La casa al mare
di
mitana
genere
incesti
Il mio papa' era ed e' un uomo interessante, nulla di particolare, ma nella normalita' esprime fascino. Buon parlatore sempre ben vestito e con modi garbati si vede che e' stato educato all'antica, e' un uomo che usa ancora aprire la portiera dell'auto per far salire una donna o le sposta la sedia per farla accomodare. E proprio questa galanteria ha fatto di lui un uomo ricercato dalle donne alla cui bellezza ha sempre reso omaggio, ragion per cui dopo anni di sopportazione mia madre ha deciso di porre fine parecchi anni fa. E' stato, come si dice in gergo, un valido domatore di puledre e fa ancora bene la sua parte. Dopo che e' uscito di casa i nostri rapporti si sono allentati ma non interrotti. Piu' di una volta l'ho raggiunto nella sua casa in riva al mare e sono stato ospite nel grande letto che, unico arredo, riempie il monolocale e non lascia spazio che per una sedia ed un tavolino. La doccia ed un angolo cottura completa il mini appartamento dotato di un balconcino sulla incantevole baia. L'ultima volta che l'ho incontrato e' stato al mio matrimonio tre anni fa per cui, una volta ritornato single, ho deciso di raggiungerlo e profittare per fare una vacanza in riva al mare. Ah, la brezza marina ti mette addosso un certo friccicorio e ti fa sognare di stenderti sulla sabbia al chiaro di luna con una ragazza innamorata. Il caso vuole che anche mio padre sia tornato single e quando siamo affacciati sul balcone e spiamo le coppie che abbracciate passeggiano sul lungo mare gli ormoni si fanno sentire e capita spesso che colla mano schiacciata all'inguine cerco di controllare una evidente erezione. Sono gia' alcuni mesi che sono single e la mancanza di una femmina comincia a farsi sentire. Di giorno il problerma e' relativo, e' la notte che sono in difficolta'. Non avendo posto sono ospite nel letto di papa' e siccome fa caldo e' gioco forza dormire nudi o quasi ed il contatto della pelle nuda e' inevitabile. Io, per pudore, indosso le mutande ma mio padre esibisce un bel cazzo che anche a riposo mi spiego il perche' del suo successo con le donne. Non ha cinquant'anni e conserva buona parte della sua bellezza fisica ed il corpo ben allenato coi muscoli ancora scattanti. Un paio di volte l'ho visto uscire dalla doccia col cazzo in pieno turgore e lui come se niente fosse si e' asciugato col telo ed ha indossato il solito pantaloncino bianco. Beh, davanti ad un cazzo in tiro e' facile dimenticare che appartiene a tuo padre e pensi solo al muscolo ritto di un uomo bisognoso di godere. Devo confessare che la causa della fine del mio matrimonio si puo' dire sia stata la mia preferenza a frequentare bei maschioni tanto che l'ultimo dei miei amici e' passato dalle mie braccia a quelle di mia moglie. Ma questa e' un'altra storia e non ci voglio pensare. La sera capita spesso che vada a letto presto mentre mio padre esce e si ritira su di giri e col fiato che puzza di birra. Barcollando va a pisciare e si lascia cadere sul letto accanto a me e dopo un minuto russa che e' un piacere. A volte si spoglia a volte resta vestito e piu' di una volta gli ho tolto di dosso la maglietta fradicia di birra. Gli ho anche cavati i pantaloni con difficolta' lasciando il pacco ben visibile nascosto dagli slip bianchi. Tra la veglia ed il sonno lui e' poco partecipe, anzi, si contorce per non lasciarsi spogliare. E' inevitabile che la mano sfiori il pacco, e' inevitabile che la curiosita' faccia indugiare la mia mano e per curiosita' glielo afferro lo agito e lo lascio a malincuore quando mi accorgo che si sta gonfiando e si sta indurendo. Una volta a letto lo abbraccio da dietro e gli bacio la schiena mentre gli carezzo i seni muscolosi. E' bello mio padre, e' quello che si dice un uomo interessante e spesso mi dispiace che sia mio padre e lo vedo come un uomo solo bisognoso di affetto. D'altronde anche io ho bisogno di affetto e quando lo stringo approfittando del suo sonno trattengo a stento un'erezione e non e' raro che appena mi tocco mi sborro addosso mentre colla mano libera sfioro il cazzo addormentato. L'altra sera e' rientrato che gia' dormivo