Le dimensioni non contano!

di
genere
gay

Vivere e crescere nella mia città era stato divertente. Avevo 19 anni e i miei amici dalle medie, Tommy e Nicolas stavano facendo le valigie per prepararsi per la nostra prima vacanza da soli.
Ero molto eccitato perché volevo vedere se potevo piantare qualche seme in più, di natura sessuale, nella testa di Nicolas.
Ma prima di cominciare lasciate che ti parli di noi tre.

Mi ero trasferito alla scuola dove incontrai Tommy e Nicolas in seconda media.
Tommy era un po’ sovrappeso, non grasso, solo un po’ sovrappeso ed aveva poca personalità, ma siamo diventati amici velocemente.
Suonava la chitarra e poiché io suonavo la batteria avevamo la musica in comune.
Nicolas aveva un fisico che lo faceva sembrare un giovane dio, era alto un metro e ottanta come me, aveva spalle larghe e l’inizio di quello che sarebbe diventato un corpo ben scolpito nei suoi anni adulti. Aveva capelli biondi e occhi nocciola.
Aveva fascino ed un sorriso da far sciogliere il cuore! Suonava il piano.
Quando andavamo in spiaggia, dopo la terza media, scoprii che aveva uno splendido culo ed i capezzoli più duri e puntuti che avessi mai visto.

Dovevo averlo.

La mia prima possibilità arrivò quando avevamo 16 anni. Avevamo formato una band, sapete del genere che si esibisce in eventi locali e sogna di diventare famoso. Ci chiamavamo i T’N’T’s . La s era per Susan che era la nostra cantante. Capite?
T = Tiziano (io) N = Nicolas T = Tommy e s = Susan. Quando fu il mio turno di invitare a pranzo, invitai solo Nicolas ma lui portò Tommy, pensando che si trattasse di una riunione!

Dovevo ricominciare per rompere il ghiaccio.
Avevamo appena ricevuto un nuovo televisore a colori e i genitori di Nicolas non l’avevano ancora, lui ne era affascinato. Voleva giocherellare con tutte le manopole. Quindi aspettai fino a quando Tommy dovette andare in bagno (cosa che durò circa 15 minuti) per lanciare l’affondo a Nicolas. Mentre era accucciato davanti alla TV, avevo una bella panoramica del suo culo.
Misi la mano tra le sue gambe in modo da poter afferrare palle e cazzo contemporaneamente. Era così enorme! Non si mosse mentre dicevo, come per scusami: “Volevo mostrarti il comando di stabilità verticale.”
Lui rise, si voltò e mi fece un caldo sorriso.
Non ne parlammo e non facemmo niente per i 2 anni seguenti.

Venne la nostra prima notte di vacanza e come d’accordo avrei dormito con Nicolas, poi la notte seguente con Tommy e la notte successiva avrebbero dormito insieme loro, avevamo un letto matrimoniale e una branda pieghevole! Abbiamo fatto la doccia e ci siamo messi il pigiama! Che noia, pensai tra di me, quando non ero a casa avevo sempre dormito nudo! Ma ero contento di aver ascoltato mia madre e portato il pigiama.
Dopo aver fatto una lotta con i cuscini e guardato un po’ la televisione, ci mettemmo a letto.
Sentii la mano di Nicolas sfiorare il mio affare e poi afferrarlo e stringerlo. Mi voltai verso di lui e gli chiese se voleva qualcosa di più.
Lui rispose: “No, non ora, ho un po’ paura, Tommy è nel lettino e potrebbe svegliarsi. Volevo solo che tu sapessi quanto è stato piacevole quella volta la tua mano sul mio cavallo. Posso appoggiare la mia mano su di te?”
“Certo vai avanti!” Fu la mia risposta. Lo sentivo palpare alla ricerca del mio uccello, che era duro come una roccia, poi disse: “Buona notte!”
Al mattino provai a far uscire Tommy dalla stanza per un po’ ma non ci riuscii. Erano incollati come colla l’uno all’altro. Scoprii che non erano amanti o gay, solo che Nicolas aveva salvato Tommy quando avevano 5 anni e da allora lui gli era sempre stato attaccato.

