Finalmente al Glory Hole (parte II)
di
Marta G.
genere
prime esperienze
Giusto il tempo di asciugarmi la mano dalla prima sborrata che dal foro alle nostre spalle ecco uscire un altro cazzo. Questo era ancora mezzo moscio, scuretto e completamente coperto dal prepuzio.
“Vai Marta, avvicinati. Vediamo quanto diventa grosso quando si indurisce”
Ci avvicinammo entrambe, una alla destra e l’altra alla sinistra del foro da cui usciva questo nuovo membro con le nostre teste vicinissime al buco sul muro. Per prima cosa lo scappellai del tutto.
“Wow” dissi “senti come odora forte?”
“Certo, Marta, non puoi dire di conoscere l’odore di un cazzo finché non lo hai scappellato”
Iniziai a segarlo lentamente e poi un po’ più veloce, ma il cazzo non sembrava reagire molto. Quindi nonostante il forte odore che emanava decisi di provarlo in bocca. Succhia per un po’ avidamente la cappella, ma ancora nulla.
“Ora provo a darti una mano io Marta e vediamo come va”.
Cinzia mentre io leccavo golosa la cappella, iniziò a stuzzicare le palle belle gonfie dello sconosciuto, prima con le dita e poi con la lingua. La cosa sembrava piacergli un bel po’, infatti non appena Cinzia aveva cominciato a fargli questo servizietto ai coglioni il cazzo prese a crescermi in bocca. Era piuttosto corto anche da duro, ma la cappella, cosa che si poteva immaginare anche quando era floscio, raggiunse proporzioni smisurate. Faticavo davvero a tenerla in bocca, era violacea e molto scura e ormai fradicia della mia saliva. La tirai fuori dalla bocca e la pelle del cazzo non riusciva a risalire dal bordo inferiore della cappella da quanto era grossa.
“Cazzo Cinzia è enorme”
“Non fermarti; se non riesci a tenerla in bocca continua a leccarla mentre io mi lavoro le sue palle”
Il secondo cazzo che ci stavamo lavorando era sempre più rigido e io mi stavo dando un gran da fare per farlo godere leccandogli tutta la cappellona.
“Marta, quando decidi di farlo godere smetti di leccarlo tutto e concentrati su questo filetto che si vede nella parte inferiore della cappella” disse la mia amica indicandomi il punto preciso.
In quel momento non mi interessava prolungare il godimento della persona dall’altra parte del muro dato che nemmeno la conoscevo, così seguii subito il consiglio di Cinzia e con la punta della lingua cominciai a leccare insistentemente il punto più sensibile di quella enorme cappella. Poco dopo che facevo così si cominciarono a sentire i primi effetti, dall’altra parte del muro l’uomo stava chiaramente ansimando di piacere.
“Brava, sentilo; dai che ci siamo”
Mi scostai un attimo da sotto il cazzo per riposare la lingua che si stava intorpidendo un po’, proprio in quell’istante il nostro secondo cazzo cominciò ad eruttare sborra libero, per aria, senza che io lo toccassi, mentre la mia compagna di avventure gli stava ciucciando le palle.
“Cazzo” dissi
La sborrata mi aveva colta completamente di sorpresa; i primi quattro o cinque schizzi furono potentissimi e mi colpirono in pieno coprendomi di sperma caldo il reggiseno e le tette. Il resto della sborra colò lungo la corta asta del cazzo e Cinzia raccolse avidamente il resto di quella bella spruzzata.
“Accidenti avevo comprato il reggiseno nuovo per l’occasione, guarda come me lo ha ridotto”
“Sei terribilmente eccitante conciata in quel modo, lo sai?”
“Grazie” risposi arrossendo.
In effetti guardandomi il reggiseno e le tette tutte impiaccistrate di sborra mi eccitai anche io e sotto, nella zona della fighetta, cominciavo a sentire un po’ di umido che bagnava le mutandine.
“Sai inizio a bagnarmi, mi piace questo gioco” dissi
“Inizi a bagnarti? Guarda un po’ me” rispose Cinzia alzandosi e allargando le gambe in modo che vedessi la parte delle mutandine che ricopriva la sua figa. In effetti lei era già un lago, inutile dire che questo mi eccitò ancora di più.
Intanto imitando la mia compagna decisi di togliermi il reggiseno e lo utilizzai per pulirmi bene le tette, ma prima di metterlo via non potei fare a meno di assaggiare un po’ di quel succo di amore cha avevamo spremuto dal cazzo che ancora stava nel foro afflosciandosi. Lo sperma già non era più caldo, era denso e dal sapore deciso, quasi animalesco, come del resto era l’odore del pene che avevamo appena fatto godere, odore che ora aveva invaso tutta la nostra cabina ancora più forte.
