To rewind... "Un uomo adatto per ogni uso"... To delete.
di
Tibet
genere
pulp
Rewind...
-Allora?-
-No-
-Ma perché no? Ti proponi tu per queste cose, non è così? Vuoi che ti dica cosa vendi? Tu vendi te stesso! Non sei che una puttana! Ti ricordo cosa dice il tuo annuncio? Guarda… leggi!-
"Uomo esperto offresi per cose particolari, compenso da stabilire".
-Sei tu che l'hai pubblicato o no?-
-Sei troppo giovane, sei una bambina, non posso farlo. Non riesco a concepire come fai a desiderare una cosa così, quanti anni hai? Diciotto? Meno? Hai la vita davanti…-
-Diciannove, prego! Tu hai questi scrupoli? Tu che a pagamento andresti a raccontare barzellette sconce ai bambini dell'asilo? A violentare? Tu non hai morale, tu sei senza coscienza, tu sei solo una puttana!-
La guardo, capelli castani e occhi scuri. Carina. Dalla blusa si vede l'attaccatura del seno. Sembra l'immagine dell'innocenza e invece ha l'animo di tenebra.
-No-
-Ma l'hai mai fatto? Forse per questo, sei solo un millantatore!-
-Ecco si, diciamo che non l'ho mai fatto… rivolgiti ad un altro.-
Invece ho fatto anche di peggio ma non te lo dico.
Propongo.
-Posso darti di tutto, posso procurarti di tutto, perché non vuoi un cane che ti lecchi e che ti scopi fino a vederlo sdraiato a terra senza forze? Vuoi un cavallo? Un asino? Vuoi cazzi smisurati che ti fanno godere fino a perdere la coscienza? ? Vuoi che ti metta una anguilla viva in fica? La senti muovere e ti fa morire. Vuoi che ti segni? Posso farti delle ferite, te le faccio anche in viso e poi ti ci passo sopra il sale. Vuoi che ti porto in una bettola di soli uomini? Ti sto attento mentre te li scopi tutti o ti porto al cesso della stazione e faccio entrare tutti i neri e i marocchini fino a farti riempire di sborra. Vuoi una donna che ha un clitoride grosso come un cazzo? O una novità? Ti posso cospargere il corpo di becchime per polli e farti beccare per ore, anche in fica ti beccano. Queste cose posso darti… e non costano troppo.-
Lei scuote infastidita la testa.
-Devo farlo… capisci? E' diventato una cosa incontrollabile, ho provato da sola mentre mi masturbo, ma non è come affidare la propria vita ad un altro, voglio… devo assolutamente farlo!-
Tenta ancora di convincermi, diventa aggressiva vuole provocarmi.
-Quanto chiedi di solito… puttana? Cinquecento euro? Di più? Di meno? Io ti do tutto quello che ho, tanto poi non mi servono i soldi…-
Forse vede il lampo di cupidigia nei miei occhi, ho bisogno di denaro, con la cifra che dico io… neanche tanto alta, sparisco e provo a ripartire a nuovo, ritornare nel mio passato e chiudere qui.
-Di che cifra parli?-
-Voglio una cosa definitiva… senza ritorno. Parlo di quindicimila ma devi darmi la tua parola-
La mia parola? Tu sei pazza. Sei la prima che ci crede, tutti sono convinti che non vale un cazzo.
-E' troppo poco, rischio troppo. Devi trovare altri soldi… vendi qualcosa-
-Ho dei gioielli-
-Roba di valore?-
-Vecchi anelli, collane di famiglia, roba così-
-Vendili… prendi quello che ti danno-
Mi chiedo dove ha preso questa fissa.
A me è venuta a suo tempo guardando "Gli Amanti" di Renè Magritte.
-Non sono comunque molti i soldi se pensi a dove rischio di finire, devi darmi una ragione.-
-Una ragione? E che cazzo ti impicci tu, puttana? Tu sei solo una troia! Mi sento sbagliata, ok? Se mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non mi sopporto… ti basta?-
-Vuoi essere scopata mentre…?
-Si! cazzo si! Voglio godere e in quel momento veder spegnere la luce…-
Ma perché io non riesco a meravigliarmi più di nulla?
Dove ho raccattato tutto questo cinismo? Sono nato sbagliato?
Dove e quando ho perso la mia innocenza?
Perché non cerco di convincerla?
