Mistress Anastasia e Sally - di Miss Serena e Sally_xdress - cap. 3
di
Miss Serena
genere
trans
Mentre mi toglievo il Feeldoe guardai Sally, che era ancora sdraiata sul tavolo, certamente più esausta di me, ma anche molto più appagata e felice.
Dentro di me si stava insinuando un dubbio feroce, e cioè cosa fare adesso dopo che l’avevo sverginata. Se da una parte volevo mantenere l’accordo di non avere con lei alcun rapporto da vera dominatrice, dall’altro non avevo nessuna intenzione di continuare a scoparla, soprattutto ora che si era giocata il ‘jolly’ della prima volta.
Mi sembrava quasi indifesa lì distesa sul tavolo, come una preda che non aspetta altro di essere azzannata, e questo stuzzicava oltremodo il mio istinto di predatrice. Così decisi di cambiare un po' le carte in tavola, senza voler esagerare, ma volevo giocare con lei e speravo che Sally si lasciasse coinvolgere dalle idee che avevo in mente.
Fu lei stessa, anche se in modo del tutto involontario, a darmi l’idea giusta su come continuare la giornata.
“Cazzo mi sono sporcata il vestito !” esclamò non appena fu nuovamente in piedi.
In effetti erano ben visibili gli schizzi del suo stesso sperma, che le avevano macchiato quasi in linea retta, il vestito dall’ombelico sino quasi al collo.
“Vai subito in bagno a metterci un po’ d’acqua sopra.” le dissi con tono deciso “Poi torna qui che continuammo.”
La vidi sculettare verso il bagno, così ne approfittai per prendere un sottile collare in pelle nera, al quale legai un guinzaglio dello stesso materiale e colore.
Non appena Sally tornò da me gli spiegai quello che avevo in mente.
“So bene che non sei una slave o qualcosa di vagamente simile ad una sottomessa, però voglio giocare lo stesso con te, ovviamente senza farti male, e se sarai brava alla fine ci sarà un bel premio, che dici ti va di provare ?”
“Sì.” mi rispose senza alcuna esitazione, e così non mi rimase che metterle il collare per poi accomodarmi in poltrona.
“Inizia a leccarmi la fica.” le ordinai tirandola per il guinzaglio fra le mie gambe.
Lo strattone la fece quasi capitombolare, lasciandola a 4 zampe, proprio la posizione che in quel momento desideravo che assumesse; probabilmente ancora stanca per il rapporto precedente, Sally non fece altro che passare la lingua su e giù sulla mia passera, senza alcuna passione, rendendo illogico anche il solo pensare di proseguire.
“Sei diventata un’impedita ?” le dissi adirata, dandole un piccolo calcio sulla spalla per spingerla via “Qui proprio non ci siamo e quindi ci vuole una punizione ! Alzati in piedi e poi piegati un po’ in avanti, così vediamo quanto ti piace usare il culo.”
Vedendo che lei mi fissava con aria interrogativa, tirai a me il collare in modo che le nostre bocche fossero a pochi centimetri di distanza.
"Mi hai sentita?", le dissi quasi sussurrando prima di mordicchiarle l'orecchio.
Mi ritrassi di quel poco che mi serviva per poterle vedere il viso; il suo sguardo mi confermò che avevo catturato la sua attenzione e che aveva deciso di stare al gioco.
Non appena Sally si posizionò come richiesto, per cercare d’eccitarla il più possibile le infilai nel retto un piccolo plug; la sentii sussultare all'ingresso e le lasciai un momento per abituarsi a quell'oggetto. Iniziai a sculacciarla senza però metterci troppo forza, ma volevo ricordarle chi comandava e chi invece doveva solo obbedire.
Lei stava volentieri al gioco, anzi le sfuggiva un piccolo gemito ogni volta che colpivo il plug, dimostrandomi così che non le bastava l’esser stata sverginata da poco, ma che voleva continuare a sentirsi come una donna sottomessa; vederla ondeggiare a quattro zampe al ritmo dei miei schiaffi mi fece capire che era pronta per il passo successivo e quel culo era come una calamita per le mie attenzioni.