“Ehi maialina, allora lo hai assaggiato eh? Ti piace la sborra?”
“Sì Cinzia, mi piace e in questa situazione ancora di più! Ne voglio ancora, ne voglio tanta”
“Non preoccuparti cara, oggi ti sazierai” disse ridacchiando la mia amica.
L’odore di sperma che avevo addosso mi aveva completamente esaltata e a quel punto ero pronta a fare qualsiasi cosa.
Intanto Cinzia raccolse con le dita le ultime gocce di sperma sulla cappella ormai quasi del tutto sgonfia che ancora era nel foro, ritirò la pelle del pene su e ringraziò il proprietario dell’attrezzo.
“Eccone un altro” dissi vedendo che dal buco a fianco usciva un bel cazzo sulla ventina di cm stavolta già bello duro e circonciso.
“Uhhh Cinzia, guarda, è circonciso! Dal vivo non ne avevo mai visti”
“Davvero?”
“Giuro”
“Non fa grossa differenza, a me piacciono più gli altri comunque. L’importante è lubrificarli bene che la cappella senza pelle è molto sensibile. Facciamoci colare sopra un bel po’ di saliva; fai come me”
Così dicendo Cinzia si alzò in piedi e con la bocca 10 cm sopra il cazzo cominciò a farci scivolare copiosamente la sua saliva calda. Io la imitai subito dopo. Il cazzo non rimase indifferente a quello che stavamo facendo, infatti presse a sussultare per aria.
“Cinzia guarda come lo muove”
“Ma no sciocchina, sono movimenti involontari del pene, probabilmente il contatto con la saliva bella calda sulla cappella scoperta gli provoca piacere ed eccitazione. Non dimenticare che parecchi di loro è da un po’ che si toccano di là dal muro e a giudicare dall’odore di lubrificante che emana lui è uno di quelli”
“Quante ne sai Cinzy?!”
“Ormai sono una veterana qua dentro, te l’avevo detto”
Detto ciò Cinzia, senza indugiare oltre, afferrò il cazzo e iniziò una decisa sega bimane con le mani che scivolavano su e giù su quella lunga asta e allo stesso tempo ruotavano, una in senso orario e l’altra in senso anti orario. Io rimasi sbalordita dalla sua bravura nel maneggiarlo.
“Marta mettiti sotto, veloce. Quando li sego così di solito non durano molto. Stavolta mi piacerebbe farti gustare il nettare caldo, se per te va bene!”
“Oh sì, grazie” risposi mettendomi sotto il cazzo.
“Aspetta così sei troppo lontana non è detto che schizzi così forte, vieni più sotto, poi casomai lo dirigo io”
“Ok”
Intanto dall’altra parte della stanza si iniziavano già a sentire i gemiti. E il proprietario in un inglese stravolto dal godimento chiese a Cinzia di fermarsi per prolungare il godimento e nel mentre provò a ritrarsi un po’ dal foro.
Ma Cinzia non fu d’accordo.
“Eh no amico, qui non facciamo trucchetti” rispose tra le risate e in un inglese perfetto, così dicendo gli tenne ben saldo il cazzo tra le mani continuando imperterrita la sega, non solo, vidi che aveva iniziato a concentrare tutti i movimenti delle sue manine nella zona della cappella; voleva farlo godere subito. Era bello sentire il suono che emettevano le sue mani attorno al cazzo insalivato, uno sciacquettìo dal ritmo sempre più veloce. E il nostro sconosciuto si lasciò sfuggire un forte gemito e non poté far altro che sborrare. Il primo schizzo probabilmente faceva un po’ da tappo essendo più denso e mi colpì nel seno sinistro, poi però Cinzia indirizzo la punta verso la mia bocca aperta e bramosa e mi arrivarono diretti sulla lingua, sul palato e in gola altri sei spruzzi belli abbondanti. Appena ebbe finito assaporai un po’ lo sperma tenendolo in bocca e senza ingoiarlo, facendo vedere alla mia amica quanto ne avevo preso. Poi chiusi la bocca è buttai giù tutta quella crema calda, la cosa mi mandò praticamente in estasi. Intano Cinzia gli puliva ben bene le ultime gocce ciucciandolo.
