La zia
di
TATO
genere
incesti
Quanti meravigliosi ricordi, tantissimi, e ancora vividi nella mia mente, ero un ragazzetto, o forse è meglio dire una ragazzetta, avevo già fatto esperienze con il mio sesso, e da qualche anno, ero ormai decisamente femminilizzata.
La zia me la ricordo sin da piccolissima, una donna dolce, affettuosa, molto portata per i bambini, anche se non ne a mai avuti di suoi, diciamo che nel possibile, a accudito tutti noi nipoti, chi più e chi meno, io fino ad una certa età non molto.
Ma la causa, era che i miei abitavano in un'altra città, e io ero stata affidata a una baby, così diciamo, che mi teneva durante il giorno, e poi, crescendo, ho conosciuto intimamente il marito, e fino a circa i miei diciassette anni, con lui, ho scoperto il mio lato femminile, è grazie a lui che o perso la mia verginità, e ho iniziato a travestimi.
Poi dopo che i miei genitori hanno scoperto la mia relazione, sono stata costretta a seguirli nel loro trasferimento, e così, ci siamo avvicinati alla famiglia.
Siamo andati ad abitare poco distanti dal parentame, chiaramente tutti ormai sapevano della mia natura omosessuale, e quindi sia i mie cugini che le mie cugine, ne erano al corrente, e se i primi, almeno alcuni, ne hanno beneficiato, le seconde, mi hanno allontanata come se avessi la peste.
Quindi, per scelta obbligatoria, finii a casa della zia nei pomeriggi dopo la scuola.
Inizialmente, mi trattò in modo fanciullesco, come se fossi un bimbo un po' scemo, e dopo alcune settimane, un pomeriggi, in qui eravamo intente nei mie compiti, le dissi, zia, non sono un bambino di dieci anni, ma solo un frocio di quasi diciotto anni, lei rimase interdetta, non era nel suo modo di fare parlare di certe cose, e così per il momento tutto finì lì.
Pochi giorni dopo, forse la sua divenne insostenibile, e così mi chiese cosa fosse successo realmente.
Le raccontai tutto, con dovizia nei particolari, anzi, enfatizzando il più che potevo, fino al momento in qui, mia madre mi scoprì, intenta a gustarmi il cazzone del marito della mia baby nel culo, e godermelo gemendo dal piacere, rimase esterefatta, e credo eccitata, lo notavo da come stringeva le sue gambe, la zia era una donna robusta, già anziana, aveva circa sessantacinque anni, classica donna di casa, vestita accollata, di certo nulla che potesse eccitare un uomo, specialmente un'adolescente gay come mè, ma mi fece scattare una molla nel cervello.
Così, nei giorni e settimane successive, facevo in modo di parlare sempre più spesso della mia natura, e quando potevo, sbirciavo tra la sua biancheria, composta da indumenti stringenti, reggicalze di una volt ecc, e feci in modo che lei lo notasse, lasciando in disordine le sue mutande i suoi reggiseni, ecc.
Lei abboccò all'amo, anzi, sempre più mi chiedeva notizie del passato, e un giorno mi chiese cosa stessi facendo ora, che tutti sapevano, e che ero controllata, e le risposi, che ero attratta da un mio professore, e che con molta fatica, ero riuscita ad avere dei rapporti sessuali, nascondendoci in posti molto appartati, ma con molto rischio, e così, mi venne l'idea, zia, potremmo incontrarci qui da tè?, la mia richiesta la prese di sorpresa, balbettò, e mi disse se ero pazzo, mi avvicinai, e le disse, no zia, pazza al limite, non pazzo, e la baciai, non so perché, ma lei mi attirava carnalmente e sessualmente, lei si divincolò, mi allontanò, e tutto finì lì.
Il giorno seguente, qualcosa era cambiato, la zia era più diciamo amichevole, per nulla arrabbiata del giorno prima, e così, come di solito facevo, mi avventurai in camera sua, quando lei stirava, e aperto il cassetto, iniziai a toccare la sua biancheria, ero particolarmente eccitata, mi masturbai guardandola, e a un tratto sentii la sua voce, ma tesoro, non potresti indossare queste cose, sono da vecchia, mi girai, e la vidi, era in reggicalze, mutandoni e reggiseno, trasbordava il suo grasso da ogni parte, era sexi, e io non resistetti, sborrai come una matta.
Lei si avvicinò, mi prese per mano, e mi portò in bagno, e dopo avermi spogliata, mi lavò come una bimba, e mentre mi strofinava, ansimava, mi tornò il cazzo duro, e non resistette, lo prese in bocca e mi fece il mio primo pompino.
Così per alcuni giorni tutto rimase tranquillo, poi io ripetei la scena, e mi recai in camera sua, e aperti i cassetti, trovai insieme alla sua, biancheria di donna, slip reggiseni, autoreggenti ecc, e subito la sentii alle mie spalle, questa sono per tè tesoro, la mia roba non ti può servire, forza provala, e lo feci, e una volta pronta la zia mi ammirò, bella, sei veramente bella, complimenti, e così mi abbracciò, e la baciai, dal bacio scaturì sesso puro, in poco tempo, ero intenta a leccare la figa pelosa della zia, e in breve, le infilai il mio pene e la scopai, mi sverginò come maschietto.
