Il ciccione due

di
genere
dominazione

Era pazzesco, erano le due di mattina, e Aldo, era serenamente steso, a godersi il mio secondo pompino, alzavo gli occhi, e l'unica cosa che scorgevo, era la sua enorme pancia, una montagna, e dalla valle sottostante, spuntava il suo cazzone, duro, con una cappella pazzesca, rossa, e tra i peli, faceva ancora più effetto, e cos', dopo una bella mezzora, lo sento rantolare, e sento il suo cazzo scuotersi, vengo mi dice, troia prendilo bene in bocca e bevi, e sento il suo sperma salire l'asta, e finalmente emergere, inizialmente, uno schizzetto, ma poi sempre più forte, e poi un fiume, fatico a berlo, ma mi impegno, e doviziosamente, me la gusto tutta, lo ripulisco, e poi risalgo il mio omone, brava mi dice, e mi abbraccia, e mi bacia, voglio sentire il gusto del mio sperma troia, e ne passo un pochino nella sua bocca, brava, domani, assaggerai il mio cazzo nella tua fighetta, e ora segati, e andiamo a dormire, veloce, così, in ginocchio, davanti ad Aldo, mi masturbo, ma che bel cazzetto hai, da frocetto, ottimo, e così, in breve tempo, schizzo un po' di sperma sul letto, e lui ride, nemmeno sborri come un uomo, chissà tua moglie come se la ride, e così, mi infilo sotto le coperte e mi addormento.
La mattina seguente, mi sveglio, e Aldo non è nel letto, poco dopo lo sento entrare in camera, io sono ancora in reggicalze e calze, lui si avvicina, nudo, con il suo cazzo a penzoloni, mi bacia, e una volta che si sposta, dietro vedo la sua segretaria particolare, e sembra non fare caso che sono travestita e nuda, ora dì a Marina cosa ti serve da casa tua, ci penserà lei ad andare a prendere l'occorrente, e così, le duco, di prendermi il completo con crevatta ecc, ma che cazzo dici troia, tu sarai la mia puttana per il periodo che rimarrò qui, sarai travestita da donna scema ma non capisci un cazzo, e mi pianta un ceffone sonoro, che mi fa male e molto, mi vengono le lacrime agli occhi, lui mi vede, si avvicina, mi afferra le palline e stringe, urlo, e piango, brava così mi piace devi piangere come una femmina troia, e poi mi lascia, io mi raggomitolo e continuo a piangere.
Marina mi accarezza, e mi dice, signora, mi dica cosa le serve, provvedo io, e cos', in mattinata arriva con tutto l'occorrente, vestiti intimo ecc, e oltre alle mie cose, mi porta altri indumenti appena acquistati per ordine di Aldo, manco a dirlo, abiti molto osè, praticamente da prostituta, e appena entrata, mi dice, signora, non si preoccupi, ho già avvisato la sua segretaria, che sarà a disposizione di Aldo per qualche giorno.
La giornata, la passo a seguire Aldo, nei suoi affari, ben truccata e ben vestita, passiamo dal suo legale, dal notaio, ecc, poi verso sera mi preparo per la cena, mi lavo, e al mio ritorno, sul letto trovo un vestito da sera lungo, stupendo, con uno spacco pazzesco, che oltrepassa l'inguine, e sopra accollato, per poter mettere un reggiseno con seno finto, un paio di scarpe tacco 10, e null'altro, lo indosso, mi trucco, e infilo le scarpe, non ho slip, e come faccio? lo dico ad Aldo, brava è proprio questo il bello, non devi avere erezioni, se non vuoi sputtanarti troia, e così, scendiamo nella holl dell'albergo, e preso un taxi, andiamo al ristorante.
Una volta in auto, Aldo mi solleva il vestito, e afferrato il mio cazzetto, inizia a masturbarmi, il tassista ci vede allo specchio e sorride, io sono imbarazzata, mi diventa duro, e penso, mi vuole far venire, così rimango tranquilla, appoggio la testa ad Aldo, chiudo gli occhi e mi concentro, ma sul più bello, lo lascia, e siamo arrivati, come faccio?, Aldo ti prego aspetta un attimo, muoviti troia, non ho tempo da perdere, e appena scesa, con uno sforzo pazzesco, lo infilo tra le coscie, e mi incammino, mi fa male, le palline mi dolgono, e in più il movimento camminatorio, continua a masturbarmi, e così, poco prima di arrivare al nostro tavolo vengo.