“Brava la mia Marta, non ti facevo così golosa sai? Ora però al prossimo uccello che esce mi devi ricambiare il piacere eh”
“Certo Cinzy, non vedo l’ora di vedere che tipo di cazzo uscirà fuori sta volta”
Fine seconda parte, continua….
“Vai Marta, avvicinati. Vediamo quanto diventa grosso quando si indurisce”
Ci avvicinammo entrambe, una alla destra e l’altra alla sinistra del foro da cui usciva questo nuovo membro con le nostre teste vicinissime al buco sul muro. Per prima cosa lo scappellai del tutto.
“Wow” dissi “senti come odora forte?”
“Certo, Marta, non puoi dire di conoscere l’odore di un cazzo finché non lo hai scappellato”
Iniziai a segarlo lentamente e poi un po’ più veloce, ma il cazzo non sembrava reagire molto. Quindi nonostante il forte odore che emanava decisi di provarlo in bocca. Succhia per un po’ avidamente la cappella, ma ancora nulla.
“Ora provo a darti una mano io Marta e vediamo come va”.
Cinzia mentre io leccavo golosa la cappella, iniziò a stuzzicare le palle belle gonfie dello sconosciuto, prima con le dita e poi con la lingua. La cosa sembrava piacergli un bel po’, infatti non appena Cinzia aveva cominciato a fargli questo servizietto ai coglioni il cazzo prese a crescermi in bocca. Era piuttosto corto anche da duro, ma la cappella, cosa che si poteva immaginare anche quando era floscio, raggiunse proporzioni smisurate. Faticavo davvero a tenerla in bocca, era violacea e molto scura e ormai fradicia della mia saliva. La tirai fuori dalla bocca e la pelle del cazzo non riusciva a risalire dal bordo inferiore della cappella da quanto era grossa.
“Cazzo Cinzia è enorme”
“Non fermarti; se non riesci a tenerla in bocca continua a leccarla mentre io mi lavoro le sue palle”
Il secondo cazzo che ci stavamo lavorando era sempre più rigido e io mi stavo dando un gran da fare per farlo godere leccandogli tutta la cappellona.
“Marta, quando decidi di farlo godere smetti di leccarlo tutto e concentrati su questo filetto che si vede nella parte inferiore della cappella” disse la mia amica indicandomi il punto preciso.
In quel momento non mi interessava prolungare il godimento della persona dall’altra parte del muro dato che nemmeno la conoscevo, così seguii subito il consiglio di Cinzia e con la punta della lingua cominciai a leccare insistentemente il punto più sensibile di quella enorme cappella. Poco dopo che facevo così si cominciarono a sentire i primi effetti, dall’altra parte del muro l’uomo stava chiaramente ansimando di piacere.
“Brava, sentilo; dai che ci siamo”
Mi scostai un attimo da sotto il cazzo per riposare la lingua che si stava intorpidendo un po’, proprio in quell’istante il nostro secondo cazzo cominciò ad eruttare sborra libero, per aria, senza che io lo toccassi, mentre la mia compagna di avventure gli stava ciucciando le palle.
“Cazzo” dissi
La sborrata mi aveva colta completamente di sorpresa; i primi quattro o cinque schizzi furono potentissimi e mi colpirono in pieno coprendomi di sperma caldo il reggiseno e le tette. Il resto della sborra colò lungo la corta asta del cazzo e Cinzia raccolse avidamente il resto di quella bella spruzzata.
“Accidenti avevo comprato il reggiseno nuovo per l’occasione, guarda come me lo ha ridotto”
“Sei terribilmente eccitante conciata in quel modo, lo sai?”
“Grazie” risposi arrossendo.
In effetti guardandomi il reggiseno e le tette tutte impiaccistrate di sborra mi eccitai anche io e sotto, nella zona della fighetta, cominciavo a sentire un po’ di umido che bagnava le mutandine.
“Sai inizio a bagnarmi, mi piace questo gioco” dissi
“Inizi a bagnarti? Guarda un po’ me” rispose Cinzia alzandosi e allargando le gambe in modo che vedessi la parte delle mutandine che ricopriva la sua figa. In effetti lei era già un lago, inutile dire che questo mi eccitò ancora di più.
Intanto imitando la mia compagna decisi di togliermi il reggiseno e lo utilizzai per pulirmi bene le tette, ma prima di metterlo via non potei fare a meno di assaggiare un po’ di quel succo di amore cha avevamo spremuto dal cazzo che ancora stava nel foro afflosciandosi. Lo sperma già non era più caldo, era denso e dal sapore deciso, quasi animalesco, come del resto era l’odore del pene che avevamo appena fatto godere, odore che ora aveva invaso tutta la nostra cabina ancora più forte.