Dirle che è giovane e bella, che il destino lascia delle scappatoie a volte.
Che il vento cambia e con il vento cambia tutto o quasi.
Invece penso che dovrò stare attento.
Invece penso che se non lo faccio io troverà un altro.
Invece penso alle precauzioni che dovrò prendere:
guanti di lattice da chirurgo, preservativo, niente tracce di DNA in giro, specialmente dentro lei.
-Quando vuoi farlo?-
-Devo sistemare alcune cose prima, facciamo questo venerdì.-
-Va bene, dovrà essere in casa tua, scrivimi qui l'indirizzo, lo memorizzo e poi brucio il biglietto. Cancella ogni riferimento su carta o sul pc che mi riguarda. Pulisci la memoria del computer. Procura tu il sacchetto.-
-Lo voglio trasparente, voglio che mi guardi… mentre succede-
-Niente baci, niente leccate, niente scambio di saliva, riesci a godere così?-
-Tu dammi il cazzo duro e fallo durare e io vengo, sono una troia ninfomane, appena entri godo… ma dovrai aspettare. Capito? Dovrai godere anche tu. Piuttosto tu riuscirai a venire? A sborrare? Voglio che sborri…-
La rassicuro, succederà mentre starò godendo nel preservativo e tutto in sincronia con il suo orgasmo ma so benissimo che non sarà così, fingerò.
Le puttane come me fingono l'orgasmo.
-Dovrai avere i soldi e dovrai anche scrivere due righe di mano tua-
-Capito-
Non so se vi interessa come vivo i giorni precedenti al venerdì, non credo, mi state guardando come un animale raro e strano. Non concepite che un essere come me viva magari nella vostra stessa città, percorra le vostre strade, faccia la fila come voi al supermercato.
Se sapeste chi sono, cosa sto per fare, stringereste forte la mano al vostro bimbo e lo terreste lontano il più possibile da me.
Io non penso.
Evito di soffermarmi sul fatto.
Mi annullo.
Mi rado i capelli a zero.
Mi depilo il pube, le gambe, le braccia, le ascelle.
Non devo lasciare nulla di me in quella casa.
Ormai da un pelo riescono a risalire alla traccia genetica e sono cazzi se riescono a collegarvi alla faccenda.
Sono umano, non sono un alieno, ho le mie debolezze. Venerdì ho bisogno di qualcosa, un aiuto. E lo uso, una filo di bianca mescolata a roba cinese.
E ho il cazzo duro. Pronto.
Quando mi apre la porta mi impressiona.
Per essere bella è bella. Ma si è truccata e poi ha pianto, gli occhi ritoccati dal mascara sono rossi e allucinati. La bocca dipinta sembra una ferita che sanguina.
Indossa un velo nero sopra il corpo nudo.
Il corpo è snello ma pieno.
Il seno sostenuto, la bella curva dei fianchi che si allarga dalla vita stretta.
E bella ed è giovane, spero che abbia cambiato idea, sono disposto a rinunciare a ogni forma di compenso purché mi dica:
-No… non lo voglio più fare… scusami…-
Invece no, è decisa.
Le chiedo i soldi. Li conto. Voglio vedere il biglietto che ha scritto.
E iniziamo.
Le chiedo se ha un vibratore.
Si… lo ha. Deve usarlo le dico, dagli esami dopo dovrà risultare che si è penetrata con quello.
Lo fa… lo bagna di saliva e davanti a me se lo infila, ci gioca un pochino. Lo passa lungo lo spacco, stuzzica il clito e poi lo mette dentro.
Lo sostituisco con le mie dita inguantate, due e poi tre dita.
La strofino forte, dentro, e lei mi dimostra che diceva la verità, la vedo godere, la sento godere.
Mi chiede di vedere il cazzo.
Mi spoglio parzialmente, glielo mostro, lei vuole toccarlo, metto il preservativo, lo masturba. Lo succhia.
Su… cambia idea!
Ti prego! Cambia idea!
Prego te ma dentro me stesso.
Cambia idea e giuro che ti tratto come una regina.
Se vorrai, ti terrò per me. Mia, e cambierò vita.
Dai!
Ti prego con tutto me stesso, cambia idea, vivi!
Ti prego!
Lei prende il sacchetto e se lo infila sulla testa.
Il suo respiro lo fa appiccicare al viso, alla bocca, ma ancora può respirare, Ora è distesa su un tavolino, di schiena.
