L'adolescente e la figa

di
genere
etero

I giorni passano sereni, giovedì domenica sono veloci e Carmen ci mette tutto l’impegno possibile a far si che questo avvenga. La scuola superiore che lei frequenta finisce alle 14.00 tutti i giorni e lei passata a casa sua per mangiare e viene subito a casa mia per ingoiare la sua dose di sperma. In quei giorni è diventata ogni giorno più pompinara, arrivando il giorno stabilito sul pianerottolo, spogliandosi e entrando a casa mia per sbocchinarmi subito, con un fallo a ventosa attaccato allo specchio che gli apriva la figa. Gli ho fatto bere tutta la sborra che ho prodotto, le sono venuto in gola, in faccia, sulle tette. Le ho messo di tutto nei buchi, vibratori di diverse dimensioni, falli reali, l’ho sculacciata a dovere, le ho sborrato sul buco del culo portandole la sborra in bocca con le dita. Le ho insegnato a leccarmi il buco del culo, pratica che all’inizio non le piaceva ma che ha imparato ad apprezzare. Le ho fatto tanti clisteri e lavaggi vaginali, ha provato decine di orgasmi che le hanno sconquassato la figa. L’ho depilata completamente. La ragazzina di un paio di settimane prima sta diventando una bella troietta. Oramai arriva a casa mia già quasi nuda o si spoglia in automatico non appena entra.
Mi ha fatto pompini in tutte le stanze di casa, sul divano, a letto, in bagno, in terrazzo. Me li ha fatti con film porno che scorrevano sul televisore, confessandomi di essersi bagnata brutalmente guardando due ragazze che se la leccavano e una ragazza alle prese con due cazzi. Mi confida che tutte le notti si masturba, arrivando a mettere il pennarello anche nel culo. Culo che dopo una settimana intera di uso a dita e vibratori è diventato morbido e pronto a prenderlo senza problemi. Infatti alla mia domanda se lo vuole dietro la sua risposta è diventata quando me lo metti.
Le ho regalato il vibratore che si era autonomamente messa nel culo mentre le regalavo l’ennesima sborrata. Si, la trasformazione da ragazzina a puttana nelle mie mani stava procedendo bene. Adesso la volevo vestita da puttana, la volevo ammirare.
Il lunedì, finita la scuola, viene a casa mia. Si spoglia appena entrata e trovandomi sul terrazzo si lascia andare a uno splendido pompino mentre si mena la figa. Una sborrata sul suo viso e due orgasmi dopo la invito a vestirsi, senza mutandine, dobbiamo uscire le dico. Si mette solo la tuta, lascia l’intimo a casa mia sul divano: perfetta, tutta nuda sotto. La faccio salire in macchina, andiamo al porto. Traghetto e andiamo sull’isola più grande, le voglio fare dei regali. Facilitato anche dal fatto che il suo fisico dimostra più degli anni che ha, direi che ne dimostra una ventina, camminiamo per strada mano nella mano, con lei divertita e curiosa, camminando la mia mano scivola anche in palpate di culo e figa, a volte sopra i pantaloni a volte dentro agli stessi. Faccio una telefonata, annuncio il fatto di essere arrivato a Silvia, che avevo precedentemente avvisato, direttrice di un negozio di intimo ricercatissimo e nota bisessuale della zona. Arriviamo li davanti con Carmen che non si teneva più dalla curiosità. Busso alla porta, il negozio è chiuso il lunedì, arriva Silvia ad aprire. Entriamo, si complimenta per la bellezza della troietta, le bacia caldamente le guance, percorriamo il corto corridoio che ci divide dalla stanza principale e che rende il tutto non visibile dall’esterno. Chiedo a Carmen di spogliarsi, mentre io mi accomodo sulla poltrona.
“ma qui, non c’è un camerino?” mi chiede imbarazzata.
“si c’è, ma mi piace cosi, ti voglio vedere, guardare” gli rispondo con tono dolce ma autoritario.
Si lascia convincere e toglie la parte sopra della tuta rimanendo a tette scoperte.
“accidenti che seno bellissimo” dice Silvia che fino a quel momento non aveva parlato. Gli gira attorno, le sfiora la schiena con il dorso della mano. Carmen cerca di ritrarsi, imbarazzata e di coprirsi il seno.
“ma tesoro, ti vergogni di me? Aspetta, ti metto a tuo agio”.
Silvia si spoglia lentamente, rimanendo solo con un minuscolo perizoma. Con lei avevamo passato qualche notte di sesso mesi fa.
