Viaggio di Nozze a Cap (3)
di
Patrizia V.
genere
tradimenti
Oggi abbiamo camminato un po’ più a lungo lungo la spiaggia: da alcuni giorni avevamo visto che su un leggero promontorio oltre l’ultimo stabilimento c’era molta liù gente che sul resto della spiaggia, e a me era venuta la curiosità di vedere cosa ci fosse di speciale laggiù.
Bene: l’abbiamo scoperto: è la spiaggia a luci rosse!
Alla fine del settore riservato allo stabilimento c’è un cartello che avverte come la presenza di minorenni oltre quel limite sia proibita, e pochi passi più in là succede di tutto alla luce del sole…
Centinaia di persone giacciono sulla sabbia nude, esattamente come sul resto della spiaggia, solo che qui non ci sono famigliole naturiste, ma coppie disinibite dedite all’esibizionismo, al voyeurismo e soprattutto allo scambio di coppia.
Non è una partouze permanente: la maggior parte delle coppie non sono attive contemporaneamente, ma a ogni momento c’è qualcuno che si dà da fare: qui una mogle che spompina il marito, lì un tipo che sditalina una sconosciuta davanti al suo partner, più avanti una tipa attempata sega due giovanotti mentre il coniuge si masturba contento… Una donna sulla quarantina fa smorzacandela e un capannello di maschi si sega guardando da vicino, e una sua coetanea legge un libro mentre qualcuno se la ingroppa da dietro.
Lo ammetto, sono illanguidita di brutto; e vedo che Franco apprezza a sua volta, specie la scena della pecorina ai danni della lettrice appassionata…
Ci troviamo un angoletto libero da cui si goda una bella vista e ci sistemiamo con l’ombrellone e gli asciugamani.
Osservo che anche in acqua c’è parecchia attività: si capisce dai capannelli che si formano spontaneamente qua e là, segno che qualcuno si sta divertendo e i guardoni accorrono contenti a godersi lo spettacolo da vicino.
Non sono una guardona, ma sospetto che a Franco non dispiaccia affatto guardare, a giudicare da quanto è intento: non si è neppure dato la crema solare, che con la pelle delicata che si ritrova è fondamentale.
Prima che gli caschino gli occhi, suggerisco di andare in acqua anche noi: naturalmente solo per rinfrescarci un po’. Poi naturalmente se si vede qualcosa di interessante…
L’acqua è freddina, ma pazienza: il sole picchia, ed è piacevole. Franco mi guida con aria indifferente verso uno dei capannelli, e vediamo una piacente cinquantenne intenta a succhiare un uccello di colore mentre ne tiene due bianchi in mano e un gruppetto di sei o sette si masturba guardando.
Controllo se a Franco gli tira, a dispetto dell’acqua frizzante: sì!
Ora ho la conferma: mio marito è un guardone. Bene, perché non approfittarne?
Allungo una mano sott’acqua e gli prendo l’uccello in mano.
Lui si volta di scatto, sorpreso, e io sorrido: - Penso che ci possiamo divertire anche noi, non credi?
Lui sorride beato, e io comincio a segarlo con calma.
Abbiamo l’acqua alla cintola e vedo benissimo quello che sto facendo. Il cazzo di Franco è al massimo della sua estensione, e mi sembra il caso di approfittare dell’occasione, così mi piego in avanti, trattengo il fiato e immergo la faccia per prendergli il cazzo in bocca.
Mai fatto un pompino sott’acqua? E’ faticosissimo, ma dannatamente eccitante.
Franco apprezza la mia iniziativa, lo capisco da come il suo uccello mi sobbalza in bocca, e soprattuto dalle sue mani che mi accarezzano il collo e i capelli mentre lo spompino.
Quando rialzo la testa per respirare vedo che i guardoni ci hanno già notati: quattro di loro si stanno già avvicinando per assistere alla mia esibizione, e questo mi incoraggia a darmi da fare per offrire loro uno spettacolo migliore di quello della milfona in azione poco più in là. Io adoro la competizione!
Riprendo così a spompinare Franco con il massimo impegno, e osservo che lui è al massimo della sua forma: il giochino piace anche a lui, bene…
Rialzo la testa e vedo con soddisfazione che adesso ci sono cinque giovanotti tutto intorno a noi, e ognuno di loro ostenta un’erezione almeno pari a quella di mio marito; tre di loro si stanno già toccando con aria intenta, gli occhi fissi su di me.
Caccio di nuovo la faccia in acqua e torno a succhiare l’uccello di mio marito.
Quando respiro di nuovo, i cinque sono diventati sei e sono tutto intorno a noi, intenti a segarsi di brutto; un paio di loro sono anche piuttosto attraenti.
Torno a sgolinare sotto il pelo dell’acqua, e improvvisamente Franco mi schizza in gola.
Cazzo, di già? Dev’essere davvero eccitato…
Ingoio il seme di mio marito tossicchiando sott’acqua finché mi va un po’ tutto di traverso e devo riemergere per respirare. Vedo l’espressione deliziata di mio marito e quella ingrifata dei uardoni segaioli che ci circondano…
Più in là la cinquantenne è ancora in azione: il suo maschio dev’essere più resistente del mio, oppure lo ha cambiato, non so; però adesso c’è il rischio che il pubblico che mi sono conquistata torni da lei.
Il pensiero mi balena improvviso, e mi rendo conto che la cosa mi secca: evidentemente la presenza di una platea mi ha gratificata, e questo forse mi insegna qualcosa su di me. Se Franco è un guardone, probabilmente io sono un’esibizionista.
Uno dei giovanotti attraenti comincia già a spostarsi: devo correre ai ripari.
Guardo mio marito e sorrido: - Che ne dici?
