La signora Mirella 2° - Approcci
di
Lizbeth Gea
genere
saffico
I giorni trascorrevano e la mia vita continuava con il mio tram tram universitario, avevo quasi dimenticato di essere stata beccata da Mirella, mentre facevo sesso con sua figlia. Forse, anche perché, facevo di tutto per non incontrarla. Ogni volta che andavo a casa della mia amica, mi informavo della presenza della madre.
Stranamente, a quanto pare, Mirella non aveva parlato con Silvia,la mia amica. Quindi pensai che fosse una madre moderna che lasciava alla propria figlia la vita sessuale che desiderava.
Un giorno, per caso, la incontrai al grande magazzino della zona, e mi invitò a bere un caffe. Lo vedevo che era agitata, parlavamo del più o del meno, ma quello che voleva davvero chiedermi non lo esprimeva.
“Senti ti va di salire da me”
“Certo” – Risposi tranquillamente.
Mentre attraversavamo la strada, continuava a guardarsi in giro, come se qualcuno ci spiasse. Vorrei tanto sapere chi. Una volta entrate nel suo appartamente, mise sul fornello la moka e mi fissò. Fece un respiro profondo.
“Mia figlia è lesbica?” – Lo disse di botto senza prendere fiato, era quello che voleva, davvero, sapere da me.
Io arrosii. Cercai le parole giuste. Balbettai.
“Penso di no. Anzi sono sicura di no. Voglio dire…” – Mi bloccai, forse dirle che sua figlia andava a letto con alcuni ragazzi, non era la mossa giusta – “No signora, diciamo che ci divertiamo solamente, come due amiche”.
Lei fece un sospiro di sollievo.
“Credimi non c’è nulla di male, ma quando vi ho viste l’altro giorno, non so perché mi sono agitata”.
Sentivo che c’era qualcos’altro, sentivo che voleva sapere altro.
“E tu da quando, voglio dire, da quando fai sesso con le donne”
Mi rilassai, e gli raccontai della mia prima fidanzata, ovviamente non tutti i dettagli. Lei rimase colpita dalla differenza di età.
“E si gode, voglio dire, si raggiunte l’orgasmo tra donne?”
Io mi misi a ridere.
“Mi scusi, non volevo offenderla, ma le posso dire che spesso io godo molto di più con le donne”.
Mi porse il caffè, si sedette davanti a me. Si porse la sua tazza alle labbra, sorseggiò. Si morse la lingua, ecco da chi l’aveva ereditato sua figlia.
“Se posso chiedere come mai?”
Curiosa la signora.
“Bhe che le posso dire, penso che sia una cosa personale” – storsi un attimo il naso – “Io ho fatto sesso per la prima volta con una donna, poi mi trovo più a mio agio con il mio stesso sesso e spesso i maschi sono deludenti, non che abbia cosi tanta esperienza sinceramente”
Lei si mise a ridere.
“Direi che i maschi sono spesso deludenti” - Non smetteva più di ridere. – “E sentiamo, come hai convinto mia figlia?”
“Ovviamente non è stato immedicato, anche se è stato più facile del previsto. Sinceramente lei mi è stata molto d’aiuto, non sapevo a chi potessi dire della mia fidanzata, e lei è stata la mia confidente. Poi un giorno si è fatta sempre più curiosa” – Fissai gli occhi svegli di Mirella – “Se devo essere onesta, sua figlia mi piace molto, anzi mi eccita proprio”
Lei sputo il caffè che aveva in bocca.
“Quindi sei pericolosa”
“Spero di si” – Non so da dove mi uscivano quelle parole. Stranamente sentivo che avevo in mano la situzione, forse perché le sue continue domande mi stavano dando fastidio.
“Come posso dire, uhnn, cosa si prova a baciare una donna?”
