Radiodiscovolante

di
genere
fantascienza

Seguito di quella traccia del solstizio.
Mi scuso per non aver ancora trovato qualcosa di erotico da infilarci, ma ci riuscirò.

Una pizzeria da asporto da qualche parte nella provincia veneta, la sede segreta di un'agenzia ancora più segreta.

" Annalì. Dammi la situazione. "

" La situazione è che il ministero ci ha mandato un'altra vagonata di messaggi segreti da trasmettere agli alieni, che noi metteremo in loop automatico mentre ci beviamo il caffè, perchè tanto quelli non rispondono.
Intanto Piero l'alieno dopo il primo messaggio ha smesso di fare l'agitatore e sta spiegando a puntate come si cura il cancro. Ci sono diverse reazioni, alcuni stanno cercando di farsi i medicinali in casa, altri pensano che siano in realtà un veleno per sterminarci, o a scelta annientare la nostra volontà per renderci schiavi. "

" Aiutanti, noi non sappiamo cosa sono veramente loro, cosa vogliono veramente, ma loro sanno come ragioniamo noi. Col loro primo messaggio radio hanno preso una posizione e sanno che tutto quel che faranno dopo sarà interpretato in base a quella. Non hanno bisogno di insistere. E sanno che se dimostreranno di avere ragione su una cosa, poi si darà per scontato che abbiano ragione anche su tutto il resto.
Se quella terapia che stanno descrivendo per radio funziona, è finita, qualunque cosa dica il Disco Volante diventa vangelo anche se non c'entra. "

" Capo " - Lo interruppe Yuko - " Io comunque ho trovato una piccola traccia. E' comparsa la voce che Piero l'alieno possa in realtà essere uno di noi. Una persona scomparsa tempo fa che sarebbe stata riconosciuta da qualcuno. Ci sono migliaia di altre teorie in giro, ma questa pare originarsi da una radio privata di Trieste, che è proprio la verticale su cui il disco volante si è presentato. "

" Già.. se avessimo cose più importanti da seguire.. ma non ne abbiamo.. C'è una base d'appoggio da quelle parti ? "

" Villetta in stile Palladio. " - Disse Annalisa. - " Lo so perchè ci sono stata quando lavoravo nell'antiterrorismo. "

" Allora è deciso. Annalisa: tu prepara la Macchina dello Stato. Yuko: tu raccatta tutto quel che potrebbe servirci. Sono le dieci, se prendiamo l'A4 possiamo essere li in tempo per pranzare a pesce sul litorale. "

( ... )

Lucrezia, seduta alla reception del campeggio Obelisco, si versò dell'altro caffè lungo.
Era una bella giornata di metà gennaio, quasi mezzogiorno, il termometro segnava cinque gradi e ormai si sarebbe messa in pausa.
Cosa poteva andar male ?
Beh, c'era stata la notte lunga e la paura di morire senza vedere più il sole, poi l'invasione degli extraterrestri, poi ancora l'invasione di campeggiatrici giapponesi dedite al sesso all'aria aperta, e infine, come new entry, l'invasione di quel mona che fin dalla mattina presto s'era piazzato sotto l'obelisco a urlare.

" Voi vi chiederete siori, perchè Piero l'alieno parla solo tre ore al giorno. Ebbene, io ve lo posso dire, perchè è entrato in contatto telepatico con me ! Quando non è alla radio lui parla sempre nella mia testa !
E cosa mi dice, mi dice che gli servono molti soldi per costruire una ambasciata aliena, e la vuole proprio qui, attorno a questo obelisco, Per cui donate signori, donate perchè non sono io a chiederlo, ma l'alieno a volerlo... "

Lucrezia si mise le mani sulla faccia, con tutte le tecnologie aliene possibili, l'umanità rimaneva irrecuperabile.
E poi ? Dopo tutta questa roba, cosa le poteva capitare ancora ?

( ... )

La Macchina dello Stato, così chiamata in quanto ha tutte le spese pagate, è di fatto una Honda CivicR bianco panna, scelta anche per le sue prestazioni, ma più che altro per quella grossa H sulla griglia anteriore.
Annalisa era alla guida con paglia tra le labbra e Running Riot dei Cocksparrer sparato dalle casse stereo. Yuko seduta di fianco smanettava lo smart come al solito, mentre Hermann occupava tutto il posteriore a braccia e gambe larghe, con una bottiglietta di Bacardi Breezer presa dal cestello da gita che tenevano dietro i sedili.

" Yuko, l'hai trovato l'indirizzo della radio ? "

" Si capo, Radiosvevo, secondo il loro sito oggi la DJ che avrebbe preso la telefonata entrerà in servizio nel tardo pomeriggio. Abbiamo tutto il tempo per sistemarci. "

" Hai prenotato il tavolo per pranzo ? "

" Certo. Ho trovato un albergo con ristorante al piano panoramico, vista sul mare, e lo chef fa fusion italonippo. Ti danno Shiosaba sulla polenta bianca con le brovade al posto del daikon.. "

" T'avevo detto di prenotare da Grgic ! "

" Capo, a parte che non so neanche pronunciarlo, quella è una osteria da venti euro, non esiste. Voglio il Kaiseki... "

( ... )

Sulle note di Moody Blues, Marta spense un attimo il microfono e andò ad agitare le braci nel camino.
Poi ne prese una bella luminosa con le molle e ci si accese la sigaretta che teneva in bocca.
Aveva il turno più facile stavolta, Claudio le avrebbe dato il cambio a mezzanotte e sarebbe tornata a casa a impiumonarsi, magari potercelo avere fisso.
Il telefono. Ma non quello del pubblico, quello privato, il direttore.

