Sissification - Cap. 5
di
Miss Serena
genere
dominazione
Col passare del tempo Jessica migliorò sempre più nella sua nuova veste, tant’è vero che per punirla ero costretta a cercare i piccoli particolari che le sfuggivano. Non solo diventò un’eccellente donna di casa, ma soprattutto una vera cagnetta sempre più vogliosa d’usare la sua fichetta, per ricevere ogni fallo che possedessi in casa. Nonostante ciò volli fare un’ultima prova prima di concederla a un vero maschio, così chiamai una mia vecchia amica, sempre disponibile quando si trattava di umiliare un uomo.
Ovviamente tenni all’oscuro la mia slave sino a poche ore prima dell’arrivo di Vera, per non metterle troppa ansia.
“Jessica vieni qua.”
“Si mia Signora.” mi rispose facendo un bell’inchino.
“Fra poco arriverà una mia cara amica, e sai quanto ci tenga a non fare brutte figure con le persone che conosco, quindi è altrettanto inutile che ti dica che sarai duramente punita se ciò avverrà.”
“Mia Signora la sua amica è una Mistress come Lei ?” mi chiese incuriosita.
“A modo suo sì, ma non voglio anticiparti nulla, ora piuttosto andiamo a prepararti.”
Le feci indossare un completo da cameriera di pelle estremamente corto, rendendola poi ancor più ridicola con un piccola perizoma in tulle, che però le copriva i genitali ormai atrofizzati, il tutto corredato di polsiere e cavigliere di pelle.
Conoscendo i gusti di Vera scelsi un body in latex molto sgambato e dei sandali con un bel tacco a spillo, quindi mi dedicai alla lettura in attesa del suo arrivo.
Lei arrivò in perfetto orario e Jessica le andò ad aprire con le gambe un po’ tremanti.
“Tu devi essere il frocio al servizio di Clara.” disse Vera appena entrata in casa.
“Si Signora sono Jessica per servirla.”
“Allora devi d’andare a fanculo !”
“Vera amica mia vedo che non sei cambiata per nulla !” le dissi prima d’abbracciarla.
“Clara sei sempre uno splendore. Cosa ci vuoi fare se non sopporto queste mezze figure ? Per me sono buone solo per passarci un paio d’ore umiliandole in ogni modo, però questo è quasi carino, devo ammettere che hai buon gusto.”
“Ed è proprio per questo che ti ho chiamato.” dissi prendendola sottobraccio e dirigendola verso il salotto “Sai com’è da sola a volte m’annoio, nonostante sia una sissy così disponibile a ogni mia volontà.”
“Immaginavo che mi avresti chiamata per mostrarmi la tua ultima troia in calore, ed è per questo che ti ho portata una sorpresa.”
“Davvero ! Non vedo l’ora di vederla.”
“Prima però divertiamoci un po’. Tu puttana l’hai un nome ?” disse rivolgendosi alla mia sissy.
“Jessica Signora.”
“E’ vero me l’avevi già detto, dai mettiti contro quel tavolo e mostrami il culo.”
Jessica obbedì intimorita da Vera, che nel frattempo si tolse l’abito rimanendo con un body forato nei punti ‘strategici’. Poi s’avvicinò insieme a me alla sissy ed iniziò a sculacciarla senza troppa foga.
“Sai Clara un mesetto fa mi s’è presentato un ragazzo molto carino, ma un cazzetto a dir poco ridicolo, forse messo peggio di questa puttana. Così ho passato tutto un fine settimana a rompergli il culo, sino a fargli prendere due grossi dildi senza alcun problema. Però godeva sempre, una specie di fiume in piena in quanto a sborrate, certo piccole per quantità, ma sai non sopporto veder uno slave avere orgasmi.”
“Vera sei sempre una magnifica maestra per questi frocetti, sai anche Jessica ama prenderlo dietro, anche se ancora non le ho concesso il piacere di un vero cazzo.”
“Se vuoi conosco un paio di stalloni bisex.” mi disse aumentando ritmo e forza delle battute “Uno in particolare diventa una belva con cagne in calore come questa.”
“Uno stallone non si rifiuta mai.” le risposi sorridendo e andando a prendere un paio di frustini “Ora però godiamoci noi questa puttanella, non credo che le mani ti bastino per farle male o sbaglio ?”
Per tutta risposta Vera prese un frustino e colpì Jessica molto forte su entrambe le natiche, facendole uscire un gemito di dolore.
“Come osi fiatare zoccola !” urlò allora Vera colpendola con ancora più violenza.
