Esorcismo
di
chiccoge
genere
gay
Il telefono squillò verso le quattro del mattino…
”Padre, venga subito…comincia un’altra crisi…ancora più forte delle altre!”…
...non risposi neppure…intontito dal sonno cercai al buio l’abito talare, lo misi in fretta sul mio corpo nudo…non riuscii neanche ad abbottonare tutti i bottoni e corsi a prendere la macchina…
...in venti minuti ero sul posto…la casa era isolata e si vedeva una sola finestra illuminata, al primo piano…bussai…Giovanni corse ad aprirmi tutto agitato…
”Padre, presto!...sta malissimo!!!”…
...corsi al piano superiore ed entrai nella stanza…il ragazzo era in uno stato pietoso…pallidissimo, sudato…si contorceva ed urlava… i denti sbattevano violentemente fra loro provocando sul viso espressioni orribili…e gli occhi sbarrati fissavano il vuoto…le mani, simili ad artigli, graffiavano tutto il corpo…appena protetto da un pigiama leggero…il poveretto era a terra, steso su una coperta…sbatteva il corpo violentemente sul pavimento…e la testa dava colpi lenti e ritmati provocando sull’assito un rumore impressionante...
...da due settimane Angelo stava male…aveva iniziato cambiando di umore…era un ragazzo sempre allegro e frequentava la parrocchia da quando era bambino…rideva e scherzava con tutti…poi, all’improvviso era diventato ombroso…rispondeva male aveva iniziato a bestemmiare, cosa che non aveva mai fatto né tollerato prima…quando mangiava subito vomitava ed era dimagrito di quasi sei chili…il medico non aveva saputo dare spiegazione del cambiamento…ma io quando lo vidi capii subito di cosa si trattava…la mia esperienza non mi permetteva di sbagliarmiera un altro caso di…
...ma andiamo con ordine…io sono un sacerdote…parroco in un paese di campagna…ho studiato nel seminario di Bologna e poi a Roma…dove sono stato ordinato…e qui ho conosciuto i padri che si occupano delle possessioni demoniache, gli esorcisti, come vengono comunemente chiamati…a Roma vi è un centro in Vaticano che si occupa di studiare, classificare e curare i casi di possessioni demoniache…il direttore del centro riconobbe in me un particolare dono spirituale che mi permette di entrare in contatto con lo spirito diabolico quando entra nel corpo di un cristiano e, attraverso una serie di riti, di farlo uscire abbandonando il corpo e l’anima del malcapitato…
...a Roma avevo studiato molti casi, avevo assistito a diversi esorcismi fatti da altri in giro per l’Italia…e poi avevo avuto già cinque esperienze di casi curati da me in prima persona, quattro uomini e una donna…era sempre andata bene…ero sempre riuscito a salvare i poveretti…
...e ora toccava ad Angelo…subito avevo capito di cosa si trattava, i sintomi erano chiari…le persone che il demonio cerca di prendere hanno tutte le stesse caratteristiche….ono generalmente giovani, innocenti, belli…e Angelo era giovane…aveva 19 anni…era bello, anzi, bellissimo…anzi più che bellissimo, se così si può dire…quanto all’innocenza…beh, si confessava da me da quando era bambino e sapevo che non aveva mai…
...ma queste cose non le posso dire perché c’è il segreto…..