sbattendo a destra ed a sinistra mi ha svegliato. E' andato in bagno a pisciare ne e' uscito col cazzo in mano che non riusciva a rinfoderare. L'ho aiutato a spogliarsi fino a restare nudo come Adamo nel Paradiso Terrestre. Alla luce della lampada del comodino mio padre e' ancora piu' bello e per un momento mi sono sentito la sua Eva. Una mezza erezione evidenziava un cazzo da sogno e lo immaginavo in pieno turgore come mi era gia' capitato di vedere. Il glande scapocchiato le vene gonfie e rilassate le palle gonfie il cazzo di mio padre si fa desiderare. Quell'asta curva e semi gonfia mi fa girare la testa e quando lo aiuto a mettersi a letto glielo tocco glielo carezzo glielo palpo e mentre gli chiedo se si sente bene e lo bacio per dargli la buonanotte gli strizzo i coglioni fino a sentirlo lamentare. - Scusa, papa', scusa scusa... prima di ricoprirlo col lenzuolo glielo bacio e lo succhio per un momento. Nella pernombra mi e' sembrato di vedere brillare l'occhio di papa' che mi guarda mentre solleva il bacino come per avvicinare al mio viso il cazzo sempre piu' gonfio. - Sto bene, sto molto bene, mi sento in perfetta forma, vieni a letto amore mio. Mi metto a letto e siccome papa' ha le gambe piegate mi siedo sulle sue ginocchia. Lui mi abbraccia da dietro come di solito faccio io e mi bacia sul collo ripetendo che mi vuole bene. Mi succhia la pelle della nuca. E' un piacere sentirsi amati, e' un piacere sentire sul corpo le mani di chi ti vuole bene, le mani che ti carezzano il petto l'interno delle cosce che carezzano le rotondira' dei glutei che ti sfiorano le palline che sfiorano il cazzo che afferrano l'asta e l'agitano per farla indurire mentre nel canale delle chiappe senti il calore di un cazzo eretto. Siiii e' il cazzo di papa', e' duro e spinge. Chiudo gli occhi e fingo che il sogno che sto vivendo sia realta'. Fingo talmente bene che sento delle dita umide di saliva che s'intrufolano nel buco del culo e lo umettano, ripetono l'operazione piu' volte e roteano nell'ano cone per preparalo ad una penetrazione ben piu' consistente. La voce di papa' evoca la presenza di mia madre, mi racconta di quanto era brava lei di quanto le piacesse quella posizione e delle mille volte che l'aveva presa in quel modo. La voce di papa' era roca affannata confidenziale, fingevo cosi bene che mi pareva reale. Reale mi pareva il dito che continuava a roteare nell'orifizio e reale il cazzo che avicino' la capocchia prima di penetrarmi con un colpo secco. Il dolore mi porto' alla realta' e mi resi conto che mio padre mi stava sodomizzando veramente. Mi sollevo' di peso mi fece sedere sull'attrezzo e mi fece ballare fino a che mi tenne schiacciato sul cazzo fisso nel culo e sentii lo sperma allagarmi lo sfintere l'intestino e lo stomaco. Dio, mio padre mi inculava. Continuava a ripetere che ero una puttana come mia madre, che amavo il cazzo al pari di lei e tenendomi il cazzo ben saldo nel culo mi trascino' di peso sul balcone e col rischio che qualcuno dalla strada ci vedesse continuo' a fottermi a lungo. Mi sentivo pieno tappato turato, era un piacere essere chiavato da papa', dal cazzo di papa' che avevo sognato tante volte che mi fottesse. Sotto le sue spinte mi sentivo piu' femmina di mia madre, piu' puttana di lei e non trattenendo piu' la voglia di godere col cazzo ritto tra le sbarre del balcone sborrai sui cespugli del giardino sottostante. Mio padre era assatanato, il cazzo non gli si smollava mai e continuava a baciarmi sul collo ripetendo che ero la sua troia preferita. Rientrammo sempre col cazzo infilato nel culo e fattomi piegare sulla sponda del letto mi chiavo' a lungo. Alla fine esausto mi prego' di fargli un pompino prima di addormentarci e cosi finalmente ebbi il piacere di sentirlo godere anche nella mia bocca. Ora sono la sua amante e mi chiama col nome di mamma. La mia bocca e' quella di mamma il mio culo e' la fica di lei e le mie mani sono piu' eccitanti che quelle di mamma. Ogni sera m'incula ed ogni mattino lo sveglio con un pompino. Siano felici e le nostre solitudini non sono piu' sole, finalmente.
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