Lui mi guarda imbambolato: ha appena sborrato ed è un po’ rincoglionito. Ne approfitto, prendendo il suo silenzio per un assenso, e allungo una mano verso il più carino dei ragazzotti che ci circondano.
Lui sorride, piacevolmente sorpreso: spinge in avanti il bacino e mi lascia aferrare il suo pene piacevolmente duro e pienamente eretto.
Gli altri se ne accorgono e tornano a farsi sotto, ansiosi di approfittare della mia evidente disponibilità.
Visto che ho due mani, afferro un secondo uccello e comincio a segarli contenta tutti e due.
Franco mi guarda stralunato.
Io sorrido timidamente: - Ti secca? Se vuoi smetto…
Lui scuote il capo, confuso.
Allargo il mio sorriso: - Bene! Allora guarda…
Abbasso la testa e prendo uno dei due cazzi in bocca, succhiando saporitamente la cappella: il ragazzotto è più alto di Franco, e leggermente più dotato di lui, così il suo cazzo emerge dall’acqua e posso ciucciarlo senza dover andare del tutto in apnea.
Il giovanotto rantola qualcosa, non so se in tedesco o in olandese, e mi accarezza i capelli mentre lo sbocchino.
Due altre succhiate e passo all’altro con la bocca ma senza smettere di menarlo con la mano.
Mi alterno fra i due, segandoli in contemporanea mentre li succhio a turni alterni, due gollate per volta a ciascuno dei due, mentre gli altri si masturbano guardandoci e qualcuno allunga anche le mani per accarezzarmi i fianchi e la schiena.
Mio marito ci guarda allupato, e comincia anche lui a menarsi l’uccello sgonfio mentre gli spompino due sconosciuti sotto il naso.
La doppia fellatio mi riesce particolarmente bene: è la prima volta che succhio due cazzi alla volta, e sono particolarmente soddisfatta non solo di riuscire a farli durare piuttosto a lungo (a differenza di mio marito), ma soprattutto di farli venire al dunque praticamente insieme.
Mi schizzano in faccia all’unisono, prendendomi ciascuno in un occhio: per fortuna li ho chiusi un tempo!
Mi frustano la faccia con tre o quattro spruzzate di sborra ciascuno, che mi imbratta anche i capelli e poi cola sulle tette; devo essere uno spettacolo gradevole, perché gli altri applaudono contenti.
Lascio andare gli uccelli ancora bazzotti ma chiaramente spenti, e m’immergo nell’acqua per lavarmi la sborra di dosso.
Quando riemergo ce ne sono ancora un paio che mi guardano con aria allupata e gli uccelli duri in mano, ma per il momento ne ho abbastanza. Sorrido a Franco, che mi guarda più imbambolato degli altri, e gli faccio cenno di tornare a riva.
Quando cominciamo a muoverci il mio pubblico si scioglie, e mio marito mi passa un braccio sulle spalle con aria protettiva mentre io ridacchio soddisfatta.
Ci stendiamo sui nostri teli da bagno, e io fremo di piacere sentendomi il sole sulla pelle bagnata.
- Ti sei divertito?
Lui mi guarda estatico: - Sei stata fantastica… Cazzo, non ti facevo così troia!
Il complimento mi manda un brivido lungo la schiena.
- Dev’essere l’ambiente che mi stimola… Mi è sembrato tutto così naturale!
Restiamo un po’ in silenzio a ritemprarci al sole.
Mentre sto sulla pancia osservo diverse persone che si muovono avanti e indietro fra la spiaggia e le dune poco più in là: alcune coppie, una o due donne sole e parecchi maschi singoli.
Una donna che rientra verso la spiaggia ha l’aria piuttosto sbattuta: si sdraia di nuovo su una stuoia accanto al mario e lo bacia con aria soddisfatta prima di rivoltarsi per prendere il sole. Mi accorgo solo allora che il tipo si stava segando da un po’…
- Ci deve essere qualcosa di interessante, là dietro – osserva Franco – Andiamo a vedere?
Io sospiro: - No, adesso non mi va… Sto bene al sole per il momento. Vai pure tu se vuoi.
- Sicura?
- Ma certo. Vai, così poi mi racconti.
Franco si alza e si allontana verso le dune, e io mi accoccolo su un fianco per abbronzarmi le anche.
Sono sola da neanche un minuto, e mi accorgo che qualcuno si è steso vicino a me dal lato opposto rispetto all’asciugamano vuoto di Franco. E’ dietro di me, così non lo vedo.
Lo sento respirare vicinissimo a me, e prima che possa decidere cosa fare sento una mano accarezzarmi il fianco esposto al sole.
Rabbrividisco, non ostante il sole.
So che dovrei dire di no, prendere quella mano e scansarla in modo chiaro…
Però non lo faccio.
Lo so il perché: sono ancora eccitata dopo aver fatto un pompino a due sconosciuti. E poi mi eccita l’idea di divertirmi mentre Franco è via fra le dune a fare il guardone…
La mano è larga e molto calda… La mano di un uomo forte.
Dev’essere stato appostato a guardarmi per un po’, se si è gettato avanti appena mio marito si è allontanato: magari pensa che lui si sia tolto di mezzo apposta per lasciargli il campo libero. Adesso mi accarezza per capire se ci sto oppure no.
Cosa devo fare? Non l’ho neppure visto in faccia…
Dovrei girarmi a guardare. Meglio ancora, dovrei scrollarmelo di dosso e basta.
Invece lo lascio fare, così lui capisce che ci sto…
Sono già asciutta dopo il bagno ma in mezzo alle gambe sono già bagnata un’altra volta.
L’uomo mi si atringe contro: sento le sue gambe pelose che s’intrecciano alle mie, il suo torace che aderisce alla mia schiena, e soprattutto il suo membro virile che s’insinua grosso e duro nel solco fra le mie natiche.