La feci quindi sistemare sulle mie gambe, sia per continuare a sculacciarla, sia per poter iniziare a fare quel dentro e fuori col plug, che le fecero rizzare la mazza in modo fin troppo vistoso. Nonostante cercasse disperatamente di non farsi sentire, potei udire i suoi sospiri diventare gemiti, mentre quasi provava a strusciarsi il pene contro la mia coscia.
“So che vuoi che ti scopi, ma prima devi farmi godere, quindi inginocchiati e vedi di leccarmi la fica come si deve, o ti metto una cintura di castità così non ti puoi neanche fare una sega.”
Sally scivolò fra le mie gambe, e questa volta si mise d’impegno per farmi eccitare, leccando con avidità ogni anfratto della mia passera. Ben presto fui io a gemere per il piacere che mi stava donando, ma non volevo accontentarmi della sua bocca, così presi lo strap-on che avevo usato poco prima, ed iniziai a masturbarmi con quello. Senza che le dicessi nulla, la sua lingua passò dalla passera all’ano, per girarci prima intorno e poco dopo entrarci dentro come se fosse un piccolo cazzo.
“Mm com’è brava la mia cagnolina.” le dissi mentre stavo godendo senza poterlo più nascondere “Continua a scoparmi con la lingua che dopo lo faccio io, ma con qualcosa di più duro.”
Mi feci portare alla soglia dell’orgasmo, ma una volta lì la bloccai quasi con stizza, volendo godere con lei. Così mi alzai per mettermi dentro la passera il plug dello strap-on, e una volta che questo fu al suo posto, le spinsi il fallo tra le labbra per poi afferrarle la testa per poterglielo spingere sino in fondo.
“Fammi vedere come una puttanella come te fa un pompino.” le dissi ridacchiando mentre di fatto la stavo scopando in bocca “E vedi di ricoprirlo di saliva perché sarà l’unica cosa che vedrai sopra questo cazzo.”
Più che fare un pompino Sally, ero io a spingerle dentro il fallo, il che la rendeva a tratti ridicola, ma non per questo poco eccitante. Vedevo chiaramente che non gradiva quel trattamento, e che dentro di se non vedeva l’ora che finissi per farsi scopare come prima, non sapendo che avevo ben altre idee in testa.
Ero io ad avere in mano però le redini del gioco e non perdevo occasione per farglielo ricordare. Tirai lentamente lo strap on fuori dalla sua bocca e quando Sally, convinta che fosse giunto il momento in cui l'avrei scopata di nuovo, alzò lo sguardo glielo infilai di nuovo in bocca e ripresi a scoparla con ancora più foga.
"Mettici un po' di impegno, se lo vuoi nel culo te lo devi meritare!" le dissi sogghignando mentre una mano le tenevo la nuca.
La sua risposta fu eloquente: con una mano afferrò l'asta dello strap on e con la testa iniziò a seguire i movimenti del mio bacino, mentre io me la godevo, soddisfatta dalla vittoria.
“Adesso mettiti a pecora per terra e apriti il culo con le mani, così te lo rompo meglio.” le dissi quando fui stanca di quel gioco.
Vederla carponi che si teneva aperte le chiappe fu una visione quasi celestiale, ma non volli perder troppo tempo a guardarla, e dopo essermi messa dietro di lei, poggiai la punta del fallo contro il suo buchetto, ed infine lo spinsi dentro con forza.
“Ahi così mi fai male !” mi disse cercando di protestare ben sapendo che non le avrei dato ascolto.
“Taci troietta che non sei altro.” le risposi finendo di sodomizzarla “Hai voluto il cazzo e ora goditelo.”
L'ingresso improvviso le fece inarcare la schiena, come se fosse stata trafitta, ed io ne approfittai per tirare il guinzaglio e costringerla in quella posizione mentre cominciavo a penetrarla.
"Ma guardati! Stamattina eri vergine ed ora ti comporti come una puttanella vogliosa" le dissi, rincarando la dose e lasciando cadere il guinzaglio.
Continuai a scoparla alternando momenti di pura irruenza, ad altri in cui rallentavo il ritmo magari per schiaffeggiarle le chiappe, o anche solo per prendere fiato.
"Mi stai aprendo in due, ti prego", quasi mi implorava, ma questo non faceva altro che aumentare la mia foga.
