Radiodiscovolante - Finale

di
genere
fantascienza

Padraig Kearny, irlandese, docente di fisica all'università di Dublino in anno sabbatico, nonostante gli sconvolgimenti causati dal disco volante aveva finalmente potuto avere il suo viaggio in Sardegna, come Lawrence.
Era affascinato dall'idea di una Irlanda nel Mediterraneo, con gli stessi megaliti, per questo cercava in particolare i siti archeologici, e al momento stava scendendo le scale del Pozzo di Santa Cristina, vicino a Oristano.
Aveva come minimo tremila anni quel posto, il pozzo sta in una sala sotterranea a cupola, di cui l'unica cosa visibile dalla superficie è il buco sulla cima, che lascia entrare la luce con una precisa angolazione, perchè i costruttori conoscevano molto bene l'ottica, oltre all'astronomia.

A Padraig piaceva disegnare schizzi a carboncino dei luoghi che visitava, aveva con se una cartella di fogli da disegno, si mise all'opera.
Concentrato, le parole della guida e di tutti gli altri visitatori si mischiavano col rumore dell'acqua e gli echi, senza più significati.
Un nuovo rumore si aggiunse che prima non c'era. Veniva da fuori ? Da dentro ? Sembrava una sirena d'allarme, ma lontana e dal suono strano, come quello delle conchiglie.
Alzò lo sguardo dal suo disegno, alcuni non ci facevano caso, ma il custode che faceva da guida era visibilmente allarmato, anche incredulo, portò la mano al telefonino e scambiò poche rapide parole con qualcuno.
Poi chiese l'attenzione di tutta la comitiva, parlando prima in italiano e ripetendo in inglese.

" Signori sono spiacente ! C'è una situazione di emergenza per cui devo sospendere la visita. Questo luogo deve essere sgombrato al più presto, vi prego di risalire la scala ordinatamente. Vi ricondurrò alla biglietteria dove vi sarà rimborsato il biglietto. Inoltre, se qualcuno di voi ha degli occhiali scuri, personalmente consiglio di tenerli a portata di mano. Se vedeste delle luci intense ricordatevi che possono fare danni agli occhi senza protezione. "

Troppo stupiti per potersi spaventare tornarono su per la scala, quel suono sconosciuto rimbombava sempre sulla stessa nota e si percepiva elettricità, nei capelli, sulla pelle, i peli si rizzavano anche sotto i vestiti, odore di temporale.
Era marzo, il primo marzo, un temporale poteva starci, ma non quel che trovarono appena tornati all'aria aperta.
Una coltre ribollente che riempiva interamente il cielo, traversata da lampi e bande luminose, azzurre, verdi, fino al viola.
Una aurora boreale.
Che a quella latitudine era completamente impossibile, e però Padraig stava vedendo con i suoi occhi.

Mentre uscivano dal muretto rotondo che circonda l'entrata del pozzo, vide anche dell'altro, delle colonne di fumo, o vapore, che salivano al cielo da diversi punti lontani.
Troppo lontani per capire da cosa originassero, ma emettevano lampi nel salire, come se fossero della stessa sostanza della nube.
Non fumo, plasma.
Era plasma ionizzato, non poteva essere altro e spiegava l'aurora, ma era comunque impossibile quel che vedeva accadere. E poi perchè saliva così ?

Mentre camminavano in un timido silenzio verso il bar-biglietteria, strappò dei pezzettini da uno dei suoi fogli da disegno e li lanciò in aria.
Avrebbero dovuto fluttuare e scendere pigramente roteando, invece si tuffarono a terra velocissimi, leggermente verso la sua destra, come attirati da una calamita.
O da una carica statica.
Come se la terra, forse l'intera isola, avesse assunto una carica statica positiva, che ovviamente respingeva il plasma verso l'alto.
E perchè arrivato in alto non si disperdeva ? Per esempio se il campo elettrico fosse stato più o meno ad anello, se fosse stato più intenso ai bordi, allora avrebbe spinto il plasma verso il centro... e attirato i suoi coriandoli di carta nella direzione opposta... e infatti.
Proprio quel che aveva osservato, ma per una cosa del genere doveva mancare all'appello una quantità mostruosa di elettroni. Dove erano finiti ?
Checcazzo stava succedendo ?