Passammo un paio di mesi come amanti, e spesso, arrivava dalla cucina con vari ortaggi, e mi soddisfava analmente, facendomi godere come una femmina, e iniziò ad usare ortaggi sempre più grossi, abituandomi a calibri un po' più sostenuti.
Dopo la mia festa dei diciotto anni, ero a casa sua, intenta a truccarmi, come di solito facevo, che mi si avvicina, mi abbraccia da dietro, e mi dice, ora puoi portarti il tuo professorino a casa tesoro, ora sei una donna magggiorenne, la baciai, e la scopai con foga.
L a settimana dopo, mentre ero intenta a truccarmi, suonò il campanello, e la zia andò ad aprire, era lui, e sentii dire, venga, Paola si stà preparando, la accompagno da lei, e lo accompagnò in camera sua, dove lo raggiunsi poco dopo, e tra un bacio e l'altro mi trovai nuda, e con il suo meraviglioso cazzo nel mio culetto, urlavo finalmente il mio piacere di donna, assaporavo il suo cazzo senda dover reprimere il godimento.
Passate un paio d'ore, la zia ci raggiunse e ci portò da bere, era meravigliosa, nuda, con un paio di autoreggenti, il suo enorme seno cadente, era stupenda, il mio professore rimase stordito e le fece dei complimenti meritati, un attimo dopo, stavamo scopando e inculando la zia.
Grazie a lei, ho passato l'università, incontrando i miei amanti occasionali o fissi da lei, e portando avanti intanto la nostra relazione, poi trovai lavoro, e mi feci il mio appartamento, dove potevo incontrare chi volevo e quando volevo, ma lei c'era sempre.
L'ultimo anno lo passammo insieme, era molto anziana, aveva ormai ottantacinque anni, ma per il sesso era ancora giovane, portavo spesso i miei amanti, e la scopavano volentieri, ma ero io a farlo veramente con ardore, ero ormai una trav femminile, avevo subito interventi al seno, ma appena la vedevo nuda, mi eccitavo, e le infilavo il mio cazzo in figa e lei godeva.
Ora io sono anziana, la zia è da molto che mi ha lasciata, ma quando mi capita, frequento una ez prostituta, molto anziana, vado a trovarla, e dopo averle dato godimento con la mia lingua, affondo il mio cazzetto, ormai molto ridotto nella sua meravigliosa caverna, e una volta appoggiato, le sborro dentro, senza nemmeno montarla, sono completamente passiva, e non ho erezioni da anni. ma lei mi permette di metterlo li e venire, mi bacia e mi dice che sono la sua nipotina, la amo.
La zia me la ricordo sin da piccolissima, una donna dolce, affettuosa, molto portata per i bambini, anche se non ne a mai avuti di suoi, diciamo che nel possibile, a accudito tutti noi nipoti, chi più e chi meno, io fino ad una certa età non molto.
Ma la causa, era che i miei abitavano in un'altra città, e io ero stata affidata a una baby, così diciamo, che mi teneva durante il giorno, e poi, crescendo, ho conosciuto intimamente il marito, e fino a circa i miei diciassette anni, con lui, ho scoperto il mio lato femminile, è grazie a lui che o perso la mia verginità, e ho iniziato a travestimi.
Poi dopo che i miei genitori hanno scoperto la mia relazione, sono stata costretta a seguirli nel loro trasferimento, e così, ci siamo avvicinati alla famiglia.
Siamo andati ad abitare poco distanti dal parentame, chiaramente tutti ormai sapevano della mia natura omosessuale, e quindi sia i mie cugini che le mie cugine, ne erano al corrente, e se i primi, almeno alcuni, ne hanno beneficiato, le seconde, mi hanno allontanata come se avessi la peste.
Quindi, per scelta obbligatoria, finii a casa della zia nei pomeriggi dopo la scuola.
Inizialmente, mi trattò in modo fanciullesco, come se fossi un bimbo un po' scemo, e dopo alcune settimane, un pomeriggi, in qui eravamo intente nei mie compiti, le dissi, zia, non sono un bambino di dieci anni, ma solo un frocio di quasi diciotto anni, lei rimase interdetta, non era nel suo modo di fare parlare di certe cose, e così per il momento tutto finì lì.
Pochi giorni dopo, forse la sua divenne insostenibile, e così mi chiese cosa fosse successo realmente.
Le raccontai tutto, con dovizia nei particolari, anzi, enfatizzando il più che potevo, fino al momento in qui, mia madre mi scoprì, intenta a gustarmi il cazzone del marito della mia baby nel culo, e godermelo gemendo dal piacere, rimase esterefatta, e credo eccitata, lo notavo da come stringeva le sue gambe, la zia era una donna robusta, già anziana, aveva circa sessantacinque anni, classica donna di casa, vestita accollata, di certo nulla che potesse eccitare un uomo, specialmente un'adolescente gay come mè, ma mi fece scattare una molla nel cervello.