Forse stavo un po' esagerando, ma dalle esperienze passate sapevo che a breve sarebbe stata lei a chiedermi di continuare. Dopo il dolore iniziale, Sally iniziò a godere lasciandosi sempre piùandare verso il suo essere donna; nonostante fosse bagnatissima il suo pene non raggiunse l'erezione e l'eco prodotto dai nostri corpi a contatto era l'unico suono che accompagnava i suoi urletti di piacere.
La sua trasformazione era quasi stupefacente: il ragazzo timido e riservato, che avevo convinto a fatica a superare i suoi dubbi per provare una nuova esperienza, aveva lasciato il posto a quella creatura che aveva abbracciato il lato femminile della sua sessualità e scoperto un lato della sua personalità finora sconosciuta forse persino a lui. Per la prima volta in questo weekend Sally era diventata una persona reale ed ora mi dava piacere e godeva di ogni mio affondo, anche se non riusciva come prima ad arrivare ad un vero orgasmo.
Solo quando sentii arrivare il mio, che non solo era dovuto al plug che mi vibrava dentro la fica, ma anche e soprattutto dal vedere Sally godere di ogni mio affondo, la tirai il più possibile verso di me per poterle prendere il membro in mano e farla venire insieme a me.
Per la prima volta le nostre bocche si cercarono, finendo coll’incontrarsi in qualcosa che non fu forse un vero bacio, ma non per questo fu meno profondo. Mi bastò sentire il suo alito fra le labbra per capire che non avevo davanti la solita travestita, ma una persona molto più complessa, che stava godendo con me, e che non importava nulla che fossi io a scopare lei. Cercai di masturbarla il più lentamente possibile per prolungare il suo piacere, ma a quel punto Sally era troppo avanti per poter resistere. L’orgasmo raggiunse entrambe quasi allo stesso momento, lasciandoci poi esauste ed appagate per terra, lei sdraiata sulla pancia, ed io sulla schiena.
“Non so davvero come ringraziarti.” mi disse mentre cercava di sistemarsi, dimostrandomi che anche lei aveva gradito il mio gioco.
“Magari iniziando a pagare la cena.” le risposi ridendo “Sai com’è il sesso mi mette sempre una gran fame.”
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Dentro di me si stava insinuando un dubbio feroce, e cioè cosa fare adesso dopo che l’avevo sverginata. Se da una parte volevo mantenere l’accordo di non avere con lei alcun rapporto da vera dominatrice, dall’altro non avevo nessuna intenzione di continuare a scoparla, soprattutto ora che si era giocata il ‘jolly’ della prima volta.
Mi sembrava quasi indifesa lì distesa sul tavolo, come una preda che non aspetta altro di essere azzannata, e questo stuzzicava oltremodo il mio istinto di predatrice. Così decisi di cambiare un po' le carte in tavola, senza voler esagerare, ma volevo giocare con lei e speravo che Sally si lasciasse coinvolgere dalle idee che avevo in mente.
Fu lei stessa, anche se in modo del tutto involontario, a darmi l’idea giusta su come continuare la giornata.
“Cazzo mi sono sporcata il vestito !” esclamò non appena fu nuovamente in piedi.
In effetti erano ben visibili gli schizzi del suo stesso sperma, che le avevano macchiato quasi in linea retta, il vestito dall’ombelico sino quasi al collo.
“Vai subito in bagno a metterci un po’ d’acqua sopra.” le dissi con tono deciso “Poi torna qui che continuammo.”
La vidi sculettare verso il bagno, così ne approfittai per prendere un sottile collare in pelle nera, al quale legai un guinzaglio dello stesso materiale e colore.
Non appena Sally tornò da me gli spiegai quello che avevo in mente.
“So bene che non sei una slave o qualcosa di vagamente simile ad una sottomessa, però voglio giocare lo stesso con te, ovviamente senza farti male, e se sarai brava alla fine ci sarà un bel premio, che dici ti va di provare ?”
“Sì.” mi rispose senza alcuna esitazione, e così non mi rimase che metterle il collare per poi accomodarmi in poltrona.
“Inizia a leccarmi la fica.” le ordinai tirandola per il guinzaglio fra le mie gambe.