( ... )

" Yukopilota. Checcazzo sta succedendo ! "

" Yukomandante ! Anomalia imprevista sulla superficie.. è l'isola che chiamano Sardegna.. stiamo rilevando un fenomeno elettromagnetico fuori scala, che per me assomiglia molto alla fase di carica di un'arma a plasma. "

" Nanì ? I terrestri non ne hanno.. "

" Guardi lei il mio schermo allora. "

" Ziobello ! Suona l'allarme subito. Posti di combattimento e togliersi subito di torno. Quanto ci vorrà per portare a regime i motori ? "

" Quindici minuti minimo. "

" Non li abbiamo. Sala macchine ! Sala Macchine ? Vi state smaltando le unghie ? Muovetevi e fate muovere questo affare ! "

( ... )

Luce. Luce dalla terra.
Nel bar vicino al pozzo di Santa Cristina cominciavano ad avere paura. Molti si erano rifugiati all'interno, qualcuno era scappato verso il parcheggio, un paio avevano tirato fuori davvero gli occhiali scuri.
Padraig si era organizzato un visore di fortuna, visto che il custode già li aveva avvertiti, aveva annerito a carboncino un paio dei suoi fogli aveva aperto dei tagli sottili per il lungo e li aveva sovrapposti.
Riusciva così a osservare il nuovo fenomeno senza rimanere accecato.

Una colonna di luce intensa usciva dal foro nella cupola del pozzo sotterraneo, e saliva al cielo. Non si apriva a cono come il fascio di un normale proiettore, era luce coerente.
Un raggio laser insomma.
Un sito archeologico di tremila e passa anni prima stava sparando a cazzo nel cielo con un cannone laser, e non era l'unico, se ne vedevano altri lontano, a ricordargli che in Sardegna di pozzi sacri ce ne sono diversi.
E attorno a ogni raggio si stava formando un vortice.
Perchè ? Perchè quei raggi laser scaldavano l'aria, aprivano dei sottili tunnel di aria calda nell'atmosfera, con una pressione minore.
Il plasma veniva risucchiato in quei corridoi per la differenza di pressione, con tutti i suoi spettacolari lampi e colori. Come vedere dell'acqua saponata che scorre giù per lo scarico di un lavandino.
Se i laser erano abbastanza potenti c'era il caso che il plasma venisse sparato fuori dall'atmosfera, nebulizzato, si, quei piccoli fori nell'atmosfera avrebbero agito come un nebulizzatore su scala planetaria.

Ora sapeva dove erano andati a finire gli elettroni mancanti, per alimentare una roba del genere bisognava che sotto terra fosse nascosto un accumulatore grande quasi quanto l'isola stessa, ma da irlandese, nato e cresciuto sotto i megaliti, non gli veniva neppure troppo difficile accettare il concetto.

La coltre brillante si dissipò in pochi minuti, i vortici si separarono, rimpicciolirono fino a sparire uno a uno.
Poi anche i laser si spensero e per un attimo fu tutto normale, a parte il silenzio. Il cielo era azzurro, le conchiglie tacevano, gli uomini e gli uccelli anche.
Un solo attimo, seguito dal buio, il sole eclissato di botto.
E soltanto allora Padraig ricordò che poteva esserci un disco volante sopra le loro teste.

( ... )

" Minchia che botta. Yukopilota ! Come siamo messe. "

" Yukomandante ! La nube ionizzata ha sovraccaricato la nostra griglia di distribuzione. Abbiamo dovuto staccare i motori e il dispositivo mimetico prima che ce li bruciassero.
Adesso ci vorrà almeno mezz'ora prima che si raffreddi tutto. Anche meno se scendiamo nell'atmosfera per sfruttare l'aria fredda. "

" Così entriamo nel raggio dei loro missili. E' quello che vogliono. Stica, noi rimaniamo qua e vediamo cosa riescono ancora a mandarci contro.
Intanto voglio tutte le Yukannoniere alle loro torrette e gli Yukaccia in volo ravvicinato. "

" Signora.. forse non si ricorda.. ma gli Yukaccia li abbiamo lasciati a casa per risparmiare, e per fare spazio alla piscina a bassa gravità. In quanto una che adesso non vorrei nominare disse che non sarebbero serviti. "

" Ah già... "

( ... )

Riccardo Baroni, giovane videoblogger, stava visitando lo ziggurat di Monte d'Accoddi, vicino Sassari, quando erano cominciati i fenomeni inspiegabili.
Era con la sua ragazza, Rosa, una ragazza d'oro che studiava teatro e cinema, e gli faceva da operatrice. Aveva avuto lei l'idea: una vacanza in bassa stagione, spendiamo poco, filmiamo tutto per il blog, poi la notte scopavano come due disperati nelle camerette di qualche pensione. Cosa si poteva chiedere di più.

