Lettera (a fica) aperta a voi lettori.
di
Semiramis
genere
orge
I cambi di stagione per me, sono tremendi.
Non so voi ma mi influenzano molto, mi prendono terribilmente il corpo e il pensiero. Sono particolari perché sono un evolversi di sensazioni.
Puntualmente che sia l'inizio dell'estate di cui vi ho già raccontato, sia l'arrivo dell'autunno che è in corso, io perdo le staffe.
Perdo il controllo della mia intimità, sento il sopravvento delle voglie sulla riflessione e che io abbia o meno rapporti, ho necessità di masturbarmi.
Ho bisogno di placare le mie voglie, di uscire da quella tensione che mi parte dalle mutande e si dirama in tutto in corpo.
Cresce e culmina nei polpastrelli che in automatico vanno fin giù, sollevano l'elastico delle mutandine e iniziano a levigare il clitoride.
In questi giorni sono libera dal lavoro e il mio corpo si assesta dopo le vacanze estive. Solitamente nei periodi in cui faccio scorpacciate di libidine, mi inebrio di quell'appetito ostinato e tormentoso di sesso.
Sono masochista, mi piace passare giorni interi provocando la mia voglia senza mai soddisfarla, cerco di resistere, voglio restare in quello stato tossico in cui ho un solo pensiero: il piacere. A questo non cederò fino a quando non mi diventerà impossibile gestire il mio sesso che ribolle.
E quindi volete sapere cosa faccio?
Mi riempio di materiale erotico, leggo racconti soprattutto. Mi leggo nelle scene e nelle situazioni. Sono giorni che mi devo concedere, mi metto in libertà, lascio la mia fica libera.
Mentre leggo o scrivo per voi me la guardo pulsare nell'eccitazione, la lascio appiccicarsi nei suoi desideri, ma non la tocco.
Fin quando lei non mi possiede io la controllo e la lascio fornirmi di tutto ciò che mi serve per scrivere. Sono una bohémien, il vino che mi somministro è la mia fica pulsante e in cerca di attenzione. Ma io la lascio libera, le faccio bagnare le lenzuola, la faccio accoccolare nei vestiti leggeri che posso ancora permettermi per questa strana calura settembrina.
Le faccio prendere aria, aprendo disgustosamente le gambe in piena libertà.
Questa sera sono qui, insieme a lei.
La guardo e penso se sia il caso di farla felice ma poi penso a voi, ai miei lettori.
Penso a chi scrive e che mi fa diventare lettrice a sua volta e allora posso resistere ancora un po' per tutto questo.
Posso tenerla a pulsare tra le mie cosce, posso farla strisciare fino alla mia testa a produrre le più sporche fantasie. Ciò che scrivo è merito o demerito suo, uso i polpastrelli per scrivere quando dovrei tenerli lì... tra la polpa della mia gonfia e ricca fica.
Perdonate la spontaneità ma le piace vantarsi!
Quanto le piace farmi dire che sono sporca, che ho i pensieri peggiori su uomini e donne.
Vorrei resistere ve lo giuro, io e lei abbiamo un nemico comune: l'orgasmo.
Vorremmo restare in quel perenne stato di stimolazione e piacere che lo precede.
Quella situazione stupenda in cui daresti tutto di te a chiunque, ti faresti oggetto per chiunque.
Sono dipendente non tanto dal sesso ma dalla sessualità. Ho bisogno di fare sessualità quasi ogni giorno e devo ringraziare solo lei, le sue scosse fitte, le scintille che ne nascono a contatto con la sua calda umidità.
I pensieri, i pensieri sono un martirio.
I più bei cazzi, le più carnose fiche, tette, culi, lingue...
È una macchina, trasmette alla mia testa tutto ciò che vuole che io veda e allora lì mi innervosisco.
Pianto le mani nelle spalline della poltrona e guardo un porno.
Fletto le gambe, soffro.
Non posso mollare, ho bisogno di vederlo.