Carmen si rilassa. “ Dai, togli i pantaloni” le dico sussurrando.
“ma…..sotto non ho niente, te ne sei dimenticato?”
“niente?” Silvia si toglie il perizoma in un nano secondo e mettendosi alle spalle di Carmen le tira giù candidamente i pantaloni impegnandosi ad ammirarla nuda.
“quanto sei bella”
“grazie, mi imbarazza un po’, ma grazie” Silvia inizia a girare per gli scaffali prendendo scatole di intimo da far provare a Carmen. Le appoggia sul tavolo al suo fianco e si siede nella poltrona acconto alla mia.
“dai tesoro, prova quello che Silvia ti ha portato”
Carmen inizia. Autoreggenti, calze e reggicalze, corpetti, perizoma ridottissimi e reggiseni a balconcino, si diverte. Mi eccita da impazzire vederla conciarsi da puttana d’alto bordo. Indossa anche degli stivali alti con calze e reggicalze sotto che fanno tanto Pretty Woman. Lo spettacolino ha effetti inattesi anche su Silvia che fianco a me inizia a toccarsi il seno, i capezzoli per poi lasciarsi andare a un ditalino spontaneo e coinvolgente. Carmen la vede e dapprima un po’ impacciata, poi più sicura assume pose sempre più sensuali.
“tesoro, cosi mi stai eccitando un casino”
“mmmmmmmm amore, è quello che voglio”
“e vorresti far vedere anche alla nostra amica quanto sei brava a succhiarlo?”
“ si dai piccola, fammi vedere quanto sei brava” dice Silvia a gambe aperte mentre si masturba. Carmen guarda, conquistata penso da quella visione e si muove rapita verso di me. Indossa sempre quegli stivali alti, neri, le calze con reggicalze, nere anch’esse, che fanno tanto puttana, null’altro. Guardo la sua figa mentre si avvicina, piccola e con bagliori di lucido, si sta bagnando. Arriva davanti a me, si inginocchia, accarezza il mio pacco, si abbassa ancora e lo bacia da sopra i pantaloni. Con le mani mi slaccia la cintura, i calzoni e tira giù, guardando con la coda dell’occhio Silvia che si masturba. Lo bacia ancora da sopra i boxer, leccandolo. Tira giù i boxer e afferra il cazzo menandolo. Lecca dalle palle, l’asta, poi arriva alla cappella che lecca tutto attorno prima di farla sparire nella sua bocca. Succhia con calore e passione. Ogni tanto lascia andare uno sguardo verso Silvia, distrattamente. Silvia adesso si masturba oscenamente guardando intensa la puttanella. Si solleva, accarezza sensualmente la schiena di Carmen che per risposta la inarca. Le tocca le tette, passa alle chiappe, si lascia andare a qualche femminile sculacciata. Carmen succhia sempre più forte, eccitata. Si mette alle sue spalle, le da due casti e puritani bacetti sulle natiche, poi le sculaccia ancora, Carmen sospira, ansima, muove il culo. Silvia si fa più audace, bacia tra le chiappe, lo spacco, sempre accompagnando il tutto a schiaffetti, Carmen smette per un secondo guardandomi negli occhi. Silvia passa la lingua sulla figa, Carmen lancia un urletto, le metto la mano sulla nuca e le spingo ancora più dentro il cazzo in bocca. Adesso Silvia lecca senza ritegno, figa, culo, schiena e ritorno. Le infila le dita in ambedue i buchi, Carmen impazzisce e succhia maestosamente. Silvia la masturba e lecca sempre più insistentemente e Carmen ha un primo orgasmo seguito a breve giro da un secondo. Mi alzo in piedi, le due zoccole adesso sono inginocchiate ai miei piedi, succhiano, si baciano, prima timidamente poi sempre più convinta (Carmen), Silvia gli masturba la figa. Vengo in bocca e faccia di tutte e due, che si ripuliscono con le lingue e da inginocchiate si abbracciano.
Si ricompongono, Silvia prepara i pacchetti di ciò che Carmen ha scelto, pago, tanti baci e usciamo. Carmen è allegra ma un po’ contratta.
“ mi è piaciuto, sarò mica lesbica?”
“no tesoro, sei un gran troietta naturale e io sto tirando fuori quella parte di puttana che c’è in te”
La bacio, prendiamo la barca e torniamo alla nostra isoletta.
scritto il
2018-12-08
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