Il tipo è in piena erezione, e il suo arnese tosto e caldo fra le chiappe mi fa bagnare ancora di più… Ho voglia di essere penetrata da lui.
Rinculo e sculetto in maniera allusiva, anche per sentirlo meglio; lui capisce la mia disponibilità e mi afferra una tetta con la mano che prima mi accarezzava il fianco.
Mi sento sprimacciare il seno e mi sfugge un bramito di piacere.
Sento il cazzo duro che mi vibra sul perineo sudato… Mi sposto per dargli maggiore accesso e sollevo leggermente una gamba.
Lui si aggiusta quanto basta, e sento la cappella rovente che scivola nel solco umidiccio accostandosi alle valve spalancate della mia sorca vogliosa: spinge appena, e mi scivola facilmente dentro, strappandomi un mugolio soddisfatto.
La verga durissima mi penetra educatamente ma con decisione, affondandomi nella figa guazza, fino a riempirmela completamente.
- Hmmm… - rantolo io, sentendomi piacevolmente farcita di carne dura e pulsante.
La seconda mano del maschio s’insinua sotto la mia ascella e mi afferra l’altra mammella: ora me le sta stringendo entrambe, una per mano, mentre comincia a muoversi con calma e determinazione dentro di me.
Mi scopa senza fretta, con movimenti lenti e potenti che mi strappano prolungati sospiri ad ogni affondo deciso che mi sferra nel ventre.
Apro un occhio, e vedo la coppia davanti a me che ci osserva intenta: la signora sta lentamente segando il marito, che a sua volta le massaggio il seno abbondante… Le ombre che ci sovrastano idicano la presenza di almeno un paio di segaioli che si godono lo spettacolo alle nostre spalle.
Mi sto facendo sbattere da un perfetto sconosciuto in mezzo alla spiaggia e in piena vista di tutti, mentre mio marito è via a farsi una passeggiata…
Fantastico.
Sollevo di più la gamba per prenderlo più a fondo, e allungo una mano per toccarmi e accompagnare il picere che mi sta montando dentro con una carezza gentile.
Mentre mi scopa da tergo, l’uomo mi pastrigna le tette e gioca con i miei capezzoli piacevolmente eretti, scatenando scosse elettriche che mi scuotono tutta; le mie dita nervose frugano nella peluria del pube e trovano il ciccetto bello duro.
Mi sfrego il clitoride mentre lui mi pizzica i capezzoli, e il condimento della nostra copula è completo: la pietanza principale intanto viene cucinata nel mio forno a microonde…
- Aahhh… - belo come una pecorella in preda al piacere.
Ormai non m’importa di quanti guardoni abbiamo intorno, intenti a masturbarsi in un capannello mentre il toro da monta mi sta sbattendo come una bistecca al sangue: sono al di là del bene e del male, intontita dal piacere e dall’orgasmo che mi sta già montando in corpo sotto l’assalto sempre più impetuoso del mio improvvisato amante.
Accelero il movimento della mano sulla figa, serrandomi il clitoride fra le dita che ormai mi tremano per il piacere: ci sono quasi…
- AAH! AAHHH!!! – grido, sobbalzando di colpo sorpresa dalla subitaneità e dall’intensità dell’orgasmo che mi sconquassa le viscere.
Il mio maschio mi strizza forte le tette, tenendomi stretta a sé mentre sborro violentemente, scalciando e contorcendomi come in preda a una crisi epilettica, e intanto accelera il ritmo della sua monta brutale.
Il tipo mi sussurra qualcosa all’orecchio che non afferro: sarà francese? Non lo so, non capisco più niente.
Rinculo con forza per prenderlo in figa più dentro possibile, e sento le sue dita contrarsi dolorosamente sulle mie povere zinne arrossate mentre il suo cazzo comincia a pulsare con forza alla bocca del mio utero affamato.
Lui rantola di piacere, e mi sborra dentro con un getto così potente che mi sembra quasi di sentirlo contro la bocca dell’utero.
Annaspo di piacere, senza fiato per la potenza di quell’orgasmo maschile che mi sta impregnando a una profondità mai provata prima, neppure con Davide che pure ce l’ha bello lungo…
Lui mi stringe forte, con un’aria di possesso che prolunga il mio piacere ben oltre il termine dell’estasi fisica. Lo sento che mi massaggia dolcemente i seni, mi bacia leggermente il collo…
Poi sussurra qualcosa che non capisco e si stacca delicatamente da me.
Vorrei piangere per la disperazione quando quella verga tostissima mi viene estratta dalla sua collocazione naturale, lasciandomi con un’insopportabile sensazione di vuoto dentro… Poi lui si alza in piedi; mi accarezza un’ulima volta il fianco, poi si allontana dall’altra parte senza passarmi davanti.
Dovrei voltarmi per vedere almeno che aspetto abbia il maschio che mi ha posseduta in maniera così virile e donandomi un sollazzo sublime, ma non lo faccio. Rimango nella stessa posizione in cui mi ha presa, montata e poi abbandonata inerte sulla sabbia, senza che i nstri sguardi si siano mai incrociati: non saprò mai che faccia avesse il mio amante di quei venti minuti infuocati.
Il capannello attorno ai nostri teli da bagno si scioglie lentamente, e io rimango lì, da sola, con la sborra del mio ultimo maschio che comincia lentamente a colare dalla figa scopata di fresco.
La coppia davanti a me distoglie anch’essa lo sguardo tornando a flirtare pigramente fra loro, e io richiudo gli occhi con un sospiro; soddisfatta.
Mi rivolto sullo stomaco per abbronzare la schiena e così facendo rivolgo lo sguardo verso le dune. Sbatto le palpebre un paio di volte e riconosco mio marito che riemerge da dietro i cespugli e si avvicina saltellando sulla sabbia rovente.