Dovreste vedere il mio clitoride, fa capolino tra le mie grandi labbra inzuppato di umori, mi saluta e mi chiede aiuto e io lo lascio affondare in quel mare di goduria.
Non lo salvo, ce la faccio anche oggi, vincerò anche oggi e domani potrò scrivere ancora.
Un'altra idea. Un'altra perversione, qui è richiesta la vostra collaborazione, sapete?
Guardate la mia immagine in basso o immaginatemi come più vi piace.
Pensatemi con voi, pensatemi pronta ad esaudire i vostri desideri.
Voglio sentirmi vostra.
Guardate quell'immagine e pensate.
Le mani che mi scendono dai seni tondi e pieni fin giù, sui fianchi.
Sono ancora bagnati dal tuffo che ho fatto nelle acque dell'Adriatico.
E poi venite, venite con me. Toccatela insieme a me. Esplode tra le vostre mani.
È carnosa ed umida, ricca di nettare, è tutta per voi. Sento le vostre mani tra le sue belle e lisce pieghe, ma come fate? Quanti siete?
Vedo mani che mi lisciano il corpo ovunque, non affannatevi ce n'è per tutti e tutte.
Fate piano, toccatemi... fatemi vostra.
Alcuni mi stringono i prosperosi seni, altri sono giù, tra le mie bianche e sottili mutandine.
Mi piace avere l'attenzione, attenzione di mani, occhi e sessi eccitati.
Immagino i vostri commenti, non ne voglio di puliti, voglio commenti di sesso.
Mi sto esibendo qui per voi e mi gratificano le vostre sporche fantasie sul mio corpo.
Qualcuno azzarda a leccarmi, sento una donna mordermi i fianchi e assaggiarli.
Le vorrei tanto chiedere se le piace il mio sapore, mi circondano alcuni membri in erezione. Li vedo, intorno al mio letto.
Un catalogo di piselli eccitati a guardare la vetrina di femmina che espongo.
Mi piace essere circondata da questi sessi, le erezioni cantano la bellezza sia maschile che femminile e io sono onorata nel vedere tanti cazzi dritti e robusti a far festa per la mia esibizione.
Ora venite qui, dico a te.
Alzo le gambe e ti mostro i miei orifizi.
Culo e fica legati da un rivolo d'amore per tutti voi, per i miei spettatori d'eccezione.
Qualcuno fa circonduzione del mio culo con l'indice, altri spostano appena le labbra della mia fica per sentirne la consistenze per comprendere quanta polpa contiene quel frutto maturo. Mi eccito, vi farei qualunque cosa, a turno. Non lascerei uno solo/ una sola di voi senza avere una piccola parte del mio corpo caldo e tremante.
Quello che volevo, finalmente.
Un grosso pacco duro mi si avvicina, si esibisce e io ricambio. Gli apro meglio la mia intimità. Dall'altro lato una donna, munita di una fica con un grosso clitoride si accosta e mi strizza i capezzoli, la lascio toccare.
Che goduria!
Godo ad esibirmi per voi!
Ora l'eccitazione sale, i commenti vanno giù a valanga. Pesanti e sporchi.
Mi iniziate a dire di cosa vorreste farmi coi vostri piselli, vedo palle gonfie di sesso e di voglia. Mi pare di aver sentito qualcuno dire che vuole che gliele svuoti.
-Accomodati, vieni a dirmelo, era pur ora che qualcuno mi dicesse che vuole farsi svuotare le palle da me!-
Gli afferro il cazzo tra le mani e prendo a segarlo, se lo merita. Mi ha trattata come la mia passera voleva essere trattata.
Da umile serva di cazzi assetati di piacere per me. Iniziate finalmente a dire tutti qualcosa di sozzo. Gemo.
Poi una di voi, si masturba davanti a me.
Le tocco la fica, ricambia.
Mi dice che sono una gran maiala.
La lascio fare, piace a me e piace a lei e soprattutto fa bene alle nostre passere eccitate.
Sento qualcuno lavorare ai miei piedi, avevo dimenticato voi amanti del piede.