...volevo bene ad Angelo e dovevo liberarlo…però bisognava aspettare il momento giusto…la crisi forte...e ora il momento sembrava arrivato…
...nella stanza con lui c’erano suo padre Giovanni, la madre e i due fratelli più piccoli, Luca di diciassette anni e Andrea, di quindici…
...subito, entrando feci il segno di croce e Angelo sbattè più violentemente la testa a terra mentre dalla sua bocca digrignata uscì un’orribile bestemmia…allora pregai la famiglia di aiutarmi a legarlo bene per i polsi e le caviglie ai piedi del letto e dell’armadio…tenendogli braccia e gambe divaricate a forma di croce…
...non fu certo facile immobilizzarlo, perché Angelo scalciava a si dibatteva violentemente, ma in cinque riuscimmo, con fatica, a legargli mani e piedi ben stretti…poi chiesi un paio di forbici e ordinai a tutti di uscire e andare a pregare al piano inferiore…
...quando fui solo nella stanza, con le forbici tagliai con molta attenzione il pigiama di Angelo e lo denudai…non senza provare un certo turbamento…perché il suo corpo era bellissimo…e quando tolsi i pantaloni…oh, certo quella era una tentazione del diavolo nei miei confronti…vidi che il membro di Angelo era enorme, eretto, durissimo e violaceo…e dal glande, prepotentemente gonfio, uscivano gocce vischiose…
...come avrete capito, non sono del tutto insensibile a certi spettacoli…ma non ero là per questo…
...aprii la valigetta che avevo portato con me…dentro vi era tutto l’occorrente per l’esorcismo, o meglio il TRIPLICE esorcismo…perché il caso era molto grave e bisognava certamente ricorrere al rito più importante che la Chiesa prevede in questi casi…rito segretissimo…infatti non vi può assistere nessuno…neanche io da studente ero stato ammesso a questo rito e mi era solo stato raccontato dal mio maestro…
...era la prima volta che lo praticavo, gli altri casi che avevo curato erano più leggeri e si limitavano all’esorcismo di parola…questo invece richiedeva l’esorcismo dell’ACQUA, del FUOCO e dello SPIRITO…
...cominciai con il recitare alcune preghiere che calmarono un pochino Angelo…ma sentivo che il demonio dentro di lui si preparava a una lotta titanica…dovevo a tutti i costi vincerlo…
Preparai allora il necessario per l’esorcismo dell’ACQUA…avevo portato due bottiglioni di acqua benedetta, quasi tre litri…e preparai l’attrezzo…un’ampolla di vetro che conteneva un litro e mezzo da cui partiva un tubo in plastica che terminava con una lunga cannula di circa 25 cm. del diametro di due centimetri che terminava con una punta arrotondata…riempii l’ampolla e poi unsi la cannula con un po’ di crema che avevo portato…ora bisognava inserire la cannula nel corpo di Angelo per far uscire il diavolo…beh…le strade percorribili non erano molte…o la bocca o l’ano…alcune volte si inserisce il liquido per via orale e il diavolo viene fuori sotto forma di vomito giallastro o verde…ma i denti di Angelo erano troppo stretti…scelsi l’altra via…le gambe del ragazzo erano divaricate bene…misi un cuscino sotto di lui approfittando di un movimento di contrazione che aveva fatto…e incominciai l’inserimento…sapevo dalle sue confessioni che l’ano non era mai stato violato da nessuno…anche da solo, mi aveva detto, non aveva mai giocato ad infilare neanche un dito…avvicinai la cannula alla carne tenerissima del giovane e spinsi leggermente la punta…faticò un po’ ad entrare perché per le contrazioni e gli spasimi di tutto il corpo la muscolatura era indurita…la mia mano tremava un poco, ma sapevo che non dovevo avere pietà…dovevo farlo per salvare Angelo…e spinsi con forza sentendo lo sfintere cedere…il demonio dentro di lui urlò un’orribile bestemmia…ma gli occhi del ragazzo mi parve che per un attimo assumessero un’espressione di dolce beatitudine…
...niziai a far entrare l’acqua benedetta, poco a poco…entrava con difficoltà perché il corpo si contraeva e si irrigidiva ma in 5 minuti un litro e mezzo di liquido entrò nel ventre del ragazzo…tolsi la cannula e aspettai…passati alcuni secondi…un fiotto violento di acqua uscì dall’ano e schizzò sul pavimento e sul muro…guardai se ci fosse qualcosa oltre all’acqua…niente…Angelo non mangiava da diversi giorni…e sapevo che non sarebbe uscito nulla oltre all’acqua…ma anche l’ectoplasma del diavolo poteva essere espulso, invece nulla…solo acqua...
...riprovai con il litro e mezzo che mi rimaneva…questa volta l’ano sembrò accettare più volentieri l’inserimento della cannula…che entrò più a fondo, per quasi 20 cm....
