Torni pure a trovarci ( 1 di 2 )
di
Hermann Morr
genere
esibizionismo
" Ma è tutta colpa tua comunque. Ero una persona a modo da ragazza, poi sei arrivato tu e mi hai aperto il vaso di Pandora.. "
La parte più dura di qualunque matrimonio è che la moglie periodicamente vorrà comunicare. Dove in gergo femminile " comunicare " significa che tu ascolti, taci, devi rimanere serio, ogni tanto anche annuire, mentre lei inanella delle enormità fuori dal mondo.
Quella notte mi toccava. Dopo la vacanza in Valtellina c'era stato un periodo di pace, i sensi placati, i figli che dovevano prepararsi alla scuola, e l'aperitivo nel bar del piazzale che bastava a essere felici.
Non poteva durare.
Sapevo che non avrebbe potuto durare per sempre.
" Prima non mi bastava più il piacere. Adesso il dolore. Scavo sempre più in basso e non so cosa farò quando toccherò il fondo e non ci sarà più altro."
" Fai quel che faccio io con i Topolini " - risposi - " Dopo averli letti li lascio in cantina qualche mese, tempo di dimenticare, e poi ricomincio.
Voglio dire che se tu ricominciassi dalle basi, troveresti dei particolari che la prima volta ti erano sfuggiti. "
Lei si girò sul fianco, faccia a faccia nel buio, mano sulla mia spalla.
" Quando avrò toccato davvero il fondo ci penserò. "
" E come dovresti toccarlo ? Devo appenderti in cantina coi salami e bacchettarti ? "
" Quello non arriverebbe all'anima. Invece se ti vedessi con un'altra, a scoparci, sarebbe peggio che morire. "
" Ma PD, da dove ti escono. Non se ne parla ! Primo perchè dopo mi accuseresti a prescindere anche se l'idea è tua. Secondo perchè in seguito saresti capace di mettere in mezzo un uomo ! "
Non ne volevo sentir parlare, e infatti dopo quella notte non se ne parlò più, per un periodo, ma non voleva dire nulla.
Anche se in silenzio, non aveva desistito, e me ne dovetti rendere conto quando arrivò il giorno più temuto dell'anno.
Quello del rinfresco aziendale.
Si, perchè la moglie è impiegata presso una azienda, e gli psicologi aziendali ritenevano che periodicamente ogni reparto dovesse rafforzare lo spirito di squadra con una festina nella sala mensa, compresa di bibite e spumante dolce avanzato dal capodanno.
Erano inoltre ammessi i coniugi per generare il senso di familiarità mentre gli animatori esibivano per l'occasione le loro migliori routines di PNL.
Io ero sempre riuscito a scamparla, anche fingendomi colpito da rare malattie infettive o da lutti familiari, ma quella volta non ci fu verso, aveva messo in chiaro che sarei venuto al rinfresco vivo o morto, e che avrei anche dovuto mettere il completo da comunione.
Così mi trovai in quello stanzone quadrato, tavoli lunghi accatastati alle pareti per fare spazio, tranne due che reggevano le bibite e i dolci, un bicchiere di aranciata amara in mano, impalato a chiedermi chi fossero i colleghi della moglie e chi i familiari. Ad ogni modo c'era molta braga.
Naturalmente tutti gli altri sembravano conoscere tutti, parlavano, le voci formavano un unico suono che mi pesava nella testa, aspettavo che passasse abbastanza tempo da poter uscire a respirare senza sembrare scortese.
Ma prima che potessi uscire entrò lei, che doveva essere la diva degli uffici e sembrava uscita da un racconto erotico.
Era slanciata, bionda con la coda di cavallo, pelle luminosa, vestito assurdamente stretto in vita per far risaltare il seno.
Tutta la braga libera l'aveva subito circondata, lei salutava uno ad alta voce, lo toccava, poi subito gli voltava le spalle e passava a un altro, li timbrava tutti, a nessuno permetteva veramente di avvicinarsi.