“Bhe, sicuramente all’inizio è strano, ma senti la dolcezza che emana quel bacio, senti la complicità, senti il suo seno che sfiora il tuo. A volte senti pure che lei è a disagio, ma la cosa te lo fa apprezzare di più”
Si morse la lingua. Ora devo essere sincera, Mirella era decisamente più affascinante di Silvia, ma non avrei mai fatto nulla di disdicevole con lei.
“Sai da quando sono separata da mio marito, non so come dirlo, non faccio molto sesso, e spesso mi ritrovo a masturbarmi davanti a un film porno e ogni tanto guardo pure quelli lesbo”
Dentro di me sentivo che stesse esagerando, io non ero nessuno per quelle confidenze
“Forse non dovrei essere qui, forse dovrebbe parlare con una sua amica”
“Non fare l’idiota tu sei di casa, posso dire che sei quasi come una seconda figlia, e poi le mie amiche mi darebbero della pazza sapendo che parlo e penso al sesso lesbo.” – Si guardò intorno – “Ti confido una cosa, non devi dirla a nessuno, quando l’altra sera vi ho viste, mi sono eccitata. Ho iniziato a cucinare per non pensarci”.
Stavo iniziando a intuire cosa volesse da me, ma volevo sentirlo dire da lei.
“Quindi, dentro di lei, sta pensando di fare sesso con una donna?”
Il suo sguardo vagava per la cucina, non voleva guardarmi negli occhi.
“Diciamo che lo sto prendendo in considerazione, almeno finche non trovo un altro uomo, che mi faccia impazzire”.
“Sinceramente, non mi sembra una pessima idea” – Risi – “Ha già in mente qualcuna, le potrei fare conoscere qualche amica se vuole”.
“A dire il vero con chi lo dovrei fare, sono imbranata e poi non so se lo voglio fare, e che, ripeto, vedere te e Silvia nel letto, mi è saltato in mente che mi perdevo qualcosa, o forse è l’astinenza che parla”
“Ma non dica fesserie lei è una bella donna, sono sicura che è corteggiata”
“Tesoro magari fosse vero, sono tre mesi che non faccio sesso”
Mi impietosii e la baciai teneramente sulle labbra.
Lei rimase di sasso, non mi aspettavo altro che quella reazione. Quando si riprese mi disse.
“Devo dire che è stato interessante”
Si morse le labbra, si avvicino a me e mi sbattè la lingua in bocca, Qui fui io quella scioccata.
La sua lingua si insinuava dentro di me con passione, sapeva benissimo come farmi impazzire. D’istinto le afferrai il seno, ma ritrassi immeditamente la mano, forse non era il momento giusto.
Lei mi prese la mano, se la porse al seno. “Continua pure tesoro”.
“Silvia quando torna?” - In realtà sapevo bene la risposta era andata a farsi sbattere da Enrico.
“Sinceramente spero il più tardi possibile, ho voglia di parlare con te”
“Parlare?!!” – Scoppiai a ridere.
“Scema, mica posso fare sesso con la migliore amica di mia figlia”
Questa frase mi raggelò.
Punta sull’orgoglio, gli sbottonai la camicia, le misi una mano dentro, gli strinzi un capezzolo e con occhi di sfida le dissi – “Sicura di non voler far sesso con me”
Lei ansimava, forse avevo scoperto un suo punto erogeno, però insistette del dirmi che non l’avrebbe mai fatto.
Allora io aprii ancora di piu la camicia e inizia a leccargli il capezzolo. Lei non mi disse nulla.
Pensai immediatamente “Hai capito la puttana, non vuole fare sesso con me, perché sono amica di sua figlia, eppure si fa leccare i capezzoli”
Allora fui piu coraggiosa. Sempre fissandogli gli occhi, gli alzai la gonna e cercai con le mie dita le sue mutandine. All’inizio strinse le gambe in sua difesa, ma poi dopo che la baciai, si rilassò e le spalancò.
“Signora faccia uscire quel seno meraviglioso” – Dissi testuali parole.
Mi accontentò e mi mostro la sua meravigliosa quarta di seno. Gli lo strinsi, gli lo leccai. Ormai l’avevo conquistata , non potevo e non volevo fermarmi.
