Il tuo Piacere

di
genere
etero

Il sonno gestisce quieto lo scorrere di miei pensieri, avvolto nel buio disteso, sono appena cosciente della tua presenza, della tua prossimità.
Ad un livello più recondito di coscienza mi sembra di avvertire qualcosa, ma lo ignoro, pigro nel mio desiderio di sprofondare in quella morbida oscurità.
Per questo, quando il mio respiro si blocca repentino, mozzato da qualcosa che ostruisce, limita l’aria alla bocca e al naso subito dopo, trasalisco d’istinto.
E’ un risveglio violento, con un pizzico di quel terrore dato più che dalla coscienza di un pericolo identificabile e reale, di qualcosa di ignoto, umido e...odoroso.
Un peso mi schiaccia il petto e mi comprime le braccia contro il materasso, e quella carne umida che mi comprime la bocca non accenna a diminuire, qualche secondo per riuscire a capire che sei tu…
Lenta di discosti per un attimo, io guadagno rapido alcuni sorsi d’aria, per poi sentire ricomprimersi la tua carne saporita contro le mie labbra, muovendoti ondulatoria e sussultoria, il terremoto dei tuoi sensi si muove schiacciando il mio viso.
Tiro fuori la lingua, assaggio la tua carne, carne che mi spinge la testa al cuscino, lingua la mia, che ti causa subito una reazione immediata; prima t’arresti e poi ricominci a scoparti contro di essa, aumenti la pressione, aumenti il moto, diminuisci le pause in cui darmi respiro.
Sei magnifica in questa tua egoistica ricerca di piacere, non la rovinerai chinandoti a inghiottire il mio cazzo, questo momento è per te e soltanto per te.
Mugoli, gemi , inciti ed insulti, pretendi, ordini, ottieni, come un vampiro incurante della tua vittima, ma sono io quello coperto della tua calda umidità che dalle guance copiosa cola sul mento fino a dove le carotidi pulsano ed i nervi si tendono.
Mi manca l’aria, me ne dai appena quel che mi serve, eppure continuo a leccare e suggere frenetico, a cercare di estorcerti un orgasmo che libererà entrambi.
Le mani ora mi artigliano le cosce, le unghie penetrano crudeli la dove la mia pelle è più sensibile, il mio naso si riempie di gocce calde di te, mentre le spinte mi soffocano ulteriormente.
Un gemito strozzato, l’urlo di agonia del tuo orgasmo, mentre sento le tue gambe irrigidirsi contro le mie guance, un fiotto caldo mi penetra in gola, mi ostruisce le narici, qualche goccia arriva vicino agli occhi che serro d’istinto.
Mi lavi il viso del tuo piacere… avverto il solletico di quel picciolo turgido contro il mento bagnato, mentre il tuo peso mi abbandona.
scritto il
2019-05-27
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