Ammetto che anche io stavo ancora a fissarla quando arrivò Moglie a recuperarmi.
Aveva mollato i colleghi e mi era comparsa accanto, subito mi aveva preso la mano e l'aveva portata dietro ai suoi fianchi, che vedessero tutti.
Ero sceso lungo il suo abito nero fino a trovare la maniglia di ciccia e artigliarla, come aggrapparsi a una boa dove non si tocca per tirare un respiro prima di tornare a nuotare.
" Bella vero ? Piace a tutti. Anche a te, vedo. Però non far vedere che parliamo di lei adesso. "
" Bella da guardare, ma mi sembra una Signorina Silvani alla millesima potenza, non la toccherei neanche con le molle del camino. "
" Devi sapere invece che la toccherai molto da vicino. Non so se ricordi un discorso che avevamo fatto.. "
" Con tutti i farfalloni giovani che ha, perchè dovrebbe venire da me con la panza e tutto ? E' amica tua ? "
La moglie aveva messo la mano sulla mia e a sua volta stringeva fino a far male.
" E' una vipera, competitiva, stronza puttana. Vorrei strozzarla. " - rispose - " E' per questo che ti scoperà, sa che sei mio marito, le ho fatto arrivare voce di quanto mi fido di te. Vedrai che non ti si scollerà neppure se la prendi a calci. "
Detto questo mi mollò nuovamente da solo li in mezzo, per darmi un tono mi versai un altro bicchiere di non so che bibita, e poco dopo vidi la Silvani 2.0 arrivare come un missile a ricerca, preceduta da una ondata di profumo.
Si presentò come collega e amicissima della moglie, subito sfoderò tutto il repertorio classico: toccare il braccio, mostrare il collo, chiedermi di portarle una bibita, frullamento di ciglia, e io stavo al gioco. Alla fine della serata aveva il mio numero di cellulare, whatsapp, tutto.
Un paio di giorni passarono tranquilli, poi, visto che Moglie non aveva fatto scenate in ufficio, cominciarono i messaggi, le telefonate, e non ci volle molto prima di finire faccia a faccia, seduti su una delle panchine del piazzaletto in centro, dove c'è la gelateria. Tirava un vento freddo che faceva volare le foglie secche, ma ugualmente avevo voluto la granita al limone, lei un cono, con l'espressione più innocente del mondo aveva srotolato una lingua stretta, appuntita, e faceva cose innominabili al gelato.
Nello stesso tempo continuava a recitare la parte della conoscente disinteressata, voleva cucinarmi a fuoco lento, anche se a tratti sembrava trasparire, dietro all’esibizionismo, una persona reale sinceramente contenta di essere uscita a prendere un gelato con qualcuno.
Come il suo profumo, se la scelta riflette la personalità, spezie dolci intense all’eccesso, ma poi c’era quella nota amara di Genziana.
Fossi stato libero, e più giovane, avrei potuto raccogliere molta pazienza e cercare di far conoscenza con quell’altra persona che intravedevo.
Ma non lo ero, e non ero io a doverci convivere nel lavoro, per cui tagliai corto.
“ Senti, mi piacciono i tuoi complimenti, ma penso che alla fine tu vorresti fare un dispetto a mia moglie… “
Occhi e bocca che si allargano, stupore, si prepara a negare, ma non le lascio il tempo.
“ … E lo trovo giusto perché merita veramente di essere punita. “
Sempre lo stupore, ma adesso si fa strada un sorriso.
“ Aaah, ma io lo sapevo che doveva.. m, no volevo dire, che ti ha fatto ? “
“ Preferisco non dirlo. Ma è una cosa che si può punire solo nel suo letto. “
Diretto e brutale, perché speravo che rifiutasse, ma nulla da fare, la prospettiva di lasciare il suo odore sulle lenzuola della rivale, la certezza che lei subito avrebbe capito, le fece dimenticare ogni prudenza.