Sono imbarazzatissima, ho una vistosa macchi sul vestito, e Aldo dopo poco mi dice, vai in bagno troia, quello delle signore muoviti, eseguo, e mentre cammino, sculettando, mi sento tutti gli sguardi addosso, entro in bagno, e incontro un paio di donne, mi guardano, e poi mi sorridono, e parlano tra loro, poi esco e mi reco da Aldo.
Arriva il cameriere e ci chiede cosa desideriamo, parla Aldo, e dice cosa vuole, poi tocca a mè, mi dica signora, interviene sempre Aldo, ma che signora, non lo vedi che è un trans, è un frocio e portagli la mia stessa cosa, rimango basita, i tavoli al nostro fianco sentono tutto, e io rimango stupefatta, ma cosa strana mi eccita, si mi stò eccitando, non capisco, Aldo mi guarda, e mi dice, lo so che ti piace frocio, e preparati questa notte sarai mia ti sfonderò per bene quel culo da frocio che ti ritrovi, vengo senza toccarmi.
Passata la sera, tra ridolini delle vivine, varie camminate al bagno, per eccitare Aldo, e vari scherni da parte delle signore, tipo, ma guardi che lei deve andare nell'altro bagno signore, non è ben accetto tra le vere donne, e una persino, si sfila il vestito, e rimanendo nuda mi dice, non hai tra le gambe questa vero, frocio? e si mettono a ridere.
Finita la serata un taxi ci porta in hotel, e una volta in camera, mi tolgo il vestito e le scarpe, Aldo mi chiede di spogliarlo, cosa che faccio con piacere, e poi mi dice, infilati un paio di autoreggenti e le scarpe rosse troia, eseguo, e mi metto al suo fianco, brava bocchinara, prendi il gel sul comidino, e spalma per bene il mio cazzone, troia, eseguo, e con maestria, lo ungo tutto per bene, ottimo troia, girati e mettiti comoda, eseguo, comincia a sentire il cuore battere forte, ho paura, ma mi metto più comoda possibile, sento Aldo che con manate decise, mi umetta il buchino, e con assenza di tatto, infila prima uno poi due e poi trè dita, e mi spinge il gel sempre più dentro, piano gli dico, e lui per tutta risposta mi assesta due sberle sonore sul culetto, mi brucia, ma stò zitta.
Ottimo troia, ora assaggerai il mio cazzone, ho soddisfatto molte donne e molti froci come tè, lo appoggia e io trattengo il fiato.
Spinge, sento la sua cappella farsi strada, e la sento che ha difficoltà, sono stretta per quel diametro, glelo dico, di fare piano, con pazienza, il dolore comincia a sentirsi, e Aldo per tutta risposta, spinge con un colpo deciso, mi sento svenire, svengo, non prima di sentire come uno strappo.
Aldo è entrato, incurante che sia svenuta, anzi affonda con decisione dentro di mè, mi riprendo, sento fuoriuscire del liquido caldo è sangue, mi ha rotta per bene, è dentro, lo sento alla bocca dello stomaco, il suo peso mi toglie il respiro, e poi lo sfila, sento il risucchio un flopp, e poi lo rinfila, e inizia a pomparmi, il dolore è insopportabile, inizio a piangere, urlo, lo supplico di smettere, lui mi afferra per la gola, ti strozzo troia se parli ancora, tu sei mia, e ti sfondo come voglio puttana ok? mi manca l'aria, mi lascia appena in tempo credevo di morire.
Per interminabili minuti mi scopa con foga, il bruciore poco per volta lascia il posto a un leggero godimento, che cresce poco per volta, per poi sfociare in un piacere immenso, inizio a godere. siii amore sii è stupendo, si vienimi dentro, sono tua sfondami, e così, quasi come drogata lo incito, ad infierire su di mè, il mio povero ano, era definitivamente sfondato, io godevo tra il dolore e il piacere, e Aldo mi venne dentro.
Lo sentii, sentii i suoi getti di sperma colpirmi le pareti dell'intestino, e poi la sentii uscire amalgamata al mio sangue, e poi uscì.
Era sudato come un maiale, ansimava per lo sforzo, io ero supina sul letto, il mio buco non si richiudeva, era una caverna, da dove fuoriuscuva di tutto, in un attimo era immersa nella sua sborra, nel mio sangue, e nelle mie feci, ma ero felice, ero una vera donna, la sua donna.
al seguito, un bacio.
di
scritto il
2019-04-28
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