" Hey Boss ? "

" Marta, sei al lavoro ? Eri tu che hai preso la telefonata di quella che diceva di conoscere l'alieno ? Perchè qua ho dei signori di una agenzia governativa che vorrebbero sapere da dove veniva la chiamata... "

( ... )

C'è una strada che corre in mezzo ai pini, lungo l'orlo dell'altipiano carsico sopra Trieste.
Il famoso campeggio sta su un lato di quella strada, dalla parte di Opicina, mentre di fronte si trovano uno spazio asfaltato che fa da parcheggio e l'obelisco, solitario sul suo monticello di terra.
Anche se in realtà, nel momento in cui una certa Honda Civic parcheggiava sul posto, l'obelisco non era così solitario, il sole già calante tra i monti gettava luce radente su un cioppetto di persone intente ad ascoltare i discorsi di una specie di barbone. Con il contorno di altri ai margini che fumavano, o facevano meditazione yoga in maglietta della salute e scaldamuscoli colorato, nonostante i cinque gradi.

" Cos'è sto sinedrio di mentecatti ! Con tutto il posto che c'è al mondo proprio qua dovevano bivaccare ? Andassero nel campeggio. "

" Capo, saranno di quelli che vogliono comunicare con gli alieni. Capace che abbiano le tende per davvero nel campeggio qua davanti. "

" Vabbè fatti loro. Yuko, non scendi ? Che hai ? "

" Io l'ho visto questo posto.. "

" Sei stata qui a scalare ? "

" No. Non sono mai stata qui, ma l'ho visto, lo conosco, è un dejà vu. Non voglio andarci ! Non voglio stare qua ! "

" Ah.. Eh.. Strana questa cosa. Ma per fare due domande su alla Reception non c'è bisogno di andare tutti. Stai qua in macchina a fare l'antifurto e vedi di riprenderti, noi torniamo subito. "

( ... )

Lucrezia stava finendo di protocollare i moduli della giornata, tutto in ordine, poi avrebbe potuto aspettare che finisse il suo orario e intanto avrebbe acceso la radio, che oramai era quasi l'ora di Piero.
Tutti quei fanatici la fuori sarebbero sicuramente sciamati dentro al bar per ascoltarlo, ma per fortuna non erano fatti suoi.
Ultimo modulo da passare al computer con lo scanner.
Proprio in quel momento naturalmente arrivò gente, un signore con coppola e tenuta invernale che sarebbe bastata per esplorare il polo, e una ragazzotta biondina più scazzata, che doveva essere la figlia, anche se non si somigliavano neppure di striscio.

" Buonasera. Avete un camper ? O roulotte ? "

" Buonasera, mi spiace disturbare. Noi non alloggiamo qua, però siamo di una associazione contattista. Ci hanno detto di una telefonata alla radio e di qualcuno che... "

" Aaaah siiii. Sono io. Spero che non mi scambierete per matta.. è solo che conoscevo uno che si chiamava Piero.. tre anni fa è sparito, hanno trovato la sua macchina abbandonata per strada.. e insomma a me sembra lui, quello della radio, è la sua voce. Ho riconosciuto anche i suoi modi di dire ! Mi sembra proprio lui. "

" Ma Piero come ? "

" Piero Baslotti. In realtà era amico di amici, non so di preciso cosa facesse, però i giornali ne avevano parlato... "
.
( ... )

" Annalì ? "

" Pier Baslotti.. vita morte e miracoli.. appena siamo in villa mi ci metto. Oh, guarda Yuko che arriva.. no.. va verso il bar ?
YUKOOOO SIAMO QUI ! "

Yuko si girò verso di loro che era già davanti alla porta del bar, li guardava stupita.

" Scusate ? " - disse con voce imbarazzata - " Siete anche voi del campeggio ? Non vi ho mai visto. "

" Yu, chestaddì. "

" Dico davvero, scusatemi, ma anche se sapete il mio nome non vi conosco. A che piazzola state ? "

Rimasero ammutoliti per alcuni penosi istanti, poi Annalisa ebbe la trovata di estrarre il cellulare e fare una chiamata.
Dalle tasche della Yuko davanti a loro non arrivò nessuno squillo, ma ugualmente qualcuno rispose.

" Pronto Yu. Stai ancora in macchina ? Si ? E niente.. noi abbiamo fatto.. adesso arriviamo. "

Hermann intanto ascoltava e guardava la Yuko che non era Yuko.

" Eeeee m allora.. sembra ci sia stato uno sbaglio. Mi scusi signorina, ma vi assomigliate proprio molto. "

" Oh non si preoccupi. Sta diventando un'abitudine qua dentro. "

Detto questo la campeggiatrice giapponese entrò nel bar sorridendo. Hermann e Annalisa si avviarono verso il parcheggio.

" Allora è vero che sono tutti uguali. Si chiamano anche tutti alla stessa maniera. "

" E hanno anche tutti gli stessi vestiti ? Non so capo, non mi torna. "
scritto il
2022-01-07
1 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Solstizio, versione Hermann

racconto sucessivo

Radiodiscovolante 2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.