Mi sembra che cammini un po’ strano: sarà perché gli scottano i piedi.
Arriva sotto l’ombrellone e si bitta sul telo da bagno. E’ tutto rosso: mi sa che si è scottato un’altra volta.
- E’ incredibile quello che succede là dietro! – esclama con un sorriso beato sulla faccia – Ho assistito a due gangbang complete: una su una tizia di circa cinquant’anni con uno scialle sulla faccia che si è messa a pecora e ha preso almeno otto cazzi uno di seguito all’altro; l’altra su una ragazza che ne aveva al massimo venti e che si è fatta sborrare addosso da tre tizi che ne avevano almeno il doppio mentre il fidanzato la filmava… Incredibile, davvero!
- Wow! – faccio io, ormai non troppo sorpresa visto l’andazzo – E’ stato divertente assistere?
Lui ci pensa un momento, poi: - Sì, direi di sì. Eccitante.
- Hmmm… Ti piacerebbe se lo facessi anch’io?
- Dipende. Davvero lo faresti?
Lascio passare qualche istante, poi ammetto: - Penso che potrei farlo. L’atmosfera qui è contagiosa: trovo che sia intrigante l’idea di farlo così liberamente, con dei perfetti sconosciuti. Pensa che mentre eri via è venuto uno che si è steso accanto a me. Mi ha scopata da dietro come un bufalo, mi ha riempita di sborra e se n’è andato senza dire niente… Non l’ho neanche visto in faccia.
Franco rimane in silenzio per un minuto buono.
Poi: - Stai scherzando, vero?
- Prova a passarmi una mano fra le gambe.
Lui esita un momento, poi allunga una mano a palparmi il culo bello rosolato; infila le dita fra le cosce nude e mi tocca la fica sgocciolante.
Lo sento sussultare al contatto con il seme dell’altro, e poi fremere per l’emozione.
- Vuoi dire che questa è…
- Te l’ho detto: sono piena di lui. Stavo per andare a lavarmi in acqua, ma ho pensato che avresti voluto vedere con i tuoi occhi.
Lo vedo deglutire a vuoto: è paonazzo, e non per il sole.
Quando finalmente parla, gli trema leggermente la voce per l’emozione: - Ti… Ti è piaciuto?
Sospiro: - Moltissimo. Un’esperienza diversa: intensa e coinvolgente. E a te, sarebbe piaciuto guardare?
Questa volta risponde subito: - Mi sarebbe piaciuto da pazzi… Promettimi che lo rifarai e che io potrò guardare.
Mi rilasso: forse non è ancora il caso di dirgli dei ragazzi napletani che mi hanno già avuta due volte di dritto e di rovescio negli ultimi giorni, ma almeno adesso so di potermi divertire approfittando del fatto che mio marito è un guardone conclamato.
- Vedremo – faccio io, stiracchiandomi e voltandomi sulla schiena esponendo la passera parzialmente depilata al sole del Mediterraneo – Se capita l’occasione giusta…
Per il momento mi godo a occhi chiusi la sensazione della sborra fresca dello sconosciuto che scola lentamente dalla figa usata, calda e appiccicosa.
Mi sembra di sentire il fragore dei pensieri nella testa di mio marito.
Avverto un’ombra sopra di me e riapro gli occhi per vedere Franco, in ginocchio davanti a me che fissa stralunato fra le mie gambe leggermente aperte. Ha il cazzo mezzo bazzotto che gli penzola davanti, dal quale vedo cadere una goccia sulla sabbia.
L’idea che mi sono fatta sbattere sulla spiaggia mentre lui era via a fare il guardone sembra eccitarlo.
Mi si butta accanto e mi abbraccia appassionatamente.
- Sei fantastica, Roby! – mi fa, stampandomi un bacio sulle labbra.
Che strano: ha un sapore acre sulla lingua…
Un sapore che io conosco bene: anch’io ce l’ho ancora in bocca, dopo aver succhiato quei due cazzi in acqua.
Mi stacco e lo fisso: - Mi sa che ti sei divertito anche tu, mentre eri fra le dune... Vero?
Lui mi guarda un po’ imbarazzato: - Beh, sai… Non ero il solo a guardare, mentre quella milfona si prendeva tutti quei cazzi. C’era uno che si segava accanto a me; dopo un po’, piuttosto che fare da soli… Insomma, lui ha segato me e io ho segato lui.
- Fammi capire: gli hai tirato una pippa e ti sei sporcato la bocca di sperma?
Lui è così imbarazzato che mi viene quasi da ridere, ma mi trattengo.
- Sì. No… Cioè, forse…
- Glielo hai preso in bocca?
Franco è rosso come un peperone: - Insomma… Sono sempre stato un po’ curioso di cosa provi a succhiarmelo, così…
Sono divertita, ma mi sforzo di sembrare seria: - Ma bravo! Così anche tu hai fatto la tua brava esperienza mentre eri da solo… Sai cosa ti dico? Dobbiamo rifarlo tutti e due: solo, la prossima volta dobbiamo farlo insieme.
Lui s’illumina tutto: - Sì, dai! Voglio dire: siamo in questo posto così particolare,come dici tu… Perché non approfittarne? Divertiamoci!
E’ il momento, devo approfittarne: - Quindi non ti dà fastidio se mi faccio scopare anche da altri?
Franco non ha esitazioni: - Certo che no, è solo sesso e divertimento, e se siamo insieme, che importa? E poi, posso giocare con altri anche io, no?
Scrollo le spalle: - Naturalmente.
Mi stiracchio contenta, ma il movimento ha un effetto secondario imprevisto.
Scatto in piedi e mi metto a correre verso l’acqua con lo sperma che mi cola tutto lungo l’interno delle cosce.