Fate pure, non mi disturbate.
Sono tutta per voi! Sono in vetrina.
Alcuni mi strofinano il cazzo sulla pianta, altri mi ciucciano il tallone o le dita, fate.
Il mio corpo, il mio amore è per voi guardone e guardoni, il piacere è anche e soprattutto per me che mi esibisco.
Uno tra i più spavaldi e porci mi svuota le palle sulla pancia. Ho cura di raccogliere quel seme, quella firma sporca sul mio corpo.
Iniziate a venire, a godere di me.
Mi piace, e giù commenti logori.
Commenti da strada.
Chi me lo vuole sbattere ovunque, chi mi dice che sono una pompinara.
Tutto vero!
Vi svuotate adosso a me e le donne mi aiutano a pulirmi dal seme.
Invidiano la mia forza, il coraggio di esibirmi per il piacere.
Anche loro godono insieme a me e l'odore di sessi usati e di seme riempie l'aria.
Uno mi appoggia il cazzo in faccia e mi riversa il suo succo presso le labbra. Gli stampo un bacio sulla cappella e gli chiedo di tornarmi ad ammirare e di non risparmiarsi le parole sporche e le battute licenziose sul mio conto.
Continuiamo, tutti insieme.
Si gode e si usa il mio ed il vostro corpo.
Ma la vetrina non è fatta solo per essere ammirata, entrate e dite a chi espone cosa pensate della
sua merce, se è di valore, se ne è valsa la pena.
Voglio che questa confessione dozzinale e fatta di sesso sia riempita di commenti sporchi e spontanei.
Chiedo a tutti quelli che mi hanno fatto visita di lasciare per iscritto i loro pensieri.
Quelli maliziosi ed eleganti, quelli sporchi e tripudio di turpiloquio.
Voglio scrivere a due, quattro, otto, dieci... mani. Voglio rispondere a quei commenti sporchi su di me, sul mio corpo.
Fin quando terrò testa alla mia fica mi esibirò per voi, farò sesso coi vostri pensieri, con le vostre sporche menti.
Vi aspetto.
Verba volant, scripta manent.
Non so voi ma mi influenzano molto, mi prendono terribilmente il corpo e il pensiero. Sono particolari perché sono un evolversi di sensazioni.
Puntualmente che sia l'inizio dell'estate di cui vi ho già raccontato, sia l'arrivo dell'autunno che è in corso, io perdo le staffe.
Perdo il controllo della mia intimità, sento il sopravvento delle voglie sulla riflessione e che io abbia o meno rapporti, ho necessità di masturbarmi.
Ho bisogno di placare le mie voglie, di uscire da quella tensione che mi parte dalle mutande e si dirama in tutto in corpo.
Cresce e culmina nei polpastrelli che in automatico vanno fin giù, sollevano l'elastico delle mutandine e iniziano a levigare il clitoride.
In questi giorni sono libera dal lavoro e il mio corpo si assesta dopo le vacanze estive. Solitamente nei periodi in cui faccio scorpacciate di libidine, mi inebrio di quell'appetito ostinato e tormentoso di sesso.
Sono masochista, mi piace passare giorni interi provocando la mia voglia senza mai soddisfarla, cerco di resistere, voglio restare in quello stato tossico in cui ho un solo pensiero: il piacere. A questo non cederò fino a quando non mi diventerà impossibile gestire il mio sesso che ribolle.
E quindi volete sapere cosa faccio?
Mi riempio di materiale erotico, leggo racconti soprattutto. Mi leggo nelle scene e nelle situazioni. Sono giorni che mi devo concedere, mi metto in libertà, lascio la mia fica libera.
Mentre leggo o scrivo per voi me la guardo pulsare nell'eccitazione, la lascio appiccicarsi nei suoi desideri, ma non la tocco.
Fin quando lei non mi possiede io la controllo e la lascio fornirmi di tutto ciò che mi serve per scrivere. Sono una bohémien, il vino che mi somministro è la mia fica pulsante e in cerca di attenzione. Ma io la lascio libera, le faccio bagnare le lenzuola, la faccio accoccolare nei vestiti leggeri che posso ancora permettermi per questa strana calura settembrina.
