2° incontro

di
genere
etero

Ai primi anni 90 lascio Cristiana, non la risento più per oltre un decennio, non so più nulla di lei. Verso il 2009 un giorno sono su fb, mi compare la scritta: persone che potresti conoscere e un sinonimo che mi è sembrato di conoscere. Ci penso diversi giorni, non sapevo che fare, la possibilità che fosse lei c’era, ma dopo tanti anni e dopo che l’avevo lasciata in malo modo mi fermavano. Dopo qualche giorno le mando un messaggio con richiesta di amicizia falsando la mia data di nascita, se fosse stata lei l’avrebbe notato. Mi risponde accettando l’amicizia e dicendomi che se ero chi lei diceva mi ero tolto un x di anni. Iniziamo a chiacchierare per una decina di giorni, lei era ancora risentita di quello che era successo ma si parlava lo stesso. Ipotizziamo l’eventualità di rivederci per un pranzo o una cena ma sempre in modo ipotetico, lei faceva giustamente la sostenuta. Si crea l’occasione al suo salire nella nostra città di nascita di li a qualche giorno e io a prodigarmi per far coincidere un mio impegno nella mia città ( eravamo nati a pochi km uno dall’altra) lo stesso giorno. Ci accordiamo sul dove trovarci, dicendoci che sarebbe successo quello che il destino voleva, nessun programma. Il giorno convenuto arrivo sul luogo dell’appuntamento con un quarto d’ora di anticipo circa. Accendo nervosamente una sigaretta, non so cosa aspettarmi. La riconosco arrivarmi incontro da lontano, la camminata è rimasta la stessa. Le vado incontro, non parliamo, mi mette le braccia al collo e prova a darmi due baci sulle guance ma non ce la fa: mi bacia diretta sulla bocca, un bacio appassionato, alla francese. Due chiacchere insulse e inutili, prendiamo la macchina per andare a pranzo. Era fine giugno, l’aria calda e lei vestiva non moltissimo, aveva ancora un gran bel seno come lo ricordavo che traspariva dalla camicia e un culo che sarebbe stato bellissimo per una 20enne, immaginarsi per una 40enne. Camminiamo per la città come due ragazzini, abbracciandoci, baciandoci ma nessuno voleva fare la prima mossa. Andiamo sulle colline vicino alla città e trovato un angolo appartato iniziamo a baciarci come due adolescenti. Le libero i seni senza che lei faccia opposizione e glieli succhio a fondo, riesco a mettergli le mani tra le gambe da sopra le mutandine e lei mi sfiora il cazzo ma ci fermiamo li. Ci diamo appuntamento di li a un mese in una nazione straniera nella quale io devo andare per lavoro e lei……….per piacere.
Ci ritroviamo il giorno stabilito al posto stabilito, vicino alla frontiera. Sale in macchina, è bellissima, vestita come ai bei tempi, facile da spogliare, ma durante il viaggio solo qualche bacio e qualche chiacchera, dicendoci di non sapere ambedue cosa sarebbe successo di li a poche ore.
Arriviamo all’albergo, disbrigo le formalità, saliamo in camera.
Entro, ho una borsa per mano, lei si tira su la gonna in vita lasciando vedere ch le calze che porta sono bellissime autoreggenti e che non porta mutandine. Si abbassa, mi apre i calzoni e me lo prende in bocca:” sono 18 anni che sognavo di fartelo e più recente è da un mese che lo desidero”. Io lascio le borse e mi tolgo la camicia guardandola. Mi sta facendo un pompino da urlare. Mi lecca l’asta, le palle. “non mi venire in bocca, non mi faccio più venire in bocca da tanto e tu non sarai l’eccezione” dice con aria risoluta. Si apre la camicetta mentre mi pompa, e in pochi minuti mi porta a venirle in faccia. mi lecca il cazzo fino a ripulirlo. Vado in bagno, voglio fare una doccia, è caldo. Pochi minuti e lei mi raggiunge chiedendomi se penso sia finita li. Entra sotto la doccia con me indossando solo le autoreggenti e abbassandosi ricomincia da dove aveva smesso. Qualche istante e il mio cazzo è nuovamente pronto. Lei si mette faccia e braccia a muro e mi chiede di scoparla. La scopo con la voglia di tanti anni arretrati, lei sporge le chiappe, urla, gode.
“amore, mi mancavano le tue scopate, il tuo essere porco, tutto quello che mi hai insegnato”. La scopo, mi piace quella figa, me la ricordavo bene. Lei viene e viene ancora a intervalli brevissimi, allunga una mano indietro afferrando il mio cazzo e estraendolo dalla figa lo punta sul culo” spingi!” gli entra nel culo un po’ oiù forzato della prima volta tanti anni fa, è bello stretto e caldo.
“ oddio, sono 18 anni che non lo do a nessuno, amoreeeee, come sai metterlo bene, spingi, spingi più su, sto per…………” viene nuovamente, violenta, decisa. Se lo toglie, mi prende per mano e mi tira in camera. Mi spinge sul letto pancia su e mettendosi sopra se lo rimette nel culo pompandosi. Ha le gambe spalancate, vedo la sua figa lucida e gocciolante, il mio cazzo sparire e comparire dal suo culo, le tette che ballano, lei che si abbassa per baciarmi e si rialza con le mani ora sui capelli ora sulla figa. Viene altre due volte e in ambedue all’orgasmo si spara di peso tutto il cazzo in culo. Le vengo in culo, fino all’ultima goccia, e lei, sollevandosi, cola il mio sperma sul mio cazzo per poi leccarlo. Facciamo un bel 69 con la sua figa grondante nella mia bocca. Ci facciamo una doccia assieme insaponandoci e accarezzandoci, andiamo a cena, non senza che lei, vestendosi in tiro non mi faccia notare distrattamente che sotto il vestito…………niente. Ceniamo uno a fianco dell’altra in un bellissimo ristorante in riva al mare, non senza continuare a toccarci da sopra e da sotto i nostri rispettivi abiti. Pago, due passi sulla spiaggia. Al primo angolo buio ci lasciamo andare amille baci e lei solleva il vestito.
“mettimelo, ho voglia”
“ma…..qui, adesso?”
“si, ho voglia” mi sussurra dolcissima ad un orecchio.
Le sollevo il vestito passandole una mano sulla figa, è bagnatissima. Lo tiro fuori eccitato e cerco di metterglielo dentro, riesco a metà, la mano di Cristiana lo afferra e lo riguida verso il culo:” ho un arretrato di 18 anni, lo voglio li, mi piaceva e mi piace da impazzire”. Glielo spingo dentro con una buona dose di saliva, le scopo il culo lussuriosamente, lo schiaffeggio, le tocco le tette, lei asseconda tutti i miei colpi accompagnandoli a contrazioni fino a venire e a farmi venire nuovamente nelle sue viscere. Ci ricomponiamo, camminiamo un pochino, beviamo qualcosa, torniamo in albergo. Apriamo una bottiglia di champagne, mi faccio portare frutta, ci rifocilliamo e ricominciamo nuovamente a fare all’amore.
Seguiranno altri incontri che vi racconterò
scritto il
2018-12-15
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