Mio marito, tutto scottato dal sole, se ne resta al riparo dall’ombrellone mentre io mi libero in mare della sborra del mio amante.
Bene: l’abbiamo scoperto: è la spiaggia a luci rosse!
Alla fine del settore riservato allo stabilimento c’è un cartello che avverte come la presenza di minorenni oltre quel limite sia proibita, e pochi passi più in là succede di tutto alla luce del sole…
Centinaia di persone giacciono sulla sabbia nude, esattamente come sul resto della spiaggia, solo che qui non ci sono famigliole naturiste, ma coppie disinibite dedite all’esibizionismo, al voyeurismo e soprattutto allo scambio di coppia.
Non è una partouze permanente: la maggior parte delle coppie non sono attive contemporaneamente, ma a ogni momento c’è qualcuno che si dà da fare: qui una mogle che spompina il marito, lì un tipo che sditalina una sconosciuta davanti al suo partner, più avanti una tipa attempata sega due giovanotti mentre il coniuge si masturba contento… Una donna sulla quarantina fa smorzacandela e un capannello di maschi si sega guardando da vicino, e una sua coetanea legge un libro mentre qualcuno se la ingroppa da dietro.
Lo ammetto, sono illanguidita di brutto; e vedo che Franco apprezza a sua volta, specie la scena della pecorina ai danni della lettrice appassionata…
Ci troviamo un angoletto libero da cui si goda una bella vista e ci sistemiamo con l’ombrellone e gli asciugamani.
Osservo che anche in acqua c’è parecchia attività: si capisce dai capannelli che si formano spontaneamente qua e là, segno che qualcuno si sta divertendo e i guardoni accorrono contenti a godersi lo spettacolo da vicino.
Non sono una guardona, ma sospetto che a Franco non dispiaccia affatto guardare, a giudicare da quanto è intento: non si è neppure dato la crema solare, che con la pelle delicata che si ritrova è fondamentale.
Prima che gli caschino gli occhi, suggerisco di andare in acqua anche noi: naturalmente solo per rinfrescarci un po’. Poi naturalmente se si vede qualcosa di interessante…
L’acqua è freddina, ma pazienza: il sole picchia, ed è piacevole. Franco mi guida con aria indifferente verso uno dei capannelli, e vediamo una piacente cinquantenne intenta a succhiare un uccello di colore mentre ne tiene due bianchi in mano e un gruppetto di sei o sette si masturba guardando.
Controllo se a Franco gli tira, a dispetto dell’acqua frizzante: sì!
Ora ho la conferma: mio marito è un guardone. Bene, perché non approfittarne?
Allungo una mano sott’acqua e gli prendo l’uccello in mano.
Lui si volta di scatto, sorpreso, e io sorrido: - Penso che ci possiamo divertire anche noi, non credi?
Lui sorride beato, e io comincio a segarlo con calma.
Abbiamo l’acqua alla cintola e vedo benissimo quello che sto facendo. Il cazzo di Franco è al massimo della sua estensione, e mi sembra il caso di approfittare dell’occasione, così mi piego in avanti, trattengo il fiato e immergo la faccia per prendergli il cazzo in bocca.
Mai fatto un pompino sott’acqua? E’ faticosissimo, ma dannatamente eccitante.
Franco apprezza la mia iniziativa, lo capisco da come il suo uccello mi sobbalza in bocca, e soprattuto dalle sue mani che mi accarezzano il collo e i capelli mentre lo spompino.
Quando rialzo la testa per respirare vedo che i guardoni ci hanno già notati: quattro di loro si stanno già avvicinando per assistere alla mia esibizione, e questo mi incoraggia a darmi da fare per offrire loro uno spettacolo migliore di quello della milfona in azione poco più in là. Io adoro la competizione!
Riprendo così a spompinare Franco con il massimo impegno, e osservo che lui è al massimo della sua forma: il giochino piace anche a lui, bene…
Rialzo la testa e vedo con soddisfazione che adesso ci sono cinque giovanotti tutto intorno a noi, e ognuno di loro ostenta un’erezione almeno pari a quella di mio marito; tre di loro si stanno già toccando con aria intenta, gli occhi fissi su di me.
Caccio di nuovo la faccia in acqua e torno a succhiare l’uccello di mio marito.
Quando respiro di nuovo, i cinque sono diventati sei e sono tutto intorno a noi, intenti a segarsi di brutto; un paio di loro sono anche piuttosto attraenti.
Torno a sgolinare sotto il pelo dell’acqua, e improvvisamente Franco mi schizza in gola.
Cazzo, di già? Dev’essere davvero eccitato…
Ingoio il seme di mio marito tossicchiando sott’acqua finché mi va un po’ tutto di traverso e devo riemergere per respirare. Vedo l’espressione deliziata di mio marito e quella ingrifata dei uardoni segaioli che ci circondano…
Più in là la cinquantenne è ancora in azione: il suo maschio dev’essere più resistente del mio, oppure lo ha cambiato, non so; però adesso c’è il rischio che il pubblico che mi sono conquistata torni da lei.
Il pensiero mi balena improvviso, e mi rendo conto che la cosa mi secca: evidentemente la presenza di una platea mi ha gratificata, e questo forse mi insegna qualcosa su di me. Se Franco è un guardone, probabilmente io sono un’esibizionista.
Uno dei giovanotti attraenti comincia già a spostarsi: devo correre ai ripari.
Guardo mio marito e sorrido: - Che ne dici?
Lui mi guarda imbambolato: ha appena sborrato ed è un po’ rincoglionito. Ne approfitto, prendendo il suo silenzio per un assenso, e allungo una mano verso il più carino dei ragazzotti che ci circondano.