Le faccio prendere aria, aprendo disgustosamente le gambe in piena libertà.
Questa sera sono qui, insieme a lei.
La guardo e penso se sia il caso di farla felice ma poi penso a voi, ai miei lettori.
Penso a chi scrive e che mi fa diventare lettrice a sua volta e allora posso resistere ancora un po' per tutto questo.
Posso tenerla a pulsare tra le mie cosce, posso farla strisciare fino alla mia testa a produrre le più sporche fantasie. Ciò che scrivo è merito o demerito suo, uso i polpastrelli per scrivere quando dovrei tenerli lì... tra la polpa della mia gonfia e ricca fica.
Perdonate la spontaneità ma le piace vantarsi!
Quanto le piace farmi dire che sono sporca, che ho i pensieri peggiori su uomini e donne.
Vorrei resistere ve lo giuro, io e lei abbiamo un nemico comune: l'orgasmo.
Vorremmo restare in quel perenne stato di stimolazione e piacere che lo precede.
Quella situazione stupenda in cui daresti tutto di te a chiunque, ti faresti oggetto per chiunque.
Sono dipendente non tanto dal sesso ma dalla sessualità. Ho bisogno di fare sessualità quasi ogni giorno e devo ringraziare solo lei, le sue scosse fitte, le scintille che ne nascono a contatto con la sua calda umidità.
I pensieri, i pensieri sono un martirio.
I più bei cazzi, le più carnose fiche, tette, culi, lingue...
È una macchina, trasmette alla mia testa tutto ciò che vuole che io veda e allora lì mi innervosisco.
Pianto le mani nelle spalline della poltrona e guardo un porno.
Fletto le gambe, soffro.
Non posso mollare, ho bisogno di vederlo.
Dovreste vedere il mio clitoride, fa capolino tra le mie grandi labbra inzuppato di umori, mi saluta e mi chiede aiuto e io lo lascio affondare in quel mare di goduria.
Non lo salvo, ce la faccio anche oggi, vincerò anche oggi e domani potrò scrivere ancora.
Un'altra idea. Un'altra perversione, qui è richiesta la vostra collaborazione, sapete?
Guardate la mia immagine in basso o immaginatemi come più vi piace.
Pensatemi con voi, pensatemi pronta ad esaudire i vostri desideri.
Voglio sentirmi vostra.
Guardate quell'immagine e pensate.
Le mani che mi scendono dai seni tondi e pieni fin giù, sui fianchi.
Sono ancora bagnati dal tuffo che ho fatto nelle acque dell'Adriatico.
E poi venite, venite con me. Toccatela insieme a me. Esplode tra le vostre mani.
È carnosa ed umida, ricca di nettare, è tutta per voi. Sento le vostre mani tra le sue belle e lisce pieghe, ma come fate? Quanti siete?
Vedo mani che mi lisciano il corpo ovunque, non affannatevi ce n'è per tutti e tutte.
Fate piano, toccatemi... fatemi vostra.
Alcuni mi stringono i prosperosi seni, altri sono giù, tra le mie bianche e sottili mutandine.
Mi piace avere l'attenzione, attenzione di mani, occhi e sessi eccitati.
Immagino i vostri commenti, non ne voglio di puliti, voglio commenti di sesso.
Mi sto esibendo qui per voi e mi gratificano le vostre sporche fantasie sul mio corpo.
Qualcuno azzarda a leccarmi, sento una donna mordermi i fianchi e assaggiarli.
Le vorrei tanto chiedere se le piace il mio sapore, mi circondano alcuni membri in erezione. Li vedo, intorno al mio letto.
Un catalogo di piselli eccitati a guardare la vetrina di femmina che espongo.
Mi piace essere circondata da questi sessi, le erezioni cantano la bellezza sia maschile che femminile e io sono onorata nel vedere tanti cazzi dritti e robusti a far festa per la mia esibizione.
