Giulia cap. 4

di
genere
dominazione

Solo una volta in camera da letto lui cercò di rompere quel muro di silenzio che si era creato.
“Allora non dici nulla ?”
“Non so, è stato tutto così veloce. E poi i soldi. Però non posso dire che non mi sia piaciuto.”
“Nessuno ci obbliga a tornare, dipende solo da te.”
“Lo so, vedremo, ora sono confusa, però voglio vedere cosa c'è in quel
dischetto. Dai mettilo nel lettore.”
“Subito amore mio.” mi disse dandomi un bacio.
Quello che comparve sullo schermo mi lasciò di stucco, Silvana e Stefano erano in mezzo ad un letto rotondo circondati da numerosi uomini di tutte le razze. Tutti li presero nelle maniere più disparate, lei arrivò a farsi scopare da due cazzi nella fica mentre un altro la inculava e ne aveva un quarto in bocca. Lui più 'semplicemente' ne spompinava uno mentre un altro lo fotteva dietro.
“Ecco perché Claudia aveva detto che non sapeva chi era più puttana fra moglie marito !” esclamai all'improvviso “E tu non dici nulla ?”
“Che vorrei essere al suo posto ?” mi rispose facendomi un piccolo sorriso.
“Ah si ! Allora sai cosa ti dico bel cornuto ? Che ti ci porto per un orecchio ! Solo sarò io, da lunedì, a sfondarti il culo prima che un paio di negri te lo spacchino del tutto !”
“Giulia ti amo.” mi disse con tutta la dolcezza di cui era capace.
“Anch'io e non m'importa che sei un finocchio, però adesso spegni la luce, sai com'è sono un po' stanca.”
Scoppiammo a ridere prima di addormentarci abbracciati come due ragazzini dopo la loro prima volta.

L'indomani mattina ci svegliammo ancora abbracciati e Fabrizio, dopo aver preparato la colazione, mi riempì di coccole come se si volesse scusare del suo comportamento della sera prima. Dopo un po' però volli chiedergli tutto sul suo passato, poiché era evidente che la sua passività non era nata il giorno prima. “E' cominciato tutto all'università.” cominciò a raccontarmi “Avevo una ragazza, Sabrina, alla quale tenevo moltissimo pur sapendo di non essere certo un grande amante. Lei fingeva d'amarmi, ma io non me ne resi conto fino a quando non scoprii la mia omosessualità. Dividevo un piccolo appartamento con un altro ragazzo, Aldo, ed un giorno convinto d'essere solo in casa entrai nudo nella doccia, dove però s'era già lui che si stava asciugando. Inutile che ti dica quanto mi prese in giro all'inizio, il suo cazzo, pur moscio, era più del doppio del mio, poi però divenne serio e m'ordinò d'inginocchiarmi per potergli vedere meglio il membro.
Se da un lato avrei voluto scappare, dall'altro ero attratto da lui, così m'abbassai e Aldo cominciò a sbattermi in faccia il suo cazzo fino a spingermelo in bocca dicendomi di fare l'unica cosa di cui ero capace, cioè usare la bocca. Fu quello il mio primo pompino e fu indimenticabile, lui mi teneva la testa con le mani dandomi il ritmo fino a che mi riempì la bocca del suo sperma. Dopo mi fece sedere sul gabinetto e mi masturbai davanti a lui, venendo quasi subito. Per una settimana non accadde nulla, poi un giorno venne nella mia camera con Beppe, un suo amico. Mi disse subito di spogliarmi perché l'altro non credeva l'avessi così piccolo, io cercai d'oppormi a quella umiliazione, ma mi ritrovai ben presto sdraiato sul letto completamente nudo coi loro cazzi in bocca. Solo che Aldo non voleva solo un veloce pompino, così mi alzò le gambe mettendosi di fronte a me. Sapevo benissimo a cosa stavo andando incontro, ma non dissi nulla, anzi accolsi il suo cazzo nel mio buchetto vergine quasi come una liberazione, masturbandomi e avendo numerosi orgasmi come mai prima mi era successo.
Qualche giorno dopo avvenne la mia definitiva consacrazione a cornuto finocchio. Come entrai in casa Aldo mi portò nella sua stanza dove vidi Sabrina che si stava facendo chiavare da un ragazzo.
Quando lei notò la mia presenza cominciò ad insultarmi per il mio essere poco uomo, dicendomi che non avrei mai potuto immaginare quante corna m'avesse messo quando non era con me. Io mi spogliai e quando lui le venne dentro corsi a ripulire entrambi per poi soddisfare insieme a lei le voglie dei due maschi.
Da allora fino alla fine dell'anno fui umiliato ogni giorno, scoprii che Sabrina a volte si prostituiva ed io ero un di più alle sue prestazioni, il ragazzo frocio e sottomesso da far usare ai suoi clienti o dai suoi amanti. A quel punto scoprii di non amarla più e così me ne andai da quella città per continuare gli studi in un altro luogo, dove poi ho conosciuto te.”
Quando finì di parlare aveva le lacrime agli occhi, così gli presi la testa e la portai al petto per accarezzarla in segno d'affetto.
“Stai tranquillo Fabry.” gli dissi quando sentii che si era un po' calmato “Ti voglio bene e lo sai e non sarà certo il sesso a rovinare il nostro amore. Faremo ogni cosa solo se entrambi saremo d'accordo e se tutti e due ne abbiamo davvero voglia, va bene ?”
“Si amore, però non sai quanto mi senta meglio adesso che ti ho detto tutto.” “Lo posso immaginare.” gli risposi dandogli un bacio “Però domani andiamo a fare shopping insieme, voglio comprare tanti giochini da usare insieme.”
Lui si mise a ridere annuendo con la testa e finimmo col passare un bel pomeriggio coccolandoci a vicenda fino a notte fonda.