Così, nei giorni e settimane successive, facevo in modo di parlare sempre più spesso della mia natura, e quando potevo, sbirciavo tra la sua biancheria, composta da indumenti stringenti, reggicalze di una volt ecc, e feci in modo che lei lo notasse, lasciando in disordine le sue mutande i suoi reggiseni, ecc.
Lei abboccò all'amo, anzi, sempre più mi chiedeva notizie del passato, e un giorno mi chiese cosa stessi facendo ora, che tutti sapevano, e che ero controllata, e le risposi, che ero attratta da un mio professore, e che con molta fatica, ero riuscita ad avere dei rapporti sessuali, nascondendoci in posti molto appartati, ma con molto rischio, e così, mi venne l'idea, zia, potremmo incontrarci qui da tè?, la mia richiesta la prese di sorpresa, balbettò, e mi disse se ero pazzo, mi avvicinai, e le disse, no zia, pazza al limite, non pazzo, e la baciai, non so perché, ma lei mi attirava carnalmente e sessualmente, lei si divincolò, mi allontanò, e tutto finì lì.
Il giorno seguente, qualcosa era cambiato, la zia era più diciamo amichevole, per nulla arrabbiata del giorno prima, e così, come di solito facevo, mi avventurai in camera sua, quando lei stirava, e aperto il cassetto, iniziai a toccare la sua biancheria, ero particolarmente eccitata, mi masturbai guardandola, e a un tratto sentii la sua voce, ma tesoro, non potresti indossare queste cose, sono da vecchia, mi girai, e la vidi, era in reggicalze, mutandoni e reggiseno, trasbordava il suo grasso da ogni parte, era sexi, e io non resistetti, sborrai come una matta.
Lei si avvicinò, mi prese per mano, e mi portò in bagno, e dopo avermi spogliata, mi lavò come una bimba, e mentre mi strofinava, ansimava, mi tornò il cazzo duro, e non resistette, lo prese in bocca e mi fece il mio primo pompino.
Così per alcuni giorni tutto rimase tranquillo, poi io ripetei la scena, e mi recai in camera sua, e aperti i cassetti, trovai insieme alla sua, biancheria di donna, slip reggiseni, autoreggenti ecc, e subito la sentii alle mie spalle, questa sono per tè tesoro, la mia roba non ti può servire, forza provala, e lo feci, e una volta pronta la zia mi ammirò, bella, sei veramente bella, complimenti, e così mi abbracciò, e la baciai, dal bacio scaturì sesso puro, in poco tempo, ero intenta a leccare la figa pelosa della zia, e in breve, le infilai il mio pene e la scopai, mi sverginò come maschietto.
Passammo un paio di mesi come amanti, e spesso, arrivava dalla cucina con vari ortaggi, e mi soddisfava analmente, facendomi godere come una femmina, e iniziò ad usare ortaggi sempre più grossi, abituandomi a calibri un po' più sostenuti.
Dopo la mia festa dei diciotto anni, ero a casa sua, intenta a truccarmi, come di solito facevo, che mi si avvicina, mi abbraccia da dietro, e mi dice, ora puoi portarti il tuo professorino a casa tesoro, ora sei una donna magggiorenne, la baciai, e la scopai con foga.
L a settimana dopo, mentre ero intenta a truccarmi, suonò il campanello, e la zia andò ad aprire, era lui, e sentii dire, venga, Paola si stà preparando, la accompagno da lei, e lo accompagnò in camera sua, dove lo raggiunsi poco dopo, e tra un bacio e l'altro mi trovai nuda, e con il suo meraviglioso cazzo nel mio culetto, urlavo finalmente il mio piacere di donna, assaporavo il suo cazzo senda dover reprimere il godimento.
Passate un paio d'ore, la zia ci raggiunse e ci portò da bere, era meravigliosa, nuda, con un paio di autoreggenti, il suo enorme seno cadente, era stupenda, il mio professore rimase stordito e le fece dei complimenti meritati, un attimo dopo, stavamo scopando e inculando la zia.
Grazie a lei, ho passato l'università, incontrando i miei amanti occasionali o fissi da lei, e portando avanti intanto la nostra relazione, poi trovai lavoro, e mi feci il mio appartamento, dove potevo incontrare chi volevo e quando volevo, ma lei c'era sempre.
L'ultimo anno lo passammo insieme, era molto anziana, aveva ormai ottantacinque anni, ma per il sesso era ancora giovane, portavo spesso i miei amanti, e la scopavano volentieri, ma ero io a farlo veramente con ardore, ero ormai una trav femminile, avevo subito interventi al seno, ma appena la vedevo nuda, mi eccitavo, e le infilavo il mio cazzo in figa e lei godeva.
Ora io sono anziana, la zia è da molto che mi ha lasciata, ma quando mi capita, frequento una ez prostituta, molto anziana, vado a trovarla, e dopo averle dato godimento con la mia lingua, affondo il mio cazzetto, ormai molto ridotto nella sua meravigliosa caverna, e una volta appoggiato, le sborro dentro, senza nemmeno montarla, sono completamente passiva, e non ho erezioni da anni. ma lei mi permette di metterlo li e venire, mi bacia e mi dice che sono la sua nipotina, la amo.
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