Poi ritornammo a casa.
La fine dell’estate era vicina e saremmo andati tutti all’università, la band si era sciolta e Tommy sarebbe andato da un’altra parte… Grande! Avrei avuto Nicolas tutto per me!
Con mia sorpresa ricevetti una chiamata da Nicolas il giorno in cui Tommy partì. Disse che i suoi erano fuori casa per 5 ore e sua sorella era dai suoi amici quella settimana, volevo andare da lui?
Presi l’autobus e in 15 minuti arrivai.
Nicolas mi colse di sorpresa!
Iniziò a baciarmi non appena attraversai la porta. All’inizio erano baci approssimativi, mal mirati e troppo bagnati. Le sue mani erano su di me, mi stava slacciando la cintura, slacciando i pantaloncini e iniziò a tirarli giù. Si inginocchiò di fronte a me, mi slacciò le sneakers, mi fece sedere sulla sedia e me le tolse. Poi mi tolse i calzini. Mi fece alzare mentre mi toglieva la maglietta e poi i pantaloncini.
Si infilò sotto le mie mutande e afferrò il mio pene. Si inginocchiò di fronte a me ed usò i denti per togliermele! Contemporaneamente le sue mani toccavano ogni parte del mio corpo!

Raccolse tutti i miei vestiti e mi portò verso la sua stanza.
Lì aveva acceso delle candele ed abbassato gli scuri. Suonava una delicata musica classica e aveva alle pareti dei poster di uomini muscolosi.
Mi accompagnò al letto. Mi sedetti sul bordo e alla si allontanò da me, poi lentamente si avvicinò muovendosi al ritmo della musica. La sua maglietta si alzò lentamente mentre lui ci giocava rivelando un capezzolo e poi il successivo. Quindi ci giocò mentre alzava le braccia e si toglieva velocemente la maglietta. Si slacciò i mocassini e si allontanò da me mettendo in mostra il suo magnifico culo.
Non l’ho ancora detto ma il mio uccello era duro come una roccia ormai!
Si tolse le calze e quando si girò erano nella sua bocca mentre volteggiava come una spogliarellista e le gettava via.
Ondeggiò i fianchi al ritmo della musica mentre si slacciava lentamente la fibbia e lentamente strappava via la cintura. Avrei voluto aiutarlo ma lui disse: “Siediti e rilassati prima che mi manchi il coraggio.”
Prese il cursore della cerniera e molto lentamente lo tirò verso il basso, afferrò un’estremità dei suoi pantaloncini con una mano mentre l’altra teneva l’altra parte e si tolse i pantaloncini in modo deliberatamente lento. Indossava i sospensori. Ci giocò girandosi per darmi la migliore visione del culo che volevo da quando avevo 17 anni.
Quando si girò, iniziò a rimuovere i sospensori mentre si avvicinava al letto. Mi fece cenno di mettermi sotto il lenzuolo, spense le luci e solo il bagliore delle candele illuminava la stanza. Strisciò nel letto con me e poi gettò i sospensori in mezzo alla stanza. Non riuscivo a trattenermi. Mi voltai e cominciai ad insegnargli come baciare, dapprima le labbra si incontrarono, gli dissi di lasciare entrare la mia lingua che tentava di separare le sue labbra. Gli dissi di accettarla e succhiarla delicatamente lasciando che le lingue si incontrassero.
Lui lo fece.
Afferrai la sua testa, l’accarezzai e giocai con i suoi capelli.
Lui imitava ogni mia mossa.
Cominciai ad accarezzare il suo corpo massiccio e ad accarezzargli i capezzoli sotto le lenzuola, lui fece lo stesso. Questa volta fu molto più delicato con il mio cazzo, lo accarezzò e lo masturbò lentamente.
Feci scendere la mano a fare lo stesso. Potevo sentire la sua durezza contro la mia coscia mentre era sdraiato su di un fianco contro la mia schiena. Spostò la mia mano e disse: “Più tardi”.
Non lo ascoltai e andai a prenderlo. Sapevo che si era allontanato da me, così dovetti lavorarci per prenderlo. Alla fine vinsi, era nella mia mano. Era piccolo, solo poco più di dieci centimetri, mentre il suo scroto era enorme!
“Ecco spero che tu sia soddisfatto! È tutto qui!” Poi aggiunse: “Scommetto che ti ho deluso!”
Lo rovesciai, posai il mio corpo sul suo e cominciai ad accarezzarlo e baciarlo, tenendolo tra le mie braccia gli dissi: “Stupido, chi te l’ha detto, l’importante non è la dimensione, che conta è quello che ci fai!”
“Davvero?”
“Sì, è come tratti la persona con cui sei, è dargli tutto te stesso. Guarda quanti problemi hai avuto oggi, sapevi quanto ti volevo e tu eri disposto a darmi tutto. Hai fatto un grande strip show e hai davvero creato l’atmosfera. A proposito Nicolas, devo chiederti, io sono il tuo primo?”
“Sì.” disse e girò la testa. Anch’io lo feci, scoppiai a ridere e gli dissi: “Dobbiamo partire da qualche punto. Lascia che sia io a guidarti, ok Nicolas? Puoi lasciarmi prendere il comando? Ti guiderò e ti insegnerò… ma sei sicuro di volerlo?”
“Più di quanto tu pensi, Tiziano. Sai quante notti resto a guardare la foto che abbiamo scattato insieme in spiaggia e mi masturbo, immaginando che tu sia nella mia camera?”
“No, non lo so, ma ora non devi immaginare niente, io sono qui.”
Lui cominciò a piangere.
“Sono qui per te, ragazzo.” Dissi mentre lo tenevo dondolando avanti e indietro. Carezzando i nostri cazzi ancora duri, cominciammo a ridere.