In un attimo la persona viva era ricaduta nel fondo e di fianco a me c’era solo la Signorina Silvani. Io non ero meglio di lei.
La parte più dura di qualunque matrimonio è che la moglie periodicamente vorrà comunicare. Dove in gergo femminile " comunicare " significa che tu ascolti, taci, devi rimanere serio, ogni tanto anche annuire, mentre lei inanella delle enormità fuori dal mondo.
Quella notte mi toccava. Dopo la vacanza in Valtellina c'era stato un periodo di pace, i sensi placati, i figli che dovevano prepararsi alla scuola, e l'aperitivo nel bar del piazzale che bastava a essere felici.
Non poteva durare.
Sapevo che non avrebbe potuto durare per sempre.
" Prima non mi bastava più il piacere. Adesso il dolore. Scavo sempre più in basso e non so cosa farò quando toccherò il fondo e non ci sarà più altro."
" Fai quel che faccio io con i Topolini " - risposi - " Dopo averli letti li lascio in cantina qualche mese, tempo di dimenticare, e poi ricomincio.
Voglio dire che se tu ricominciassi dalle basi, troveresti dei particolari che la prima volta ti erano sfuggiti. "
Lei si girò sul fianco, faccia a faccia nel buio, mano sulla mia spalla.
" Quando avrò toccato davvero il fondo ci penserò. "
" E come dovresti toccarlo ? Devo appenderti in cantina coi salami e bacchettarti ? "
" Quello non arriverebbe all'anima. Invece se ti vedessi con un'altra, a scoparci, sarebbe peggio che morire. "
" Ma PD, da dove ti escono. Non se ne parla ! Primo perchè dopo mi accuseresti a prescindere anche se l'idea è tua. Secondo perchè in seguito saresti capace di mettere in mezzo un uomo ! "
Non ne volevo sentir parlare, e infatti dopo quella notte non se ne parlò più, per un periodo, ma non voleva dire nulla.
Anche se in silenzio, non aveva desistito, e me ne dovetti rendere conto quando arrivò il giorno più temuto dell'anno.
Quello del rinfresco aziendale.
Si, perchè la moglie è impiegata presso una azienda, e gli psicologi aziendali ritenevano che periodicamente ogni reparto dovesse rafforzare lo spirito di squadra con una festina nella sala mensa, compresa di bibite e spumante dolce avanzato dal capodanno.
Erano inoltre ammessi i coniugi per generare il senso di familiarità mentre gli animatori esibivano per l'occasione le loro migliori routines di PNL.
Io ero sempre riuscito a scamparla, anche fingendomi colpito da rare malattie infettive o da lutti familiari, ma quella volta non ci fu verso, aveva messo in chiaro che sarei venuto al rinfresco vivo o morto, e che avrei anche dovuto mettere il completo da comunione.
Così mi trovai in quello stanzone quadrato, tavoli lunghi accatastati alle pareti per fare spazio, tranne due che reggevano le bibite e i dolci, un bicchiere di aranciata amara in mano, impalato a chiedermi chi fossero i colleghi della moglie e chi i familiari. Ad ogni modo c'era molta braga.
Naturalmente tutti gli altri sembravano conoscere tutti, parlavano, le voci formavano un unico suono che mi pesava nella testa, aspettavo che passasse abbastanza tempo da poter uscire a respirare senza sembrare scortese.
Ma prima che potessi uscire entrò lei, che doveva essere la diva degli uffici e sembrava uscita da un racconto erotico.
Era slanciata, bionda con la coda di cavallo, pelle luminosa, vestito assurdamente stretto in vita per far risaltare il seno.
Tutta la braga libera l'aveva subito circondata, lei salutava uno ad alta voce, lo toccava, poi subito gli voltava le spalle e passava a un altro, li timbrava tutti, a nessuno permetteva veramente di avvicinarsi.
Ammetto che anche io stavo ancora a fissarla quando arrivò Moglie a recuperarmi.