“Ehi maialina, allora lo hai assaggiato eh? Ti piace la sborra?”
“Sì Cinzia, mi piace e in questa situazione ancora di più! Ne voglio ancora, ne voglio tanta”
“Non preoccuparti cara, oggi ti sazierai” disse ridacchiando la mia amica.
L’odore di sperma che avevo addosso mi aveva completamente esaltata e a quel punto ero pronta a fare qualsiasi cosa.
Intanto Cinzia raccolse con le dita le ultime gocce di sperma sulla cappella ormai quasi del tutto sgonfia che ancora era nel foro, ritirò la pelle del pene su e ringraziò il proprietario dell’attrezzo.
“Eccone un altro” dissi vedendo che dal buco a fianco usciva un bel cazzo sulla ventina di cm stavolta già bello duro e circonciso.
“Uhhh Cinzia, guarda, è circonciso! Dal vivo non ne avevo mai visti”
“Davvero?”
“Giuro”
“Non fa grossa differenza, a me piacciono più gli altri comunque. L’importante è lubrificarli bene che la cappella senza pelle è molto sensibile. Facciamoci colare sopra un bel po’ di saliva; fai come me”
Così dicendo Cinzia si alzò in piedi e con la bocca 10 cm sopra il cazzo cominciò a farci scivolare copiosamente la sua saliva calda. Io la imitai subito dopo. Il cazzo non rimase indifferente a quello che stavamo facendo, infatti presse a sussultare per aria.
“Cinzia guarda come lo muove”
“Ma no sciocchina, sono movimenti involontari del pene, probabilmente il contatto con la saliva bella calda sulla cappella scoperta gli provoca piacere ed eccitazione. Non dimenticare che parecchi di loro è da un po’ che si toccano di là dal muro e a giudicare dall’odore di lubrificante che emana lui è uno di quelli”
“Quante ne sai Cinzy?!”
“Ormai sono una veterana qua dentro, te l’avevo detto”
Detto ciò Cinzia, senza indugiare oltre, afferrò il cazzo e iniziò una decisa sega bimane con le mani che scivolavano su e giù su quella lunga asta e allo stesso tempo ruotavano, una in senso orario e l’altra in senso anti orario. Io rimasi sbalordita dalla sua bravura nel maneggiarlo.
“Marta mettiti sotto, veloce. Quando li sego così di solito non durano molto. Stavolta mi piacerebbe farti gustare il nettare caldo, se per te va bene!”
“Oh sì, grazie” risposi mettendomi sotto il cazzo.
“Aspetta così sei troppo lontana non è detto che schizzi così forte, vieni più sotto, poi casomai lo dirigo io”
“Ok”
Intanto dall’altra parte della stanza si iniziavano già a sentire i gemiti. E il proprietario in un inglese stravolto dal godimento chiese a Cinzia di fermarsi per prolungare il godimento e nel mentre provò a ritrarsi un po’ dal foro.
Ma Cinzia non fu d’accordo.
“Eh no amico, qui non facciamo trucchetti” rispose tra le risate e in un inglese perfetto, così dicendo gli tenne ben saldo il cazzo tra le mani continuando imperterrita la sega, non solo, vidi che aveva iniziato a concentrare tutti i movimenti delle sue manine nella zona della cappella; voleva farlo godere subito. Era bello sentire il suono che emettevano le sue mani attorno al cazzo insalivato, uno sciacquettìo dal ritmo sempre più veloce. E il nostro sconosciuto si lasciò sfuggire un forte gemito e non poté far altro che sborrare. Il primo schizzo probabilmente faceva un po’ da tappo essendo più denso e mi colpì nel seno sinistro, poi però Cinzia indirizzo la punta verso la mia bocca aperta e bramosa e mi arrivarono diretti sulla lingua, sul palato e in gola altri sei spruzzi belli abbondanti. Appena ebbe finito assaporai un po’ lo sperma tenendolo in bocca e senza ingoiarlo, facendo vedere alla mia amica quanto ne avevo preso. Poi chiusi la bocca è buttai giù tutta quella crema calda, la cosa mi mandò praticamente in estasi. Intano Cinzia gli puliva ben bene le ultime gocce ciucciandolo.
“Brava la mia Marta, non ti facevo così golosa sai? Ora però al prossimo uccello che esce mi devi ricambiare il piacere eh”
“Certo Cinzy, non vedo l’ora di vedere che tipo di cazzo uscirà fuori sta volta”
Fine seconda parte, continua….
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