Una madre premurosa 4° capitolo

di
genere
incesti

Dopo il devastante piacere,i ragazzi giacevano spossati e abbracciati stretti stretti.

Carlo era rimasto sopra la sorella e benche' il membro avesse perso il suo turgore,era rimasto dentro di lei come a voler confermare in quel meraviglioso,languido momento,che i due corpi sarebbero stati uniti per sempre.

La madre visibilmente soddisfatta di cio' che miracolosamente era avvenuto davanti ai suoi occhi,li ossenvava con occhi pieni di meraviglia.

Era felice che i suoi bambini avessero provato il primo piacere insieme e soprattutto che fosse stata lei l'artefice di tanto splendore.

A momenti le sovvenivano i timori,le paure e i tabu' che hanno accompagnato e frustrato la sua sessualita' per tutta la vita.

E' vero,aveva avuto un'educazione laica e di questo era cosciente ma,vi sono dei pregiudizi atavici che impregnano la sociata' e che involontariamente,condizionano lo sviluppo della nostra mente.

Il pregiudizio,attraverso la scuola,le amicizie,la famiglia,la religione(anche se non praticata)ti si installa nel cervello e come un tarlo corrode la tua intelligenza costringendola a sottostare a paure e tabu' assolutamente irrazionali.

Osservando i corpi dei figli felicemente congiunti e finalmente liberi da ogni catena conformista,lei stessa trovava la forza per scacciare i sensi di colpa che premevano ossessivamente nel tentativo di installarsi nella sua psiche per l'innaturale-MERAVIGLIOSO!- accoppiamento incestuoso,da lei stassa favorito.

Era felice Lucia,felice per quanto accaduto e per quanto ancora doveva succedere.

Ripresasi dopo quella lunga pausa di profonde riflessioni e dopo aver goduto ancora della vista dei suoi bambini cosi' teneramente assopiti,Lucia,si e' chinata sui suoi figli ed ha cominciato a baciarli e leccarli scivolando sui loro corpi con la cautela di una gatta.

Con le labbra sfiorava ogni lembo della loro pelle e con la lingua,lasciava una scia che brillava alla luce dell'abajour mentre con le mani li accarezzava con tocco leggero.

La lingua si insinuava in ogni piega,ed esplorava ogni anfratto di quei corpi avviluppati in un'unica sinuosa,scultorea forma.

Si incuneava sotto le ascelle pelose del figlio ed in quelle liscie della figlia ed anche gli odori piu' pungenti di sudore,le parevano provenire da petali che ricoprivano quei giovani,profumati corpi.

Con la lingua aguzzata a guisa di dardo,penetrava nelle pieghe dei seni della figlia che premevano schiacciati sul villoso torace di Carlo,nel vano tentativo di titillare i capezzoli inghiottiti nell'inestricabile fusione di quelle membra.

La sua lenta escursione sul corpo dei giovani,l'ha infine condotta al contatti dei muscolosi glutei del figlio.

Lucia ne ha divaricato le parti e incuneandosi nel solco,ha leccato il buco del culo di suo figlio prima di iniziare la discesa verso il magico luogo dove i sessi erano ancora accoppiati.

Ha leccato e succhiato la sacca scrotale ormai vuota ma,ricoperta di peli ancora intrisi del succo del suo piacere.

Ha trattenuto a lungo in bocca i testicoli,succhiandoli per estrarne il prezioso succo e mordendoli come a volerne verificare la consistenza.

Ad ogni morso,un lieve sussulto del corpo del figlio le segnalava il limite invalicabile di quella piccola tortura.

Piu' giu',finalmente,il magico luogo dove tutto avviene e dove tutto e' avvenuto.

Il cazzo era tutto conficcato nel corpo di sua sorella e tutt'intorno,copiose tracce di umori,ricordavano che il piacere si era sciolto abbondante e incontenibile.

Senza esitare,la madre ha iniziato,con movimenti frenetici a leccare e succhiare la zona dove i sessi si univano e poi piu' sotto tra le chiappe della figlia dove il nettare era colato copioso.

Persino la rosellina tra le natiche,brutalmente violata dall'animale che l'aveva violentata,era intrisa del gustoso cocktail che le sue labbra si sono affrettate a suggere sino a spingerla a incunearsi con la lingua tra i petali del rosso fiore,alla ricerca di ogni traccia di miele.

Mentre con la testa attaccata ai sessi dei figli leccava,con una mano intrufolata tra i corpi,ha cercato la piccola clito della figlia e dopo averla trovata,ha cominciato a stimolarla.

Immediatamente,il bottoncino ha risposto ergendosi sotto le sue dita e poco dopo,un sussulto del corpo della figlia accompagnato dal rilascio di liquido vaginale e dal lungo gemito di Paola:"Mmmmmm.....mamma......vengo......vengo ancora......."

Tutto quel trambusto aveva destato il fratello che con un gesto rapido,si'e' estratto dalla sorella offrendo all'ingorda bocca della madre,la fica aperta e grondante di sborra e nuovi caldi umori.

Lucia ha affondato la bocca tra le grandi labbra della figlia e divaricandole come valve di un'ostrica,ne ha succhiato ogni goccia del prezioso nettare.

Paola,ha goduto ancora tra le labbra della madre e come un'infinito gioco di "Penelope"ad ogni completa pulitura,seguiva un nuovo caldo flusso da bere.

Poi e' stato il turno di Carlo che disteso col membro semirigido ancora matido,e' stato succhiato e ripulito dalle sapienti labbra di Lucia.

Mentre la mamma completava l'opera sul cazzo del figlio,i giovani in contemporanea hanno fatto,con parole diverse,la medesima domanda:
-"Ma.....mamma....non sapevamo che tu fossi cosi' esperta nell'arte del sesso.E...poi... con la bocca sei davvero divina.....sembri proprio una lesbica...una bocchinara......ma dove....quando....con chi.....hai imparato?"

continua

di
scritto il
2011-10-09
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