Il lunedì mattina chiamai mia cognata per sapere se conosceva qualche sexy-shop in zona, in modo da poterci andare con mio marito. Lei me ne indicò uno vicino ad un centro commerciale che, oltre ad essere molto ben fornito, era anche estremamente discreto come posizione. Come staccai dal lavoro mi recai li vicino dove avevo dato appuntamento a Fabrizio che, come al solito, era arrivato in anticipo. Entrammo con addosso un certo imbarazzo ma, per fortuna, non c'era nessuno se non la proprietaria che ci diede tanti buoni consigli senza farci spendere una fortuna. Quando uscimmo avevamo entrambi voglia di correre a casa a fare sesso, ma riuscimmo a darci una calmata e andammo prima a mangiare una pizza, tanto per non rimanere a stomaco vuoto.
Una volta a casa però non riuscii più a trattenermi, così mi trasformai per la prima volta nella sua padrona.
“Spogliati qui mentre io mi preparo in camera, ti chiamerò solo quando sarò pronta e voglio che entri solo con quel piccolo collare che ti ho preso.” gli dissi, dandogli un piccolo pacchetto che conteneva l'unico indumento che gli concessi d'indossare.
In verità entrai in camera da letto con le idee non molto chiare, era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile ed avevo paura d'eccedere. Decisi d'indossare un completino in pelle nera che avevo comprato nel sexy-shop, in realtà era davvero minuscolo e feci fatica a 'starci dentro',ma una volta che mi guardai allo specchio fui soddisfatta dell'acquisto. Ero estremamente sexy, ma soprattutto vedermi così arrapante eccitò me stessa oltre ogni misura. Così misi frettolosamente dei sandali a tacco alto e sistemai lo strap-on, che avevamo scelto insieme, sotto il mio cuscino, mentre sotto il suo misi un grosso fallo di gomma.
“Adesso puoi entrare.” dissi con un po' d'emozione.
Quando mio marito varcò la porta rimase di sasso, non era la prima volta che mi vedeva con indosso qualcosa di sexy, ma quella situazione era nuova anche per lui, e non riuscì a dire nulla, così presi in mano io la serata.
“Allora porco non hai mai visto una donna ? E cosa ci fai ancora in piedi ! Mettiti in ginocchio e vieni qui da me !”
Lui si mise a quattro zampe e arrivò vicino ai miei piedi, il suo cazzetto ridicolo era già al massimo dell'erezione, e mi faceva quasi ridere ripensando a quelli degli uomini coi quali ero stata sabato sera. Senza che gli dicessi nulla cominciò a baciarmi i piedi prostrandosi davanti ad essi, il vederlo così sottomesso mi eccitò ancor di più e una mano mi scivolò sul piccolo perizoma. Cominciai a massaggiarmi la fica attraverso quel sottile strato di pelle sino a quando lui non cercò d'alzare la testa.
“Tu stai giù !” gli ordinai mettendogli un piede sulla spalla “Voglio eccitarmi da sola prima di prendermi cura del tuo culo !”
“Come vuoi tu amore.”
Continuai a solleticarmi la passera e ben presto i miei umori, non più trattenuti dal perizoma, mi colarono sulle cosce facendomi sentire una vera porca. Allora presi lo strap-on da sotto il cuscino e col suo aiuto lo fissai alla vita. Mio marito rimase quasi sconvolto nel vedere quel grosso fallo nero che indossavo un po' impacciata ma, appena ripresosi dallo stupore, si gettò su di esso leccandone ogni anfratto.
“Bravo il mio maritino frocio ! A occhio stai facendo un buon lavoro, mmmh ora però fammi un bel pompino da vera troia !”
Lui spalancò la bocca e cominciò a succhiare quel membro di gomma facendolo presto sparire fra le sue labbra. All'inizio non sapevo cosa fare, ma poi misi le mani fra i suoi capelli e cominciai a fotterlo in bocca, come amavo venisse fatto a me quando mi sentivo particolarmente puttana.
“Ma guarda un po' che bel finocchio ho sposato ! Fai un pompino meglio di una battona da marciapiede !” gli dissi spingendo ancora di più il bacino “Scommetto che non vedi l'ora di prenderlo nel culo, ma stai tranquillo che te lo spacco come si deve.”
