Finalmente al Glory Hole (parte III)

di
genere
prime esperienze

Non dovemmo attendere molto, giusto il tempo di bere un sorso d’acqua e dal buco di fronte uscì un enorme cazzo nero. Sembrava fatto di ebano, era lungo sicuramente più di 20 centimetri, con le vene scolpite, la cappella proporzionata e cosparso di un’abbondante dose di lubrificante che lo rendeva luccicante. Insomma quel cazzo sembrava un miraggio.
“Cinzy è la cosa più bella che abbia mai visto”
“Visto Marta? Qui non è raro trovare qualche bel cazzo nero. Di sicuro lui è del centro Africa, è davvero scurissimo, vedi?”
Ma io già non la stavo più ascoltando, mi ero buttata su quell’arnese di slancio e avevo già iniziato a massaggiarlo con entrambe le mani sull’asta, mentre con la lingua assaporavo la sua cappella. Purtroppo tutto quel lubrificante non permetteva di intuire il reale sapore di quel magnifico attrezzo di piacere.
“Ma perché avrà messo tutto questo lubrificante, cavolo? Rovina il pompino”
“Vedi Marta, loro sperano sempre di ottenere qualcosa in più del pompino. E’ per questo che si è lubrificato per bene”
“Cioè, cosa intendi?” chiesi mentre continuavo il mio servizietto.
“Ti avevo detto che qui non ci sono limiti, magari spera che una di noi abbia già voglia di fare qualcosa di più”
“Io ancora non sono pronta, soprattutto per un affare così; tu vuoi?”
“Ancora è presto. E poi devi sdebitarti con me di quello di prima ricordi?” disse Cinzia mettendosi proprio sotto il cazzo.
Segavo e pompavo già da dieci minuti, ma quel cazzo era davvero duro da far venire.
“Ora gli dico se vuole toccarmi un po’ la figa, così si eccita da morire, vedrai” disse Cinzia.
Tradusse per il nostro amico quello che mi aveva detto e lui sfilò subito il cazzo dalle mie mani e fece uscire dal foro delle belle dita, anche queste proporzionate all’arnese che aveva appena tirato fuori. Cinzia mi fece scostare di lato e allargando bene le cosce si mise a cavalcioni del glory hole in modo che lui con le dita arrivasse a toccarle la figa. Lui frugò subito le mutandine di Cinzia che ormai erano già completamente fradice, dalla sua esclamazione non si aspettava di trovarla già così eccitata. Quasi frenetico scosto lo slippino e lasciò scoperto il sesso della mia amica, che era completamente depilato e già leggermente aperto. La fregò con forza con quei ditoni fino a trovare il clitoride, cosa che Cinzia sottolineo lasciandosi sfuggire un gemito. Anche lui dall’altra parte sicuramente stava continuando a darsi da fare con la mano libera sul suo cazzo, infatti mugolava di piacere sempre più insistentemente. Poi dopo un paio di minuti di ditalino tolse all’improvviso le dita e rimise dentro il cazzo. Io velocissima iniziai a segargli con foga solamente la cappella scoperta, volevo farlo godere assolutamente. Cinzia era già pronta e a bocca aperta sotto di lui. Gemette ed inizio a sborrare, nessuno schizzo, la sborra colava lentamente ed entrava nella bocca della mia amica, tutta, fino all’ultima goccia. Cinzia la butto giù con un sorriso soddisfatto.
“Mmm, Cinzia mi ha delusa, pensavo che schizzasse tanto di più”
“E’ normale che cazzi così lunghi schizzino un po’ di meno; ricordati, lo sperma deve fare più strada per trovare la via d’uscita” rispose Cinzia lasciandomi ammirata per le sue conoscenze in fatto di sesso.
“Marta il prossimo ti va di tenerlo tra le tette? Tu ce la fai, io purtroppo ho le tettine piccole e non riesco”
“Ma certo, sono qua per provare tutto”
Dal foro di fianco venne fuori un bell’uccello duro e con grosse vene violacee in rilievo, la cappella era già scoperta e dal buchetto dell’uretra già faceva capolino una goccetta di liquido prespermatico che leccai avidamente, passai la lingua su quel nettare afrodisiaco e scostando poi leggermente la testa dalla punta del pene il liquido preseminale, rimanendo attaccato sia alla punta delle mia lingua che alla cappella, formò una specie di filo di bava quasi trasparente che Cinzia notò subito.
“Wow, Marta, guarda come sbava questo cazzo; è eccitatissimo, mi piacciono quelli che si bagnano così”
“Anche a me piacciono tanto” risposi iniziando a segare il pene che avevo di fronte tirando su e giù lentamente la pelle del prepuzio.
“Ora ti metto del lubrificante tra i seni Marta, almeno vedrai che scorre meglio quando ce lo sistemiamo; non vorrei provocargli fastidio poverino”
Detto questo Cinzia prese a massaggiarmi i seni con le mani unte di un liquido trasparente fortunatamente inodore. Lo passò prima nel solco tra le tette e poi anche sui capezzoli e sulle loro areole, il passaggio della sua mano leggera su queste zone erogene mi fece partire un brivido lungo tutta la schiena, non avevo mai avuto fantasie saffiche, ma il suo tocco sapiente mi fece sciogliere. Quando fui pronta, la mia amica, mi fece accostare al foro da cui usciva il pene con la mia quarta abbondante. Il cazzo puntava fiero e ormai durissimo verso l’alto. Cinzia quasi abbracciandomi da dietro schiacciò le mie tette l’una contro l’altra imprigionandoci in mezzo il cazzo dello sconosciuto. Spiegò al nostro dirimpettaio cosa gli stavamo facendo, tanto perché non avesse dubbi a riguardo.