Apre le gambe e le alza, mi avvicino e la penetro facilmente. E' larga e bagnata. Mi mette le gambe sulle spalle.
E inizio. Forte e veloce.
A volte lo ritiro e lo rimetto, la sento inarcarsi.
Gode.
Vedo il viso attraverso il sacchetto trasparente.
Vedo le sue labbra chiedermi se sono pronto.
Si… lo sono.
E lei si stringe il sacchetto al collo!
Ora non riesce più a respirare, boccheggia.
Il sacchetto le si è appiccicato alla bocca mentre io continuo a penetrarla con forza. La verga, bagnata di lei, entra ed esce senza fermarsi.
Le tengo le mani per evitare che per un riflesso incondizionato cerchi di liberarsi del sacchetto o che mi graffi e così restino delle mie tracce di pelle sotto le unghie.
La sento morire!
Sento i suoi spasmi, sento il suo piacere confondersi con i suoi movimenti, le sue gambe che prima tremano e poi scattano impazzite come se vivessero una vita loro.
Ora agonizza, i suoi movimenti si fanno spasmodici.
Ed è una cosa lunga, non è affatto vero che si muore in fretta.
Ci si mette un casino di tempo e davvero non so se questo prolunga anche il suo orgasmo, davvero non so.
Il suo viso si è trasformato in una maschera, non sembra più lei.
Volete sapere se ho avuto pietà?
Se avrei voluto strapparle il sacchetto e lasciarla vivere?
No.
Era determinata, se non ero io ad ucciderla sarebbe stato un altro.
Voleva morire.
E non ho avuto nessun pensiero del genere.
Era una cosa decisa.
I suoi spasmi mi fanno venire e quando eiaculo nel preservativo dentro di lei, lei è già morta.
Necrofilia. Ho goduto una morta.
Ho raggiunto l'abisso. Il punto di non più ritorno.
Sistemo il suo corpo come se avesse preso piacere da se stessa, nulla fa presupporre un partner.
Ha avuto quello che voleva.
Chi sono io per sindacare se ha fatto bene? Se ha fatto male?
Nessuno può giudicare.
Neanche voi e non potete neanche giudicare me.
Io sono solo un uomo adatto per ogni uso.
Vi do quello che volete vi dia.
...Delete.
-Allora?-
-No-
-Ma perché no? Ti proponi tu per queste cose, non è così? Vuoi che ti dica cosa vendi? Tu vendi te stesso! Non sei che una puttana! Ti ricordo cosa dice il tuo annuncio? Guarda… leggi!-
"Uomo esperto offresi per cose particolari, compenso da stabilire".
-Sei tu che l'hai pubblicato o no?-
-Sei troppo giovane, sei una bambina, non posso farlo. Non riesco a concepire come fai a desiderare una cosa così, quanti anni hai? Diciotto? Meno? Hai la vita davanti…-
-Diciannove, prego! Tu hai questi scrupoli? Tu che a pagamento andresti a raccontare barzellette sconce ai bambini dell'asilo? A violentare? Tu non hai morale, tu sei senza coscienza, tu sei solo una puttana!-
La guardo, capelli castani e occhi scuri. Carina. Dalla blusa si vede l'attaccatura del seno. Sembra l'immagine dell'innocenza e invece ha l'animo di tenebra.
-No-
-Ma l'hai mai fatto? Forse per questo, sei solo un millantatore!-
-Ecco si, diciamo che non l'ho mai fatto… rivolgiti ad un altro.-
Invece ho fatto anche di peggio ma non te lo dico.
Propongo.
-Posso darti di tutto, posso procurarti di tutto, perché non vuoi un cane che ti lecchi e che ti scopi fino a vederlo sdraiato a terra senza forze? Vuoi un cavallo? Un asino? Vuoi cazzi smisurati che ti fanno godere fino a perdere la coscienza? ? Vuoi che ti metta una anguilla viva in fica? La senti muovere e ti fa morire. Vuoi che ti segni? Posso farti delle ferite, te le faccio anche in viso e poi ti ci passo sopra il sale. Vuoi che ti porto in una bettola di soli uomini? Ti sto attento mentre te li scopi tutti o ti porto al cesso della stazione e faccio entrare tutti i neri e i marocchini fino a farti riempire di sborra. Vuoi una donna che ha un clitoride grosso come un cazzo? O una novità? Ti posso cospargere il corpo di becchime per polli e farti beccare per ore, anche in fica ti beccano. Queste cose posso darti… e non costano troppo.-
Lei scuote infastidita la testa.
