La mamma

di
genere
incesti

Questo racconto e pura fantasia, ripeto e' solo fantasia. Nell'aria gli ormoni svolazzano creando un odoroso vortice di voglia sessuale. Sto facendo le parole crociate seduto al tavolo dopo cenato quando mia madre col viso chiaramente eccitato e gli occhi lucidi di desiderio va i bagno a lavare la fica per l'imminente settimanale incontro a base di cazzo in culo in bocca e nella fregna. Vittorio col solito sorriso sornione si avvicina tira fuori il grosso cazzo dal colore scuro che ben conosco e lo appoggia contro le mie labbra. - Succhiamelo, dai succhiamelo un po'. E come posso esimermi dall'omaggiare il cazzo che rende felice la mia mamma? Oltre al fatto che provo un piacere unico nel sentire in bocca la cappella gonfiarsi e l'asta indurirsi. Il gusto salato del cazzo ti va alla testa e ti rende schiavo come un cocainomane. Non e' il primo pompino che gli faccio e spesso ho ingoiato il suo seme denso e profumato. Mia madre si affaccia e fa in tempo a vedere il cazzo che esce dalle mie labbra turgido e lucido di desiderio. - Ma lascia stare quel ricchione e vieni in camera, presto. Le labbra strette la punta del naso pallida e la luce intensa negli occhi denunciano quanto sia eccitata. Vittorio obbedisce, mi strizza l'occhio ed entra nel letto dove mia madre e' gia' pronta ad accoglierlo a cosce spalancate. - Perche' gli dici ricchione? Quello e' capace di mettere incinta anche te ormai e' un uomo. Mia madre neanche lo ascolta e si dedica a succhiare il grosso biberon dalla pelle scura. Oh come vorrei prendere il posto di lei, o forse no, il posto di lui e fottere quella maledetta fica pelosa e profumata che desidero da una vita. Quante fantasie mi ha ispirato la vista della fregna che mamma continua ad esibire specie quando eccitata aspetta la visita del suo Vittorio. E giu' pugnette, e giu' sborrate contro i muri o nel cesso. Questa donna la desidero con tutte le mie forze ma come posso fottere mia madre? quella che mi ha generato? Come posso entrare da uomo in quel caldo alveo da cui sono uscito informe e piccolino? Eccola la donna sensuale,la sento gemere mentre invita il suo stallone a farla godere. Saprei io come farla gridare di piacere. Non ho esperienza ma ho un cazzo grosso cosi e sempre duro. - Mi porti la salvietta pulita che e' sullo stendino? Siamo alle solite, mia madre gode esibirsi ai miei occhi allupati mentre espelle le ultime gocce di piacere col cazzo dell'uomo ancora nel ventre. Le piace che io la veda godere, che capisca quanto e' felice e quanto e' troia. Che sia felice lo vedo e che sia troia e' evidente. Le porgo la salvietta e come al solito mi rivolge un sorriso eccitato e mi strizza l'occhio come per dire: anche stavolta ho preso un bel cazzo. Vittorio dal canto suo continua a sorridere mentre estrae il cazzo impiastricciato di sborra e lo pulisce contro le chiappe della cara madre. La luce del comodino fa brillare le gocce di perla. Se solo mi invitassero a raccoglierle colla lingua, farebbero di me un ragazzo felice. - Fattelo pulire da lui, e' molto bravo. Non credo che mia madre voglia mortificarmi accusandomi di omosessualita', a volte mi sorgono dei dubbi, anche perche' ripete spesso che io sono la femminuccia che ha sempre desiderato. Pero' mi strizza il cazzo lo smanetta ed una volta gonfio mi chiama il suo maschione e mi allontana con una spinta quando si accorge che le sto montando addosso. Valle a capire le donne. Vittorio va in bagno a lavare lo strumento e mia madre in ginocchio sul letto colle cosce aperte e la fica spalancata si deterge la sborra che cola densa e profumata di piscio. Le carezzo il canale delle chiappe ed il suo sorriso e lo sguardo che mi rivolge mi rinfranca e mi convinco che in fondo mi vuole bene. Vittorio esce di casa sbattendosi il portone alle spalle e mia madre mi invita a spegnere la luce della cucina e raggiungerla nel grande letto. Le lenzuola sono tutte cincischiate e si vede chiaramente che e' stata appena conclusa una battaglia d'amore. E' supina e nuda come Venere distesa sulla spiaggia, mi sorride con la solita luce eccitata negli occhi e le labbra strette come in una smorfia. Mi invita a spogliarmi e stendermi accanto a lei. - Non mi va di stare sola stasera. Mi tieni compagnia? E come no, penso ma l'emozione mi impedisce di proferire parola. Mi spoglio mentre lei segue i miei movimenti che vorrebbero essere naturali ma non lo sono. Nell'aria svolazzano ancora gli stessi ormoni eccitati di prima. Il mio sguardo e' fisso al triangolo di pelo nero e riccio che brilla di sudore e sperma appena eiaculato. Quanto e' bella mia madre e sensuale vista cosi disposta ed accogliente. Le cosce leggermente aperte rivelano due grandi labbra dalla cresta scura ed il grilletto ancora eccitato che mi fissa speranzoso. Si muove quanto basta imbarazzata forse dal mio sguardo voglioso ed apre di piu' la fessura per mostrare le pareti lucide di desiderio. L'interno di un rosa delicato emana profumo e voglia di cazzo. In piedi vicino al letto col cazzo indirizzato verso la meta del piacere mia madre lo afferra e mi guarda colle lacrime negli occhi. - Tanto ti piace Vittorio. Con un nodo alla gola schiaccio la mano che mi scapocchia il cazzo e le sussurro in un sospiro che e' lei che voglio. - Ma sono tua madre.... Mi stendo su di lei e dimentica di essere mia madre mentre guida il cazzo come una freccia al centro del bersaglio dove affonda fino alla base. Ma quale madre e figlio, siamo una coppia che fotte come dei ricci. Lei e' la vacca io il toro lei la scrofa io il porco lei la cagna ed io la chiavo come un uomo chiava la sua donna. E' assatanata mia madre, non l'ho mai vista cosi scatenata. D'altronde vedova in giovane eta' con un amante che viene si e no una volta alla settimana a darle la sua porzione di cazzo e' naturale che le voglie siano sempre tante e mai placate. Le affondo la lingua in gola fin nell'esofago il cazzo sbatte con violenza contro l'utero e lei accompagna i colpi con dei gridolini di piacere e mi ripete che sono molto bravo e tanto virile. I complimenti fanno crescere il cazzo in dimensione e turgore ed appena mi penetra il buco del culo con tre dita a cuneo il piacere e' tale che non mi controllo e le annaffio le viscere col mio seme. Anche lei piscia godimento al punto che un rivolo di liquido caldo mi solletica i coglioni. Spingo con forza, la penetro con piacere la sento voluttuosa e dopo qualche minuto ecco che la mia giovane eta' mi consente di annaffiarla di nuovo per sentirle gridare tutta la gioia di essere femmina. La notte e' lunga ma noi siamo capaci di resistere al sonno e di cavalcare il desiderio diverse volte fino a quando esausti mentre il sole fa capolino ci abbandoniamo uno tra le braccia dell'altra pronti a riprendere la lotta amorosa prima che il desiderio svanisca.
di
scritto il
2011-07-05
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