Lui sorride, piacevolmente sorpreso: spinge in avanti il bacino e mi lascia aferrare il suo pene piacevolmente duro e pienamente eretto.
Gli altri se ne accorgono e tornano a farsi sotto, ansiosi di approfittare della mia evidente disponibilità.
Visto che ho due mani, afferro un secondo uccello e comincio a segarli contenta tutti e due.
Franco mi guarda stralunato.
Io sorrido timidamente: - Ti secca? Se vuoi smetto…
Lui scuote il capo, confuso.
Allargo il mio sorriso: - Bene! Allora guarda…
Abbasso la testa e prendo uno dei due cazzi in bocca, succhiando saporitamente la cappella: il ragazzotto è più alto di Franco, e leggermente più dotato di lui, così il suo cazzo emerge dall’acqua e posso ciucciarlo senza dover andare del tutto in apnea.
Il giovanotto rantola qualcosa, non so se in tedesco o in olandese, e mi accarezza i capelli mentre lo sbocchino.
Due altre succhiate e passo all’altro con la bocca ma senza smettere di menarlo con la mano.
Mi alterno fra i due, segandoli in contemporanea mentre li succhio a turni alterni, due gollate per volta a ciascuno dei due, mentre gli altri si masturbano guardandoci e qualcuno allunga anche le mani per accarezzarmi i fianchi e la schiena.
Mio marito ci guarda allupato, e comincia anche lui a menarsi l’uccello sgonfio mentre gli spompino due sconosciuti sotto il naso.
La doppia fellatio mi riesce particolarmente bene: è la prima volta che succhio due cazzi alla volta, e sono particolarmente soddisfatta non solo di riuscire a farli durare piuttosto a lungo (a differenza di mio marito), ma soprattutto di farli venire al dunque praticamente insieme.
Mi schizzano in faccia all’unisono, prendendomi ciascuno in un occhio: per fortuna li ho chiusi un tempo!
Mi frustano la faccia con tre o quattro spruzzate di sborra ciascuno, che mi imbratta anche i capelli e poi cola sulle tette; devo essere uno spettacolo gradevole, perché gli altri applaudono contenti.
Lascio andare gli uccelli ancora bazzotti ma chiaramente spenti, e m’immergo nell’acqua per lavarmi la sborra di dosso.
Quando riemergo ce ne sono ancora un paio che mi guardano con aria allupata e gli uccelli duri in mano, ma per il momento ne ho abbastanza. Sorrido a Franco, che mi guarda più imbambolato degli altri, e gli faccio cenno di tornare a riva.
Quando cominciamo a muoverci il mio pubblico si scioglie, e mio marito mi passa un braccio sulle spalle con aria protettiva mentre io ridacchio soddisfatta.
Ci stendiamo sui nostri teli da bagno, e io fremo di piacere sentendomi il sole sulla pelle bagnata.
- Ti sei divertito?
Lui mi guarda estatico: - Sei stata fantastica… Cazzo, non ti facevo così troia!
Il complimento mi manda un brivido lungo la schiena.
- Dev’essere l’ambiente che mi stimola… Mi è sembrato tutto così naturale!
Restiamo un po’ in silenzio a ritemprarci al sole.
Mentre sto sulla pancia osservo diverse persone che si muovono avanti e indietro fra la spiaggia e le dune poco più in là: alcune coppie, una o due donne sole e parecchi maschi singoli.
Una donna che rientra verso la spiaggia ha l’aria piuttosto sbattuta: si sdraia di nuovo su una stuoia accanto al mario e lo bacia con aria soddisfatta prima di rivoltarsi per prendere il sole. Mi accorgo solo allora che il tipo si stava segando da un po’…
- Ci deve essere qualcosa di interessante, là dietro – osserva Franco – Andiamo a vedere?
Io sospiro: - No, adesso non mi va… Sto bene al sole per il momento. Vai pure tu se vuoi.
- Sicura?
- Ma certo. Vai, così poi mi racconti.
Franco si alza e si allontana verso le dune, e io mi accoccolo su un fianco per abbronzarmi le anche.
Sono sola da neanche un minuto, e mi accorgo che qualcuno si è steso vicino a me dal lato opposto rispetto all’asciugamano vuoto di Franco. E’ dietro di me, così non lo vedo.
Lo sento respirare vicinissimo a me, e prima che possa decidere cosa fare sento una mano accarezzarmi il fianco esposto al sole.
Rabbrividisco, non ostante il sole.
So che dovrei dire di no, prendere quella mano e scansarla in modo chiaro…
Però non lo faccio.
Lo so il perché: sono ancora eccitata dopo aver fatto un pompino a due sconosciuti. E poi mi eccita l’idea di divertirmi mentre Franco è via fra le dune a fare il guardone…
La mano è larga e molto calda… La mano di un uomo forte.
Dev’essere stato appostato a guardarmi per un po’, se si è gettato avanti appena mio marito si è allontanato: magari pensa che lui si sia tolto di mezzo apposta per lasciargli il campo libero. Adesso mi accarezza per capire se ci sto oppure no.
Cosa devo fare? Non l’ho neppure visto in faccia…
Dovrei girarmi a guardare. Meglio ancora, dovrei scrollarmelo di dosso e basta.
Invece lo lascio fare, così lui capisce che ci sto…
Sono già asciutta dopo il bagno ma in mezzo alle gambe sono già bagnata un’altra volta.
L’uomo mi si atringe contro: sento le sue gambe pelose che s’intrecciano alle mie, il suo torace che aderisce alla mia schiena, e soprattutto il suo membro virile che s’insinua grosso e duro nel solco fra le mie natiche.
Il tipo è in piena erezione, e il suo arnese tosto e caldo fra le chiappe mi fa bagnare ancora di più… Ho voglia di essere penetrata da lui.