...anche l’acqua entrò più velocemente…
...mentre eseguivo l’operazione, senza volere, indugiavo con lo sguardo sul corpo di Angelo…i bordi dell’ano erano tenerissimi e rosati…e i corti peli biondi e bagnati che lo circondavano erano incollati alla cannula…poco sopra troneggiavano i due grossi testicoli gonfi in mezzo ai quali si ergeva durissimo il…
...un pensiero tentatore mi frullava nella mente…chissà se una volta liberato dal demonio, quell’arnese sarebbe rimasto così imponente?...diverse volte avevo chiesto ad Angelo, durante le confessioni se si toccava e come era il suo pene…ma non mi aveva mai detto quanto lo avesse grande…forse se ne vergognava…vergognarsi di cosa, poi? ...quello era un pene da esibizione!!!...
...ache nei secondi schizzi d’acqua non c’era traccia del demonio…il caso era grave…e la prima parte dell’esorcismo non era bastata…dovevo ricorrere al FUOCO…
...questa parte del rito consiste nell’inserire candele benedette nel corpo del posseduto e accenderle perché il fuoco faccia uscire lo spirito immondo…la candela può essere messa nella bocca e la cera cola sulle labbra…oppure, se il posseduto è a pancia in giù nell’ano e la cera cola sui bordi dell’orifizio…ma Angelo era coricato sulla schiena e non potevo chiamare i suoi parenti per girarlo…così ricorsi al terzo caso…la candela piccola!…per la bocca e per l’ano si usa un cero di 4/5 cm di diametro…per il terzo caso una candelina piccola, di quelle da torta di compleanno…ma molto più lunga, circa 25 cm…le fabbricano apposta a Roma, alla cereria vaticana…ne avevo una di scorta, per fortuna…con la crema unsi la base e mi apprestai ad infilarla…per farlo dovevo tenere ben fermo il pene di Angelo e divaricare con due dita il glande…per fortuna il buchino uretrale del ragazzo era abbastanza largo e lubrificato dalle gocce che continuavano a uscire…presi l’asta di carne nella mano…era caldissima e la mia mano che è parecchio grande non riusciva a circondarla tutta….con l’altra mano inserii la candela nel buchino… entrò subito senza sforzo…ma dopo i primi centimetri sentii un po’ di resistenza…le bestemmie che uscivano dalla bocca di Angelo erano irripetibili…chiusi gli occhi e spinsi dentro con forza cercando di superare una piccola strozzatura senza rompere la candela…ora dentro il pene ce n’erano circa 10 cm…andai ancora più a fondo...la strada sembrava più agevole ora…il pene nella mia mano era turgido e nodoso…e la candela scivolava dentro l’uretra con maggiore facilità…dal glande fuoriuscivano ormai solo pochi centimetri...era il momento di accenderla…e infatti, non senza difficoltà, la accesi…subito alcune gocce di cera caldissima caddero sul glande e velocemente si rappresero…l’urlo del diavolo fu (ovviamente!) disumano…non credo che gli desse fastidio il caldo (a cui è abituatissimo!) ma il fatto che la cera fosse benedetta…piano piano la candela sii consumava…e la fiamma si avvicinava alla carne violacea del glande…la cera cadeva ora anche lungo il pene e sul folto pelo del pube di Angelo, solidificandosi in grumi biancastri…subito nella mia mente si formò l’immagine dello sperma che doveva colare dal pene del ragazzo…il diavolo faceva sorgere immagini peccaminose nel mio cervello!...questo era il suo modo di lottare!...
Spremetti un poco il pene del ragazzo per far fuoriuscire qualche centimetro di candela affinchè la carne viva del glande non si ustionasse…e attesi che la cera si consumasse pian piano…25 centimetri di candela sottile impiagarono quasi 20 minuti a sciogliersi…al termine, se tutto fosse andato bene e l’esorcismo del FUOCO avesse funzionato, dal glande sarebbe uscito l’ectoplasma del demonio…magari unito ad urina fetida…come avevo letto in un vecchio libro che trattava di esorcismi...