-Devo farlo… capisci? E' diventato una cosa incontrollabile, ho provato da sola mentre mi masturbo, ma non è come affidare la propria vita ad un altro, voglio… devo assolutamente farlo!-
Tenta ancora di convincermi, diventa aggressiva vuole provocarmi.
-Quanto chiedi di solito… puttana? Cinquecento euro? Di più? Di meno? Io ti do tutto quello che ho, tanto poi non mi servono i soldi…-
Forse vede il lampo di cupidigia nei miei occhi, ho bisogno di denaro, con la cifra che dico io… neanche tanto alta, sparisco e provo a ripartire a nuovo, ritornare nel mio passato e chiudere qui.
-Di che cifra parli?-
-Voglio una cosa definitiva… senza ritorno. Parlo di quindicimila ma devi darmi la tua parola-
La mia parola? Tu sei pazza. Sei la prima che ci crede, tutti sono convinti che non vale un cazzo.
-E' troppo poco, rischio troppo. Devi trovare altri soldi… vendi qualcosa-
-Ho dei gioielli-
-Roba di valore?-
-Vecchi anelli, collane di famiglia, roba così-
-Vendili… prendi quello che ti danno-
Mi chiedo dove ha preso questa fissa.
A me è venuta a suo tempo guardando "Gli Amanti" di Renè Magritte.
-Non sono comunque molti i soldi se pensi a dove rischio di finire, devi darmi una ragione.-
-Una ragione? E che cazzo ti impicci tu, puttana? Tu sei solo una troia! Mi sento sbagliata, ok? Se mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non mi sopporto… ti basta?-
-Vuoi essere scopata mentre…?
-Si! cazzo si! Voglio godere e in quel momento veder spegnere la luce…-
Ma perché io non riesco a meravigliarmi più di nulla?
Dove ho raccattato tutto questo cinismo? Sono nato sbagliato?
Dove e quando ho perso la mia innocenza?
Perché non cerco di convincerla?
Dirle che è giovane e bella, che il destino lascia delle scappatoie a volte.
Che il vento cambia e con il vento cambia tutto o quasi.
Invece penso che dovrò stare attento.
Invece penso che se non lo faccio io troverà un altro.
Invece penso alle precauzioni che dovrò prendere:
guanti di lattice da chirurgo, preservativo, niente tracce di DNA in giro, specialmente dentro lei.
-Quando vuoi farlo?-
-Devo sistemare alcune cose prima, facciamo questo venerdì.-
-Va bene, dovrà essere in casa tua, scrivimi qui l'indirizzo, lo memorizzo e poi brucio il biglietto. Cancella ogni riferimento su carta o sul pc che mi riguarda. Pulisci la memoria del computer. Procura tu il sacchetto.-
-Lo voglio trasparente, voglio che mi guardi… mentre succede-
-Niente baci, niente leccate, niente scambio di saliva, riesci a godere così?-
-Tu dammi il cazzo duro e fallo durare e io vengo, sono una troia ninfomane, appena entri godo… ma dovrai aspettare. Capito? Dovrai godere anche tu. Piuttosto tu riuscirai a venire? A sborrare? Voglio che sborri…-
La rassicuro, succederà mentre starò godendo nel preservativo e tutto in sincronia con il suo orgasmo ma so benissimo che non sarà così, fingerò.
Le puttane come me fingono l'orgasmo.
-Dovrai avere i soldi e dovrai anche scrivere due righe di mano tua-
-Capito-
Non so se vi interessa come vivo i giorni precedenti al venerdì, non credo, mi state guardando come un animale raro e strano. Non concepite che un essere come me viva magari nella vostra stessa città, percorra le vostre strade, faccia la fila come voi al supermercato.
Se sapeste chi sono, cosa sto per fare, stringereste forte la mano al vostro bimbo e lo terreste lontano il più possibile da me.
Io non penso.
Evito di soffermarmi sul fatto.
Mi annullo.
Mi rado i capelli a zero.
Mi depilo il pube, le gambe, le braccia, le ascelle.
Non devo lasciare nulla di me in quella casa.
Ormai da un pelo riescono a risalire alla traccia genetica e sono cazzi se riescono a collegarvi alla faccenda.