“Mi perdoni Padrona.” cercò di scusarsi la slave, prima di ricevere un paio di frustate da me.
“Jessica ricordati cosa ti ho detto su figuracce e punizioni, non vorrai essere appesa e frustata sino allo svenimento ?”
“No Padrona, chiedo ancora perdono.”
Fu allora che Vera le ordinò di spogliarsi completamente mentre prendeva uno starno anello e delle cordicelle dalla sua borsa.
“Troia in piedi, mani dietro la schiena e gambe larghe.”
Vera aprì l’anello che poi chiuse alla base dei testicoli di Jessica, poi vi annodò quattro cordicelle che finì coll’annodare alle polsiere e alle cavigliere della sissy ormai terrorizzata.
“Vedi Clara ora ad ogni suo piccolo movimento si tirerà le palle da sola rendendo più piacevole la sua fustigazione, semplice no ?”
“Semplicemente diabolico !” esclamai stupita “Jessica ora girati e metti in tensione le corde allargando le gambe.”
La sissy esitò costringendomi a colpirla con un calcio per farla mettere in posizione, quindi presi un cane in bambù che le feci sentire a lungo sulle natiche. Vera da parte sua afferrò un lungo flogger, col quale frustò Jessica dal petto sino alle caviglie, prendendo di mira in particolar modo i genitali. Vederla soffrire così intensamente mi donava una notevole eccitazione, ma volevo di più, la sua totale umiliazione e la completa sottomissione al mio dominio.
“Jessica sdraiati a terra pancia all’aria, subito !” le urlai dopo averle dato un colpo violentissimo che le fece piegare le ginocchia.
Legata com’era ebbe non poche difficoltà ad eseguire il mio ordine, ma grazie anche ad un paio di frustate di Vera sulla schiena riuscì mettersi supina.
“Leccami il culo troia.” le disse Vera mettendosi sulla sua faccia col sedere “E vedi di farmi sentire bene la tua lercia lingua dentro, o ti riduco le palle a brandelli !”
Ben sapendo che Jessica era ormai insensibile ad ogni stimolo sui genitali, che non procurasse della sofferenza, decisi di togliermi le scarpe e poggiare un piede sulle sue palle ormai quasi del tutto rinsecchite. Dopo qualche minuto vidi con un certo stupore che il suo cazzetto si stava gonfiando, pur rimanendo intrappolato nella cintura di castità che portava sempre. Così Jessica iniziò a soffrire anche per quella costrizione, mentre io sempre più sadicamente allungai un piede verso il buchetto, zona forse ancor più sensibile ad una stimolazione di quel genere.
“Clara quant’è che non fai sesso ?” mi chiese all’improvviso Vera.
“Da quando sono andata da Marzia a comprare il guardaroba da sissy alla troia.” le risposi dopo averci pensato un pochino.
Lei s’alzò per venirmi vicina e darmi un lungo bacio in bocca, per poi andare insieme in camera.
“Tu zoccola vieni con noi, voglio che ci adori i piedi mentre godiamo come tu non potrai mai fare.” dissi a Jessica con molto disprezzo.
Una volta sul letto ci scambiammo baci e carezze, fermandoci a lungo con le mani sulla passera dell’altra, mentre Jessica leccava i piedi d’entrambe. Nessuna delle due voleva avere l’orgasmo in quel frangente, ma bensì sfiancare la sissy sino a farle sentire dolore al sol aprire la bocca.
“Visto che di bocca non vali molto spero per te che sappia usare il culo.” le disse vera quando la vide esausta “Sai ho in mente un giochino studiato apposta per i rottinculo come te.”
“Ah si !” dissi un po’ sorpresa “E di che cosa si tratta mia grande amica.”
“Ora lo vedrai.” mi rispose “E tu zoccola mettiti a pecora in mezzo al letto, gambe aperte e culo in alto.”
Impaurita dalla precedente esperienza con le cordicelle, Jessica si mise carponi con un certo sospetto, poco prima che Vera mi chiedesse un paio di giochi da donna.
“Vedi amica mia.” mi spiegò mentre sputava sul buchetto della sissy “Queste puttane vanno abituate subito a ricevere più cazzi nel culo, in fondo è quello che vogliono esser sfondate da veri maschi, e non mezze seghe come loro. Ora tu mi dirai che esistono falli giganteschi, ma io preferisco usare più cose, come le palline anali unite ad un grosso dildo, e stai tranquilla che rimarrai stupita dal risultato.”