...invece nulla…il diavolo persisteva ancora e lottava per non essere vinto…
...bisognava ricorrere al terzo grado del rito, l’esorcismo dello SPIRITO…il più subdolo…e violento…
...come saprete, πνεῦμα (pneuma) in greco significa spirito, ma anche soffio, aria…e l’esorcismo consiste appunto nell’insufflare aria nel corpo del posseduto per farla uscire insieme allo spirito immondo…avevo portato con me la Sacra Pompa, un mantice benedetto che funzionava, in piccolo, come il mantice di un organo o di un camino…a questa pompa era collegato un tubo con cannula simile a quello dell’ampolla dell’acqua…la scelta degli orifizi da usare, secondo la chiesa era triplice…naso, bocca o ano…la bocca era adesso più rilassata e avrei potuto usarla…e anche il naso sarebbe stata una via percorribile…ma il mio istinto…e le sensazioni erotiche che avevo provato durante gli esorcismi precedenti…mi spingevano a usare ancora la via più estrema per entrare nel ragazzo…e scelsi…quel meraviglioso culetto…
...inserii la cannula senza ammorbidirla di lubrificante…sapevo di fare male a Angelo…ma la mia mente era sconvolta dal desiderio…la infilai per qualche centimetro…poi cominciai ad azionare il mantice…il rumore del soffio d’aria che entrava mi eccitava…il ragazzo gemeva di dolore e il ventre cominciava a gonfiarsi…allora tolsi la cannula e attesi qualche secondo…un sordo brontolio addominale, poi l’ano si dilatò e, con un orribile rumore, un getto di aria fu espulso fuori…il diavolo bestemmiava urlando…rimisi la cannula e insufflai più forte…più forte ancora…l’aria cominciava già a uscire fuori e quando la pressione fu insostenibile per lo sfintere estrassi di colpo il tubo…il getto che uscì fu impressionante…il rumore della terribile scorreggia riempì la stanza...i bordi anali vibravano come le membrane di un tamburo…ancora una volta insufflai quasi fino a far scoppiare il ventre del ragazzo…sentivo l’aria penetrargli nell’intestino con sordi gorgoglii...e quando finalmente tolsi la cannula avvenne il miracolo…
...con fortissimo vento e urla terribili…il diavolo usci dall’ano del ragazzo, lacerandolo…una massa giallastra di gelatina fu espulsa violentemente e si spiaccicò dappertutto…per qualche istante rimase ad imbrattare ogni cosa nella stanza…poi misteriosamente scomparve lasciando tutto pulito…nella stanza erano discesi un grande silenzio e una grande pace…il ragazzo era svenuto, ma respirava ora con più calma…guardai l’ano…era insanguinato…lacerato……..lo bagnai con quello che restava dell'acqua benedetta e lo pulii con una pezzuola candida su cui rimase traccia del sangue e poi…irresistibilmente…senza che il rito lo prevedesse…fu più forte di me…lo leccai con tutta la lingua piatta…per dare sollievo al povero ragazzo…
...sentii un dolce gemito…ora il ragazzo riposava tranquillo…il pene era più rilassato, ma sempre notevole…lo pulii dalla cera che era ormai solidificata e anche qui non resistettill dall'assaggiarlo…aveva un meraviglioso sapore di maschio giovane…e…lo assaporai per un po’ di tempo…poi coprii il ragazzo con un lenzuolo, dissi ancora alcune orazioni come prevedeva il rito e chiamai i parenti perché lo assistessero…e finalmente, esausto, tornai a casa…
...telefonai la mattina successiva per sapere come stava e mi dissero che stava bene e aveva fatto colazione…
...dopo due giorni Angelo venne in chiesa e mi chiese di confessarsi…mi disse che durante il rito una parte della sua mente era cosciente e percepiva la lotta tra me e il diavolo che stava dentro di lui…e che aveva percepito anche molte altre cose…durante e “dopo” il rito…sottolineò proprio con la voce la parola “dopo”…e disse che il suo culetto non era ancora del tutto guarito dalla lacerazione e aveva ancora bisogno delle mie cure e…oh, ma questo è segreto della confessione e non posso dirvelo…
”Padre, venga subito…comincia un’altra crisi…ancora più forte delle altre!”…
...non risposi neppure…intontito dal sonno cercai al buio l’abito talare, lo misi in fretta sul mio corpo nudo…non riuscii neanche ad abbottonare tutti i bottoni e corsi a prendere la macchina…
...in venti minuti ero sul posto…la casa era isolata e si vedeva una sola finestra illuminata, al primo piano…bussai…Giovanni corse ad aprirmi tutto agitato…
”Padre, presto!...sta malissimo!!!”…
...corsi al piano superiore ed entrai nella stanza…il ragazzo era in uno stato pietoso…pallidissimo, sudato…si contorceva ed urlava… i denti sbattevano violentemente fra loro provocando sul viso espressioni orribili…e gli occhi sbarrati fissavano il vuoto…le mani, simili ad artigli, graffiavano tutto il corpo…appena protetto da un pigiama leggero…il poveretto era a terra, steso su una coperta…sbatteva il corpo violentemente sul pavimento…e la testa dava colpi lenti e ritmati provocando sull’assito un rumore impressionante...