Era così bello poter essere il primo di qualcuno!
Ci baciammo e ci abbracciammo, lasciando che le nostre mani scoprissero ed esplorassero il corpo dell’altro. Le sue mani enormi erano così gentili mentre mi accarezzava la schiena e poi le spalle e le braccia. Io ripetevo i suoi gesti sul suo corpo e ne aggiungevo alcuni miei. Giocai con il suo petto, il palmo della mia mano sfregava i contorni dei pettorali e dei capezzoli, accarezzavo le sue enormi braccia e muovevo le dita sulle vene che ne sporgevano. Le sue gambe erano sopra le mie, le usava per abbracciare il mio torso ed era un po’ stupito che il mio cazzo battesse con forza su e giù, come una bacchetta che batte su un tamburo, contro il suo culo. La sua mano aveva raggiunto il mio uccello e lo accarezzava usando il palmo della mano per sfregare contro il glande facendomi provare un po’ di solletico, provocando un ritmo più forte del mio cazzo sul suo culo ad ogni carezza.
Tolsi lentamente il suo corpo dal mio mentre iniziava a leccarmi i capezzoli uno alla volta, poi li succhiò e mi sembrò che stessero per essere staccati.
“Delicatamente” Gli ho detto: “Delicatamente, molto delicatamente!”
Continuò seguendo le mie istruzioni cercando di farsi strada leccando dal centro del mio petto, il mio petto peloso si intromise ma non lo fermò. Morse il mio ombelico mentre le sue mani erano sempre presenti sul mio corpo che ora era tutto suo. Prese in bocca il mio uccello e cercò di ingoiarlo tutto in una volta e soffocò.
“Lentamente ti ho detto, devi prenderlo lentamente, poco a poco e sarà tutto tuo, se senti che cominci a soffocare, fai dei respiri più profondi e succhia facendolo scivolare in gola.”
Lo fece e riuscì a prenderlo, i suoi occhi incontrarono i miei e sembravano così felici e orgogliosi di riuscire a farlo.
Poi si mosse lentamente e scese con più forza mentre cominciava ad acquisire sempre più fiducia. Di tanto in tanto lo tirava fuori per tenerlo in mano mentre leccava l’asta da cima a fondo e poi di nuovo su, gli dissi di girare la lingua intorno alla testa e a lui piaceva perché mi dava piacere. Cominciai a fare le fusa. Lui godeva del potere che prova un uomo quando ha il controllo.
Mi disse: “Tiziano, mi piace quando mi pulsi e vibri in bocca, mi fa venire voglia di ingoiarti sempre di più.”
Poi mise le mie gambe sulle sue spalle mentre leccava l’interno del mio inguine e si faceva strada fino al culo. Mi leccò il buco e poi inserì la lingua.
Io ero suo. Avevo quasi perso il controllo. Ma dovevo essere io l’insegnante.
Mi chiese se poteva scoparmi.
“Ho detto che non avrei mai permesso a nessuno di scoparmi, ma io ti fotterei!”
Era ora il mio turno di afferrare Nicolas. Rifeci quello che mi aveva fatto lui, aumentando l’impegno, alternando forza a dolcezza.
Lo feci impazzire. Baciai le sue braccia e succhiai le sue ascelle che avevano peli più sottili rispetto ai miei. Lavorai facilmente il petto scendendo fino in fondo perché era liscio come la seta. Sentivo il sapore del sale che usciva dal suo corpo poiché era estate e sudavamo abbondantemente. Afferrai il suo cazzo e giocai con le palle enormi pendenti. Riuscii a prenderle entrambe in bocca, facendolo contorcere. Avevo il controllo ed ora ero il maestro.
Gli allargai le gambe ed infilai le dita umide di saliva nel suo retto, uno dopo l’altro fino a quando non si sentì a suo agio e chiese di più. Li spostai a stimolare i suoi meccanismi interni e la sua prostata. Il suo cazzo divenne più eretto e più rigido, come il mio.
Disse: “Sono pronto per il tuo cazzo.”
Poi me lo bagnò di saliva dandogli un’ultima poppata prima di farlo entrare.
Lentamente iniziai l’ingresso. Prima la testa ed un po’ di movimento. Era sulla schiena con le gambe in aria. Lo feci dimenare in sintonia con me ed in breve fui dentro. Iniziai un ritmo regolare: “Oh Tiziano, lo adoro, è così bello sentirti dentro di me. Ti prego vienimi dentro, voglio sentire il tuo sperma caldo e la sensazione mentre mi spari nel culo! Dai, per favore fallo, poi faremo una doccia e voglio succhiarti e sentirti sparare anche nella mia bocca, voglio tutto, ho resistito troppo a lungo. Oh, Tiziano, fammelo!”
Ovviamente questo mi rese più eccitato e passionale mentre posizionavo le sue gambe alla mia vita e mi abbassavo per baciarlo. Continuavo con un dentro e fuori, dentro e fuori e chiedevo di più... I suoi muscoli si contraevano e aiutavano a succhiarmi sempre più profondamente nella sua immensa caverna. Pompai più forte, sudavo, lui mi sfregò la mano sul petto e sulla fronte e poi la leccò per assaporare il sapore del mio corpo. Iniziò a giocare con i miei capezzoli e questo era proprio quello che volevo: “Oh, Nicolas. Sto per sborrare, vengo!”
Strinse le gambe ed afferrò la parte superiore del mio busto mentre diceva: “Lo sento! Wow è meraviglioso, non fermarti!”
Rimasi dentro di lui fino a che non mi divenne molle e poi la sborra mi aiutò a far scivolare delicatamente il mio cazzo fuori dal suo culo.
Sobbalzai mentre uscivo e vidi un gran sorriso sul viso!