Lei smise di parlare, teneva le mani lungo il corpo, intuivo che non volesse toccarmi, forse trovava ancora tutto strano. Le ordinai di tirarsi su del tutto la gonna, di sfilarsi le mutandine. Con mia grande sorpresa obbedi ai miei comandi. Si vede che avevo imparato molto dalla mia ex o semplicemente era eccitata.
“Ora mi raccomando si rilassi”
Le volevo dare una buona impressione, sapevo che mi giocavo la relazione con lei in quei secondi.
Le accarezzai dolcemente il clito. Ci giocai un attimo.
“Una donna le ha mai accarezzato la figa?” – Lei rispose di no, ansimando.
“Mi devo fermare?”
“Ti prego non farlo” – mi baciò.
“Si chini un po all’indietro”
Le sue grosse tette ballavano mentre respirava.
“Toccatele”
Se le prese in mano e si leccò il capezzoli.
Le infilai due dita nella figa, e iniziai a masturbarla. Subito urlò e si tappò la bocca con la mano. Ogni volta che affondavo le mie dita, lei emetteva un urletto. L’indice e il medio si insinuavano dentro di lei e il pollice le stimolava il clito. Iniziava a sudare. Si tolse la camicia. Le baciai subito il seno materno.
Spinsi le dita ancora più velocemente. Assumava strane posizione sulla sedia, non riusciva a stare ferma. Istintivamente mi prese la mano destra, per fermarla.
“Che fai, lasciami fare”
Subito me la lascio andare timidamente.
Mi alzai in piedi, le mie dita la scopavano ancora.
“Toglimi la maglietta e il reggiseno” – Obbedii con difficoltà.
“Leccami le tette”.
“Non riesco, ti prego mi sento in imbarazzo”
Mi spinsi con il busto verso di lei – “Leccale”
Allungo la lingua e mi accarezzo i capezzoli con essa. Si mise a ridere.
“Sciocca” - Risi pure io.
Sentivo tramite le mie dita che stava per avere un orgasmo. Mi inginocchiai. Le dieci una leggera leccata.
“Ohh” – Fu la sua risposta.
Non c’era un punto dove non fosse bagnata.
Aprii con le dita la sua passera esperta. Indurii la punta della lingua come se fosse un cazzetto e la penetrai.
“Porca troiaaa”.
Mi passava le dita tra i capelli freneticamente.
Ora mi sono dimenticata di dirvi che quel giorno avevo le mie cose, quella scopata non era prevista, mi concentrai a farla godere. La mia lingua passava su ogni suo punto erogeno. Le penetrai il culo con le dita. Aveva più di 40 anni, avrà gia avuto un rapporto anale nella sua vita. Avevo indovinato, le dita scivolavano agevolmente.
“Sei una gran troia” – Urlò di getto.
“Signora e lei cose è in questo momento?”
Non rispose.
Il suo respiro accellerò.
Le sue mani stringevano il suo seno con forza.
I suoi umori uscivano sempre di più copiosamente.
“Merda”
Ebbe l’orgasmo.
Mi risedetti sulla sedia, mi pulii la bocca con un tavogliolo. La guardai interessata.
“Come è andata?”
Rimase in silenzio per qualche secondo.
“Allora, come è il sesso con una donna?”
Stavolta mi rispose.
“E’ stato molto carino”.
Scoppiai a ridere – “Solo carino, dal suo volto non sembrava”.
Mi ricomposi. La baciai dolcemente
“Signora ha il mio numero, quando vorrà fare davvero secco con una donna, me lo faccia sapere, magari con un messaggio”
Lei mi rispose affermativamente e, quando ormai ero sulla porta, mi gridò – “Silvia non lo deve mai venire a sapere, hai capito?”
Le sorrisi e me ne andai soddisfatta.
