Nevicata

di
genere
etero

Un fine settimana come gli altri atteso per cinque lunghi giorni, finalmente è arrivato, finito di lavorare torno immediatamente a casa, il tempo di un rapido cambio d'abiti e riparto per andare dal mio amore, riesco ad arrivare prima che lei termini il suo lavoro ed aspetto che scenda, dopo un po' la vedo uscire dal portone, è bellissima, è tutta la settimana che penso a lei, che vivo pensando a lei ed ora è qui tra le mie braccia, e non mi sembra vero, ci baciamo con passione, la sua bocca è dolcissima, la sua lingua impaziente cerca la mia per scambiarsi carezze e sapori, le nostre labbra si uniscono in un bacio infinito mentre i nostri corpi si stringono scambiandosi calore e amore.
Raggiunto un posto isolato e tranquillo si buttiamo uno tra le braccia dell'altro baciando, carezzando tutto quello che le nostre mani e le nostre bocche possono raggiungere, in poco tempo siamo completamente nudi, i vestiti buttati qua e là nell'auto, bacio il suo corpo con voracità, bevo dalla sua bocca come un assetato, carezzo le sue gambe come un cieco che cerca di riconoscere qualcosa che non vede e quando raggiungo il sesso trovo ad accogliermi i suoi umori che per l'eccitazione hanno formato come un grossa goccia di rugiada su quello splendido fiore, mi chino per ammirarla in ogni più piccolo particolare e raccolgo con le labbra quella goccia di liquido d'amore che quel fiore mi offre, ha un gusto dolce e come un elisir mi eccita ancora di più (come se fosse possibile), bevo, bevo, fino a sazietà in quella fonte inesauribile d'amore che ho davanti, e lei ricambia i miei baci con la mia stessa passione, in un momento in cui sposto la mia attenzione da quel fiore dolcissimo capisco che lei mi ha preso in bocca il pene, lo succhia e lo bacia con passione ricoprendolo di un velo di saliva che lo rende lucido e scivoloso, lo succhia come una caramella tenendolo con le mani mentre lo inghiotte quasi interamente per poi allontanarsi lasciandolo in attesa del prossimo assalto, è stupenda, mi tuffo un'altra volta in quel sesso magnifico, i miei baci si fanno più profondi, più intensi, lei capisce che sto per venire ed accelera i baci sul mio sesso, passo le mani sotto il suo culo per meglio succhiarla, la tengo ferma perché non possa sottrarsi ai miei baci ed esplodo nella sua bocca tutto il desiderio di una settimana, e nello stesso tempo mi sazio dei suoi umori che abbondanti fluiscono nella mia bocca, non finirei mai di bere dal suo corpo mi piace troppo il suo sapore, passerei ore a baciarla a succhiare il suo nettare.
passata la prima ondata di piacere ci lasciamo andare così come siamo appoggiati uno tra le gambe dell'altro, lei sulle mie cosce a pochi centimetri dal mio pene che adesso e floscio e si gode il delizioso tocco delle sue mani, io con il viso sul suo ventre a godermi il profumo dell'amore che proviene dal suo sesso e riempie le mie narici ed invade il mio cervello facendo ritornare duro in pochi minuti il mio pene che si ingrossa tra le sue dita delicate, allora dopo aver baciato ancora una volta quel fiore profumato, mi giro per poterla penetrare e baciarla nello stesso tempo.
Il sapore della sua bocca è diverso di prima in essa percepisco il sapore del mio sperma che essa ha bevuto poco prima, e credo che anche lei senta nella mia il sapore dei suoi umori, eccitati ancora di più per questo cocktail di sapori entro in lei con facilità accolto dalla sua fica bagnata di umori ed ancora eccitata per i baci ricevuti, così come le nostre bocche percepiscono i sapori dei nostri sessi i nostri sessi (se potessero) sentirebbero i sapori delle nostre bocche, sto impazzendo dal piacere devo stare attento a non scivolare fuori da quel sesso inondato di liquidi, ad ogni mio affondo si sente un rumore come uno schiocco, sono i suoi umori che hanno invaso tutta la figa e che permettono al mio cazzo di scivolare dentro di lei con estrema dolcezza, avendo da poco raggiunto l'orgasmo posso resistere di più in questa piacevole danza, il rumore aumenta l'eccitazione, le nostre bocche si baciano, le mani non riescono a stare ferme ma cercano, carezzano toccano i nostri corpi contribuendo ad aumentare il piacere, le mie mani corrono sui suoi seni carezzano i capezzoli duri come chiodini, passano sulla sua schiena seguendo le curvature che portano verso il suo culo, carezzano le morbide natiche, trovano il solco che le divide e vanno in cerca dell'altro orifizio che ben conoscono, lo trovano e lo stuzzicano carezzandolo e inumidendolo con gli umori che fuoriescono dalla fica, l'ano all'inizio restio a queste attenzioni a poco poco si abbandona lasciando che un dito lo penetri e ne saggi la consistenza, a questo punto la voglia è troppo per entrambi, cerchiamo una posizione più comoda ed appoggio il mio cazzo umido e scivoloso in quel buco che la mia donna mi offre, mi basta spingere dolcemente che esso entra in quel paradiso di sensazioni senza il minimo sforzo e devo aggrapparmi ai suoi fianchi per non scivolare fuori ogni volta che mi ritraggo per poi tornare ad affondare in lei, vado avanti e indietro con dolcezza, il piacere sale verso il suo apice, in quel momento niente avrebbe potuto distrarci non esisteva più niente al di fuori di noi due, anzi non esistevamo neanche noi due, ma un essere solo, perché in quell'attimo non eravamo un uomo e una donna che facevano l'amore ma un "essere" ermafrodita che volava verso l'infinito, l'orgasmo ci raggiunse sconvolgendoci e stordendoci al punto che sfiniti ci abbandonammo un sull'altro, esausti, senza forze ma felici.
Quando ritorniamo in noi, ci rendiamo conto del tempo che è passati, ci rivestiamo a malincuore raccogliendo i vestiti attorno a noi, e quando accendo i fari dell'auto per tornare a casa un a inattesa e piacevolissima sorpresa si presenta davanti ai nostri occhi, durante che il tempo in cui abbiamo fatto l'amore, ha nevicato, la campagna intorno a noi è coperta da uno strato di candida neve ed è bellissimo attraversarla in silenzio, ammirando quel paesaggio invernale che ha circondato il nostro amore rendendolo indimenticabile ed unico.
scritto il
2020-03-27
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