Per esempio trovarsi nel mezzo di un evento eccezionale per poterlo filmare !
Quando era cominciata quell'assurda aurora boreale avevano subito perso la copertura telefonica. Non avevano potuto fare una videodiretta, ma comunque avevano filmato e registrato tutto, era roba che si poteva anche vendere, avevano filmato tutto fino alla caduta del buio. Col buio era anche improvvisamente tornata la linea, Rosa gli aveva passato la telecamera e subito era andata a cercare i tag delle discussioni che sicuramente s'erano aperte, per far sapere che loro erano sul posto.
Intanto la terra si era messa a tremare.
Sprezzante del pericolo e sfidando l'eclisse con la sua telecamera professionale, Riccardo continuava a inquadrare e parlare al microfono.

" Siamo qui, amici di R&R blog ! Nel mezzo di una tempesta e di un terremoto forse causato dal disco volante. La piramide d'Accoddi sta tremando.. il tempietto sulla cima crolla... è come se la struttura si aprisse... e noi siamo l'unica equipe sul posto. Ci vorranno ore prima che la nostra connessione carichi le immagini, ma potete seguire la mia voce in diretta.. grazie a R&R blog ! "

In effetti i quattro angoli della terrazza superiore avevano preso a muoversi su cardini nascosti, con un rumore di pietre rotolanti, fino ad allinearsi con gli angoli della terrazza seguente, che a sua volta aveva iniziato ad allargarsi. E così via fino a quando l'intera piramide fu aperta, rivelando un pozzo largo venticinque metri, scavato nel ventre della montagna.

" Non è finita, penso che esca qualcosa. Oddìo si ! E' un missile, pare, un'astronave ? Non lo so, però anche al buio vedo che è di metallo.. sta uscendo.. ma quant'è grosso.. "

( ... )

" Veramente a mè me sembra un cazzo. " - disse Annalisa, che aveva inquadrato il posto col satellite dell'Agenzia -

" Un dildo anatomico, dai. " - disse Hermann - " Largo come la piramide e alto cinque volte, a occhio. Ora finalmente sappiamo perchè lo chiamano Accoddi quel posto.. e guarda, guarda le scritte a sbalzo sotto la cappella, deve essere alfabeto di Altlantide. La Sardegna è una batteria contraerea degli atlantidi ! Proprio come diceva Eugenio Scalzacani nel suo blog. "

" Scusa capo. Stai dicendo che il tuo piano per con... ehmm salvare il mondo, era basato sul blog di Eugenio Scalzacani ? "

" Eee Beee Ha funzionato, no ? E poi c'era stata anche una puntata di Martin Mystére. "

Nel mentre che discutevano, il missile, o navicella, o quel che era, si alzò in volo silenziosamente senza nessuna fiammata, propulsione antigravità forse, e scomparve dalla vista dei terrestri.

( ... )

" Yukomandante, navicella in arrivo dalla Terra ! Vedo che è fatta interamente di oricalco, propulsione a Vril, roba di lusso sembra. "

" I terrestri non possono avere queste tecnologie. Checcazzo . E magari avrà anche i cannoni a Vril. Allora trasmetteranno sulla banda magnetica invece che radio, vero ? "

" Esattamente. Sto infatti rilevando una trasmissione, la passo in chiaro. "


" Baslotti Piero. Che sei li dentro sappiamo. Restittuisci subitto gli abbacchi ladro. "


" Nanì ? Non doveva essere una operazione segreta ? Come fanno a saperlo ! Siete una banda di scioperate incapaci !
Yukoingegnera. Che danni potrebbe farci una navicella così piccola ? "

" Normalmente nulla, Yukomandante, ma adesso abbiamo la griglia energetica surriscaldata.. gli basterà un semplice rilevatore di infrarossi per sapere dove sono i nodi. "

" L'abbiamo nel culo allora. E' la prima volta che mi dispiace. "

( ... )

Una giornata di sole primaverile, un bar pizza al taglio sperduto da qualche parte del Veneto, con i tavolini fuori.
Alba stava servendo il caffè a Hermann e Annalisa.

" Vi mancherà Yuko. Vero ? "

" Molto. Ma che ci vuoi fare. Adesso è lei la rappresentante delle Nazioni Libere presso le altre Yuko.
Ha ritrovato la sua gente, Piero l'alieno ha il suo esilio dorato in Costa Smeralda, e i nuovi governi hanno confermato il finanziamento all'Agenzia.
Bene o male abbiamo trovato una soluzione ragionevole per tutti.
E adesso tutti a casa, e vacanza fino al prossimo caso impossibile ! "

" Capo. Ci sarebbe un'ultima cosa da sistemare. Il camper ? Solita procedura ? "

" Annalì, machettelodicoaffà. Dichiariamo che è andato distrutto mentre si salvava il mondo, e ce lo vendiamo. Solita procedura. "

FINE



scritto il
2022-01-22
1 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Radiodiscovolante 3

racconto sucessivo

Oriana (4)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.