Quello che mi è successo nella vita è incredibile. Non mi sarei mai aspettata certe avventure. Pensare che da piccola prendevo in giro i porno perché non erano affini alla realtà. Quanto mi sbagliavo. Spesso la realtà è piu complessa e soddisfacente dei filmati hard.
Stranamente, a quanto pare, Mirella non aveva parlato con Silvia,la mia amica. Quindi pensai che fosse una madre moderna che lasciava alla propria figlia la vita sessuale che desiderava.
Un giorno, per caso, la incontrai al grande magazzino della zona, e mi invitò a bere un caffe. Lo vedevo che era agitata, parlavamo del più o del meno, ma quello che voleva davvero chiedermi non lo esprimeva.
“Senti ti va di salire da me”
“Certo” – Risposi tranquillamente.
Mentre attraversavamo la strada, continuava a guardarsi in giro, come se qualcuno ci spiasse. Vorrei tanto sapere chi. Una volta entrate nel suo appartamente, mise sul fornello la moka e mi fissò. Fece un respiro profondo.
“Mia figlia è lesbica?” – Lo disse di botto senza prendere fiato, era quello che voleva, davvero, sapere da me.
Io arrosii. Cercai le parole giuste. Balbettai.
“Penso di no. Anzi sono sicura di no. Voglio dire…” – Mi bloccai, forse dirle che sua figlia andava a letto con alcuni ragazzi, non era la mossa giusta – “No signora, diciamo che ci divertiamo solamente, come due amiche”.
Lei fece un sospiro di sollievo.
“Credimi non c’è nulla di male, ma quando vi ho viste l’altro giorno, non so perché mi sono agitata”.
Sentivo che c’era qualcos’altro, sentivo che voleva sapere altro.
“E tu da quando, voglio dire, da quando fai sesso con le donne”
Mi rilassai, e gli raccontai della mia prima fidanzata, ovviamente non tutti i dettagli. Lei rimase colpita dalla differenza di età.
“E si gode, voglio dire, si raggiunte l’orgasmo tra donne?”
Io mi misi a ridere.
“Mi scusi, non volevo offenderla, ma le posso dire che spesso io godo molto di più con le donne”.
Mi porse il caffè, si sedette davanti a me. Si porse la sua tazza alle labbra, sorseggiò. Si morse la lingua, ecco da chi l’aveva ereditato sua figlia.
“Se posso chiedere come mai?”
Curiosa la signora.
“Bhe che le posso dire, penso che sia una cosa personale” – storsi un attimo il naso – “Io ho fatto sesso per la prima volta con una donna, poi mi trovo più a mio agio con il mio stesso sesso e spesso i maschi sono deludenti, non che abbia cosi tanta esperienza sinceramente”
Lei si mise a ridere.
“Direi che i maschi sono spesso deludenti” - Non smetteva più di ridere. – “E sentiamo, come hai convinto mia figlia?”
“Ovviamente non è stato immedicato, anche se è stato più facile del previsto. Sinceramente lei mi è stata molto d’aiuto, non sapevo a chi potessi dire della mia fidanzata, e lei è stata la mia confidente. Poi un giorno si è fatta sempre più curiosa” – Fissai gli occhi svegli di Mirella – “Se devo essere onesta, sua figlia mi piace molto, anzi mi eccita proprio”
Lei sputo il caffè che aveva in bocca.
“Quindi sei pericolosa”
“Spero di si” – Non so da dove mi uscivano quelle parole. Stranamente sentivo che avevo in mano la situzione, forse perché le sue continue domande mi stavano dando fastidio.
“Come posso dire, uhnn, cosa si prova a baciare una donna?”
“Bhe, sicuramente all’inizio è strano, ma senti la dolcezza che emana quel bacio, senti la complicità, senti il suo seno che sfiora il tuo. A volte senti pure che lei è a disagio, ma la cosa te lo fa apprezzare di più”
Si morse la lingua. Ora devo essere sincera, Mirella era decisamente più affascinante di Silvia, ma non avrei mai fatto nulla di disdicevole con lei.