Vera introdusse quindi un paio di palline da un corda che ne teneva unite sette, tutte dello stesso diametro, il quale non era certo indifferente. Jessica non fece alcuna smorfia di dolore a quella penetrazione, essendo abituata a ricevere calibri ben maggiori. Ma quando la mia amica prese un dildone e diresse la punta fra due palline, per poi spingerlo dentro, la sissy gemette per il dolore, arrivando ad urlare quando insieme al simulacro entrò una sfera. Vera però non fece una piega continuando a sodomizzarla spingendo dentro le palline col dildo, sino a riempirla con entrambi gli oggetti.
Estasiata da quella visione mi sistemai davanti alla mia slave per prenderle la testa e dirigerla fra le mie gambe.
“Fammi godere troia ! Non vorrai essere l’unica a godere qui dentro vero ?” le dissi ridendo di lei.
Ma Jessica era in quei momenti incapace di fare il suo dovere di servitrice, così la dovetti riportare sulla giusta via, dandole un paio di sonori ceffoni, dopo i quali usò la lingua come ne era capace.
Non saprei dire se godevo di più con la fica o nel vederla usata come un semplice buco da riempire, ma certamente ebbi un orgasmo memorabile, di quelli che definire sconvolgenti è limitativo. Il mio nettare non fu però bevuto da Jessica, ma da Vera, che scacciò la sissy col culo ancora pieno, per mettersi lei fra le mie gambe e succhiare ogni stilla di piacere che si trovava nella mia passera.
A quel punto non potei che ricambiare quanto ricevuto, così feci sdraiare la mia amica per darle l’orgasmo che meritava usando bocca e dita. Eccitata com’era non ci volle molto a farla venire e assaporare i suoi umori non meno dolci dei miei.
Volevo continuare quella così intrigante sessione di Bdsm, quando a Vera squillò il cellulare, e dovette lasciarmi per un improrogabile impegno di lavoro, non prima d’avermi lasciato il recapito telefonico di uno dei bull cui m’aveva accennato prima.
Una volta sola con Jessica mi ricordai che la maiala non aveva ancora avuto il suo orgasmo, e spinta da pietà volli farla godere sino in fondo.
“Jessica prendimi lo strap-on grande che voglio incularti ancora un po’”
“Padrona non potresti prima liberarmi da queste cordicelle in modo che possa muovermi meglio ?” mi chiese quasi vergognandosi del suo stato.
“Certo così dopo ti fotto meglio.”
Le tolsi le cordicelle tirandogliele un pochino prima, poi lei prese il più grosso strap-on che avessi in casa e m’aiutò a sistemarmelo, quindi si mise carponi sul letto.
“Girati, voglio vederti in faccia mentre ti fotto !” le ordinai dandole uno schiaffo sul sedere.
Jessica obbedì prontamente afferrando i tacchi delle scarpe per aprirsi ancora di più il culo. Non esitai neanche un attimo ad infilarle quei trenta centimetri di gomma nel suo sfondatissimo ano, del resto l’avevo abituata a penetrazioni violente sin dal primo giorno del suo addestramento.
“Guarda come godi, come una cagna in calore !” le dissi sputandole in faccia “So che non vedi l’ora di prendere un bel cazzo vero nel tuo culo di merda e fare la troia con tutti gli uomini che ti metterò nel letto. Prima però ti scoperò sino a sfondarti, e da oggi avrai sempre il culo pieno, in modo d’arrivare a quel giorno larga come una vacca.”
“Si padrona fottimi !” mi rispose ormai prossima all’orgasmo “E’ vero desidero con tutta me stesso essere inculata da un uomo, ma tu mi fai godere e sentirmi la troia che sono.”
La vidi venire nella sua cintura di castità che le tolsi subito dopo, in modo che la potesse ripulire con la lingua, poi gliela rimisi insieme ad un piccolo plug, che all’inizio quasi le ballava tanto l’avevamo sfondata.
“Domani chiamerò i bull che mi ha consigliato Vera.” le dissi mentre mi coccolava con devozione i piedini “Nel frattempo ogni giorno ti masturberai la fichetta davanti a me, e se non mi soddisferai ti punirò come meglio credo.”
“Si mia Signora, voglio arrivare ben pronta a quell’incontro per non deludere le tue aspettative.” mi rispose strusciando il viso su una mia gamba.
“Brava cagnolina mia, vedrai che saprai essere troia come neanche immagini, in fondo già lo sei ti manca solo la pratica.”