Rinculo e sculetto in maniera allusiva, anche per sentirlo meglio; lui capisce la mia disponibilità e mi afferra una tetta con la mano che prima mi accarezzava il fianco.
Mi sento sprimacciare il seno e mi sfugge un bramito di piacere.
Sento il cazzo duro che mi vibra sul perineo sudato… Mi sposto per dargli maggiore accesso e sollevo leggermente una gamba.
Lui si aggiusta quanto basta, e sento la cappella rovente che scivola nel solco umidiccio accostandosi alle valve spalancate della mia sorca vogliosa: spinge appena, e mi scivola facilmente dentro, strappandomi un mugolio soddisfatto.
La verga durissima mi penetra educatamente ma con decisione, affondandomi nella figa guazza, fino a riempirmela completamente.
- Hmmm… - rantolo io, sentendomi piacevolmente farcita di carne dura e pulsante.
La seconda mano del maschio s’insinua sotto la mia ascella e mi afferra l’altra mammella: ora me le sta stringendo entrambe, una per mano, mentre comincia a muoversi con calma e determinazione dentro di me.
Mi scopa senza fretta, con movimenti lenti e potenti che mi strappano prolungati sospiri ad ogni affondo deciso che mi sferra nel ventre.
Apro un occhio, e vedo la coppia davanti a me che ci osserva intenta: la signora sta lentamente segando il marito, che a sua volta le massaggio il seno abbondante… Le ombre che ci sovrastano idicano la presenza di almeno un paio di segaioli che si godono lo spettacolo alle nostre spalle.
Mi sto facendo sbattere da un perfetto sconosciuto in mezzo alla spiaggia e in piena vista di tutti, mentre mio marito è via a farsi una passeggiata…
Fantastico.
Sollevo di più la gamba per prenderlo più a fondo, e allungo una mano per toccarmi e accompagnare il picere che mi sta montando dentro con una carezza gentile.
Mentre mi scopa da tergo, l’uomo mi pastrigna le tette e gioca con i miei capezzoli piacevolmente eretti, scatenando scosse elettriche che mi scuotono tutta; le mie dita nervose frugano nella peluria del pube e trovano il ciccetto bello duro.
Mi sfrego il clitoride mentre lui mi pizzica i capezzoli, e il condimento della nostra copula è completo: la pietanza principale intanto viene cucinata nel mio forno a microonde…
- Aahhh… - belo come una pecorella in preda al piacere.
Ormai non m’importa di quanti guardoni abbiamo intorno, intenti a masturbarsi in un capannello mentre il toro da monta mi sta sbattendo come una bistecca al sangue: sono al di là del bene e del male, intontita dal piacere e dall’orgasmo che mi sta già montando in corpo sotto l’assalto sempre più impetuoso del mio improvvisato amante.
Accelero il movimento della mano sulla figa, serrandomi il clitoride fra le dita che ormai mi tremano per il piacere: ci sono quasi…
- AAH! AAHHH!!! – grido, sobbalzando di colpo sorpresa dalla subitaneità e dall’intensità dell’orgasmo che mi sconquassa le viscere.
Il mio maschio mi strizza forte le tette, tenendomi stretta a sé mentre sborro violentemente, scalciando e contorcendomi come in preda a una crisi epilettica, e intanto accelera il ritmo della sua monta brutale.
Il tipo mi sussurra qualcosa all’orecchio che non afferro: sarà francese? Non lo so, non capisco più niente.
Rinculo con forza per prenderlo in figa più dentro possibile, e sento le sue dita contrarsi dolorosamente sulle mie povere zinne arrossate mentre il suo cazzo comincia a pulsare con forza alla bocca del mio utero affamato.
Lui rantola di piacere, e mi sborra dentro con un getto così potente che mi sembra quasi di sentirlo contro la bocca dell’utero.
Annaspo di piacere, senza fiato per la potenza di quell’orgasmo maschile che mi sta impregnando a una profondità mai provata prima, neppure con Davide che pure ce l’ha bello lungo…
Lui mi stringe forte, con un’aria di possesso che prolunga il mio piacere ben oltre il termine dell’estasi fisica. Lo sento che mi massaggia dolcemente i seni, mi bacia leggermente il collo…
Poi sussurra qualcosa che non capisco e si stacca delicatamente da me.
Vorrei piangere per la disperazione quando quella verga tostissima mi viene estratta dalla sua collocazione naturale, lasciandomi con un’insopportabile sensazione di vuoto dentro… Poi lui si alza in piedi; mi accarezza un’ulima volta il fianco, poi si allontana dall’altra parte senza passarmi davanti.
Dovrei voltarmi per vedere almeno che aspetto abbia il maschio che mi ha posseduta in maniera così virile e donandomi un sollazzo sublime, ma non lo faccio. Rimango nella stessa posizione in cui mi ha presa, montata e poi abbandonata inerte sulla sabbia, senza che i nstri sguardi si siano mai incrociati: non saprò mai che faccia avesse il mio amante di quei venti minuti infuocati.
Il capannello attorno ai nostri teli da bagno si scioglie lentamente, e io rimango lì, da sola, con la sborra del mio ultimo maschio che comincia lentamente a colare dalla figa scopata di fresco.
La coppia davanti a me distoglie anch’essa lo sguardo tornando a flirtare pigramente fra loro, e io richiudo gli occhi con un sospiro; soddisfatta.
Mi rivolto sullo stomaco per abbronzare la schiena e così facendo rivolgo lo sguardo verso le dune. Sbatto le palpebre un paio di volte e riconosco mio marito che riemerge da dietro i cespugli e si avvicina saltellando sulla sabbia rovente.
Mi sembra che cammini un po’ strano: sarà perché gli scottano i piedi.