“Sai da quando sono separata da mio marito, non so come dirlo, non faccio molto sesso, e spesso mi ritrovo a masturbarmi davanti a un film porno e ogni tanto guardo pure quelli lesbo”
Dentro di me sentivo che stesse esagerando, io non ero nessuno per quelle confidenze
“Forse non dovrei essere qui, forse dovrebbe parlare con una sua amica”
“Non fare l’idiota tu sei di casa, posso dire che sei quasi come una seconda figlia, e poi le mie amiche mi darebbero della pazza sapendo che parlo e penso al sesso lesbo.” – Si guardò intorno – “Ti confido una cosa, non devi dirla a nessuno, quando l’altra sera vi ho viste, mi sono eccitata. Ho iniziato a cucinare per non pensarci”.
Stavo iniziando a intuire cosa volesse da me, ma volevo sentirlo dire da lei.
“Quindi, dentro di lei, sta pensando di fare sesso con una donna?”
Il suo sguardo vagava per la cucina, non voleva guardarmi negli occhi.
“Diciamo che lo sto prendendo in considerazione, almeno finche non trovo un altro uomo, che mi faccia impazzire”.
“Sinceramente, non mi sembra una pessima idea” – Risi – “Ha già in mente qualcuna, le potrei fare conoscere qualche amica se vuole”.
“A dire il vero con chi lo dovrei fare, sono imbranata e poi non so se lo voglio fare, e che, ripeto, vedere te e Silvia nel letto, mi è saltato in mente che mi perdevo qualcosa, o forse è l’astinenza che parla”
“Ma non dica fesserie lei è una bella donna, sono sicura che è corteggiata”
“Tesoro magari fosse vero, sono tre mesi che non faccio sesso”
Mi impietosii e la baciai teneramente sulle labbra.
Lei rimase di sasso, non mi aspettavo altro che quella reazione. Quando si riprese mi disse.
“Devo dire che è stato interessante”
Si morse le labbra, si avvicino a me e mi sbattè la lingua in bocca, Qui fui io quella scioccata.
La sua lingua si insinuava dentro di me con passione, sapeva benissimo come farmi impazzire. D’istinto le afferrai il seno, ma ritrassi immeditamente la mano, forse non era il momento giusto.
Lei mi prese la mano, se la porse al seno. “Continua pure tesoro”.
“Silvia quando torna?” - In realtà sapevo bene la risposta era andata a farsi sbattere da Enrico.
“Sinceramente spero il più tardi possibile, ho voglia di parlare con te”
“Parlare?!!” – Scoppiai a ridere.
“Scema, mica posso fare sesso con la migliore amica di mia figlia”
Questa frase mi raggelò.
Punta sull’orgoglio, gli sbottonai la camicia, le misi una mano dentro, gli strinzi un capezzolo e con occhi di sfida le dissi – “Sicura di non voler far sesso con me”
Lei ansimava, forse avevo scoperto un suo punto erogeno, però insistette del dirmi che non l’avrebbe mai fatto.
Allora io aprii ancora di piu la camicia e inizia a leccargli il capezzolo. Lei non mi disse nulla.
Pensai immediatamente “Hai capito la puttana, non vuole fare sesso con me, perché sono amica di sua figlia, eppure si fa leccare i capezzoli”
Allora fui piu coraggiosa. Sempre fissandogli gli occhi, gli alzai la gonna e cercai con le mie dita le sue mutandine. All’inizio strinse le gambe in sua difesa, ma poi dopo che la baciai, si rilassò e le spalancò.
“Signora faccia uscire quel seno meraviglioso” – Dissi testuali parole.
Mi accontentò e mi mostro la sua meravigliosa quarta di seno. Gli lo strinsi, gli lo leccai. Ormai l’avevo conquistata , non potevo e non volevo fermarmi.
