Le vicine
di
ceasar12
genere
etero
Sempre io e la mia meravigliosa isola. Questa risale ai primi giorni di luglio circa. Io abito in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina a U. Il mio appartamento ha due terrazzini, uno che guarda all’interno della U e alla strada su di un lato, e l’altro che guarda esclusivamente verso la strada. All’interno della U vedo terrazzi di altri appartamenti sulla destra e terrazzi di un albergo a fronte, distanza 20/25 metri da me. Quelli fronte strada domina 12 appartamenti che si trovano fronte a me e dei quali vedo totalmente terrazzi e prima stanza, per tutti cucina/sala. Fin dalla fine di aprile, con il primo sole che scalda per me è normale docciarmi e girare per casa nudo a finestre aperte, senza badare al fatto che mi possano vedere, anzi.
Dal mio terrazzo, specie di sera guardando i terrazzi dell’albergo vedo scene molto piacevoli; donne che escono nude sul terrazzo, altre che uscendo dalla doccia si tolgono l’accappatoio iniziando a spalmarsi crema sul corpo o a provarsi indossandola, biancheria intima più o meno eccitante specchiandosi in mille pose. Ho anche visto donne farsi selfie in pose direi pornografiche, due lesbiche lasciarsi andare a effusioni sul letto e una donna fare un bellissimo pompino al proprio uomo. Ma torniamo a noi. Ai primi giorni di luglio, al cambio settimanale di clientela, gli appartamenti miei dirimpettai si riempiono tutti, ma proprio tutti di ragazze/donne. Ne ho contate 52, almeno quelle che ho visto nitidamente. Alcune in alcuni appartamenti, puritane o quasi, farsi la doccia, non togliere l’asciugamano o l’accappatoio se non con l’intimo sotto, asciugarsi a vicenda i capelli ma in modo assolutamente normale. Altre, sbarazzine e senza freni, uscire dalle stanze e avventurarsi sui rispettivi terrazzi senza nulla addosso, assumere pose invitanti tra di loro, giocare e scherzare, sempre tra di loro. Ho visto anche qualche palpata di figa reciproca e diversi baci alla francese, suppongo, vista la loro durata. Io, nudo e in penombra, mi sono goduto tanta fortuna sfacciata senza essere visto da questa manna mandata dal cielo. Una sera, verso le sette, rientro in casa, faccio la doccia e senza pensare esco nudo in terrazzo per vuotare la lavatrice. Butto l’occhio sui terrazzi. Alcuni ancora vuoti, uno con una ragazza che stesa su di un divano si stava masturbando con la figa rivolta verso di me. Vedo al suo lato anche un qualcosa di colorato che poi scopro essere un vibratore, nel momento in cui se lo piazza nella figa, in una evoluzione di posizioni che mi fanno tirare il cazzo. Lei era certa che non la potessero vedere, essendo all’ultimo piano, con muretti a dividere i terrazzi e circa due metri sotto al mio terrazzo, unico del piano e unico con terrazzi fronte a lei. Mi masturbo guardandola, immagino quello che anche lei sta provando, le guardo la figa, depilata e senza differenze cromatiche sulla pelle, segno che ama prendere il sole ( chissà se solo quello) nuda. E’ a gambe oscenamente larghe, con il vibratore che si gode la sua figa. Si muove, le sue mani pizzicano i capezzoli e stritolano le tette. Le dita se le passa sulle labbra e anche il vibratore segna un figa/bocca e ritorno sensualissimo. Punta i piedi alzando il busto e in quella posizione vedo nitidamente la sua figa penetrata dal vibratore. Mi meno il cazzo violentemente, quello spettacolo mi ha gasato al massimo, mi piace guardare una donna che si masturba. Vorrei fare di più, o almeno vederla da più vicino, ma ho il dubbio che il tentativo possa rompere l’incantesimo.
Mi lancio “ pppsssss……ehi………pppssss”
Niente, non mi sente, continua imperterrita.
“ehi, rossaaaaa…………” dico più forte, cercando di farmi sentire senza che dalla strada possano sentire.