Ora venite qui, dico a te.
Alzo le gambe e ti mostro i miei orifizi.
Culo e fica legati da un rivolo d'amore per tutti voi, per i miei spettatori d'eccezione.
Qualcuno fa circonduzione del mio culo con l'indice, altri spostano appena le labbra della mia fica per sentirne la consistenze per comprendere quanta polpa contiene quel frutto maturo. Mi eccito, vi farei qualunque cosa, a turno. Non lascerei uno solo/ una sola di voi senza avere una piccola parte del mio corpo caldo e tremante.
Quello che volevo, finalmente.
Un grosso pacco duro mi si avvicina, si esibisce e io ricambio. Gli apro meglio la mia intimità. Dall'altro lato una donna, munita di una fica con un grosso clitoride si accosta e mi strizza i capezzoli, la lascio toccare.
Che goduria!
Godo ad esibirmi per voi!
Ora l'eccitazione sale, i commenti vanno giù a valanga. Pesanti e sporchi.
Mi iniziate a dire di cosa vorreste farmi coi vostri piselli, vedo palle gonfie di sesso e di voglia. Mi pare di aver sentito qualcuno dire che vuole che gliele svuoti.
-Accomodati, vieni a dirmelo, era pur ora che qualcuno mi dicesse che vuole farsi svuotare le palle da me!-
Gli afferro il cazzo tra le mani e prendo a segarlo, se lo merita. Mi ha trattata come la mia passera voleva essere trattata.
Da umile serva di cazzi assetati di piacere per me. Iniziate finalmente a dire tutti qualcosa di sozzo. Gemo.
Poi una di voi, si masturba davanti a me.
Le tocco la fica, ricambia.
Mi dice che sono una gran maiala.
La lascio fare, piace a me e piace a lei e soprattutto fa bene alle nostre passere eccitate.
Sento qualcuno lavorare ai miei piedi, avevo dimenticato voi amanti del piede.
Fate pure, non mi disturbate.
Sono tutta per voi! Sono in vetrina.
Alcuni mi strofinano il cazzo sulla pianta, altri mi ciucciano il tallone o le dita, fate.
Il mio corpo, il mio amore è per voi guardone e guardoni, il piacere è anche e soprattutto per me che mi esibisco.
Uno tra i più spavaldi e porci mi svuota le palle sulla pancia. Ho cura di raccogliere quel seme, quella firma sporca sul mio corpo.
Iniziate a venire, a godere di me.
Mi piace, e giù commenti logori.
Commenti da strada.
Chi me lo vuole sbattere ovunque, chi mi dice che sono una pompinara.
Tutto vero!
Vi svuotate adosso a me e le donne mi aiutano a pulirmi dal seme.
Invidiano la mia forza, il coraggio di esibirmi per il piacere.
Anche loro godono insieme a me e l'odore di sessi usati e di seme riempie l'aria.
Uno mi appoggia il cazzo in faccia e mi riversa il suo succo presso le labbra. Gli stampo un bacio sulla cappella e gli chiedo di tornarmi ad ammirare e di non risparmiarsi le parole sporche e le battute licenziose sul mio conto.
Continuiamo, tutti insieme.
Si gode e si usa il mio ed il vostro corpo.
Ma la vetrina non è fatta solo per essere ammirata, entrate e dite a chi espone cosa pensate della
sua merce, se è di valore, se ne è valsa la pena.
Voglio che questa confessione dozzinale e fatta di sesso sia riempita di commenti sporchi e spontanei.
Chiedo a tutti quelli che mi hanno fatto visita di lasciare per iscritto i loro pensieri.
Quelli maliziosi ed eleganti, quelli sporchi e tripudio di turpiloquio.
Voglio scrivere a due, quattro, otto, dieci... mani. Voglio rispondere a quei commenti sporchi su di me, sul mio corpo.
Fin quando terrò testa alla mia fica mi esibirò per voi, farò sesso coi vostri pensieri, con le vostre sporche menti.
Vi aspetto.
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