“Glielo dico quello che facciamo, perché non tutti riescono a capirlo e in più li eccita molto sentire le nostre voci sai?”
“Davvero, bene lo terrò a mente”
Nel frattempo Cinzia alternava strizzamenti tra le poppe e strofinamenti della cappella sui capezzoli. Quando stringeva le tette attorno alla verga io facevo su e giù ritmicamente segandolo con i miei seni e la cappella si copriva e scopriva seguendo il mio movimento. Mentre quando il filetto della cappella strofinava nelle mie zone più sensibili mi lasciava quasi senza fiato per il piacere, tanto che i capezzoli adesso erano duri come due ciliegie acerbe. Facendo tesoro di quello che aveva detto in precedenza Cinzia cominciai a supplicare il nostro amico di riempirmi le tette di sborra.
“Ehi, non sapevo che parlassi così bene l’inglese”
“Sai di filmati porno sul genere ne ho visti diversi in questo ultimo periodo” risposi compiaciuta.
Anche Cinzia allora si unì alle mie richieste di sperma. Questo nostro continuo supplicare non lasciò assolutamente indifferente lo sconosciuto. Dopo poco tempo infatti cominciò a grugnire come un porco e il suo bel cazzo prese a schizzare un fiume di sborra. Schizzava al ritmo con cui io facevo su e giù con le tette e ogni spruzzo mi colpiva il mento per poi colare lungo il collo fino al solco tra i seni. Sembrava davvero non finire più di farla.
“Cavolo ma quanta ne ha?” strillò Cinzia “saranno stati almeno dieci giorni che questo non si svuotava”
Lasciammo che il cazzo finisse di scaricare tutta la sua mercanzia e lo guardammo afflosciarsi tra le mie tette, poi l’anonimo dall’altra parte lo ritrasse ringraziando. Ero coperta di sperma caldo, sui seni, sulla pancia e il rivoletto di liquido seminale si era fermato a causa dell’elastico delle mutandine altrimenti sarebbe colato anche più giù.
“Marta vogliamo sfilarcele le mutandine, ormai sono tutte bagnate, mica mi dirai che ti vergogni di me? Non sarebbe la prima volta che ti vedo completamente nuda”
“Ma no figurati, ma sai il contatto del tessuto bagnato dello slip sulla fighetta mi ha sempre arrapato molto. Non saprei perché. Comunque ora le sfilo”
Ci togliemmo entrambe le mutandine e guardando il cavallo delle mie quasi mi vergognai un po’ per quanti umori ci fossero e lo noto anche la mia amichetta chiaramente.
“Accidenti Marta anche tu ti bagni da morire eh? Bene, bene queste belle mutandine fradice adesso le usiamo per segare il nostro prossimo amico. Vedrai appena gli dico cosa sto usando per masturbarlo come impazzisce” mi disse ridendo la mia compagnia di giochi.
“Sai che non avevo mai pensato a una cosa del genere?”
“Perché pensi ti abbia fatto tenere addosso le mutandine fino ad ora Marta?”
“Ne sai proprio un più del diavolo tu!” dissi scherzando.
Intanto la fighetta inizia a dolermi un po’, tutti quei cazzi che avevamo fatto godere mi avevano eccitata non poco e a desso sentivo il clitoride pulsarmi come non era mai successo prima. Non potei trattenermi dallo scendere con la mano sotto la strisciolina di pelo pubico che avevo ben rasato prima di partire e dal toccarmi un attimo lì, sul punto più sensibile.
“Ehi porcellina, cosa fai? Ti vedo sai?” disse Cinzia “Lo sai che guardarti mentre ti tocchi coperta di sperma mi manda in estasi?”
“Scusa ma non ho saputo trattenermi”
Mentre mi toccavo, Cinzia prese a leccarmi le tette e il pancino ripulendomi dall’abbondante sborrata che avevo preso prima. La sua lingua leggera e saettante sul mio corpo, unita al tocco delle mie dita sul sesso mi fece perdere subito il controllo. Sentii l’orgasmo montare immediatamente ed era uno di quegli orgasmi impossibili da fermare, potente mi squassò tutta, dalla figa, passando per la schiena e finendo nella testa. Non riuscii a trattenere i gemiti del mio piacere che durò un bel po’.
“Brava godi, godi, non fermarti” mi diceva la mia amica mentre stavo provando uno degli orgasmi più intensi che avessi mai avuto.
Mentre ci stavamo dedicando un po’ a me stesso probabilmente ci eravamo distratte perché dalla parete di fronte ci stavano aspettando ben due cazzi, uno di fianco all’altro.
“Bene Marta, appena ti sei ripresa tu prendi quello di sinistra e io quello di destra; tieni le tue mutandine, io prendo le mie e ti faccio vedere come fare”
Fine terza parte…continua.
scritto il
2018-08-23
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