Prima di mandarla a dormire la feci masturbare con un grosso dildo per una mezz’ora abbondante, quindi la congedai chiudendomi in camera, dove ripresi a masturbarmi con furia animale ripensando a quell’intesa giornata, ma anche sapendo che di lì a poco ce ne sarebbe stata un’altra altrettanto memorabile.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Ovviamente tenni all’oscuro la mia slave sino a poche ore prima dell’arrivo di Vera, per non metterle troppa ansia.
“Jessica vieni qua.”
“Si mia Signora.” mi rispose facendo un bell’inchino.
“Fra poco arriverà una mia cara amica, e sai quanto ci tenga a non fare brutte figure con le persone che conosco, quindi è altrettanto inutile che ti dica che sarai duramente punita se ciò avverrà.”
“Mia Signora la sua amica è una Mistress come Lei ?” mi chiese incuriosita.
“A modo suo sì, ma non voglio anticiparti nulla, ora piuttosto andiamo a prepararti.”
Le feci indossare un completo da cameriera di pelle estremamente corto, rendendola poi ancor più ridicola con un piccola perizoma in tulle, che però le copriva i genitali ormai atrofizzati, il tutto corredato di polsiere e cavigliere di pelle.
Conoscendo i gusti di Vera scelsi un body in latex molto sgambato e dei sandali con un bel tacco a spillo, quindi mi dedicai alla lettura in attesa del suo arrivo.
Lei arrivò in perfetto orario e Jessica le andò ad aprire con le gambe un po’ tremanti.
“Tu devi essere il frocio al servizio di Clara.” disse Vera appena entrata in casa.
“Si Signora sono Jessica per servirla.”
“Allora devi d’andare a fanculo !”
“Vera amica mia vedo che non sei cambiata per nulla !” le dissi prima d’abbracciarla.
“Clara sei sempre uno splendore. Cosa ci vuoi fare se non sopporto queste mezze figure ? Per me sono buone solo per passarci un paio d’ore umiliandole in ogni modo, però questo è quasi carino, devo ammettere che hai buon gusto.”
“Ed è proprio per questo che ti ho chiamato.” dissi prendendola sottobraccio e dirigendola verso il salotto “Sai com’è da sola a volte m’annoio, nonostante sia una sissy così disponibile a ogni mia volontà.”
“Immaginavo che mi avresti chiamata per mostrarmi la tua ultima troia in calore, ed è per questo che ti ho portata una sorpresa.”
“Davvero ! Non vedo l’ora di vederla.”
“Prima però divertiamoci un po’. Tu puttana l’hai un nome ?” disse rivolgendosi alla mia sissy.
“Jessica Signora.”
“E’ vero me l’avevi già detto, dai mettiti contro quel tavolo e mostrami il culo.”
Jessica obbedì intimorita da Vera, che nel frattempo si tolse l’abito rimanendo con un body forato nei punti ‘strategici’. Poi s’avvicinò insieme a me alla sissy ed iniziò a sculacciarla senza troppa foga.
“Sai Clara un mesetto fa mi s’è presentato un ragazzo molto carino, ma un cazzetto a dir poco ridicolo, forse messo peggio di questa puttana. Così ho passato tutto un fine settimana a rompergli il culo, sino a fargli prendere due grossi dildi senza alcun problema. Però godeva sempre, una specie di fiume in piena in quanto a sborrate, certo piccole per quantità, ma sai non sopporto veder uno slave avere orgasmi.”
“Vera sei sempre una magnifica maestra per questi frocetti, sai anche Jessica ama prenderlo dietro, anche se ancora non le ho concesso il piacere di un vero cazzo.”
“Se vuoi conosco un paio di stalloni bisex.” mi disse aumentando ritmo e forza delle battute “Uno in particolare diventa una belva con cagne in calore come questa.”
“Uno stallone non si rifiuta mai.” le risposi sorridendo e andando a prendere un paio di frustini “Ora però godiamoci noi questa puttanella, non credo che le mani ti bastino per farle male o sbaglio ?”
Per tutta risposta Vera prese un frustino e colpì Jessica molto forte su entrambe le natiche, facendole uscire un gemito di dolore.
“Come osi fiatare zoccola !” urlò allora Vera colpendola con ancora più violenza.
“Mi perdoni Padrona.” cercò di scusarsi la slave, prima di ricevere un paio di frustate da me.
“Jessica ricordati cosa ti ho detto su figuracce e punizioni, non vorrai essere appesa e frustata sino allo svenimento ?”