Mi sente, si guarda in giro come a capire da dove venisse quella frase, poi finalmente il suo sguardo si poggia su di me, in piedi, nudo che il cazzo in mano. Mi guarda, sorride e continua ancora più gasata a menarsi la figa. Le lancio un metaforico bacio con la mano, cosa che ricambia. Cambia posizione per mio beneficio, si metto su un lato alzando la gamba e continuando a sfondarsi con quel fortunato vibratore in modo che potessi vedere ancora meglio. Io continuo a masturbarmi ma anch’io mi metto in un modo tale che lei possa guardare. Riesco a notare anche l’ombra del buco del culo tanto ha sollevato la gamba. Smette. Si alza e avvicina al parapetto in muratura. Chiude due dita a cerchio e ne infila un terzo dentro, mimando una scopata. Mi indica e si indica; cazzo, sssiiiii, ti voglio scopare. Mima in pompino, con la mano chiusa come ad afferrare un cazzo e la lingua che spingendo su una guancia diventa inequivocabile. Mi mima un da me o da te? Cazzo, da te, sia mai che vestendoti per attraversare la strada ti raffreddi. Aspetta, gli faccio con una mano. Rientro, indosso dei pantaloncini di maglia, scendo le scale a 4 a 4, nel frattempo nella mia testa faccio la mappa del palazzo a fronte costruendo la mappa delle scale e cercando di intuire quale è il suo portone. Ho il cazzo che scoppia e si nota, ma sono troppo veloce ad attraversare la strada e a infilarmi nel palazzo perché qualcuno lo possa vedere. Salgo le scale e mentre penso a qual è il portone, ecco……..lo vedo aprirsi con lei nudissima. Non penso, mi sfilo i pantaloncini in movimento con il rischio di cadere o di essere visto. Arrivo a lei, la abbraccio lanciando i pantaloncini e la bacio senza dire una parola. Il mio cazzo si stampa sulla sua figa, le sue tette sul mio petto. Le prendo le chiappe del culo e la tiro su. Lei mi avvolge i fianchi con le gambe. Il cazzo entra automatico nella figa e inizio a scoparla li, mentre con un piede chiudo il portone. La metto schiena al muro e continuo a scoparla in modo animalesco, con foga. Sento la sua pelle sudata, ci baciamo e lecchiamo tutti i punti che le nostre lingue riescono a raggiungere.
Qualche minuto di scopata selvaggia e lei viene, stringendomi in modo meraviglioso, mordendomi gli orecchi, il collo.
Continua puntando le gambe sui miei fianchi, sempre più forte.
“sborrami, vienimi nella figa, ho il diaframma, vienimi nella figa”
La comprimo ancora di più addosso al muro, spingendogli il cazzo dentro e fuori con tutta la libidine che ho, lo ruoto per poi ricominciare a pomparla. Le tiro 4/5 schiaffi sulle chiappe per poi afferrarle e allargarle. Lei urla, urla forte venendo una seconda volta. Sento i suoi umori incendiarmi la cappella, vengo anch’io, rilasciando copiosi schizzi di sperma nella sua figa. Qualche altro colpo a scaricare bene le palle, la faccio scendere da quella posizione. Lei lo fa inginocchiandosi e prendendo il mio cazzo pieno di umori e sborra in mano iniziando a leccarlo. Lo lecca con ingordigia, non smette un attimo tanto che in qualche minuto sono di nuovo in tiro massiccio. Intanto la guardo meglio. Rossa, capelli a caschetto con taglio all’ultima moda, corpo molto bello, pieno di lentiggini messe ancora più in risalto dall’abbronzatura. Tette direi una terza con aureole grandi che sembrano voler scoppiare e capezzoli durissimi. Bocca con due labbra fantastiche ma direi naturali, sa fare un pompino, cazzo se lo sa fare. Direi un 25 anni, forse qualcuno di più, ma non ci giurerei. Me lo succhia e lecca con amore e ingordigia, lecca tutta l’asta, vena per vena, scende alle palle continuando a menarlo con la mano, le lecca, risale e imbocca la cappella da consumata puttana. “ voglio scoparti ancora troia, voglio la tua figa” . e come avessi acceso un interruttore. Si alza di scatto, mi prende nervosa la mano e mi conduce in una camera da letto. Mi spinge e io mi ritrovo steso a pancia su con il cazzo svettante. Gli da qualche altra leccata lasciandoci saliva e ci sale sopra lasciandoselo entrare in figa senza difficoltà. Inizia una cavalcata invasata, se lo spinge su senza remore, lanciando gridi di compiacimento e trasalendo con occhi e corpo. Le afferro le tette e accompagno il suo movimento, poi passo alle chiappe, la sculaccio ricevendo in cambio di ogni sculacciata una smorfia di piacere. Si alza in piedi, si riabbassa piegando le gambe per mostrarmi il cazzo che entra in quella figa rossa e vorace. Se lo pompa tra mille gemiti. Si passa le mani sui capelli, si butta ora in avanti, ora indietro. Sento la sua figa diventare scivolosa al massimo con i brividi che montano sotto le mie dita. Le metto un dito sul culo, e lei urla e viene. Sento il portone aprirsi e una voce urlare allegra: “ Katia, Katiaaaaaa……….” Mi irrigidisco, ma lei non fa una piega e continua. Vedo due sagome sulla porta della camera, intuisco essere le sue coinquiline. Una con un costume piccolissimo, mutandine e reggiseno, l’altra con mutandine e vestaglietta traforata sopra.
