Finalmente svuoto

di
genere
masturbazione

Sabato è giorno di riposo al lavoro e anche della mia Padrona. So che è andata al mare con l’egiziano quindi mi ha lasciato libero.
Ho voglia di semplice relax, vago nudo per casa senza voglia di fare nulla. Apro tutte le finestre, faccio colazione, poi mi butto in veranda a prendere un po’ di sole e leggere un libro dimenticato da troppo tempo. La giornata trascorre cosi davvero senza un impegno concreto.
Mi godo la nudità del mio corpo, faccio prendere aria al pisello e al buchetto troppo martoriati in questa settimana.
Nel tardo pomeriggio organizziamo al telefono con degli amici una uscita serale.
La serata passa tranquilla, pizza e giro sul lungomare, quattro chiacchiere, un cocktail e poi a casa. Rientro all’auto e mi fermo a guardare il cielo. Non ho voglia di tornare a casa, così faccio un giro, prendo la litoranea per godermi il mare; dopo un bel po’ che giro mi fermo in un parcheggio a ridosso della spiaggia. Posto abbastanza deserto se non fosse per qualche auto rifugio di coppie che cercano la loro intimità. Rispetto la privacy, spengo i fari e mi inoltro fino al limite con la spiaggia: abbasso il sedile e i finestrini. Mi faccio cullare dal profumo del mare e dall’infrangersi delle onde sulla battigia. Non resisto e mi metto nudo. Mi trastullo il pisello già emozionato per l’eccesso di quarantena e per l’aria di mare che lo solletica.
Lo scappello, gioco con la mia punta, poi decido di scendere in spiaggia.
Sono inebriato da quella situazione non mi importa di nulla, la serata è oltretutto calda segno di una estate già arrivata.
Torno all’auto e prendo dal cofano il telo di emergenza, torno alla battigia e ed entro in acqua.
La temperatura non è il massimo, ma è piacevole ed eccitante. Sarò io magari con gli ormoni a mille, ma il pisello pulsa che è un piacere. Decido di segarmi li, la Padrona mi ha autorizzato: la mia mano scorre sul membro, la sua calura contrasta la freddura dell’acqua quando mi fermo.
Guardo le auto dai vetri appannati, continuo a segarmi, godo di quella percezione: il pisello che pulsa, la vibrazione ai testicoli, ricordo in quel momento la Padrona e le sue osservazioni, infilo un dito nel culo, mi masturbo dietro, mi rilasso completamente e finalmente svuoto.
Mi lascio andare, tirando via il dito, sdraiandomi sull’acqua, sento le mie palle finalmente dirmi grazie...
Grazie Padrona
scritto il
2020-06-21
4 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Foulard giono 2

racconto sucessivo

Paola e la ginecologa
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.