La mia storia con Elisa -- Le avventure di Giorgioe Elisa
di
Armando70
genere
tradimenti
Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato.
Potete trovarlo pubblicato su Amazon dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI" Nel racconto e-book "DIARIO. Gioia e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo secondo
Ci cambiammo per andare a cena, mia moglie era rimasta affascinata da Mario. Mentre si tirava a puntino mi disse. ''E' davvero un bell'uomo il tuo amico, penso che staremmo bene in sua compagnia.'' -- ''Lo credo anch'io...'' risposi, ma nulla mi avrebbe fatto immaginare cosa stava per succedere quella sera.
Un fatto che ha segnato per sempre la mia vita, anche se la cosa a distanza di anni non mi è mai dispiaciuta.
Andammo a cena, in un bel ristorante della città.
Durante la cena l'atmosfera era cordiale, Mario e mia moglie simpatizzarono subito, io ero contento di questo. A metà cena mi allontanai per andare in bagno, (non lo feci di proposito), avevo veramente bisogno del servizio. Ritornai dopo dieci minuti e li sorpresi mano nella mano, rimasi turbato ma non dissi nulla. Anche loro fecero finta di nulla e continuammo la cena. Mangiammo e bevemmo a volontà, il vino era buono, il pesce ottimo.
Eravamo tutti contenti e molto allegri. Uscimmo dal ristorante circa a mezzanotte, e li, successe il primo fatto imprevisto. Mia moglie mi diede le chiavi della macchina di Mario dicendo. '' Caro: ti dispiace se per tornare indietro guidi tu?'' --''perché?'', risposi e, lei disse. ''Sai caro: io e Mario abbiamo intrapreso un argomento molto interessante, lo vorremmo approfondire.'' Obbedì! Mi sembrava fosse un ordine.
Partimmo, dopo qualche minuto non li sentivo più parlare, guardai dallo specchietto e vidi che si baciavano. Ebbi dentro di me un motto di rabbia, ma da mezzo le gambe mi giungeva un sussulto di piacere. Così non intervenni. Abbassai lo specchietto e vidi che lui la manipolava in mezzo alle gambe, ci stava togliendo le mutandine.
Ma com'è possibile? Pensavo. La mia Elisa così pudica, faceva questo davanti a me con un altro? Proprio la sera che avrebbe dovuto suggellare la nostra unione dopo anni di attesa.
Allo stesso tempo però ero terribilmente eccitato e li lasciai fare. D'un tratto lei prese le sue mutandine e me le strusciò sul viso dicendo. ''Tienile tu queste, senti come sono bagnate. Erano fradicie, me le strofinò sulla bocca, poi le lasciò cadere sul mio cazzo turgido che nel mentre avevo tirato fuori. Era il colmo, mi sentivo umiliato, non riuscivo ha dire nulla. Arrivammo a casa e, li il bello doveva ancora venire.
Continua Giorgio.
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Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete.
Capitolo secondo
Ci cambiammo per andare a cena, mia moglie era rimasta affascinata da Mario. Mentre si tirava a puntino mi disse. ''E' davvero un bell'uomo il tuo amico, penso che staremmo bene in sua compagnia.'' -- ''Lo credo anch'io...'' risposi, ma nulla mi avrebbe fatto immaginare cosa stava per succedere quella sera.
Un fatto che ha segnato per sempre la mia vita, anche se la cosa a distanza di anni non mi è mai dispiaciuta.
Andammo a cena, in un bel ristorante della città.
Durante la cena l'atmosfera era cordiale, Mario e mia moglie simpatizzarono subito, io ero contento di questo. A metà cena mi allontanai per andare in bagno, (non lo feci di proposito), avevo veramente bisogno del servizio. Ritornai dopo dieci minuti e li sorpresi mano nella mano, rimasi turbato ma non dissi nulla. Anche loro fecero finta di nulla e continuammo la cena. Mangiammo e bevemmo a volontà, il vino era buono, il pesce ottimo.
Eravamo tutti contenti e molto allegri. Uscimmo dal ristorante circa a mezzanotte, e li, successe il primo fatto imprevisto. Mia moglie mi diede le chiavi della macchina di Mario dicendo. '' Caro: ti dispiace se per tornare indietro guidi tu?'' --''perché?'', risposi e, lei disse. ''Sai caro: io e Mario abbiamo intrapreso un argomento molto interessante, lo vorremmo approfondire.'' Obbedì! Mi sembrava fosse un ordine.
Partimmo, dopo qualche minuto non li sentivo più parlare, guardai dallo specchietto e vidi che si baciavano. Ebbi dentro di me un motto di rabbia, ma da mezzo le gambe mi giungeva un sussulto di piacere. Così non intervenni. Abbassai lo specchietto e vidi che lui la manipolava in mezzo alle gambe, ci stava togliendo le mutandine.
Ma com'è possibile? Pensavo. La mia Elisa così pudica, faceva questo davanti a me con un altro? Proprio la sera che avrebbe dovuto suggellare la nostra unione dopo anni di attesa.
Allo stesso tempo però ero terribilmente eccitato e li lasciai fare. D'un tratto lei prese le sue mutandine e me le strusciò sul viso dicendo. ''Tienile tu queste, senti come sono bagnate. Erano fradicie, me le strofinò sulla bocca, poi le lasciò cadere sul mio cazzo turgido che nel mentre avevo tirato fuori. Era il colmo, mi sentivo umiliato, non riuscivo ha dire nulla. Arrivammo a casa e, li il bello doveva ancora venire.
Continua Giorgio.
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