Distanze

di
genere
poesie

Il tempo scorre, come un torrente ingordo di pioggia, 
la lontananza acuisce il desiderio,
desio che non chiede esser lenito.
Ed allora ti immagino distesa sul letto, 
il caldo tepore della tua pelle contro le fresche lenzuola.
La tua nudità, così spontanea senza essere mai scontata,
quella finestra socchiusa che permette all'aria di attraversare la stanza, 
regalandoti ad occhi chiusi, 
la sensazione  del mio respiro sulla tua schiena.
Palpebre serrate, a vedere con lo sguardo del ricordo presente,
le mie mani che risalgono i tuoi fianchi,
sfiorando l'attaccatura dei tuoi seni.
Abbastanza per farti sobbalzare, mani non ancora decise a prendere, osare.
La provocazione, piacevole e tediosa, quasi un dolore da negazione.
Le tue di mani, una sotto la pancia tra le gambe umide e serrate, l'altra protesa indietro al turgore della mia carne.

scritto il
2020-04-29
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