“No Padrona, chiedo ancora perdono.”
Fu allora che Vera le ordinò di spogliarsi completamente mentre prendeva uno starno anello e delle cordicelle dalla sua borsa.
“Troia in piedi, mani dietro la schiena e gambe larghe.”
Vera aprì l’anello che poi chiuse alla base dei testicoli di Jessica, poi vi annodò quattro cordicelle che finì coll’annodare alle polsiere e alle cavigliere della sissy ormai terrorizzata.
“Vedi Clara ora ad ogni suo piccolo movimento si tirerà le palle da sola rendendo più piacevole la sua fustigazione, semplice no ?”
“Semplicemente diabolico !” esclamai stupita “Jessica ora girati e metti in tensione le corde allargando le gambe.”
La sissy esitò costringendomi a colpirla con un calcio per farla mettere in posizione, quindi presi un cane in bambù che le feci sentire a lungo sulle natiche. Vera da parte sua afferrò un lungo flogger, col quale frustò Jessica dal petto sino alle caviglie, prendendo di mira in particolar modo i genitali. Vederla soffrire così intensamente mi donava una notevole eccitazione, ma volevo di più, la sua totale umiliazione e la completa sottomissione al mio dominio.
“Jessica sdraiati a terra pancia all’aria, subito !” le urlai dopo averle dato un colpo violentissimo che le fece piegare le ginocchia.
Legata com’era ebbe non poche difficoltà ad eseguire il mio ordine, ma grazie anche ad un paio di frustate di Vera sulla schiena riuscì mettersi supina.
“Leccami il culo troia.” le disse Vera mettendosi sulla sua faccia col sedere “E vedi di farmi sentire bene la tua lercia lingua dentro, o ti riduco le palle a brandelli !”
Ben sapendo che Jessica era ormai insensibile ad ogni stimolo sui genitali, che non procurasse della sofferenza, decisi di togliermi le scarpe e poggiare un piede sulle sue palle ormai quasi del tutto rinsecchite. Dopo qualche minuto vidi con un certo stupore che il suo cazzetto si stava gonfiando, pur rimanendo intrappolato nella cintura di castità che portava sempre. Così Jessica iniziò a soffrire anche per quella costrizione, mentre io sempre più sadicamente allungai un piede verso il buchetto, zona forse ancor più sensibile ad una stimolazione di quel genere.
“Clara quant’è che non fai sesso ?” mi chiese all’improvviso Vera.
“Da quando sono andata da Marzia a comprare il guardaroba da sissy alla troia.” le risposi dopo averci pensato un pochino.
Lei s’alzò per venirmi vicina e darmi un lungo bacio in bocca, per poi andare insieme in camera.
“Tu zoccola vieni con noi, voglio che ci adori i piedi mentre godiamo come tu non potrai mai fare.” dissi a Jessica con molto disprezzo.
Una volta sul letto ci scambiammo baci e carezze, fermandoci a lungo con le mani sulla passera dell’altra, mentre Jessica leccava i piedi d’entrambe. Nessuna delle due voleva avere l’orgasmo in quel frangente, ma bensì sfiancare la sissy sino a farle sentire dolore al sol aprire la bocca.
“Visto che di bocca non vali molto spero per te che sappia usare il culo.” le disse vera quando la vide esausta “Sai ho in mente un giochino studiato apposta per i rottinculo come te.”
“Ah si !” dissi un po’ sorpresa “E di che cosa si tratta mia grande amica.”
“Ora lo vedrai.” mi rispose “E tu zoccola mettiti a pecora in mezzo al letto, gambe aperte e culo in alto.”
Impaurita dalla precedente esperienza con le cordicelle, Jessica si mise carponi con un certo sospetto, poco prima che Vera mi chiedesse un paio di giochi da donna.
“Vedi amica mia.” mi spiegò mentre sputava sul buchetto della sissy “Queste puttane vanno abituate subito a ricevere più cazzi nel culo, in fondo è quello che vogliono esser sfondate da veri maschi, e non mezze seghe come loro. Ora tu mi dirai che esistono falli giganteschi, ma io preferisco usare più cose, come le palline anali unite ad un grosso dildo, e stai tranquilla che rimarrai stupita dal risultato.”
Vera introdusse quindi un paio di palline da un corda che ne teneva unite sette, tutte dello stesso diametro, il quale non era certo indifferente. Jessica non fece alcuna smorfia di dolore a quella penetrazione, essendo abituata a ricevere calibri ben maggiori. Ma quando la mia amica prese un dildone e diresse la punta fra due palline, per poi spingerlo dentro, la sissy gemette per il dolore, arrivando ad urlare quando insieme al simulacro entrò una sfera. Vera però non fece una piega continuando a sodomizzarla spingendo dentro le palline col dildo, sino a riempirla con entrambi gli oggetti.