In realtà data la mia inesperienza non sapevo bene cosa fare, ma poi ebbi un lampo di genio. Lo feci sdraiare di schiena con le gambe ben aperte al centro del letto e gli misi due cuscini sotto il culo, avrei voluto sodomizzarlo subito, ma ebbi paura di fargli troppo male. Così iniziai a leccargli il buchetto spingendo dentro la lingua più che potevo, e solo quando pensai fosse abbastanza bagnato gli misi un dito dentro. Lui cominciò a gemere più forte, ed i suoi mugolii di piacere crebbero man mano che aumentavano le dita nel suo ano. Ad un certo punto allungò una mano verso il suo cazzetto ma io la colpii con uno schiaffo facendogliela allontanare.
“Devi godere solo di me.” gli dissi con amore.
“Si scusami, è che non ho resistito, ho troppa voglia dentro.”
Così mi decisi a prenderlo, all'inizio spinsi molto piano la cappella del fallo per fargliela entrare senza fargli sentire del dolore, ma quando m'accorsi che stava già godendo diedi dei colpi sempre più forti fino ad incularlo del tutto.
“Ti piace vero maiale ?” gli urlai piena d'eccitazione.
“Sii amore sei fantastica ! Godo oh si come godo ...”
Da vera sadica gli presi il pene con due dita per solleticarlo, Fabrizio era in estasi ed io godevo con lui, vederlo così preso dal piacere mi soddisfaceva quasi quanto farmi scopare da un vero uomo. Lo insultavo in continuazione dicendogli che era un gay e che non era in grado di farmi godere, che mi sarei fatta sbattere da chiunque avesse avuto un vero cazzo facendomi poi pulire la fica o il culo da lui. Alla fine venne schizzando come non gli avevo mai visto fare, ed in preda ad un raptus di puro piacere mi sfilai da lui per leccare il suo sperma che poi gli portai alla bocca. Ci baciammo a lungo scambiandoci il frutto del suo orgasmo e le nostre salive fino a quando non giunse il momento di avere un po' di piacere tutto mio.
Feci indossare a mio marito lo strap-on e vederlo con quella mazza ci fece sorride, poi presi il dildo che era rimasto sotto il cuscino e cominciai a masturbarmi dolcemente con quello, dopo essermi messa a carponi.
“Dai leccami il culo, voglio godere di tutto quello che ho !”
Fabrizio si chinò dietro di me e cominciò a darmi dei piccoli baci sul buchetto prima di passarci intorno la lingua. Come il vibratore passò dall'esterno della mia passera all'interno ebbi un orgasmo, ma volevo ben altro. Mi fermai giusto il tempo di riprendermi per ricominciare subito dopo a masturbarmi con ancora più vigore, ma non era ancora abbastanza.
“Amore sfondami il culo con quel cazzone !” gli urlai in preda al delirio.
“Si con questo te lo apro del tutto.”
Come sentii che la punta era entrata diedi una forte spinta all'indietro per averlo dentro subito tutto. Mio marito rimase impressionato da quanta fosse la mia voglia, ma capì ben presto che doveva solo scoparmi senza badare troppo alla delicatezza.
“Mm amore come vorrei che fosse il tuo cazzo vero...si un gran cazzo che mi sfondi tutte le sere, che mi faccia sentire donna e godere di te.”
“Giulia ti amo per quanto sai essere zozza quando lo vuoi.”
“Si sono una puttana, lo sono sempre stata e non voglio altro che godere.”
Mi cavalcò a lungo fino a farmi avere un orgasmo sconvolgente che mi lasciò a lungo senza fiato, immobile, con quei due falli finti dentro di me. Alla fine ci sdraiammo sul letto esausti ma felici, avevamo scoperto la nostra vera sessualità e ciò non costituiva un problema nel nostro rapporto. Anzi era il momento di scoprire nuove vie del piacere, ma per questo c'era tempo e soprattutto i consigli di mia cognata.

Passammo alcune settimane a fare sesso nella nostra 'nuova maniera', avevo imparato a sodomizzarlo come gli piaceva e lui a sua volta era diventato un maestro nello scoparmi con lo strap-on. Passavamo anche ore in lunghi rapporti orali dove lui mi leccava come un ossesso ed io mi prendevo cura sia del cazzetto che del suo buchetto usando bocca e mani.
Ma era sempre più evidente che il nostro rapporto doveva evolversi, solamente non riuscivo a pensare mio marito con un uomo. L'avevo visto succube degli uomini con cui ero stata, ma mai totalmente passivo, così decisi di parlarne con Silvana durante una pausa pranzo.


Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
scritto il
2019-05-05
5 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.