Arriva sotto l’ombrellone e si bitta sul telo da bagno. E’ tutto rosso: mi sa che si è scottato un’altra volta.
- E’ incredibile quello che succede là dietro! – esclama con un sorriso beato sulla faccia – Ho assistito a due gangbang complete: una su una tizia di circa cinquant’anni con uno scialle sulla faccia che si è messa a pecora e ha preso almeno otto cazzi uno di seguito all’altro; l’altra su una ragazza che ne aveva al massimo venti e che si è fatta sborrare addosso da tre tizi che ne avevano almeno il doppio mentre il fidanzato la filmava… Incredibile, davvero!
- Wow! – faccio io, ormai non troppo sorpresa visto l’andazzo – E’ stato divertente assistere?
Lui ci pensa un momento, poi: - Sì, direi di sì. Eccitante.
- Hmmm… Ti piacerebbe se lo facessi anch’io?
- Dipende. Davvero lo faresti?
Lascio passare qualche istante, poi ammetto: - Penso che potrei farlo. L’atmosfera qui è contagiosa: trovo che sia intrigante l’idea di farlo così liberamente, con dei perfetti sconosciuti. Pensa che mentre eri via è venuto uno che si è steso accanto a me. Mi ha scopata da dietro come un bufalo, mi ha riempita di sborra e se n’è andato senza dire niente… Non l’ho neanche visto in faccia.
Franco rimane in silenzio per un minuto buono.
Poi: - Stai scherzando, vero?
- Prova a passarmi una mano fra le gambe.
Lui esita un momento, poi allunga una mano a palparmi il culo bello rosolato; infila le dita fra le cosce nude e mi tocca la fica sgocciolante.
Lo sento sussultare al contatto con il seme dell’altro, e poi fremere per l’emozione.
- Vuoi dire che questa è…
- Te l’ho detto: sono piena di lui. Stavo per andare a lavarmi in acqua, ma ho pensato che avresti voluto vedere con i tuoi occhi.
Lo vedo deglutire a vuoto: è paonazzo, e non per il sole.
Quando finalmente parla, gli trema leggermente la voce per l’emozione: - Ti… Ti è piaciuto?
Sospiro: - Moltissimo. Un’esperienza diversa: intensa e coinvolgente. E a te, sarebbe piaciuto guardare?
Questa volta risponde subito: - Mi sarebbe piaciuto da pazzi… Promettimi che lo rifarai e che io potrò guardare.
Mi rilasso: forse non è ancora il caso di dirgli dei ragazzi napletani che mi hanno già avuta due volte di dritto e di rovescio negli ultimi giorni, ma almeno adesso so di potermi divertire approfittando del fatto che mio marito è un guardone conclamato.
- Vedremo – faccio io, stiracchiandomi e voltandomi sulla schiena esponendo la passera parzialmente depilata al sole del Mediterraneo – Se capita l’occasione giusta…
Per il momento mi godo a occhi chiusi la sensazione della sborra fresca dello sconosciuto che scola lentamente dalla figa usata, calda e appiccicosa.
Mi sembra di sentire il fragore dei pensieri nella testa di mio marito.
Avverto un’ombra sopra di me e riapro gli occhi per vedere Franco, in ginocchio davanti a me che fissa stralunato fra le mie gambe leggermente aperte. Ha il cazzo mezzo bazzotto che gli penzola davanti, dal quale vedo cadere una goccia sulla sabbia.
L’idea che mi sono fatta sbattere sulla spiaggia mentre lui era via a fare il guardone sembra eccitarlo.
Mi si butta accanto e mi abbraccia appassionatamente.
- Sei fantastica, Roby! – mi fa, stampandomi un bacio sulle labbra.
Che strano: ha un sapore acre sulla lingua…
Un sapore che io conosco bene: anch’io ce l’ho ancora in bocca, dopo aver succhiato quei due cazzi in acqua.
Mi stacco e lo fisso: - Mi sa che ti sei divertito anche tu, mentre eri fra le dune... Vero?
Lui mi guarda un po’ imbarazzato: - Beh, sai… Non ero il solo a guardare, mentre quella milfona si prendeva tutti quei cazzi. C’era uno che si segava accanto a me; dopo un po’, piuttosto che fare da soli… Insomma, lui ha segato me e io ho segato lui.
- Fammi capire: gli hai tirato una pippa e ti sei sporcato la bocca di sperma?
Lui è così imbarazzato che mi viene quasi da ridere, ma mi trattengo.
- Sì. No… Cioè, forse…
- Glielo hai preso in bocca?
Franco è rosso come un peperone: - Insomma… Sono sempre stato un po’ curioso di cosa provi a succhiarmelo, così…
Sono divertita, ma mi sforzo di sembrare seria: - Ma bravo! Così anche tu hai fatto la tua brava esperienza mentre eri da solo… Sai cosa ti dico? Dobbiamo rifarlo tutti e due: solo, la prossima volta dobbiamo farlo insieme.
Lui s’illumina tutto: - Sì, dai! Voglio dire: siamo in questo posto così particolare,come dici tu… Perché non approfittarne? Divertiamoci!
E’ il momento, devo approfittarne: - Quindi non ti dà fastidio se mi faccio scopare anche da altri?
Franco non ha esitazioni: - Certo che no, è solo sesso e divertimento, e se siamo insieme, che importa? E poi, posso giocare con altri anche io, no?
Scrollo le spalle: - Naturalmente.
Mi stiracchio contenta, ma il movimento ha un effetto secondario imprevisto.
Scatto in piedi e mi metto a correre verso l’acqua con lo sperma che mi cola tutto lungo l’interno delle cosce.
Mio marito, tutto scottato dal sole, se ne resta al riparo dall’ombrellone mentre io mi libero in mare della sborra del mio amante.
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