Un fiore nell'asfalto

di
genere
dominazione

Avete mai provato nostalgia per una singola scopata? Penso che capiate cosa intendo, qualcosa vi porta su un particolare, un'immagine, un odore, una sensazione, e da lì parte un film stupendo. Il tempo e la voglia rendono spesso i ricordi migliori di quello che era stata l'esperienza, sarà anche vero, ma chi se ne frega! Sentire l'erezione crescere tra le gambe e la voglia di soddisfarla salire, come fino a pensare a come poterla soddisfare ora, subito, é stupendo. In questo mondo fatto di scadenza, impegni, obblighi e morale perdere il controllo é il lusso più grande che c'è. E oggi, proprio ora, cerco di sublimare qui la voglia che mi trascinerebbe a masturbarmi, a prendere in mano il mio pene e sfinirmi stringendo melo, segnandolo, ma non posso.Non qui, non ora, ma il ricordo di lei mi accompagnerà sino a che non sarà ora. Morettina, fisico snello, con due tettine a punta ed un culo da perderci la faccia dentro. Ma di fighe ne è pieno il mondo, non è solo l'aspetto da Lolita ad eccitarmi, é il ricordo della sua maialaggine. Arrivo da lei armato delle peggiori intenzioni, é una donna del mestiere e so che è moolto disponibile, così quando arrivo le confesso senza remore che mi piace la donna autoritaria. I suoi occhi da cerbiatta mi inchiodano " ti piace essere schiavetto, bene, io i miei schiavetti li inculo". Però, che rispondere? Il cazzo é gonfio e ha già portato via il sangue necessario al cervello per nascondersi dietro scuse, mezze bugiee pudori.Lei lo sa, gli occhi puntati nei miei, la lingua che si fa strada nella mia bocca e la mano che mi stringe il cazzo.
"Allora sei il mio schiavetto?"
"Si" mi tiene per le palle. Letteralmente.
Mi fa spogliare e inginocchiare nudo, baciarle i piedi, quando ha capito che sono creta nella sue mani si sdraia e mi ordina di leccarle la figa. Mi ci getto come un bambino sul carretto dei gelati. La gusto e mi godo quel perdermi nelle sue cosce.Sento il suo godimento nella bocca, e quando la schiena si inarca mi gusto il suo orgasmo. Mi tira per i capelli, mi bacia e poi scende a prendersi cura del mio pene. La lingua giuzza sull'asta, poi scende sulle palle,poi torna su, lo fa sparire tutto in gola. Alterna leccate e carezze, ritmandole con dolci e soavi zozzerie,gettate lì con voce calda e roca. Sono suo, sono già suo quando si tira le mie gambe sulle spalle e prende a leccarmi il culo. Ero già suo prima, figuriamoci quando inizia a passare dal culo alle palle e su fino alla cappella, tornando lentamente indietro. Penetrandomi prima con un dito, poi con due, poi infilandomi un dildo e bevendo la mia eccitazione sino all'ultima goccia.
Un fiore raro e stupendo cresciuto nell'asfalto di una fredda metropoli. Un fiore trova sempre la strada per rompere l'asfalto e sbocciare.
scritto il
2018-09-26
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