Estasiata da quella visione mi sistemai davanti alla mia slave per prenderle la testa e dirigerla fra le mie gambe.
“Fammi godere troia ! Non vorrai essere l’unica a godere qui dentro vero ?” le dissi ridendo di lei.
Ma Jessica era in quei momenti incapace di fare il suo dovere di servitrice, così la dovetti riportare sulla giusta via, dandole un paio di sonori ceffoni, dopo i quali usò la lingua come ne era capace.
Non saprei dire se godevo di più con la fica o nel vederla usata come un semplice buco da riempire, ma certamente ebbi un orgasmo memorabile, di quelli che definire sconvolgenti è limitativo. Il mio nettare non fu però bevuto da Jessica, ma da Vera, che scacciò la sissy col culo ancora pieno, per mettersi lei fra le mie gambe e succhiare ogni stilla di piacere che si trovava nella mia passera.
A quel punto non potei che ricambiare quanto ricevuto, così feci sdraiare la mia amica per darle l’orgasmo che meritava usando bocca e dita. Eccitata com’era non ci volle molto a farla venire e assaporare i suoi umori non meno dolci dei miei.
Volevo continuare quella così intrigante sessione di Bdsm, quando a Vera squillò il cellulare, e dovette lasciarmi per un improrogabile impegno di lavoro, non prima d’avermi lasciato il recapito telefonico di uno dei bull cui m’aveva accennato prima.
Una volta sola con Jessica mi ricordai che la maiala non aveva ancora avuto il suo orgasmo, e spinta da pietà volli farla godere sino in fondo.
“Jessica prendimi lo strap-on grande che voglio incularti ancora un po’”
“Padrona non potresti prima liberarmi da queste cordicelle in modo che possa muovermi meglio ?” mi chiese quasi vergognandosi del suo stato.
“Certo così dopo ti fotto meglio.”
Le tolsi le cordicelle tirandogliele un pochino prima, poi lei prese il più grosso strap-on che avessi in casa e m’aiutò a sistemarmelo, quindi si mise carponi sul letto.
“Girati, voglio vederti in faccia mentre ti fotto !” le ordinai dandole uno schiaffo sul sedere.
Jessica obbedì prontamente afferrando i tacchi delle scarpe per aprirsi ancora di più il culo. Non esitai neanche un attimo ad infilarle quei trenta centimetri di gomma nel suo sfondatissimo ano, del resto l’avevo abituata a penetrazioni violente sin dal primo giorno del suo addestramento.
“Guarda come godi, come una cagna in calore !” le dissi sputandole in faccia “So che non vedi l’ora di prendere un bel cazzo vero nel tuo culo di merda e fare la troia con tutti gli uomini che ti metterò nel letto. Prima però ti scoperò sino a sfondarti, e da oggi avrai sempre il culo pieno, in modo d’arrivare a quel giorno larga come una vacca.”
“Si padrona fottimi !” mi rispose ormai prossima all’orgasmo “E’ vero desidero con tutta me stesso essere inculata da un uomo, ma tu mi fai godere e sentirmi la troia che sono.”
La vidi venire nella sua cintura di castità che le tolsi subito dopo, in modo che la potesse ripulire con la lingua, poi gliela rimisi insieme ad un piccolo plug, che all’inizio quasi le ballava tanto l’avevamo sfondata.
“Domani chiamerò i bull che mi ha consigliato Vera.” le dissi mentre mi coccolava con devozione i piedini “Nel frattempo ogni giorno ti masturberai la fichetta davanti a me, e se non mi soddisferai ti punirò come meglio credo.”
“Si mia Signora, voglio arrivare ben pronta a quell’incontro per non deludere le tue aspettative.” mi rispose strusciando il viso su una mia gamba.
“Brava cagnolina mia, vedrai che saprai essere troia come neanche immagini, in fondo già lo sei ti manca solo la pratica.”
Prima di mandarla a dormire la feci masturbare con un grosso dildo per una mezz’ora abbondante, quindi la congedai chiudendomi in camera, dove ripresi a masturbarmi con furia animale ripensando a quell’intesa giornata, ma anche sapendo che di lì a poco ce ne sarebbe stata un’altra altrettanto memorabile.
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