Lo strattone la fece quasi capitombolare, lasciandola a 4 zampe, proprio la posizione che in quel momento desideravo che assumesse; probabilmente ancora stanca per il rapporto precedente, Sally non fece altro che passare la lingua su e giù sulla mia passera, senza alcuna passione, rendendo illogico anche il solo pensare di proseguire.
“Sei diventata un’impedita ?” le dissi adirata, dandole un piccolo calcio sulla spalla per spingerla via “Qui proprio non ci siamo e quindi ci vuole una punizione ! Alzati in piedi e poi piegati un po’ in avanti, così vediamo quanto ti piace usare il culo.”
Vedendo che lei mi fissava con aria interrogativa, tirai a me il collare in modo che le nostre bocche fossero a pochi centimetri di distanza.
"Mi hai sentita?", le dissi quasi sussurrando prima di mordicchiarle l'orecchio.
Mi ritrassi di quel poco che mi serviva per poterle vedere il viso; il suo sguardo mi confermò che avevo catturato la sua attenzione e che aveva deciso di stare al gioco.
Non appena Sally si posizionò come richiesto, per cercare d’eccitarla il più possibile le infilai nel retto un piccolo plug; la sentii sussultare all'ingresso e le lasciai un momento per abituarsi a quell'oggetto. Iniziai a sculacciarla senza però metterci troppo forza, ma volevo ricordarle chi comandava e chi invece doveva solo obbedire.
Lei stava volentieri al gioco, anzi le sfuggiva un piccolo gemito ogni volta che colpivo il plug, dimostrandomi così che non le bastava l’esser stata sverginata da poco, ma che voleva continuare a sentirsi come una donna sottomessa; vederla ondeggiare a quattro zampe al ritmo dei miei schiaffi mi fece capire che era pronta per il passo successivo e quel culo era come una calamita per le mie attenzioni.
La feci quindi sistemare sulle mie gambe, sia per continuare a sculacciarla, sia per poter iniziare a fare quel dentro e fuori col plug, che le fecero rizzare la mazza in modo fin troppo vistoso. Nonostante cercasse disperatamente di non farsi sentire, potei udire i suoi sospiri diventare gemiti, mentre quasi provava a strusciarsi il pene contro la mia coscia.
“So che vuoi che ti scopi, ma prima devi farmi godere, quindi inginocchiati e vedi di leccarmi la fica come si deve, o ti metto una cintura di castità così non ti puoi neanche fare una sega.”
Sally scivolò fra le mie gambe, e questa volta si mise d’impegno per farmi eccitare, leccando con avidità ogni anfratto della mia passera. Ben presto fui io a gemere per il piacere che mi stava donando, ma non volevo accontentarmi della sua bocca, così presi lo strap-on che avevo usato poco prima, ed iniziai a masturbarmi con quello. Senza che le dicessi nulla, la sua lingua passò dalla passera all’ano, per girarci prima intorno e poco dopo entrarci dentro come se fosse un piccolo cazzo.
“Mm com’è brava la mia cagnolina.” le dissi mentre stavo godendo senza poterlo più nascondere “Continua a scoparmi con la lingua che dopo lo faccio io, ma con qualcosa di più duro.”
Mi feci portare alla soglia dell’orgasmo, ma una volta lì la bloccai quasi con stizza, volendo godere con lei. Così mi alzai per mettermi dentro la passera il plug dello strap-on, e una volta che questo fu al suo posto, le spinsi il fallo tra le labbra per poi afferrarle la testa per poterglielo spingere sino in fondo.
“Fammi vedere come una puttanella come te fa un pompino.” le dissi ridacchiando mentre di fatto la stavo scopando in bocca “E vedi di ricoprirlo di saliva perché sarà l’unica cosa che vedrai sopra questo cazzo.”
Più che fare un pompino Sally, ero io a spingerle dentro il fallo, il che la rendeva a tratti ridicola, ma non per questo poco eccitante. Vedevo chiaramente che non gradiva quel trattamento, e che dentro di se non vedeva l’ora che finissi per farsi scopare come prima, non sapendo che avevo ben altre idee in testa.