“ che puttana che sei” fa la prima, che togliendosi il costume si mette dietro a……… Katia? abbassandosi e iniziando a leccarle figa piena del mio cazzo, e il mio cazzo stesso. Penso anche il culo.
“sei proprio una troia” gli fa da eco la seconda, che sfilando vestaglia e mutandine si mette sopra la mia faccia e si abbassa, permettendomi di leccarle la figa e iniziando a baciare Katia. Ha una figa aspra, sudata, ma piacevole, i suoi succhi iniziano ad uscire copiosi e caldi. Si sposta avanti e indietro permettendomi cosi di leccare anche il suo culo. Si allarga le chiappe da sola, cosi posso arrivare più a fondo, si apre anche le labbra della figa. Sento Katia arrivare a un altro orgasmo, la mora dietro lecca tutto quello che fuoriesce dalla figa. Devo sborrare, sto scoppiando, quella situazione mi sta facendo morire. Lo dico, e loro per tutta risposta si stendono con le facce vicine e mi invitano a venirgli in faccia. Si stanno menando le fighe, io mi abbasso e passo la cappella di bocca in bocca menandomi il cazzo. Sborro copiosamente sui loro volti, le riempio di sborra, che loro si leccano a vicenda. Ci salutiamo calorosamente, non ci diciamo altro. Vado a casa, con il cazzo che mi ha male da quanto l’ho scopata e le palle scariche.
La sera successiva, riguardo dal mio terrazzo verso quello delle tre troie. Vedo due bambini e poi i genitori. Cazzo, è vero, ieri era venerdì, oggi sabato, giorno di cambio. Era la loro ultima notte sull’isola.
Dal mio terrazzo, specie di sera guardando i terrazzi dell’albergo vedo scene molto piacevoli; donne che escono nude sul terrazzo, altre che uscendo dalla doccia si tolgono l’accappatoio iniziando a spalmarsi crema sul corpo o a provarsi indossandola, biancheria intima più o meno eccitante specchiandosi in mille pose. Ho anche visto donne farsi selfie in pose direi pornografiche, due lesbiche lasciarsi andare a effusioni sul letto e una donna fare un bellissimo pompino al proprio uomo. Ma torniamo a noi. Ai primi giorni di luglio, al cambio settimanale di clientela, gli appartamenti miei dirimpettai si riempiono tutti, ma proprio tutti di ragazze/donne. Ne ho contate 52, almeno quelle che ho visto nitidamente. Alcune in alcuni appartamenti, puritane o quasi, farsi la doccia, non togliere l’asciugamano o l’accappatoio se non con l’intimo sotto, asciugarsi a vicenda i capelli ma in modo assolutamente normale. Altre, sbarazzine e senza freni, uscire dalle stanze e avventurarsi sui rispettivi terrazzi senza nulla addosso, assumere pose invitanti tra di loro, giocare e scherzare, sempre tra di loro. Ho visto anche qualche palpata di figa reciproca e diversi baci alla francese, suppongo, vista la loro durata. Io, nudo e in penombra, mi sono goduto tanta fortuna sfacciata senza essere visto da questa manna mandata dal cielo. Una sera, verso le sette, rientro in casa, faccio la doccia e senza pensare esco nudo in terrazzo per vuotare la lavatrice. Butto l’occhio sui terrazzi. Alcuni ancora vuoti, uno con una ragazza che stesa su di un divano si stava masturbando con la figa rivolta verso di me. Vedo al suo lato anche un qualcosa di colorato che poi scopro essere un vibratore, nel momento in cui se lo piazza nella figa, in una evoluzione di posizioni che mi fanno tirare il cazzo. Lei era certa che non la potessero vedere, essendo all’ultimo piano, con muretti a dividere i terrazzi e circa due metri sotto al mio terrazzo, unico del piano e unico con terrazzi fronte a lei. Mi masturbo guardandola, immagino quello che anche lei sta provando, le guardo la figa, depilata e senza differenze cromatiche sulla pelle, segno che ama prendere il sole ( chissà se solo quello) nuda. E’ a gambe oscenamente larghe, con il vibratore che si gode la sua figa. Si muove, le sue mani pizzicano i capezzoli e stritolano le tette. Le dita se le passa sulle labbra e anche il vibratore segna un figa/bocca e ritorno sensualissimo. Punta i piedi alzando il busto e in quella posizione vedo nitidamente la sua figa penetrata dal vibratore. Mi meno il cazzo violentemente, quello spettacolo mi ha gasato al massimo, mi piace guardare una donna che si masturba. Vorrei fare di più, o almeno vederla da più vicino, ma ho il dubbio che il tentativo possa rompere l’incantesimo.
