Il papà di Marco

di
genere
gay

Conosco Marco dalle elementari, siamo cresciuti insieme, vicini di casa i nostri genitori amici da anni, poi le medie, e lì, ho cominciato a capire che le mie pulsioni sessuali, non erano in linea con quelle dei miei compagni.
E' stato all'ultimo anno delle medie, che ho veramente capito quale sarebbe stata la mia strada, spesso negli spogliatoi, dove eravamo tutti rigorosamente nudi, mi ritrovavo a fantasticare guardando i cazzi dei mie compagni, già tutti sessualmente maturi.
Spesso li vedevo masturbarsi per vedere chi schizzava più lontano, mentre il mio, era minuto e non voleva saperne di diventare duro, mi succederà qualche anno dopo.
Così mi ritrovo al secondo anno di liceo, io e Marco sempre insieme, amici per la pelle, lui interessatissimo alle ragazze, mentre io, nei miei momenti di solitudine, iniziavo a indossare capi rubati alla mamma, e provavo eccitazione, fino ad avere orgasmi stupendi.
La natura mi aveva aiutata, ero magra, ben fatta, gambe lunghe, viso da ragazzina, e molto impacciata, così, un pomeriggio come altri, ero a casa di Marco a studiare, la madre come sempre, ci preparava la merenda, e spesso incontravo anche il padre, sempre indaffarato con il lavoro, e appena ci vedeva, scambiava due chiacchiere con noi, ci chiedeva della scuola delle ragazze, le solite cose, ma quel giorno, successe una cosa, che diede inizio alla mia vera esperienza da donna.
Mi recai in bagno, avevo necessità di fare pipì, e mentre ero intenta a fare il mio bisognino, premetto che indossavo un paio di slip rossi di mamma, e i pantaloni li avevo tolti e riposti sulla lavatrice, quando si spalancò la porta e il papà di Marco entrò in bagno, non mi vide nemmeno era intento a leggere un foglio, e quando si è accorto di mè, io ero lì impalata, con il mio cazzetto trà le dita, e gli slippini a metà coscia, mi guardò, rimase un attimo a scrutarmi, io non mi movevo, lui si avvina, ma che belle mutandine hai signorina Paola, mi accarezza il culetto, lo immaginavo che eri una femminuccia, poi mi baciò, in bocca, mi prese con delicatezza il cosino, e mi mise la lingua in bocca.
Mi sciolsi, ma ero spaventata, e se arrivava la moglie o il figlio?, lui sembrava mi leggesse il pensiero, tranquilla Paoletta, sono impegnati di là, e dopo avermi baciata, si ritrasse un passo, sei bellissima mi disse, a domani.
E così il giorno dopo ero eccitatissima, ero con Marco, e ad un cero punto arrivò il padre, e mi disse, Paolo, vieni con mè, devo farti vedere una cosa voglio un tuo consiglio, e io lo seguii, andammo direttamente al piano sotterraneo, e una volta in garage, mi afferrò, mi abracciò, e un attimo dopo la sua bocca era tuttuno con la mia, ci baciammo a lungo, mentre lui mi spogliava e così in un attimo mi ritrovai quasi nuda, mi guardò, e mi disse, brava belle mutandine, e poi prese un sacchetto chiuso, d'ora in poi indosserai queste quando ci sarò io a casa ok?, poi si abbassò i pantaloni, e mi mise in mano il suo cazzo, era stupendo, non enorme ma bello duro, scappellato, lo tocco, è caldo brava Paoletta, inginocchiati e leccalo, io mi inginocchio, e inizio LECCARE LA PUNTA, brava lecca il gelato, e io lecco, lui lo muove avanti e indietro, e poco dopo parte uno schizzo che mi prende in viso, è venuto, era la mia prima volta.
Poi ritornammo in casa come se nulla fosse successo.
I giorni seguenti non successe nulla, e poi un sabato pomeriggio mi telefona il padre di Marco, lo raggiungo a casa, dico ai miei che vado da Marco, entro in casa, e mi ritrovo Anselmo, il padre di Marco, nudo, che mi aspetta, mi prende per mano, e mi accompagna in camera da letto, tranquilla Paoletta, non ci sono tutto il giorno, sono al lago, mi bacia, mi spoglia e poi inizia a prendere dai cassetti della moglie intimo, reggicalze calze, e mi aiuta d indossare il tutto, poi, mi aiuta in bgno, a metermi il rossetto, e un poco di trucco, epoi ritorniamo in camera da letto, mi stende, inizia a baciarmi su tutto il corpo, per arrivare al mio cazzo, duro e turgido, lo prende in bocca, tuto, fino alle palline, le lecca lo succhia, e in un attimo sborro e lui beve tutto fino all'ultima goccia, poi continua a leccarmi il buchetto, mi piace, la sua lingua entra ed esce dal mio culetto, mi si bagna tutto.