...da due settimane Angelo stava male…aveva iniziato cambiando di umore…era un ragazzo sempre allegro e frequentava la parrocchia da quando era bambino…rideva e scherzava con tutti…poi, all’improvviso era diventato ombroso…rispondeva male aveva iniziato a bestemmiare, cosa che non aveva mai fatto né tollerato prima…quando mangiava subito vomitava ed era dimagrito di quasi sei chili…il medico non aveva saputo dare spiegazione del cambiamento…ma io quando lo vidi capii subito di cosa si trattava…la mia esperienza non mi permetteva di sbagliarmiera un altro caso di…
...ma andiamo con ordine…io sono un sacerdote…parroco in un paese di campagna…ho studiato nel seminario di Bologna e poi a Roma…dove sono stato ordinato…e qui ho conosciuto i padri che si occupano delle possessioni demoniache, gli esorcisti, come vengono comunemente chiamati…a Roma vi è un centro in Vaticano che si occupa di studiare, classificare e curare i casi di possessioni demoniache…il direttore del centro riconobbe in me un particolare dono spirituale che mi permette di entrare in contatto con lo spirito diabolico quando entra nel corpo di un cristiano e, attraverso una serie di riti, di farlo uscire abbandonando il corpo e l’anima del malcapitato…
...a Roma avevo studiato molti casi, avevo assistito a diversi esorcismi fatti da altri in giro per l’Italia…e poi avevo avuto già cinque esperienze di casi curati da me in prima persona, quattro uomini e una donna…era sempre andata bene…ero sempre riuscito a salvare i poveretti…
...e ora toccava ad Angelo…subito avevo capito di cosa si trattava, i sintomi erano chiari…le persone che il demonio cerca di prendere hanno tutte le stesse caratteristiche….ono generalmente giovani, innocenti, belli…e Angelo era giovane…aveva 19 anni…era bello, anzi, bellissimo…anzi più che bellissimo, se così si può dire…quanto all’innocenza…beh, si confessava da me da quando era bambino e sapevo che non aveva mai…
...ma queste cose non le posso dire perché c’è il segreto…..