Sono umano, non sono un alieno, ho le mie debolezze. Venerdì ho bisogno di qualcosa, un aiuto. E lo uso, una filo di bianca mescolata a roba cinese.
E ho il cazzo duro. Pronto.
Quando mi apre la porta mi impressiona.
Per essere bella è bella. Ma si è truccata e poi ha pianto, gli occhi ritoccati dal mascara sono rossi e allucinati. La bocca dipinta sembra una ferita che sanguina.
Indossa un velo nero sopra il corpo nudo.
Il corpo è snello ma pieno.
Il seno sostenuto, la bella curva dei fianchi che si allarga dalla vita stretta.
E bella ed è giovane, spero che abbia cambiato idea, sono disposto a rinunciare a ogni forma di compenso purché mi dica:
-No… non lo voglio più fare… scusami…-
Invece no, è decisa.
Le chiedo i soldi. Li conto. Voglio vedere il biglietto che ha scritto.
E iniziamo.
Le chiedo se ha un vibratore.
Si… lo ha. Deve usarlo le dico, dagli esami dopo dovrà risultare che si è penetrata con quello.
Lo fa… lo bagna di saliva e davanti a me se lo infila, ci gioca un pochino. Lo passa lungo lo spacco, stuzzica il clito e poi lo mette dentro.
Lo sostituisco con le mie dita inguantate, due e poi tre dita.
La strofino forte, dentro, e lei mi dimostra che diceva la verità, la vedo godere, la sento godere.
Mi chiede di vedere il cazzo.
Mi spoglio parzialmente, glielo mostro, lei vuole toccarlo, metto il preservativo, lo masturba. Lo succhia.
Su… cambia idea!
Ti prego! Cambia idea!
Prego te ma dentro me stesso.
Cambia idea e giuro che ti tratto come una regina.
Se vorrai, ti terrò per me. Mia, e cambierò vita.
Dai!
Ti prego con tutto me stesso, cambia idea, vivi!
Ti prego!
Lei prende il sacchetto e se lo infila sulla testa.
Il suo respiro lo fa appiccicare al viso, alla bocca, ma ancora può respirare, Ora è distesa su un tavolino, di schiena.
Apre le gambe e le alza, mi avvicino e la penetro facilmente. E' larga e bagnata. Mi mette le gambe sulle spalle.
E inizio. Forte e veloce.
A volte lo ritiro e lo rimetto, la sento inarcarsi.
Gode.
Vedo il viso attraverso il sacchetto trasparente.
Vedo le sue labbra chiedermi se sono pronto.
Si… lo sono.
E lei si stringe il sacchetto al collo!
Ora non riesce più a respirare, boccheggia.
Il sacchetto le si è appiccicato alla bocca mentre io continuo a penetrarla con forza. La verga, bagnata di lei, entra ed esce senza fermarsi.
Le tengo le mani per evitare che per un riflesso incondizionato cerchi di liberarsi del sacchetto o che mi graffi e così restino delle mie tracce di pelle sotto le unghie.
La sento morire!
Sento i suoi spasmi, sento il suo piacere confondersi con i suoi movimenti, le sue gambe che prima tremano e poi scattano impazzite come se vivessero una vita loro.
Ora agonizza, i suoi movimenti si fanno spasmodici.
Ed è una cosa lunga, non è affatto vero che si muore in fretta.
Ci si mette un casino di tempo e davvero non so se questo prolunga anche il suo orgasmo, davvero non so.
Il suo viso si è trasformato in una maschera, non sembra più lei.
Volete sapere se ho avuto pietà?
Se avrei voluto strapparle il sacchetto e lasciarla vivere?
No.
Era determinata, se non ero io ad ucciderla sarebbe stato un altro.
Voleva morire.
E non ho avuto nessun pensiero del genere.
Era una cosa decisa.
I suoi spasmi mi fanno venire e quando eiaculo nel preservativo dentro di lei, lei è già morta.
Necrofilia. Ho goduto una morta.
Ho raggiunto l'abisso. Il punto di non più ritorno.
Sistemo il suo corpo come se avesse preso piacere da se stessa, nulla fa presupporre un partner.
Ha avuto quello che voleva.
Chi sono io per sindacare se ha fatto bene? Se ha fatto male?
Nessuno può giudicare.
Neanche voi e non potete neanche giudicare me.
Io sono solo un uomo adatto per ogni uso.
Vi do quello che volete vi dia.
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