio spry. Tornati a casa spiegai a Marisa che avrei voluto rimanere solo con Annalisa perchè senza la presenza altrui, la ragazza sarebbe stata più distesa, tranquilla e così era chiaro per lei che non c'era bisogno di alcun altro per eventualmente tenerla ferma a braccia e gambe. Quindi dissi ad Annalisa che saremmo stati soli io e lei magari mettendoci tempo per parlare prima di praticarle l'iniezione ed avevamo tanto da raccontarci. Così ci chiudemmo nella sua stanzetta dove la abbracciai e, con la scusa dell'iniezione la feci mettere in piedi davanti a me che mi ero seduto sul suo letto, dandomi le sue spalle e, dopo che le sollevai la gonna lunga fino alle caviglie, scoprendole le belle cosce affusolate e sode, che le palpai a lungo, dopo appunto le abbassai le mutandine che coprivano abbondantemente il culetto, tondo, sodo, elastico che palpai, accarezzai come se dovessi prepararlo a chissà cosa poi finii con l'Indice tra le cosce sfiorandole l'inguine casualmente... e le diedi un bacetto alle natiche, chiedendole poi dove dovevo bucarle il culetto se a destra oppure a sinistra. Annalisa mi disse "sinistra", poi le chiesi di stendersi sul letto a pancia sotto, e mi misi a preparare la siringa caricandola col medicinale da iniettarle. Le massaggiai a lungo la natica poi, dopo averle spruzzato a lungo il ghiaccio, le avvicinai la siringa e le infilai l'ago senza sentirla gemere minimamente, assolutamente vederla muoversi scattando per il dolore, invece lei rimase silenziosamente tranquilla come se stesse ancora aspettando l'ago che la bucasse ma infatti non lo sentì entrarle dentro e quando si accorse che il liquido iniettatole le stava scorrendo nella natica, allora mi disse ringraziandomi che non le avevo fatto sentire dolore e quindi potevo fargliene anche tutte il giorno stesso ma le risposi ridendo che le toccava una al giorno. Uscimmo dalla sua stanza e lei corse ad abbracciare sua madre e poi il papà, dicendo che non le avevo fatto sentire nulla e saltava di gioia, poi toccò a me ricevere ancora i suoi ringraziamenti e poi mi disse in un orecchio che a cena avrei mangiato un dolce fatto da lei. La storia delle iniezioni mi consentiva di prendermi confidenza con la nipotina e proprio un pomeriggio che a casa eravamo soli io ed Annalisa, andammo in camera sua per la quotidiana puntura, i suoi genitori erano fuori casa per i loro lavori, io la afferrai ai fianchi e la sdraiai sulle mie cosce stando seduto sul suo letto, dicendole che se avesse fatto capricci opponendosi alla punturina, la avrei sculacciata dolorosamente. Lei volle provocarmi scherzando ed allora la bloccai con un braccio e con la mano libera la sculacciai delicatamente e lei stette al mio gioco fingendo di provare dolore così poi le accarezzai le natiche e le sode cosce e, guardandola negli occhioni, non resistetti ad avvicinarmi al viso e baciarla in bocca e lei non si oppose neanche a quel "gioco" ed infatti mi diede ul bacino per poi chiedermi di insegnare a baciare come si deve ed allora mi scatenai ma con delicatezza a mordicchiarle lievemente le labbra e poi infilai la lingua in bocca stringendola ai fianchi, chiedendole poi se le era piaciuto ed a quel punto mi disse chiaramente che con me voleva provare tutto quello che faceva parte del sesso, dell'amore, perciò scopare e prenderselo pure nel culo, dato poi che proprio il culetto lo aveva già ben dilatato con pezzi di manico di scopa, ora voleva con me provarle tutte. Quindi, dopo averle praticato l'iniezione, le dissi di spogliarsi tutta e lo feci poi anch'io e la presi in braccio per standerla sul suo letto di schiena così potei allargarle le cosce ed iniziare una lunga leccata di figa. Quando iniziò a godere schizzando spruzzi di umori, le appoggiai il cazzo alla fighetta ed andai a baciarle il collo, poi dietro le orecchie e lei mi disse che le stava piacendo moltissimo e quando arrivò al suo primo orgasmo, le chiesi se le sarebbe piaciuto imparare a fare godere anche me solo con la sua boccuccia, ed infatti acconsentì accettando ed allora le spiegai come prendere in mano il cazzone e masturbarlo con il su e giù con la sua manina per farlo indurire un poco e dopo prenderlo in bocca scorrendo anche lì su e giù e roteando con la lingua sul glande che spiegai poi cosa stessi intendendo. Mi fece così il suo primo bocchino e devo dire che se la cavò brillantemente ed infine le sacricai in bocca una buona dosa di sborra che poi le spiegai cosa si intendeva; poi lei mi chiese se poteva provare il cazzo in figa ma, sapendo che aveva già provato ad infilarsi in culo un bastone di legno, allora le dissi che le avrei prima fatto provare al culo allargandoglielo il giusto, date le mie generose dimensioni. Disse poi che aveva un pò di paura ma la tranquillizzai spiegandole chesarei stato delicatissimo. La feci girare a pancia sotto e le spalancai le cosce, andando subito a slinguarle l'ano e lei cominciò poco dopo a gemere dicendomi poi di godere. Le infilai il Mignolo nella fighina stuzzicando insieme il clitoride e, dopo che cospargei ben bene molto gel al suo dolce ano, lo passai anche sul glande e lo appoggiai all'ano spimgendo lentissimamente, facendola così sussultare ed iniziai a spingerlo dentro fino a giungere all'anello che stringe il cazzo assai dolorosamente ma la voglia di sentire che era mia, che la stavo possedendo...cribbio che goduria! La penetrai dicendole che al culetto è sempre più doloroso che in figa ma lei a quel punto mi chiese di penetrarla con meno delicatezza e farmi sentire la scossa...parola che aveva trovato su un libretto porno che nascondeva in camera sua e così la penetrai sfondandola e facendola gridare, gemere. Io infine me ne venni tutto dentro il culetto ma dopo una breve pausa, lei mi baciò in bocca, mi prese il cazzo in bocca e, dopo lunge slinguate, mi chiese di incularla di nuovo ed io lo feci sfondandola scatenandomi facendole provare un gran dolore ma lei alla fine mi disse che in fondo le piaceva provare dolore. La feci in fondo godere sditalitandole il clitoride e godemmo sborrando insieme ed allora io, dopo averle sentito dire che gradiva sentire dolore col piacere, non feci altro che stenderla sulle mie gambe e le diedi una sonora sculacciata tanto dolorosa da farla urlare a lungo e poi la inculai nuovamente per la terza volta. Le dissi poi che la fighina gliela avrei sfondata domani e così fu ma lo racconterò in seguito, senza tralasciare i particolari.
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