Cornuto: -- l'amico di famiglia 11
di
Armando70
genere
tradimenti
Capitolo undici 11
Appena Giorgio uscì di casa raggiunsi mia moglie in camera, era nuda e già dormiva.
Guardavo il suo viso sereno, soddisfatto dopo quella lunga maratona d'amore con Giorgio, il mio caro amico di famiglia.
Osservai il suo corpo, all'altezza dell'inguine tre grosse chiazze di sborra che si stavano seccando. L'ultima traccia di piacere lasciata da lui. Ero eccitato, avrei voluto scoparla, ma non volevo disturbare il suo sereno sonno. Mi feci l'ennesima sega di quella notte, sborrandole sulla pancia, accanto alla sborra di lui e m'addormentai pure io.
Ero in piedi da un'ora quando lei si svegliò, avevo già preparato il pranzo.
Dopo aver fatto una doccia lei mi raggiunge, quasi non mi guardava in faccia.
Silenziosa mangiò qualcosa, sembrava imbarazzata. "Qualcosa non va...?", le domando. "No...!", risponde lei, "tutto bene" E che mi vergogno di come mi sono comportata. Ho fatto peggio di una puttana. Non meritavi di essere trattato così, ti ho umiliato troppo." Le prendo il viso tra le mani e lo punto contro il mio.
"non ti mettere dei problemi...", le rispondo, "non hai fatto nulla di male, hai fatto ciò che ti sentivi di fare, ciò che lui è stato capace di farti fare.
Hai fatto tutto con il mio consenso, non mi sento ne umiliato ne offeso." -- "Me piaciuto talmente tanto che ora non riesco ha farne a meno...", replica lei, "ho chiesto a Giorgio di tornare...", -- "e lui che ha detto...??", le domando. "A risposto che lo farà solo con il tuo consenso...", dopo qualche secondo di pausa riprende. "mi hai potato tu ha fare questo, me piaciuto. Ora vorrei che Giorgio diventasse il mio amante, voglio che possa venire qui come e quando vuole. Sei disposto ad avere l'amante di tua moglie in casa?? A portare le corna per sempre??" Concluse carezzandomi il viso mentre aspettava la mia risposta.
Prima di rispondere l'abbracciai, poi le sussurrai in un orecchio. " Se questo amore è il tuo desiderio fallo. Con Giorgio siamo come fratelli. Io e lui abbiamo condiviso tante cose. Che male ci sarebbe a condividere anche la moglie?? Non ho nulla in contrario se lui ti scopa, anzi, ne sono felice come sa a scoparti fossi io." A quelle parole il suo viso si illuminò di un sorriso redioso, mi abbraccia e mi bacia sussurrando. "grazie amore, grazie. Avevo paura che non accetassi." --
"Come posso non accettare un tuo desiderio...", le rispondo mentre mi calo i pantaloni, presentandoe davanti al viso il mio cazzo duro e pulsante. Me lo prende in mano, lo mena un pò. "Siediti sul tavolo...", mi dice, "qui, sullo stesso punto dove giorgio mi ha fatto godere ieri sera." mi sdraio sul tavolo, chiudo gli occhi e un momento dopo il paradiso. La sua bocca andava su è giù sulla mia asta, scivolava poi sulle palle, mentre due dita si intrufolavano nell'ano. Una delizia, un bocchino fantastico come quella prima volta nella camera d'albergo a Castiglioncello.
Qualche attimo dopo il mio piacere esplose violento riempiendole la bocca.
Lei sorridente manda giù tutto.
Continua.
Appena Giorgio uscì di casa raggiunsi mia moglie in camera, era nuda e già dormiva.
Guardavo il suo viso sereno, soddisfatto dopo quella lunga maratona d'amore con Giorgio, il mio caro amico di famiglia.
Osservai il suo corpo, all'altezza dell'inguine tre grosse chiazze di sborra che si stavano seccando. L'ultima traccia di piacere lasciata da lui. Ero eccitato, avrei voluto scoparla, ma non volevo disturbare il suo sereno sonno. Mi feci l'ennesima sega di quella notte, sborrandole sulla pancia, accanto alla sborra di lui e m'addormentai pure io.
Ero in piedi da un'ora quando lei si svegliò, avevo già preparato il pranzo.
Dopo aver fatto una doccia lei mi raggiunge, quasi non mi guardava in faccia.
Silenziosa mangiò qualcosa, sembrava imbarazzata. "Qualcosa non va...?", le domando. "No...!", risponde lei, "tutto bene" E che mi vergogno di come mi sono comportata. Ho fatto peggio di una puttana. Non meritavi di essere trattato così, ti ho umiliato troppo." Le prendo il viso tra le mani e lo punto contro il mio.
"non ti mettere dei problemi...", le rispondo, "non hai fatto nulla di male, hai fatto ciò che ti sentivi di fare, ciò che lui è stato capace di farti fare.
Hai fatto tutto con il mio consenso, non mi sento ne umiliato ne offeso." -- "Me piaciuto talmente tanto che ora non riesco ha farne a meno...", replica lei, "ho chiesto a Giorgio di tornare...", -- "e lui che ha detto...??", le domando. "A risposto che lo farà solo con il tuo consenso...", dopo qualche secondo di pausa riprende. "mi hai potato tu ha fare questo, me piaciuto. Ora vorrei che Giorgio diventasse il mio amante, voglio che possa venire qui come e quando vuole. Sei disposto ad avere l'amante di tua moglie in casa?? A portare le corna per sempre??" Concluse carezzandomi il viso mentre aspettava la mia risposta.
Prima di rispondere l'abbracciai, poi le sussurrai in un orecchio. " Se questo amore è il tuo desiderio fallo. Con Giorgio siamo come fratelli. Io e lui abbiamo condiviso tante cose. Che male ci sarebbe a condividere anche la moglie?? Non ho nulla in contrario se lui ti scopa, anzi, ne sono felice come sa a scoparti fossi io." A quelle parole il suo viso si illuminò di un sorriso redioso, mi abbraccia e mi bacia sussurrando. "grazie amore, grazie. Avevo paura che non accetassi." --
"Come posso non accettare un tuo desiderio...", le rispondo mentre mi calo i pantaloni, presentandoe davanti al viso il mio cazzo duro e pulsante. Me lo prende in mano, lo mena un pò. "Siediti sul tavolo...", mi dice, "qui, sullo stesso punto dove giorgio mi ha fatto godere ieri sera." mi sdraio sul tavolo, chiudo gli occhi e un momento dopo il paradiso. La sua bocca andava su è giù sulla mia asta, scivolava poi sulle palle, mentre due dita si intrufolavano nell'ano. Una delizia, un bocchino fantastico come quella prima volta nella camera d'albergo a Castiglioncello.
Qualche attimo dopo il mio piacere esplose violento riempiendole la bocca.
Lei sorridente manda giù tutto.
Continua.
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