Lei smise di parlare, teneva le mani lungo il corpo, intuivo che non volesse toccarmi, forse trovava ancora tutto strano. Le ordinai di tirarsi su del tutto la gonna, di sfilarsi le mutandine. Con mia grande sorpresa obbedi ai miei comandi. Si vede che avevo imparato molto dalla mia ex o semplicemente era eccitata.
“Ora mi raccomando si rilassi”
Le volevo dare una buona impressione, sapevo che mi giocavo la relazione con lei in quei secondi.
Le accarezzai dolcemente il clito. Ci giocai un attimo.
“Una donna le ha mai accarezzato la figa?” – Lei rispose di no, ansimando.
“Mi devo fermare?”
“Ti prego non farlo” – mi baciò.
“Si chini un po all’indietro”
Le sue grosse tette ballavano mentre respirava.
“Toccatele”
Se le prese in mano e si leccò il capezzoli.
Le infilai due dita nella figa, e iniziai a masturbarla. Subito urlò e si tappò la bocca con la mano. Ogni volta che affondavo le mie dita, lei emetteva un urletto. L’indice e il medio si insinuavano dentro di lei e il pollice le stimolava il clito. Iniziava a sudare. Si tolse la camicia. Le baciai subito il seno materno.
Spinsi le dita ancora più velocemente. Assumava strane posizione sulla sedia, non riusciva a stare ferma. Istintivamente mi prese la mano destra, per fermarla.
“Che fai, lasciami fare”
Subito me la lascio andare timidamente.
Mi alzai in piedi, le mie dita la scopavano ancora.
“Toglimi la maglietta e il reggiseno” – Obbedii con difficoltà.
“Leccami le tette”.
“Non riesco, ti prego mi sento in imbarazzo”
Mi spinsi con il busto verso di lei – “Leccale”
Allungo la lingua e mi accarezzo i capezzoli con essa. Si mise a ridere.
“Sciocca” - Risi pure io.
Sentivo tramite le mie dita che stava per avere un orgasmo. Mi inginocchiai. Le dieci una leggera leccata.
“Ohh” – Fu la sua risposta.
Non c’era un punto dove non fosse bagnata.
Aprii con le dita la sua passera esperta. Indurii la punta della lingua come se fosse un cazzetto e la penetrai.
“Porca troiaaa”.
Mi passava le dita tra i capelli freneticamente.
Ora mi sono dimenticata di dirvi che quel giorno avevo le mie cose, quella scopata non era prevista, mi concentrai a farla godere. La mia lingua passava su ogni suo punto erogeno. Le penetrai il culo con le dita. Aveva più di 40 anni, avrà gia avuto un rapporto anale nella sua vita. Avevo indovinato, le dita scivolavano agevolmente.
“Sei una gran troia” – Urlò di getto.
“Signora e lei cose è in questo momento?”
Non rispose.
Il suo respiro accellerò.
Le sue mani stringevano il suo seno con forza.
I suoi umori uscivano sempre di più copiosamente.
“Merda”
Ebbe l’orgasmo.
Mi risedetti sulla sedia, mi pulii la bocca con un tavogliolo. La guardai interessata.
“Come è andata?”
Rimase in silenzio per qualche secondo.
“Allora, come è il sesso con una donna?”
Stavolta mi rispose.
“E’ stato molto carino”.
Scoppiai a ridere – “Solo carino, dal suo volto non sembrava”.
Mi ricomposi. La baciai dolcemente
“Signora ha il mio numero, quando vorrà fare davvero secco con una donna, me lo faccia sapere, magari con un messaggio”
Lei mi rispose affermativamente e, quando ormai ero sulla porta, mi gridò – “Silvia non lo deve mai venire a sapere, hai capito?”
Le sorrisi e me ne andai soddisfatta.
Quello che mi è successo nella vita è incredibile. Non mi sarei mai aspettata certe avventure. Pensare che da piccola prendevo in giro i porno perché non erano affini alla realtà. Quanto mi sbagliavo. Spesso la realtà è piu complessa e soddisfacente dei filmati hard.
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