Ero io ad avere in mano però le redini del gioco e non perdevo occasione per farglielo ricordare. Tirai lentamente lo strap on fuori dalla sua bocca e quando Sally, convinta che fosse giunto il momento in cui l'avrei scopata di nuovo, alzò lo sguardo glielo infilai di nuovo in bocca e ripresi a scoparla con ancora più foga.
"Mettici un po' di impegno, se lo vuoi nel culo te lo devi meritare!" le dissi sogghignando mentre una mano le tenevo la nuca.
La sua risposta fu eloquente: con una mano afferrò l'asta dello strap on e con la testa iniziò a seguire i movimenti del mio bacino, mentre io me la godevo, soddisfatta dalla vittoria.
“Adesso mettiti a pecora per terra e apriti il culo con le mani, così te lo rompo meglio.” le dissi quando fui stanca di quel gioco.
Vederla carponi che si teneva aperte le chiappe fu una visione quasi celestiale, ma non volli perder troppo tempo a guardarla, e dopo essermi messa dietro di lei, poggiai la punta del fallo contro il suo buchetto, ed infine lo spinsi dentro con forza.
“Ahi così mi fai male !” mi disse cercando di protestare ben sapendo che non le avrei dato ascolto.
“Taci troietta che non sei altro.” le risposi finendo di sodomizzarla “Hai voluto il cazzo e ora goditelo.”
L'ingresso improvviso le fece inarcare la schiena, come se fosse stata trafitta, ed io ne approfittai per tirare il guinzaglio e costringerla in quella posizione mentre cominciavo a penetrarla.
"Ma guardati! Stamattina eri vergine ed ora ti comporti come una puttanella vogliosa" le dissi, rincarando la dose e lasciando cadere il guinzaglio.
Continuai a scoparla alternando momenti di pura irruenza, ad altri in cui rallentavo il ritmo magari per schiaffeggiarle le chiappe, o anche solo per prendere fiato.
"Mi stai aprendo in due, ti prego", quasi mi implorava, ma questo non faceva altro che aumentare la mia foga.
Forse stavo un po' esagerando, ma dalle esperienze passate sapevo che a breve sarebbe stata lei a chiedermi di continuare. Dopo il dolore iniziale, Sally iniziò a godere lasciandosi sempre piùandare verso il suo essere donna; nonostante fosse bagnatissima il suo pene non raggiunse l'erezione e l'eco prodotto dai nostri corpi a contatto era l'unico suono che accompagnava i suoi urletti di piacere.
La sua trasformazione era quasi stupefacente: il ragazzo timido e riservato, che avevo convinto a fatica a superare i suoi dubbi per provare una nuova esperienza, aveva lasciato il posto a quella creatura che aveva abbracciato il lato femminile della sua sessualità e scoperto un lato della sua personalità finora sconosciuta forse persino a lui. Per la prima volta in questo weekend Sally era diventata una persona reale ed ora mi dava piacere e godeva di ogni mio affondo, anche se non riusciva come prima ad arrivare ad un vero orgasmo.
Solo quando sentii arrivare il mio, che non solo era dovuto al plug che mi vibrava dentro la fica, ma anche e soprattutto dal vedere Sally godere di ogni mio affondo, la tirai il più possibile verso di me per poterle prendere il membro in mano e farla venire insieme a me.
Per la prima volta le nostre bocche si cercarono, finendo coll’incontrarsi in qualcosa che non fu forse un vero bacio, ma non per questo fu meno profondo. Mi bastò sentire il suo alito fra le labbra per capire che non avevo davanti la solita travestita, ma una persona molto più complessa, che stava godendo con me, e che non importava nulla che fossi io a scopare lei. Cercai di masturbarla il più lentamente possibile per prolungare il suo piacere, ma a quel punto Sally era troppo avanti per poter resistere. L’orgasmo raggiunse entrambe quasi allo stesso momento, lasciandoci poi esauste ed appagate per terra, lei sdraiata sulla pancia, ed io sulla schiena.
“Non so davvero come ringraziarti.” mi disse mentre cercava di sistemarsi, dimostrandomi che anche lei aveva gradito il mio gioco.
“Magari iniziando a pagare la cena.” le risposi ridendo “Sai com’è il sesso mi mette sempre una gran fame.”
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