Aveva mollato i colleghi e mi era comparsa accanto, subito mi aveva preso la mano e l'aveva portata dietro ai suoi fianchi, che vedessero tutti.
Ero sceso lungo il suo abito nero fino a trovare la maniglia di ciccia e artigliarla, come aggrapparsi a una boa dove non si tocca per tirare un respiro prima di tornare a nuotare.
" Bella vero ? Piace a tutti. Anche a te, vedo. Però non far vedere che parliamo di lei adesso. "
" Bella da guardare, ma mi sembra una Signorina Silvani alla millesima potenza, non la toccherei neanche con le molle del camino. "
" Devi sapere invece che la toccherai molto da vicino. Non so se ricordi un discorso che avevamo fatto.. "
" Con tutti i farfalloni giovani che ha, perchè dovrebbe venire da me con la panza e tutto ? E' amica tua ? "
La moglie aveva messo la mano sulla mia e a sua volta stringeva fino a far male.
" E' una vipera, competitiva, stronza puttana. Vorrei strozzarla. " - rispose - " E' per questo che ti scoperà, sa che sei mio marito, le ho fatto arrivare voce di quanto mi fido di te. Vedrai che non ti si scollerà neppure se la prendi a calci. "
Detto questo mi mollò nuovamente da solo li in mezzo, per darmi un tono mi versai un altro bicchiere di non so che bibita, e poco dopo vidi la Silvani 2.0 arrivare come un missile a ricerca, preceduta da una ondata di profumo.
Si presentò come collega e amicissima della moglie, subito sfoderò tutto il repertorio classico: toccare il braccio, mostrare il collo, chiedermi di portarle una bibita, frullamento di ciglia, e io stavo al gioco. Alla fine della serata aveva il mio numero di cellulare, whatsapp, tutto.
Un paio di giorni passarono tranquilli, poi, visto che Moglie non aveva fatto scenate in ufficio, cominciarono i messaggi, le telefonate, e non ci volle molto prima di finire faccia a faccia, seduti su una delle panchine del piazzaletto in centro, dove c'è la gelateria. Tirava un vento freddo che faceva volare le foglie secche, ma ugualmente avevo voluto la granita al limone, lei un cono, con l'espressione più innocente del mondo aveva srotolato una lingua stretta, appuntita, e faceva cose innominabili al gelato.
Nello stesso tempo continuava a recitare la parte della conoscente disinteressata, voleva cucinarmi a fuoco lento, anche se a tratti sembrava trasparire, dietro all’esibizionismo, una persona reale sinceramente contenta di essere uscita a prendere un gelato con qualcuno.
Come il suo profumo, se la scelta riflette la personalità, spezie dolci intense all’eccesso, ma poi c’era quella nota amara di Genziana.
Fossi stato libero, e più giovane, avrei potuto raccogliere molta pazienza e cercare di far conoscenza con quell’altra persona che intravedevo.
Ma non lo ero, e non ero io a doverci convivere nel lavoro, per cui tagliai corto.
“ Senti, mi piacciono i tuoi complimenti, ma penso che alla fine tu vorresti fare un dispetto a mia moglie… “
Occhi e bocca che si allargano, stupore, si prepara a negare, ma non le lascio il tempo.
“ … E lo trovo giusto perché merita veramente di essere punita. “
Sempre lo stupore, ma adesso si fa strada un sorriso.
“ Aaah, ma io lo sapevo che doveva.. m, no volevo dire, che ti ha fatto ? “
“ Preferisco non dirlo. Ma è una cosa che si può punire solo nel suo letto. “
Diretto e brutale, perché speravo che rifiutasse, ma nulla da fare, la prospettiva di lasciare il suo odore sulle lenzuola della rivale, la certezza che lei subito avrebbe capito, le fece dimenticare ogni prudenza.
In un attimo la persona viva era ricaduta nel fondo e di fianco a me c’era solo la Signorina Silvani. Io non ero meglio di lei.
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