...volevo bene ad Angelo e dovevo liberarlo…però bisognava aspettare il momento giusto…la crisi forte...e ora il momento sembrava arrivato…
...nella stanza con lui c’erano suo padre Giovanni, la madre e i due fratelli più piccoli, Luca di diciassette anni e Andrea, di quindici…
...subito, entrando feci il segno di croce e Angelo sbattè più violentemente la testa a terra mentre dalla sua bocca digrignata uscì un’orribile bestemmia…allora pregai la famiglia di aiutarmi a legarlo bene per i polsi e le caviglie ai piedi del letto e dell’armadio…tenendogli braccia e gambe divaricate a forma di croce…
...non fu certo facile immobilizzarlo, perché Angelo scalciava a si dibatteva violentemente, ma in cinque riuscimmo, con fatica, a legargli mani e piedi ben stretti…poi chiesi un paio di forbici e ordinai a tutti di uscire e andare a pregare al piano inferiore…
...quando fui solo nella stanza, con le forbici tagliai con molta attenzione il pigiama di Angelo e lo denudai…non senza provare un certo turbamento…perché il suo corpo era bellissimo…e quando tolsi i pantaloni…oh, certo quella era una tentazione del diavolo nei miei confronti…vidi che il membro di Angelo era enorme, eretto, durissimo e violaceo…e dal glande, prepotentemente gonfio, uscivano gocce vischiose…
...come avrete capito, non sono del tutto insensibile a certi spettacoli…ma non ero là per questo…
...aprii la valigetta che avevo portato con me…dentro vi era tutto l’occorrente per l’esorcismo, o meglio il TRIPLICE esorcismo…perché il caso era molto grave e bisognava certamente ricorrere al rito più importante che la Chiesa prevede in questi casi…rito segretissimo…infatti non vi può assistere nessuno…neanche io da studente ero stato ammesso a questo rito e mi era solo stato raccontato dal mio maestro…
...era la prima volta che lo praticavo, gli altri casi che avevo curato erano più leggeri e si limitavano all’esorcismo di parola…questo invece richiedeva l’esorcismo dell’ACQUA, del FUOCO e dello SPIRITO…
...cominciai con il recitare alcune preghiere che calmarono un pochino Angelo…ma sentivo che il demonio dentro di lui si preparava a una lotta titanica…dovevo a tutti i costi vincerlo…
Preparai allora il necessario per l’esorcismo dell’ACQUA…avevo portato due bottiglioni di acqua benedetta, quasi tre litri…e preparai l’attrezzo…un’ampolla di vetro che conteneva un litro e mezzo da cui partiva un tubo in plastica che terminava con una lunga cannula di circa 25 cm. del diametro di due centimetri che terminava con una punta arrotondata…riempii l’ampolla e poi unsi la cannula con un po’ di crema che avevo portato…ora bisognava inserire la cannula nel corpo di Angelo per far uscire il diavolo…beh…le strade percorribili non erano molte…o la bocca o l’ano…alcune volte si inserisce il liquido per via orale e il diavolo viene fuori sotto forma di vomito giallastro o verde…ma i denti di Angelo erano troppo stretti…scelsi l’altra via…le gambe del ragazzo erano divaricate bene…misi un cuscino sotto di lui approfittando di un movimento di contrazione che aveva fatto…e incominciai l’inserimento…sapevo dalle sue confessioni che l’ano non era mai stato violato da nessuno…anche da solo, mi aveva detto, non aveva mai giocato ad infilare neanche un dito…avvicinai la cannula alla carne tenerissima del giovane e spinsi leggermente la punta…faticò un po’ ad entrare perché per le contrazioni e gli spasimi di tutto il corpo la muscolatura era indurita…la mia mano tremava un poco, ma sapevo che non dovevo avere pietà…dovevo farlo per salvare Angelo…e spinsi con forza sentendo lo sfintere cedere…il demonio dentro di lui urlò un’orribile bestemmia…ma gli occhi del ragazzo mi parve che per un attimo assumessero un’espressione di dolce beatitudine…
...niziai a far entrare l’acqua benedetta, poco a poco…entrava con difficoltà perché il corpo si contraeva e si irrigidiva ma in 5 minuti un litro e mezzo di liquido entrò nel ventre del ragazzo…tolsi la cannula e aspettai…passati alcuni secondi…un fiotto violento di acqua uscì dall’ano e schizzò sul pavimento e sul muro…guardai se ci fosse qualcosa oltre all’acqua…niente…Angelo non mangiava da diversi giorni…e sapevo che non sarebbe uscito nulla oltre all’acqua…ma anche l’ectoplasma del diavolo poteva essere espulso, invece nulla…solo acqua...
...riprovai con il litro e mezzo che mi rimaneva…questa volta l’ano sembrò accettare più volentieri l’inserimento della cannula…che entrò più a fondo, per quasi 20 cm....
