Simulai un lieve incidente

di
genere
etero

Ero stato invitato da amici ad una festa mascherata ed allora ripristinai l'unico mio costume carnevalesco: un saio da Frate. Uscii di casa salendo in auto già vestito da Frate, suscitando espressioni di sbalordimento da parte dei miei vicini di casa, appunto i miei compaesani. Presi la strada per il paesino vicino al mio e, quando arrivai al muro di recinzione di un Istituto di aspiranti Suore, sentii il bisogno di approfittare dei cespugli intorno al muro e lì mi liberai di una lunga pipì con forte pressione schizzando ovunque. Durante la lunga pipì ebbi l'ispirazione per uno shcerzo alle religiose: farmi ritrovare da loro come uno ssfortunato Frate, rimasto privo di sensi in seguito ad uno sbandamento della mia auto che avvicinai appoggiando il paraurti anteriore ad un tronco di un albero e mi posizionai tutto appoggiato col torace sullo sterzo, chiaramente premendo così le trombe dell'auto che suonarono potentemente richiamando in poco tempo le religiose che nel sentire il suono lunghissimo, accorsero sul luogo dove simulavo l'essere svenuto con l'urto all'albero e si prodigarono per farmi rinsavire ma io continuavo a non riprendermi, così si misero in quattro a sollevarmi e portarmi dentro il Convento. Sempre ad occhi chiusi fui trasportato cun un lettino a ruotelle in una stanza dove poi mi posero su di un letto che sentivo soffice e ripresero i tentativi di farmi riprendere coscienza e, proprio mentre una Suora diceva all'altra chiamandola Sorella Margherita, di bagnarmi il viso, io finsi di risvegliarmi e dissi subito cosa mi stava accadendo se sentivo dire sorella Margherita ma io non ricordavo di avere Margherita come mia sorella ma lì le Suore non risposero dando poca importanza alla mia ben simulata perdita di memoria invece mi chiesero se avevo bisogno di bere e le risposi che sentivo solo il bisogno di riposare a letto, allora la Madre Superiore Suor Giovanna, ordinò a Suor Margherita di rimanere sempre lì ad assistermi in tutto e per tutto. Tutte loro uscirono e rimasi così solo con Margherita e subito mi diedi da fare in merito perchè dissi a lei che reputavo fosse mia sorella, se mi poteva accompagnare al bagno per una pipì urgente ma lei si alzò ed andò a prendere il noto attrezzo chiamato "pappagallo" e me lo infilò sotto le coperte del letto ma io le feci notare che avevo i polsi forse lussati nel tremendo urto all'albero, così sospirò poi si fece coraggio e, scopertomi la pancia, calandomi gli slip sulle cosce, prese il batacchio con la mano ed il semplice tocco sfiorandolo appena, causò una tale erzione da farmelo diventare grosso il doppio e lei rimase allibita ed imbarazzatissima, allora io recitai la parte del fratello che , quello lo ricordava bene, spesso si dilettava con la sorella pomiciando e godendo con i sessantanove e volle subito infilarle la lingua in bocca ma la Suora era in pieno disagio e poi si convinse che doveva recitare il ruolo di sorella peccatrice con me ed allora, già ben eccitata dal batacchione, si armò di sfrontatezza e si mise il bocca il mio generoso pene e, dopo lo introdusse nel pappagallo e mi fece orinare stupendamente. Poi, una volta lasciato in bagno il pappagallo pulito, tornò da me per ricompormi sotto le coperte ma invece la pregai di farsi baciare prima in bocca e lo fece senza scrupoli e slinguammo a lungo ma dopo fui io a chiederle di farmi un bel bocchino da brava sorellina e lei capì che le conveniva giocare con me, infatti, dopo che si ingoiò la mia lunga e densa sborrata, fu lei a chiedermi se volevo scoparla un poco e non me lo feci certo ripetere e la pregai così di mettersi a cavallo, ponendo la fighetta pelosissima sulla mia bocca e quando notò che il batacchio era dritto come un obelisco,si mise a cosce spalancate e mi aiutò a rigirarmi per mettermi sopra di lei e penetrarla così in figa. La scopata fu meravigliosa perchè al solo pensare che stavamo peccando fortemente, mi eccitava in maniera tale che , grazie al possedere dei profilattici, potei così sborrare senza pensieri. Per fortuna poco dopo sentimmo passi nel corrdidoio ed allora lei si fece trovare a pregare ed io finsi di dormire. La sorella che portò il vassoio del mio pranzo, rimase allibita ed incredula nel vedere sotto le coperte il gonfiore del batacchione ed allora Margherita volle scoprire le coperte per farle vedere il batacchione e la poveretta quasi urlò dalla sorpresa nel vedere il suo primo cazzo e così posò il vassoio e non sdegnò l'occasione per potere palpare, tastare il mio cazzo ed allora Margherita finse di svegliarmi e mi chiese se volevo scoparmi Suor Pasqualina.In un attimo mi abbassai bene gli slip e dissi a Margherita di fare sdraiare Pasqualina a cosce allargate e, senza preamboli e riscaldamenti, appoggiai il glande alla figa della, così mi dise margherita, vergine, Pasqualina e...zacchete, la penetrai facendola così urlare per il dolore causatole e, dopo che sgorgò molto sangue sul mio cazzo ancora dentro la fighina, scopai amcora la giovane suorina. La scopai ben tre volte e poi, dopo che Pasqualina chiedeva ancora cazzo, accordatomi con margherita, leccai alla exvergine l'ano e le dissi di leccare a sua volta il mio cazzo. Lei, guidata da Margherita mi lubrificò molto il cazzo ed allora la feci mettere in ginocchio, alla pecorina e giù ad infilarle il batacchio nel culo anche quello vergine. Nuovamente lei urò pazzamente e pianse per il dolore subìto nel deflorarle il culetto.
scritto il
2022-09-26
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