Mi lancio “ pppsssss……ehi………pppssss”
Niente, non mi sente, continua imperterrita.
“ehi, rossaaaaa…………” dico più forte, cercando di farmi sentire senza che dalla strada possano sentire.
Mi sente, si guarda in giro come a capire da dove venisse quella frase, poi finalmente il suo sguardo si poggia su di me, in piedi, nudo che il cazzo in mano. Mi guarda, sorride e continua ancora più gasata a menarsi la figa. Le lancio un metaforico bacio con la mano, cosa che ricambia. Cambia posizione per mio beneficio, si metto su un lato alzando la gamba e continuando a sfondarsi con quel fortunato vibratore in modo che potessi vedere ancora meglio. Io continuo a masturbarmi ma anch’io mi metto in un modo tale che lei possa guardare. Riesco a notare anche l’ombra del buco del culo tanto ha sollevato la gamba. Smette. Si alza e avvicina al parapetto in muratura. Chiude due dita a cerchio e ne infila un terzo dentro, mimando una scopata. Mi indica e si indica; cazzo, sssiiiii, ti voglio scopare. Mima in pompino, con la mano chiusa come ad afferrare un cazzo e la lingua che spingendo su una guancia diventa inequivocabile. Mi mima un da me o da te? Cazzo, da te, sia mai che vestendoti per attraversare la strada ti raffreddi. Aspetta, gli faccio con una mano. Rientro, indosso dei pantaloncini di maglia, scendo le scale a 4 a 4, nel frattempo nella mia testa faccio la mappa del palazzo a fronte costruendo la mappa delle scale e cercando di intuire quale è il suo portone. Ho il cazzo che scoppia e si nota, ma sono troppo veloce ad attraversare la strada e a infilarmi nel palazzo perché qualcuno lo possa vedere. Salgo le scale e mentre penso a qual è il portone, ecco……..lo vedo aprirsi con lei nudissima. Non penso, mi sfilo i pantaloncini in movimento con il rischio di cadere o di essere visto. Arrivo a lei, la abbraccio lanciando i pantaloncini e la bacio senza dire una parola. Il mio cazzo si stampa sulla sua figa, le sue tette sul mio petto. Le prendo le chiappe del culo e la tiro su. Lei mi avvolge i fianchi con le gambe. Il cazzo entra automatico nella figa e inizio a scoparla li, mentre con un piede chiudo il portone. La metto schiena al muro e continuo a scoparla in modo animalesco, con foga. Sento la sua pelle sudata, ci baciamo e lecchiamo tutti i punti che le nostre lingue riescono a raggiungere.
Qualche minuto di scopata selvaggia e lei viene, stringendomi in modo meraviglioso, mordendomi gli orecchi, il collo.
Continua puntando le gambe sui miei fianchi, sempre più forte.