...anche l’acqua entrò più velocemente…
...mentre eseguivo l’operazione, senza volere, indugiavo con lo sguardo sul corpo di Angelo…i bordi dell’ano erano tenerissimi e rosati…e i corti peli biondi e bagnati che lo circondavano erano incollati alla cannula…poco sopra troneggiavano i due grossi testicoli gonfi in mezzo ai quali si ergeva durissimo il…
...un pensiero tentatore mi frullava nella mente…chissà se una volta liberato dal demonio, quell’arnese sarebbe rimasto così imponente?...diverse volte avevo chiesto ad Angelo, durante le confessioni se si toccava e come era il suo pene…ma non mi aveva mai detto quanto lo avesse grande…forse se ne vergognava…vergognarsi di cosa, poi? ...quello era un pene da esibizione!!!...
...ache nei secondi schizzi d’acqua non c’era traccia del demonio…il caso era grave…e la prima parte dell’esorcismo non era bastata…dovevo ricorrere al FUOCO…
...questa parte del rito consiste nell’inserire candele benedette nel corpo del posseduto e accenderle perché il fuoco faccia uscire lo spirito immondo…la candela può essere messa nella bocca e la cera cola sulle labbra…oppure, se il posseduto è a pancia in giù nell’ano e la cera cola sui bordi dell’orifizio…ma Angelo era coricato sulla schiena e non potevo chiamare i suoi parenti per girarlo…così ricorsi al terzo caso…la candela piccola!…per la bocca e per l’ano si usa un cero di 4/5 cm di diametro…per il terzo caso una candelina piccola, di quelle da torta di compleanno…ma molto più lunga, circa 25 cm…le fabbricano apposta a Roma, alla cereria vaticana…ne avevo una di scorta, per fortuna…con la crema unsi la base e mi apprestai ad infilarla…per farlo dovevo tenere ben fermo il pene di Angelo e divaricare con due dita il glande…per fortuna il buchino uretrale del ragazzo era abbastanza largo e lubrificato dalle gocce che continuavano a uscire…presi l’asta di carne nella mano…era caldissima e la mia mano che è parecchio grande non riusciva a circondarla tutta….con l’altra mano inserii la candela nel buchino… entrò subito senza sforzo…ma dopo i primi centimetri sentii un po’ di resistenza…le bestemmie che uscivano dalla bocca di Angelo erano irripetibili…chiusi gli occhi e spinsi dentro con forza cercando di superare una piccola strozzatura senza rompere la candela…ora dentro il pene ce n’erano circa 10 cm…andai ancora più a fondo...la strada sembrava più agevole ora…il pene nella mia mano era turgido e nodoso…e la candela scivolava dentro l’uretra con maggiore facilità…dal glande fuoriuscivano ormai solo pochi centimetri...era il momento di accenderla…e infatti, non senza difficoltà, la accesi…subito alcune gocce di cera caldissima caddero sul glande e velocemente si rappresero…l’urlo del diavolo fu (ovviamente!) disumano…non credo che gli desse fastidio il caldo (a cui è abituatissimo!) ma il fatto che la cera fosse benedetta…piano piano la candela sii consumava…e la fiamma si avvicinava alla carne violacea del glande…la cera cadeva ora anche lungo il pene e sul folto pelo del pube di Angelo, solidificandosi in grumi biancastri…subito nella mia mente si formò l’immagine dello sperma che doveva colare dal pene del ragazzo…il diavolo faceva sorgere immagini peccaminose nel mio cervello!...questo era il suo modo di lottare!...
Spremetti un poco il pene del ragazzo per far fuoriuscire qualche centimetro di candela affinchè la carne viva del glande non si ustionasse…e attesi che la cera si consumasse pian piano…25 centimetri di candela sottile impiagarono quasi 20 minuti a sciogliersi…al termine, se tutto fosse andato bene e l’esorcismo del FUOCO avesse funzionato, dal glande sarebbe uscito l’ectoplasma del demonio…magari unito ad urina fetida…come avevo letto in un vecchio libro che trattava di esorcismi...