Il bagno aveva un odore così buono per l’incenso che bruciava mentre facevamo l’amore. Entrammo nella doccia e ci lavammo a vicenda. Lui ce l’aveva ancora duro e non aveva sborrato, così giocai con il suo cazzo sul mio culo, quindi gli unsi un po’ l’uccello; lui disse: “Ma pensavo…”.
Mi girai verso di lui e dissi: “Shhh!”, mi voltai di nuovo e mi piegai mentre allargavo le natiche e lo lasciavo entrare. Era la prima persona e l’unica da cui mi fossi mai lasciato scopare. Fu gentile, non come la bestia che ero stato con lui. Con l’acqua tiepida che carezzava e correva sui nostri corpi, in pochi minuti Nicolas venne.
Non avevo cuore di dirgli che non avevo goduto, ma la sua taglia mi era sembrata perfetta!
Ci siamo asciugati e poi mi portò ancora una volta all’orgasmo e sparai un altro grosso carico nella sua bocca. Ne ingoiai ogni goccia e, mentre cercavo di tirarlo fuori, mi ha succhiava ancora.
A quel punto desiderai fargli sentire cosa si provava a sparare nella bocca di qualcuno. Proprio quando stava per venire abbiamo sentito la porta del piano inferiore aprirsi, i suoi genitori erano rientrati prima! Ci precipitammo a spegnere le candele e mi affrettai a vestirmi, nella fretta dimenticai di mettermi le mutande.

Rimasi a cena, Nicolas corse in camera sua e mise le mie mutande in una scatola di scacchi, poi usammo la scusa di prenderla in prestito poiché era venuto a trovarmi mio cugino che amava giocare a dama.
Avete mai provato a spiegare ai vostri genitori perché devi andare in bagno con la scacchiera? Perché questo è stato quello che dovetti fare quando tornai a casa.
Nicolas non ebbe la possibilità di provare cosa si sente a sborrare in un uomo e fino a quando non si sposò e sua moglie andò a trovare i suoi; lo facemmo tranquillamente senza preoccupazione...
di
scritto il
2019-12-04
5 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.