Poi si stacca da mè, afferra della crema da un cassetto, la cosparge sul suo cazzo, e un poco nel mio buchetto, ora Paoletta, diventerai donna, come Marco, non capisco, Marco è il figlio, lo dico, ma come è possibile, tranquilla, Marco è la mia donna da un anno, divide il letto con mia moglie, e ora ti aggiungerai anche tù, e con dolcezza, mi solleva le gambe,e appoggia il suo cazzo al mio buchetto, non preoccparti Paola brucerà solo un poco, e con un colpo deciso entra, mi manca il fiato, sento male, molto male, come uno strappo, lui spinge ancora e pochi colpi è entrato tutto.
Piango, lo prego di smettere, lui mi sorride, i bacia, e poi inizia a muoversi avanti e indietro, il dolore si attenua, e col passare del tempo anche il bruciore, poi inizia il piacere, lo sento, lo sento dentro, il movimento lento mi dà piacere, alzo ancora di più le gambe, e lui spinge più a fondo, e poi rantola, lancia un urlo, vengo Paoletta ti vengo dentro, sborro, siii e mi viene dentro.
Rimaniamo abbracciati e mi addormento trà le sue braccia, sono stanca, esausta, mi bruca il culetto, e così i abbandono trà le braccia di Morfeo.
A svegliarmi, sono le carezze della mamma di Marco, che accoccolata vicino a mè, mi accarezza i capelli, mi alzo spaventata, tranquilla Paoletta sono io, la guardo, è stupenda, nuda con solo autoreggenti e tacchi, Anselmo? chiedo, lei sorride, è di là con Marco, vieni, mi prende per mano, e andiamo in sala, la vedo Anselmo, in reggicalze calze e tacchi, davanti a una videocamera, intento a inculare il figlio, legato alla poltrona in reggicalze e tacchi, la scena è stupenda, Marco gode, incita Anselmo, sii papà sfondami, scopami riempimi di sborra, e Anselmo che lo pompa come un pazzo, e poi esce da Marco e parte uno schizzo che finisce sulla schiena del figlio e a ripetizione si scarica.
Ottimo dice, e spegne la telecamera, domani spedisco la cassetta agli amici, poi si gira mi guarda, la prossima volta tocca a tè Paoletta, poi aiuto a slegare Marco, che una volta libero, mi butta le braccia al collo e mi bacia, amore, aspettavo questo momenta da mesi, lo bacio, e un attimo dopo, ci scambiamo un bel 69.
Poi andiamo in camera sua, e lì, ci amiamo, io in lui lui in mè, ci riempiamo di caldo sperma.
I mesi a venire, alterniamo pomeriggi di sesso tra noi e con i suoi genitori, la mamma è stata la prima e unica donna della mia vita, per ann l'ho scopata, anche se a mè la figa non ineressava, anzi, e poi molti filmini con Anselmo, che poi rivendeva e capii che questa era la loro fonte primaria i reddito, la moglie era una porno star casalinga, e noi, lo aiutavamo facendoci filmare.
Poi dop l'università, io e Marco andammo a vivere insieme, lui per etica lavorativa era il maschio, io invece la femmina, trovai lavoro come segretaria in una studiolo medico, dove grazie al dottore iniziai le cure ormonali, pre la crescita del seno ecc.
In pochi anni, divenni una bella donna, sposata con Marco, che a casa si travestiva e vivevamo come due donne.
Poi alcuni anni dopo, Marco perse il lavoro, la ditta si era trasferita, e passammo dei momenti di difficoltà, e così, decidemmo che mi sarei prostituita, bella lo ero, femminile pure, il cazzo lo adoravo, così, mio suocero, che conosceva molte persone mi introdusse nel campo.
Il primo anno, lavorai per strada, mi portava mia moglie sul posto di lavoro, e mio suocero mi veniva a riprendere, poi presi un appartamentino in affitto, e lavorai a casa era più tranquillo.
mARCO INIZIO A PROSTITUIRSI ANCHE LUI DOPO UN ANNO E MEZZO, ora siamo una coppia di lesbiche, sposate regolarmente, di mezza età, che vivono prostituendisi, felici e contente
di
scritto il
2020-05-24
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