...invece nulla…il diavolo persisteva ancora e lottava per non essere vinto…
...bisognava ricorrere al terzo grado del rito, l’esorcismo dello SPIRITO…il più subdolo…e violento…
...come saprete, πνεῦμα (pneuma) in greco significa spirito, ma anche soffio, aria…e l’esorcismo consiste appunto nell’insufflare aria nel corpo del posseduto per farla uscire insieme allo spirito immondo…avevo portato con me la Sacra Pompa, un mantice benedetto che funzionava, in piccolo, come il mantice di un organo o di un camino…a questa pompa era collegato un tubo con cannula simile a quello dell’ampolla dell’acqua…la scelta degli orifizi da usare, secondo la chiesa era triplice…naso, bocca o ano…la bocca era adesso più rilassata e avrei potuto usarla…e anche il naso sarebbe stata una via percorribile…ma il mio istinto…e le sensazioni erotiche che avevo provato durante gli esorcismi precedenti…mi spingevano a usare ancora la via più estrema per entrare nel ragazzo…e scelsi…quel meraviglioso culetto…
...inserii la cannula senza ammorbidirla di lubrificante…sapevo di fare male a Angelo…ma la mia mente era sconvolta dal desiderio…la infilai per qualche centimetro…poi cominciai ad azionare il mantice…il rumore del soffio d’aria che entrava mi eccitava…il ragazzo gemeva di dolore e il ventre cominciava a gonfiarsi…allora tolsi la cannula e attesi qualche secondo…un sordo brontolio addominale, poi l’ano si dilatò e, con un orribile rumore, un getto di aria fu espulso fuori…il diavolo bestemmiava urlando…rimisi la cannula e insufflai più forte…più forte ancora…l’aria cominciava già a uscire fuori e quando la pressione fu insostenibile per lo sfintere estrassi di colpo il tubo…il getto che uscì fu impressionante…il rumore della terribile scorreggia riempì la stanza...i bordi anali vibravano come le membrane di un tamburo…ancora una volta insufflai quasi fino a far scoppiare il ventre del ragazzo…sentivo l’aria penetrargli nell’intestino con sordi gorgoglii...e quando finalmente tolsi la cannula avvenne il miracolo…
...con fortissimo vento e urla terribili…il diavolo usci dall’ano del ragazzo, lacerandolo…una massa giallastra di gelatina fu espulsa violentemente e si spiaccicò dappertutto…per qualche istante rimase ad imbrattare ogni cosa nella stanza…poi misteriosamente scomparve lasciando tutto pulito…nella stanza erano discesi un grande silenzio e una grande pace…il ragazzo era svenuto, ma respirava ora con più calma…guardai l’ano…era insanguinato…lacerato……..lo bagnai con quello che restava dell'acqua benedetta e lo pulii con una pezzuola candida su cui rimase traccia del sangue e poi…irresistibilmente…senza che il rito lo prevedesse…fu più forte di me…lo leccai con tutta la lingua piatta…per dare sollievo al povero ragazzo…
...sentii un dolce gemito…ora il ragazzo riposava tranquillo…il pene era più rilassato, ma sempre notevole…lo pulii dalla cera che era ormai solidificata e anche qui non resistettill dall'assaggiarlo…aveva un meraviglioso sapore di maschio giovane…e…lo assaporai per un po’ di tempo…poi coprii il ragazzo con un lenzuolo, dissi ancora alcune orazioni come prevedeva il rito e chiamai i parenti perché lo assistessero…e finalmente, esausto, tornai a casa…
...telefonai la mattina successiva per sapere come stava e mi dissero che stava bene e aveva fatto colazione…
...dopo due giorni Angelo venne in chiesa e mi chiese di confessarsi…mi disse che durante il rito una parte della sua mente era cosciente e percepiva la lotta tra me e il diavolo che stava dentro di lui…e che aveva percepito anche molte altre cose…durante e “dopo” il rito…sottolineò proprio con la voce la parola “dopo”…e disse che il suo culetto non era ancora del tutto guarito dalla lacerazione e aveva ancora bisogno delle mie cure e…oh, ma questo è segreto della confessione e non posso dirvelo…
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