“sborrami, vienimi nella figa, ho il diaframma, vienimi nella figa”
La comprimo ancora di più addosso al muro, spingendogli il cazzo dentro e fuori con tutta la libidine che ho, lo ruoto per poi ricominciare a pomparla. Le tiro 4/5 schiaffi sulle chiappe per poi afferrarle e allargarle. Lei urla, urla forte venendo una seconda volta. Sento i suoi umori incendiarmi la cappella, vengo anch’io, rilasciando copiosi schizzi di sperma nella sua figa. Qualche altro colpo a scaricare bene le palle, la faccio scendere da quella posizione. Lei lo fa inginocchiandosi e prendendo il mio cazzo pieno di umori e sborra in mano iniziando a leccarlo. Lo lecca con ingordigia, non smette un attimo tanto che in qualche minuto sono di nuovo in tiro massiccio. Intanto la guardo meglio. Rossa, capelli a caschetto con taglio all’ultima moda, corpo molto bello, pieno di lentiggini messe ancora più in risalto dall’abbronzatura. Tette direi una terza con aureole grandi che sembrano voler scoppiare e capezzoli durissimi. Bocca con due labbra fantastiche ma direi naturali, sa fare un pompino, cazzo se lo sa fare. Direi un 25 anni, forse qualcuno di più, ma non ci giurerei. Me lo succhia e lecca con amore e ingordigia, lecca tutta l’asta, vena per vena, scende alle palle continuando a menarlo con la mano, le lecca, risale e imbocca la cappella da consumata puttana. “ voglio scoparti ancora troia, voglio la tua figa” . e come avessi acceso un interruttore. Si alza di scatto, mi prende nervosa la mano e mi conduce in una camera da letto. Mi spinge e io mi ritrovo steso a pancia su con il cazzo svettante. Gli da qualche altra leccata lasciandoci saliva e ci sale sopra lasciandoselo entrare in figa senza difficoltà. Inizia una cavalcata invasata, se lo spinge su senza remore, lanciando gridi di compiacimento e trasalendo con occhi e corpo. Le afferro le tette e accompagno il suo movimento, poi passo alle chiappe, la sculaccio ricevendo in cambio di ogni sculacciata una smorfia di piacere. Si alza in piedi, si riabbassa piegando le gambe per mostrarmi il cazzo che entra in quella figa rossa e vorace. Se lo pompa tra mille gemiti. Si passa le mani sui capelli, si butta ora in avanti, ora indietro. Sento la sua figa diventare scivolosa al massimo con i brividi che montano sotto le mie dita. Le metto un dito sul culo, e lei urla e viene. Sento il portone aprirsi e una voce urlare allegra: “ Katia, Katiaaaaaa……….” Mi irrigidisco, ma lei non fa una piega e continua. Vedo due sagome sulla porta della camera, intuisco essere le sue coinquiline. Una con un costume piccolissimo, mutandine e reggiseno, l’altra con mutandine e vestaglietta traforata sopra.
“ che puttana che sei” fa la prima, che togliendosi il costume si mette dietro a……… Katia? abbassandosi e iniziando a leccarle figa piena del mio cazzo, e il mio cazzo stesso. Penso anche il culo.
“sei proprio una troia” gli fa da eco la seconda, che sfilando vestaglia e mutandine si mette sopra la mia faccia e si abbassa, permettendomi di leccarle la figa e iniziando a baciare Katia. Ha una figa aspra, sudata, ma piacevole, i suoi succhi iniziano ad uscire copiosi e caldi. Si sposta avanti e indietro permettendomi cosi di leccare anche il suo culo. Si allarga le chiappe da sola, cosi posso arrivare più a fondo, si apre anche le labbra della figa. Sento Katia arrivare a un altro orgasmo, la mora dietro lecca tutto quello che fuoriesce dalla figa. Devo sborrare, sto scoppiando, quella situazione mi sta facendo morire. Lo dico, e loro per tutta risposta si stendono con le facce vicine e mi invitano a venirgli in faccia. Si stanno menando le fighe, io mi abbasso e passo la cappella di bocca in bocca menandomi il cazzo. Sborro copiosamente sui loro volti, le riempio di sborra, che loro si leccano a vicenda. Ci salutiamo calorosamente, non ci diciamo altro. Vado a casa, con il cazzo che mi ha male da quanto l’ho scopata e le palle scariche.
La sera successiva, riguardo dal mio terrazzo verso quello delle tre troie. Vedo due bambini e poi i genitori. Cazzo, è vero, ieri era venerdì, oggi sabato, giorno di cambio. Era la loro ultima notte sull’isola.
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